IL PUNTO di MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 810 del 9 aprile 2021
di MARCO ZACCHERA (www.marcozacchera.it)
info, contatti e numeri arretrati: marco.zacchera@libero.it
Sommario: UN APPELLO – LA
RABBIA E LA BEFFA – VACCINO-GATE - IL SULTANO ERDOGAN - INTERCETTAZIONI -
PROFUMO DI SOLDI
UN APPELLO
Permettetemi se questa settimana inizio facendo
un appello ai lettori.
Chi mi segue da tempo sa che - esattamente 40
anni fa - fondai il “VERBANIA CENTER” che in tante parti dell’Africa e
dell’America del Sud ha cercato di dare una mano concreta a molte comunità
locali (sul mio sito www.marcozacchera.it trovate copia di tutte le
relazioni annuali con ogni dettaglio economico ed organizzativo).
In particolare da alcuni anni stiamo
ricostruendo a MACHAVA, in Mozambico, nella periferia di Maputo, un
poliambulatorio/ospedale di prima urgenza e, anno dopo anno, con l’aiuto di
tanti amici abbiamo già ristrutturato i reparti di oculistica, pediatria,
malattie respiratorie ecc. Da alcuni mesi abbiamo messo mano alla sistemazione
del PRONTO SOCCORSO che è in condizioni disastrose.
Di persona ho potuto vedere le centinaia di
persone che arrivano tutti i giorni e vengono accolte in locali fatiscenti tra
affollamento, sporcizia e in una mancanza totale di strutture minimamente
adeguate. La ricostruzione del reparto (il personale è fornito dallo stato, le
attrezzature – usate – le stiamo recuperando un po' dappertutto) prevede una
spesa di quasi 30.000 euro, dei quali circa 6.000 già recuperati e che hanno
permesso di avviare i lavori.
Il controllo sull’opera è diretto, non ci sono
spese né di organizzazione né generali: come sempre si bada al sodo con bilanci
e risultati trasparenti e ovviamente – passata la pandemia – chi vuole potrà
venire con me a controllare di persona.
Concretamente: qualcuno può/vuol darmi una
mano? Privatamente posso fornire ogni dettaglio, foto, chiarimento,
planimetria, opzione fiscale (le offerte sono detraibili): basta
contattarmi. (marco.zacchera@libero.it)
GRAZIE, ANCHE SOLO PER L’ATTENZIONE !
……………………………………………………………………………………….
LA RABBIA E LA BEFFA
(UN PARAGONE CON LA SVIZZERA)
Crescono in tutta Italia le proteste dei pubblici esercenti, degli
ambulanti, dei ristoratori, degli albergatori che hanno dovuto
rinunciare al movimento turistico del “ponte” di Pasqua per il secondo anno
consecutivo e si avviano verso una stagione fallimentare.
Come per altre categorie (per esempio gli operatori dello
spettacolo) il momento è particolarmente difficile e la situazione impedisce
ogni programmazione delle attività, anche dopo una eventuale “normalizzazione”.
Al danno si aggiunge la beffa per chi è localizzato vicino al
confine svizzero dove le norme sono state applicate in modo molto più blando
che non in Italia.
Un esempio sul Lago Maggiore: stesso clima, stessa lingua, stesso
dialetto ma a poche centinaia di metri due realtà diametralmente diverse con
alberghi aperti sulla sponda ticinese e chiusi su quella italiana.
La beffa è poi nei numeri: la gran parte dei lavoratori nelle
strutture elvetiche sono comunque italiani, “frontalieri” che ogni giorno
attraversano il confine in pratica senza alcun controllo sanitario, cosi che
l’eventuale contagio è all’ordine del giorno, ma in caso di positività (magari
per un contagio “svizzero”) il ricovero – e relativi costi - avviene poi in
Italia.
E qui nasce il “caso”: le due politiche governative diverse
nell’affrontare il Covid non hanno portato a sostanziale diversità nei numeri
del contagio o deceduti.
