IL PUNTO n. 1022 DEL 14 NOVEMBRE 2025
di MARCO
ZACCHERA
Per
scrivermi o contattarmi: marco.zacchera@libero.it
Numeri
arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it
Sommario: solito (inutile) “caos da finanziaria” mentre il PD scopre
la “patrimoniale” e madame Lagarde (BCE) se ne va in giro al mercato. Intanto
droni misteriosi imperversano nei cieli d’Europa: insisto, per me sono gli
alieni (o magari davvero le cicogne). Segue fritto misto
SONDAGGI
Non so mai
se credere veramente ai sondaggi, ma se fossi Giorgia Meloni vedendo le accurate indagini
settimanali di “Termometro Politico” prenderei atto che la maggioranza degli
italiani è FAVOREVOLE alla riforma della Giustizia, ma CONTRARIA al ponte
sullo Stretto. Un tema da approfondire, anche perché ho l’impressione che
questa opposizione si manifesti più perché a voler fortemente il ponte è Salvini e quindi ci sia
un NO politico a quest’opera più che una scelta strategica. Sarebbe
tragico se una antipatia personale bloccasse un'opera così importante per la
quale occorre comunque maggiore chiarezza, trasparenza e serietà comunicativa,
sia dai favorevoli che dai contrari.
FINANZIARIA” SOLITO (INUTILE) CAOS
Ricordate?
Esattamente quattro settimane fa e proprio su queste colonne prevedevo “in
anticipo” lo scontato comportamento della
CGIL sulla legge finanziaria che – come ampiamente previsto –
si è concretizzato nel dichiarare lo sciopero generale, ufficialmente “perché
la finanziaria danneggia i poveri, non fa aumentare i salari, dimentica la
sanità pubblica, la giustizia fiscale, istruzione pubblica, pensioni,
precarietà, politiche industriali e del terziario”.
Siamo così
arrivati al 22° (ventiduesimo!) sciopero generale dell’anno indetto dalla CGIL.
Lasciamo
perdere la scontata ironia che il 12 dicembre cadrà di venerdì, consueto giorno
canonico per gli scioperi, ma ha fatto rumore che critiche alla “finanziaria”
siano arrivate, oltre che dalla opposizione, anche dalla Banca d’Italia.
Non è
strano: i banchieri protestano perché saranno loro a rimetterci una parte dei
loro iper-profitti e quindi la Banca d’Italia - che ne è portavoce - non poteva
che arricciare il naso. A questo proposito una volta di più mi chiedo se
l’opinione pubblica sia al corrente che gli azionisti della Banca d’Italia
siano le stesse banche, Banca Intesa in testa, e quindi che l’ex Istituto di
emissione sia di fatto diventato il “sindacato” degli istituti di credito.
Ricordiamoci
che senza particolari capacità, solo utilizzando i tassi imposti dalla BCE e
lasciando a secco le remunerazioni per la clientela, gli istituti di credito
italiani hanno fatto “bingo” nel 2024 con 30 miliardi di euro di profitti extra rispetto al
solito: pagarne 4 in più di imposte vi sembra una sciagura? Ma la CGIL di
questo non parla (magari chiedendo il raddoppio del prelievo) e ha perso
l’occasione per proporre invece un taglio degli interessi sui mutui almeno
della “prima casa”: questo sì che sarebbe stato un bell’incentivo per le famiglie!
Ma stiamo
ai numeri: 18 miliardi (che è il totale della manovra finanziaria) sono
l’equivalente di 300 euro per italiano, meno di un euro al giorno E
RAPPRESENTANO MENO DI UN CENTESIMO DEL PIL NAZIONALE.
Vedete come
una “finanziaria” è comunque una briciola per l’economia, anche si
raddoppiassero le disponibilità? (cosa peraltro impossibile per i limiti
europei, salvo imporre nuove tasse).