I “sacrifici” italiani non sottolineano percentuali di infezioni
particolarmente diverse e più basse di quelle ticinesi, stando almeno alle
cifre ufficiali forniti dai siti dei due paesi. Il Piemonte ha 4.3 milioni di
abitanti, esattamente la metà degli svizzeri, e se i casi sono stati in linea
(319.000 in Piemonte, 613.000 in Svizzera) i deceduti elvetici risultano
complessivamente 9.772 contro i 10.481 piemontesi
E’ un paragone interessante: vale la pena una politica di
restrizioni se non creano particolari benefici sanitari, ma per contro
sicuramente penalizzano l’economia?
Lo ribadisco da settimane: vanno chiusi i luoghi dove ci siano
probabilità di contagio, non le attività dove - se si osservano le regole e le
distanze – questo è più difficile, soprattutto stando all’aperto.
Piuttosto vanno identificate e vaccinate le VERE categorie
potenzialmente a rischio ad iniziare da chi ha maggiore contatto con il
pubblico: cassiere, dipendenti agli sportelli, operatori del turismo.
VACCIN-GATE
Anche questa settimana la campagna vaccinale va a rilento, ALTRO
CHE LE 500.000 VACCINAZIONI QUOTIDIANE IPOTIZZATE PER APRILE, questa settimana
la media giornaliera è stata la metà: solo 267.000 al giorno! Intere regioni
sono quasi senza scorte, crescono (forse esagerati) i timori su Astrazeneca ma si
continua a girare intorno al problema: chi deve pagare per la propria
(ir)responsabilità nel sottoscrivere contratti europei che si sono dimostrati
farlocchi?
Ma se un professionista pasticcia con un contratto e danneggia un
cliente ne paga i danni, perché a livello politico europeo o nazionale non deve
mai pagare nessuno?
Non una dimissione, non un allontanamento, non una autocritica!
Tutto come prima, come se nulla fosse, sulla pelle e le speranze di milioni di
europei.
Perché la comunità internazionale – come a parole chiedono tutti,
da Biden al Papa – non sceglie piuttosto di rendere di libero uso i vaccini a
livello mondiale, soprattutto dopo aver coperto d’oro con soldi pubblici le
ricerche e permettendo così alle multinazionali farmaceutiche dei profitti
esagerati?
Mi aspettavo azioni decise da parte di tutti i governi
“progressisti” invece c’è solo uno sconfortante silenzio ai danni di tutto il
genere umano.
Ecco perché poi partono i sospetti di speculazioni, accordi, trame
internazionali più o meno occulte: purtroppo nascono dai fatti, non solo dalle
sensazioni.
IL SULTANO ERDOGAN
Incredibile faccia tosta di Erdogan
che, accogliendo ad Ankara la missione europea, ha lasciato senza sedia Ursula von der Leyen con
un gesto di scortesia inaudito.
Ma una analoga figuraccia l’ha fatta anche Charles Michel, il
presidente del Consiglio europeo ed ex premier del Belgio che ha fatto come se
nulla fosse, accomodandosi tranquillamente a sedere con Erdogan mentre Ursula
von der Leyen restava in piedi, sedendosi poi su un divano vicino.
Se il “progressista” Michel avesse avuto un minimo di prontezza ed
intelligenza politica avrebbe potuto semplicemente lasciare subito la sua sedia
e sedersi di fianco alla povera Ursula, non solo per una questione di
educazione e cavalleria, ma soprattutto marcando la distanza rispetto al
sultano di Ankara, ma forse non ci ha neppure pensato.
Chissà cosa ne pensano le femministe europee.
INTERCETTAZIONI
Cresce lo scandalo perché la Procura di Trapani avrebbe
intercettato alcuni giornalisti ed avvocati in merito all’inchiesta sui legami
tra le ONG e alcuni trafficanti di carne umana nel Canale di Sicilia.
Caso spinoso che sicuramente lede il diritto di difesa, ma che ha
permesso di mettere in luce rapporti scabrosi tra “salvatori” delle ONG e loro
“amici” scafisti.
“Uno schiaffo alla democrazia”, “Intercettare i cronisti è una
violazione dei diritti costituzionali” dichiara indignato il direttore de “La
Stampa” (ed ex conduttore di Ballarò) Massimo
Giannini.