Qui il
ragionamento della CGIL è lineare “tassiamo allora chi ha più di 2 milioni (di
beni o di reddito?) e recupereremmo 26 miliardi per sanità,
infrastrutture, pensioni e salari”. I “paperoni” – sempre secondo Landini, che però non
spiega bene da dove arriva a questi totali – sarebbero in Italia ben 500.000
che quindi,, mediamente dovrebbero metterci 52.000 euro a testa. Una
“patrimoniale”, insomma, ma che - se anche così fosse - non potrebbe che essere
“una tantum” per definizione.
Immaginiamo
di attuarla: se pur si prendesse metà dell’introito straordinario per aumentare
salari e pensioni (il resto andrebbe per sanità e assistenza) avremmo 13
miliardi da spendere che – divisi tra circa 30 milioni di dipendenti e
pensionati – fanno 400 euro a testa (35 euro al mese), ma – ricordiamocelo
- “una tantum”, ovvero soldi che l’anno venturo non ci sarebbero
più e bisognerebbe quindi poi riabbassare salari e pensioni o fare una nuova
“patrimoniale”.
Per carità,
tutto può essere utile, ma è evidente che non è così che si inverte un trend
dove purtroppo troppi italiani vivono ai margini di povertà.
D’altronde
è la stessa CGIL che si morde la cosa perché quando anche gli aumenti
contrattuali sono significativi (vedi il nuovo contratto per gli insegnanti)
prosciugando però le possibilità pubbliche, il sindacato di Landini comunque
non firma gli accordi - anche se i suoi iscritti ne ricevono però i benefici -
lamentandosi che è comunque troppo poco… E la giostra riparte per il prossimo
giro.
Forse la
stessa CGIL avrebbe potuto anche sottolineare come comunque il governo debba
stare ai patti europei, con relativa impossibilità di superare il tetto del 3%
di deficit, da cui però miracolosamente sono escluse le spese militari e che
quindi di fatto – visto che l’Italia dovrà sottoscrivere un debito europeo a
questo fine di più di 13 miliardi – “cuberanno” con relativi interessi (ma
per ogni anno futuro, non “una tantum”!) 400 euro per ogni
lavoratore, 200 euro in più all’anno per ogni italiano.
Per questo
credo che nel complesso Giorgetti
stia facendo un buon lavoro.
NIGERIA: STRAGI DIMENTICATE
Tutti
interessati a Ucraina e Medio Oriente nessuno parla del continuo ed inarrestabile martirio dei
cristiani in Nigeria dove dall’inizio dell’anno almeno 500
cristiani sono stati massacrati dalle milizie musulmane che vogliono
controllare il paese. Fa parte di una strategia più ampia, sistematica, che
negli ultimi dieci anni ha visto la progressiva eliminazione di comunità
cristiane rurali nel "Middle Belt" della Nigeria dove i campi vengono
distrutti, i luoghi di culto bruciati, le famiglie sterminate.
Ma da noi
c’è un vuoto assoluto di notizie, il timore – quasi – di dire a chiare lettere
chi sono i responsabili delle stragi, solo perché il “politicamente corretto”
impone di non parlare mai delle violenze musulmane.
E’
vergognoso questo silenzio e non per generare vendette, ma per dovere di verità
e quando si plaude al successo di Mamdani
a New York - che si vanta tanto della sua religione - sarebbe giusto
porsi (e porgli) qualche domanda.
DUBBI
A proposito
di Mamdani: risulta che uno dei suoi principali finanziatori sia stato George Soros,
plurimiliardario ebreo ungherese naturalizzato americano, in teoria un suo
acerrimo nemico visto il programma del nuovo sindaco. Qualcosa non quadra, come
tante delle schifose ed immorali speculazioni finanziarie di Soros, l’
“illuminato progressista” che tra l’altro speculò contro sterlina inglese
e lira italiana con un danno incalcolabile per il nostro paese. Un brutto e
torbido personaggio, ma che nessuno ha il coraggio di affrontare, coccolato da
certa sinistra che invece dovrebbe vederlo come il demonio.
DRONI
Dopo aver
bloccato gli aeroporti dei paesi scandinavi droni sconosciuti sarebbero
nuovamente apparsi nei cieli di Bruxelles e Liegi bloccando i relativi
aeroporti.