Ha ragione: la legge è legge e queste “prove” non possono e non
devono essere utilizzate nei processi né essere conservate, ma c’è da chiedersi
come mai tutto questo scandalo viene sollevato soltanto adesso, mentre non era
certo esploso quando le intercettazioni portavano a creare “prove” contro
esponenti politici non in linea con la vulgata corrente ( e la linea editoriale
de “La Stampa” del prode Giannini) .
Quanti milioni di volte le intercettazioni sono finite sui
giornali prima non solo di qualsiasi condanna, ma anche di una semplice
comunicazione agli indagati?
Viene il sospetto che tutta questa indignazione sia un po' a senso
unico, soprattutto se in qualche maniera scoperchia la pentola dello
sfruttamento dell’immigrazione da parte di gente senza scrupoli, anche se a
volte gira con l’aureola dei santi.
Di una seria legge che porti a limitazioni e riservatezza in
materia di intercettazioni si parla da anni, ma al concreto non viene mai fuori
nulla: avete mai sentito di un magistrato o di un collaboratore giudiziario
finito nei guai per aver diffuso ai giornali materiale riservato, o anche solo
di qualche seria indagine su questi casi?
PROFUMO DI SOLDI
Sono uscite le motivazioni della sentenza che ha condannato – tra
gli altri - a sei anni di reclusione e 2,5 milioni di multa l'ex presidente del
Monte dei Paschi di Siena Alessandro
Profumo per aggiotaggio e false comunicazioni sociali.
Per i giudici di Milano, Profumo con i suoi complici avrebbero
evitato di far emergere un miliardo di perdite all’ MPS oltre che per
l'«aspirazione a vedere accresciuto (illegittimamente) il proprio
personale prestigio, quale fautore della rinascita della banca».
Un crack che ha distrutto i risparmi di migliaia e migliaia di
persone.
Ogni imputato è pregiudizialmente innocente fino a sentenza
definitiva, ma è corretto che Profumo (che per i giudici ha "una spiccata
capacità a delinquere”) resti al vertice di Leonardo (ex Finmeccanica) come
amministratore delegato su nomina del governo Renzi, galleggiando fino ad oggi
con il modico stipendio annuo di 1.660.000 euro?
A tutti un saluto e buona
settimana
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 809 del
2 aprile 2021
Sommario: AUGURI DI
PASQUA – DRAGHI BIANCONERO – IL RACKET DEI VACCINI – PALAMARA SECRETATO
– RENZI A SPASSO – CASSAZIONE: NON CONDIVIDO – GENTE DI LAGO 2.
LE FRAGOLE e LA PASQUA
Quando ero bambino le fragole erano molto più piccole e brutte di
oggi. Adesso sono di un rosso accecante, spesso mostruosamente grandi, arrivano
da mezzo mondo e in negozio le vendono già tre mesi prima della stagione
giusta... ma non sanno di niente.
Vale per tanti tipi di frutta, ma soprattutto vale per la vita:
siamo diventati persone- immagine, l’aspetto sembra davvero contare più di
tutto. Troppe volte, però, dietro all’immagine c’è poca personalità e neppure
ci chiediamo più quale sia il vero gusto della vita. Qualche volta lo
riscopriamo solo nei momenti difficili, come quello attuale.
E' comunque più importante l'immagine o la sostanza delle cose?
E’ una riflessione che parte in modo banale, ma arriva al cuore
del significato più serio della Pasqua
che dovrebbe essere momento di riflessione, di rigenerazione, di speranza. La
speranza non è solo quella di riuscire a ripartire dopo oltre un anno di
disastri, ma soprattutto di sentirsi rigenerati e rafforzati di dentro. E’
difficile, molto difficile, ma proprio per questo l’augurio di una Pasqua
“vera” è quello che trasmetto in amicizia a tutti i lettori.
DRAGHI IN BIANCO E NERO
Avevo scritto che per giudicare Mario Draghi servivano almeno cento giorni
(ne sono passati già 50) e il giudizio resta ancora in sospeso nel senso che
“Se sono rose, fioriranno”. Boccioli per ora se ne vedono pochi, ma è
positivo che lo stesso Draghi e la gran parte dei ministri abbiano scelto la
linea delle poche chiacchiere, mentre si sta soprattutto mettendo mano al
Recovery Fund.
Pare – lo si sottolinea negli ambienti tecnicamente
informati – che le “schede” dei progetti per Bruxelles, solo superficialmente
abborracciate da Conte, siano ora molto più concrete: il rapporto con l’Europa
è essenziale e Draghi è il migliore che possa tenerlo.
Il premier è anche stato in gamba a silenziare le fonti di
rottura: qualcuno di voi ha più sentito parlare del MES, fonte degli eterni
litigi tra M5S e PD andati avanti per mesi? D'altronde proprio le spaccature
interne e le polemiche in corso all'interno del PD e del M5S fanno crescere
Draghi come "super partes"
Di deludente c’è invece il decreto “Sostegni” stemperato i mille
rivoli per la necessità di visibilità delle diverse componenti politiche, ma
che di fatto ha portato ben poco alle imprese e soprattutto ad alcuni settori
decisamente penalizzati da scelte incomprensibili.
Rimane infatti indeterminato il rapporto tra aperture e contagi:
si riaprono le scuole, ma in molte famiglie sono proprio i più piccoli a
trasmettere involontariamente il virus, anche se una statistica chiara non c’è.
Allo stesso modo perché sarebbe più pericoloso un negozio di mobili rispetto a
una cartoleria? Eppure una è aperta e l’altro chiuso.
Forse servivano altri criteri: distanze, sanificazione, affollamenti:
se si osservano le normative, perché far tenere chiuso portando alla rovina
interi comparti?
Anche perché bisognerebbe considerare la stagione: il turismo non
arriva a novembre e il settore è tramortito, così come altri (vedi cultura e
spettacoli) cui non possono più bastare le chiacchiere di Franceschini che si
ripetono da un anno in qua.
Nel turismo il caos è totale e ha fatto notizia la possibilità di
andare in aeroporto con la propria auto traversando confini regionali e zone
rosse per farsi una bella vacanza all’estero, che però è vietata in Italia.
Eppure alberghi e ristoranti aperti (sanificati e con accesso
controllato) significherebbe innescare un moltiplicatore prezioso per
l’economia nazionale. Siamo invece alla seconda Pasqua deserta, mentre - più
“furbi” di noi - altri paesi europei hanno riaperto le loro frontiere
turistiche e così ci seppelliscono, dalle Canarie alle Baleari, alla Grecia.
IL RACKET DEI VACCINI
La partita vera è sui vaccini, per i quali imperversa il
quotidiano inno alla speranza, ma dove la realtà è molto più lenta e deludente
del previsto. Nel suo perenne tour in giro per l’Italia l’ “iper-decorato”
generale Figliuolo
continua a ripetere agli ossequiosi TG di milioni di dosi in arrivo che però
poi sfarinano nei continui ritardi e non arrivano mai.
Il generalissimo aveva promesso “per fine mese” (marzo) tre
milioni di vaccini aggiuntivi e invece niente, con le regioni Veneto e Lazio
– a seguire rischiano tutte le altre – che sono costrette addirittura a
rallentare perché non ci sono dosi
Al concreto siamo solo al 5% degli italiani vaccinati e con questo
ritmo certe promesse sembrano decisamente irraggiungibili, mentre la ressa
corporativa del “ho diritto prima io” è diventata assordante.
Tutto ciò perché l’Italia si è fidata (senza garanzie) di una
Europa inadempiente e incapace di scrivere contratti chiari, oppure qualcuno li
ha volutamente scritti così.
Bisogna così inchinarsi al racket delle case farmaceutiche ma
d'altronde l’Italia non ha alternative di fabbricazione interna e se troviamo
quasi per caso milioni di vaccini in casa (vedi stabilimento di Anagni) non ce
li teniamo neppure.