Le info
ufficiali suggeriscono un’azione di Putin
per creare scompiglio nel traffico aereo europeo sottolineando quindi la
necessità di armarsi per difendersi contro queste incursioni con un piano che
costerà una somma enorme, parliamo di miliardi di euro.
Ma
possibile che questi droni - presunti russi – siano così abili da sfuggire ad
ogni ricerca? Partono e arrivano non si sa da dove (la Russia è lontanissima)
appaiono e scompaiono, non ne è stato abbattuto nessuno (né alcuno di essi ha
mai fatto danni), così come non ne è stato recuperato alcun esemplare per
poterne chiarire la paternità.
Solo
incidentalmente si ammette che “potrebbero anche anche uccelli, come le
cicogne, scambiati per droni” a causare l’allarme. Insomma: ma possibile che
non si possa avere un po' di chiarezza prima di creare questa “psicosi da
rischio Putin” nei cieli d’Europa?
NUMERI
Secondo il
“Corriere della Sera” (Federico
Fubini, articolo
dell’ 8.11.2025) i russi in Ucraina avanzerebbero, ma perdendo 400.000 uomini
per ogni 1% di territorio ucraino conquistato. Quindi, andando avanti così, per
conquistare l’Ucraina Putin dovrebbe perdere quasi 40.000.000 di soldati (che
non ha, neppure lontanamente, visto che in tutto i russi sono 137 milioni
– bambini, vecchi, donne ed emigrati compresi - da San Pietroburgo a
Vladivostok).
E con che
forze allora Mosca potrebbe mai poi minacciare, conquistare e controllare
l’intera Europa come dice di temere la NATO? Nessuno fa queste considerazioni
quando si chiedono però agli europei investimenti di centinaia di miliardi di
euro per la “difesa”?
Ma siamo
sicuri che l’informazione in questo campo sia corretta e non invece manipolata
da chi ha tutto l’interesse a voler far continuare la guerra?
LAGARDE
Mi ha
commosso la presidente della BCE, Madame Christine
Lagarde, che in visita a Firenze per una riunione di banchieri
(volo privato?) si è degnata di scendere tra i comuni mortali visitando
il mercato e commentando “Che i prezzi sono aumentati, ma meno di prima, siamo
intorno al 2%”. Povera Madame Lagarde, non so come abbia mai potuto stabilire
che il prezzo del formaggio al mercato di Firenze sia salito solo del 2%, ma
“meno di prima”, mentre ha comunicato ai giornalisti che suo marito, a casa,
“attende anche un panettone, ma forse è un po' presto”. Insomma, è dura quando
si deve tirare avanti con il suo modesto stipendio di 477.000 euro l’anno
(oltre a rimborsi spese e benefit vari), anche se quest’anno è aumentato del
4,6% (+21.000 euro) perché – si sa – “va adeguato”.
RICCHI
Il PD ha
scoperto la “patrimoniale” e la Schlein
la sostiene con enfasi perché “La Meloni protegge i ricchi”. Strano che quando
il PD era al governo non ne abbia mai parlato e che la Schlein evidentemente
consideri “ricco” chi guadagna circa 1800 euro al mese dimenticando che - se la
finanziaria riduce del 2% le imposte sullo scaglione oltre i 28.000 euro
(lordi) - lo fa per milioni di persone e tenuto conto che sotto i 28.000 euro
si paga in teoria il 23% ma chi ha un reddito molto basso è comunque in
esenzione totale di imposta grazie agli sgravi fissi, e questo da tempo.
NOTA BENE
Ogni
settimana “spariscono” molti indirizzi de IL PUNTO. Se non lo ricevete più
leggetelo sul mio sito www.marcozacchera.it ma controllate che nelle
vostre mail non finisca in altre, nuove rubriche di “posta arrivata” (su
@libero.it per esempio finisce spesso in “offerte”). GRAZIE POI A CHI HA LA
CORTESIA DI MANDARMI ALTRI INDIRIZZI DI POTENZIALI LETTORI.
BUONA
SETTIMANA A TUTTI (e non prendetevela troppo) !