Siamo un paese debole, che ha mani e piedi legati da Bruxelles,
che ritarda sullo Sputnik per motivi squisitamente politici, incapace di
imporsi in qualche modo.
Fa male vedere che AstraZeneca
comunque se la cava cambiando il nome del vaccino e il suo “bugiardino”
così il rischio di trombosi viene esorcizzato, mentre il CEO di Johnson
& Johnson, Alex Gorsky,
quest’anno guadagnerà 29,6 milioni di dollari di stipendio, parametrati ai
profitti raggiunti: mentre la gente muore la pandemia fa infatti arricchire
l’intero settore farmaceutico, con i governi a balbettare senza forza
contrattuale. E’ morale guadagnare miliardi sulla pelle della gente dopo
essersi fatti pagare le ricerche dalla comunità? Non sarebbe giusto
“nazionalizzare” i vaccini e renderli di proprietà pubblica limitando i
profitti a livelli ragionevoli?
Intanto però miei amici che vivono in Florida sono già stati tutti
vaccinati, in Cile pure, in Israele lo sono da due mesi e noi invece
aspettiamo, con Speranza
e tutta la sua (poco) allegra compagnia….
PALAMARA SECRETATO
Finalmente interrogato dal CSM, Luca Palamara si è tolto più di un
sassolino dalle scarpe davanti alla Prima commissione del Consiglio Superiore
della Magistratura, competente sulle “incompatibilità” delle toghe. L’ex
presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati era stato convocato per
essere sentito dai suoi ex colleghi dopo il suo libro-scandalo sulle porcherie
legate alle nomine in magistratura, come era emerso anche dai messaggi che
Palamara scambiava a ritmo frenetico con le centinaia di magistrati che
aspiravano ad un incarico di vertice ed i politici “amici”.
L’audizione è stata però secretata, l’ Italia NON deve sapere. «È
una audizione riservata per la quale ho ricevuto la consegna del silenzio», ha
detto all’uscita dal CSM lo stesso Palamara.
E questa sarebbe una repubblica democratica, dove “La legge uguale
per tutti”?
RENZI VA A SPASSO
Dopo il viaggio in Arabia Saudita, Matteo Renzi era domenica scorsa in
Bahrein, ripreso dalle telecamere di Sky nei box del gran premio di Formula1.
Vaccini, quarantene, obblighi al rientro? Particolari che non
contano per un “lobbista” di livello internazionale come Renzi, e diamo a
questa parola il significato meno torbido possibile.
Insomma: Renzi gira il mondo a pagamento, si diverte e fa pure i
suoi affari.
D'altronde lo hanno sempre fatto Clinton, Obama e tanti importanti
ex politici soprattutto di sinistra, quelli del solito “giro bene”
dell’intellighenzia internazionale. Solo che Renzi non è un “ex”, ma ancora un
eletto del popolo italiano con un incarico istituzionale e - già che era lì di
passaggio – avrebbe per esempio potuto ricordarsi e ricordare di come il
Bahrein non sia proprio al “top” per quanto riguarda il rispetto dei diritti
umani. Ma volete mettere il business che si può fare con gli sceicchi
arabi e dintorni?
Non perdiamoci in queste quisquilie umanitarie, suvvia!
ADOZIONI ? CI PENSA LA CASSAZIONE
Ci sono migliaia di coppie che invano attendono per anni di poter
adottare un bambino e trovano mille ostacoli in Italia e nel mondo.
Vorrei norme che semplifichino queste procedure, invece prendo
atto che la Cassazione è impegnata a sentenziare che «Non contrasta con i principi di ordine
pubblico internazionale il riconoscimento degli effetti di un provvedimento
giurisdizionale straniero di adozione di minore da parte di coppia omoaffettiva
maschile che attribuisca lo status genitoriale secondo il modello dell’adozione
piena o legittimante, non costituendo elemento ostativo il fatto che il nucleo
familiare del figlio minore adottivo sia omogenitoriale ove sia esclusa la
preesistenza di un accordo di surrogazione di maternità a fondamento della
filiazione».
A parte che sarà ben difficile mai provare l’ultima riga (ovvero
smascherare la prassi dell’ “utero affittato” a pagamento per recuperare un
figlio fabbricato all’estero da una povera madre che sparisce subito dopo il
parto), mi è permesso esprimere come cittadino il mio personale dissenso su
questa sentenza?
Mi sono sempre chiesto se e come sia considerato anche il diritto
di un bimbo ad avere due genitori di sesso diverso (avrei voluto scrivere
“normali”, ma sarei accusato di offendere qualcuno) anziché vedersi assegnati
legalmente due genitori omosessuali.
GENTE DI LAGO 2
E ancora disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e nuovi
racconti del Lago Maggiore ” In 172 pagine - tutte
a colori - ripropone ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del
Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto
storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi. Il volume è
firmato anche da Carlo
Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni e altri autori locali. GENTE DI
LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i lettori de IL PUNTO possono
richiedermi direttamente il libro – se lo desiderano, con dedica! - al prezzo
ridotto di 17 euro (spese di spedizione comprese) o di 16 euro ciascuna se
verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it ricordando
di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
I RICAVI DELLE VENDITE SONO DEVOLUTI AL”VERBANIA CENTER” PER LA
COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN MOZAMBICO.
Buona
settimana e buona Pasqua a tutti!
Marco Zacchera
IL PUNTO n. 808 del 26 marzo 2021
di
MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info
e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO:
IL SOGNO – SOSTEGNI: LA GRANDE DELUSIONE – DIRITTO DI CRITICA - CONGO:
NON DIMENTICARE – GENTE DI LAGO 2 - STORIA A TELE VCO
IL SOGNO
Astrazenica è
in clamoroso ritardo per la consegna dei vaccini eppure due giorni fa sono
state scoperte 29 milioni di dosi depositate (nascoste) ad Anagni, vicino a
Frosinone, prodotte in Italia ma in partenza per l'estero.
Sognerei un
paese che, contestando formalmente all’azienda le mancate forniture, con un bel
sequestro penale bloccasse l’intero lotto immettendone una
buona parte nella rete di distribuzione italiana e usandole
SUBITO per vaccinare qualche milione di persone rimaste senza
vaccino proprio per colpa dell’azienda.
Sarebbe un
atteggiamento scorretto? Ma è stata corretta la Commissione Europea NON
rendendo pubblici i contratti con Astrazeneca senza penali per i ritardi?
Forse che la
stessa Germania, l' Austria, l'Ungheria, La Danimarca ecc. non hanno forse
sottoscritto accordi per conto loro, pur di trovare altri vaccini?
Noi ci
troviamo i vaccini in casa, scopriamo che vengono prodotti qui da noi (e non lo
aveva mai ammesso nessuno) e adesso ce li lasciamo perfino scappare ?
Semplicemente
li dovremmo usare subito, visto i conclamati ritardi nelle forniture e
soprattutto i nostri 400 morti al giorno.
Ma è un sogno
questo atto di fermezza, una illusione che temo tale resterà, come
quella di avere finalmente una reazione forte a Palazzo Chigi nei confronti
dell’ Europa, dimostrando finalmente con i fatti il famoso
“cambio di passo”…
LA
GRANDE DELUSIONE
Settimane di
attesa, ma alla lettura del decreto “Sostegni” mi ha colto una
profonda delusione.
So benissimo
che la situazione è difficile, che i soldi non ci sono, che si fa quel che si
può, ma se pensiamo che sia possibile rilanciare il paese con norme come quelle
varate sabato dal governo?
Draghi
ha solo spalmato sul sistema economico i 32 miliardi di extra debito votati dal
parlamento ovvero 500 euro a testa se non si contassero le attività produttive,
ma – visto che poi ci sono milioni di imprese da aiutare – alla fine sono
davvero pochi spiccioli per tutti.
Non vedo un
“effetto moltiplicatore” negli interventi e soprattutto non ci sono paragoni
con quanto avviene all’estero.
Siamo
piccoli, d’accordo, ma gli USA hanno varato un piano di rilancio economico da
1.900 miliardi di dollari (1.700 miliardi di euro), noi... da 32 (!!).