Marco



Sono nato a Verbania, sul Lago Maggiore, in una famiglia che da secoli ha le sue radici all’Isola dei Pescatori che è quindi da sempre la mia prima piccola patria.
Quando dopo qualche anno di università la Patria si è ricordata di me - allora la naja era obbligatoria – anziché mandarmi tra i paracadutisti - come speravo- mi ha spedito a Pontebba (Udine), a fare l’artigliere da montagna con il mulo al seguito. Pazienza, da allora ho portato la penna sul cappello (e sono con piacere socio dell’ANA) anziché il basco amaranto.
Quasi alla fine del servizio militare (ed era la prima volta che andavo a votare) mi sono candidato al consiglio comunale della mia città, mi hanno subito eletto e di lì ho cominciato la carriera, cresciuta – è il caso di dire – dalla gavetta: dal comune alla provincia, al consiglio regionale del Piemonte nel 1990. In quegli anni essere di Destra significava lavorare seriamente ma essere emarginati, ritrovandosi spesso da soli in un ruolo di dura quanto difficile opposizione, ma è proprio in quel periodo che ho maturato esperienza e rafforzato le mie scelte per costruire una politica che - allora come oggi - intendevo e intendo trasparente, impegnata e concreta. Amavo ed amo stare in mezzo alle persone, discutere con loro, vivere i loro problemi.
Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta e vinta con l'aiuto di oltre 110.000 piemontesi che mi hanno voluto a Montecitorio, unico eletto di Alleanza Nazionale in tutta la circoscrizione del Piemonte 2. La mia circoscrizione elettorale era composta da ben 7 province ma non ho mai mancato ad un appuntamento, ad un incontro.
Subito dopo l’elezione alla Camera Gianfranco Fini mi ha chiamato ad impegnarmi come dirigente nazionale di partito e sono stato così l’ultimo responsabile del dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale e vi ricordate forse il famoso congresso a Fiuggi – quando è stata fondata AN - che ho organizzato proprio io come segretario generale del congresso.
Mi hanno poi rieletto alla Camera nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale di Verbania-Domodossola, dove AN e la allora "Casa delle Libertà" hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. Sono stati gli anni più belli perchè con l'elezione diretta a deputato ero in rapporto diretto con i miei elettori che cercavo quindi di rappresentare bene ogni giorno.
Il mio collegio elettorale era terra di montagna e di laghi, ma non c'è un paese, una frazione e forse anche solo un gruppo di case dove io non sia passato, magari organizzando anche un incontro, un dibattito, una conferenza stando vicino ai problemi della "mia" gente soprattutto quando vi erano momenti di maggiore difficoltà. Organizzavo i miei "Rapporto agli elettori" nelle piazze o nelle palestre, nei saloni dei ristoranti o in quelli parrocchiali e cercavo sempre soprattutto di spiegare con parole semplici cosa succedeva a Roma e perché tante cose non si riuscivano a risolvere, così come per anni ed anni alla TV locale ogni settimana la mia rubrica "Onorevole, permette?" era aperta a tutti.
In quegli anni ho diretto l dipartimento Enti Locali di AN e, dal 2002, sono stato - fino alla fine della storia di Alleanza Nazionale - il responsabile del dipartimento Esteri in contatto (anche perché facevo parte della Commissione Esteri) non solo con moltissime figure politiche mondiali ma soprattutto con gli italiani che vivono nel mondo.
Dal 2001 fino al 2012 sono stato componente e anche presidente per cinque anni della delegazione Italiana alla UEO (Unione Europea Occidentale) che si occupava di difesa e sicurezza europea e sono stato membro del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nel 2005 mi sono nuovamente laureato, questa volta in "Storia delle Civiltà" e sempre a pieni voti con una tesi sui rapporti nel campo della sicurezza tra Unione Europea ed USA dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2006 e nel 2008 sono stato rieletto deputato per un totale di cinque legislature e 18 anni passati a Montecitorio.
Leggendo qualcuno penserà ad esagerazioni ed invece no: lavorando seriamente si può fare tutto questo senza molti problemi (senza autista o auto blu!) e sono sempre rimasto stupito come nelle statistiche risultassi uno dei deputati più attivi per interventi o iniziative parlamentari perché davvero non mi sembrava di esagerare, ma solo – appunto – di impegnarmi seriamente visto d'altronde lo stipendio che ci davano e che imponeva impegno e responsabilità.
Come ho scritto in uno dei miei libri, "STAFFETTE", che ho dedicato ai giovani di oggi (e che vi invito a leggere perché racconta un po’ tutto di me e della politica di questi anni) non ho mai amato l’apparato del potere, i lussi inutili, gli sprechi di quel mondo falso e senza onore che sta da tempo distruggendo l’anima della gente e la natura intorno a noi. Concetti che riprendo anche in "INVERNA", un nuovo titolo uscito nell’autunno 2012.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare (per ora) in 139 paesi del mondo ma una svolta importante nella mia vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori insegnando loro a pescare. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l’umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti verso il "Grande Capo" per tutto quello che abbiamo e che troppe volte diamo per scontato.
Per dare una risposta concreta ho così fondato i VERBANIA CENTER che operano dal Kenya al Mozambico, dal Burundi al Sud America e che oggi sono organizzati in un "Fondo" all'interno della Fondazione Comunitaria del VCO. In oltre 40 anni abbiamo realizzato più di 100 iniziative di sviluppo sociale ed investito oltre 700.000 euro.
Dal Darfur all’Afghanistan, dal Burundi a Timor Est, dal Corno d’Africa al conflitto Mediorientale ho anche visto e vissuto direttamente anche i drammi di tante guerre dimenticate,così come la realtà di tantissimi italiani all’estero che meriterebbero ben più attenzione e rispetto e che invece troppe volte in patria non sono assolutamente considerati.
Credo che si debba essere sempre delle persone semplici: il titolo di onorevole o quello di commendatore non mi sono mai piaciuti, non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio e se non mi conoscete di persona ed avrete occasione di contattarmi per favore chiamatemi così.
Qualcuno dice che sono stato un deputato e un politico anomalo... non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta, quello che parlava al megafono tra le urla (o peggio) nelle assemblee studentesche oppure che prendeva la parola solo contro tutti in consiglio comunale e vorrei ancora essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo e la nostra società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
Anno dopo anno, però, ho scoperto che non sono le ideologie a fare le differenze, ma la qualità delle persone e ne ho trovate di valide e corrette in ogni formazione politica.
E' stata una grande avventura, un onore ed un orgoglio e nel 2012 - anche se avrei potuto rinviare questa scelta - ho anche volontariamente lasciato Montecitorio per svolgere questo incarico a tempo pieno. Per quattro anni ho dato tutto me stesso per la mia città, senza orari né limiti, cercando (gratis) di aiutare e di ascoltare sempre tutti con il massimo impegno possibile. Certo non ho mai fatto discriminazioni di alcun tipo e mi spiace che a volte qualche avversario (ma soprattutto qualche collega di centro-destra) non abbia capito che amministrare una città significa andare ben al di sopra delle opinioni politiche.
Nel 2013 ho scelto di dimettermi da sindaco perchè la mia maggioranza (come il centro-destra a livello nazionale) si era divisa, ma soprattutto sono stato spinto a farlo – e ne ho poi avuto conferma dalle indagini giudiziarie – perché alcune persone a me vicine avevano tramato contro di me diffondendo maldicenze e assurdità: una pagina brutta, una grande sofferenza e delusione che mi ha ferito profondamente.
La “Giustizia” degli uomini mi ha dato completamente ragione ma mi è rimasto il peso di essere stato costretto a lasciare un incarico al quale tenevo, dove ci mettevo il cuore senza risparmiarmi. Ci tenevo perché mi avevano eletto quei miei concittadini che, a larga maggioranza, mi conoscevano di persona e avevano avuto fiducia in me , passano gli anni ma e' una ferita che non si e' rimarginata.
Ho così concluso la mia carriera elettiva ma ho continuato nei miei impegni perché ci sono infinite cose da fare.