Per il
commercio e il turismo è una desolazione: meno aiuti perfino rispetto al
governo Conte con un “sostegno” (?!) pari a circa l’1% del giro d’affari del
2019.
Con questa
elemosina si vuol salvare e davvero rilanciare il turismo italiano?
Ma ci
rendiamo conto che sono somme perfino inferiori all’importo – per fare un
esempio – della tassa sui rifiuti solidi urbani che gli alberghi, bar e i
ristoranti sono stati comunque costretti a pagare l’anno scorso pur non avendo
prodotto gran parte dei rifiuti a causa della chiusura degli esercizi?
GUARDATE
LA BEFFA DELLA CONFERMA NEL DECRETO DI DOVER COMUNQUE PAGARE PERFINO IL CANONE
RAI PER IL 2020 E IL 2021 ANCHE PER GLI ALBERGHI CHIUSI (con solo una riduzione
del 30% per il 2021): MA SE GLI ALBERGHI SONO STATI CHIUSI E TUTTORA LO SONO,
E’ GIUSTO FAR PAGARE UN BALZELLO DI MIGLIAIA DI EURO A CIASCUN ESERCIZIO PER LE
TV IN CAMERE D’ALBERGO CHE RESTANO CHIUSE E VUOTE PER OBBLIGO DI DECRETO?
MA E’
UNA INDECENZA!
Non servono
le polemiche? Vero, ma bisogna pur rendersi conto che con questi pochi aiuti
non si risolve nulla, è solo una piccola mancia a circa 3 milioni di imprese
che peggio di prima si trovano ora a dover affrontare una situazione di crisi
drammatica.
Una crisi
causata anche dall’inefficienza europea e all’eccessiva, conclamata dipendenza
rispetto alle grandi case farmaceutiche che sulla pandemia in modo
amorale stanno guadagnando miliardi di euro esentasse grazie ai burocrati ed ai
politici di Bruxelles, visibilmente incapaci (e speriamo non
corrotti), quelli che – guarda caso – hanno la stessa casacca del PD italiano e
di alcuni dei suoi alleati.
IL
DIRITTO DI CRITICA, L‘OMOLOGAZIONE DEI MEDIA
Non so se
avete notato come - soprattutto i TG ma anche i titoli dei grandi giornali -
siano un inno quotidiano al vaccino che verrà.
Ogni
giorno si riportano dati per il futuro, si ipotizzano di centinaia di migliaia
di dosi quotidiane che sono sempre un obiettivo che però non si raggiunge mai,
milioni di vaccini in arrivo che poi restano per strada.
In settimana
per tre giorni si è enfatizzato sul "Il milione di dosi in più" del
vaccino "J & J" da consegnarsi ad aprile, dimenticando però di
sottolineare che la settimana scorsa il generale Figliolo –
quello delle cento medaglie sulla giubba, più decorato di uno sovietico,
strepitosa la sua imitazione fatta da Crozza! - aveva
annunciato "mezzo milione di vaccinazioni al giorno" ovvero (la
matematica non è un opinione) si impiegherebbe solo due giorni per far fuori la
"maxi fornitura".
Anche i
numeri confondono: non esce mai il grafico dei vaccini quotidiani (deludente) e
si enfatizza sui due milioni e mezzo di italiani già vaccinati, forse per non
dire che siamo solo al 4% della popolazione, ovvero senza
nessun miglioramento sensibile per costruire il "gregge", ma intanto sono
giù scivolati via 3 mesi dall'arrivo in pompa magna delle prime dosi a fine
dicembre tra TV, inni e fanfare.
Sicuramente
ci sono problemi a livello di regioni che ritardano nei piani (Lombardia in
testa) ma mi pare che il problema non siano i "centri vaccinali" ma
piuttosto i vaccini stessi che non ci sono e ogni dato europeo si sta
dimostrando clamorosamente “farlocco”.
In questa
situazione di crisi è osceno che si abbia il coraggio di boicottare o almeno
ritardare in ogni modo il vaccino russo "Sputnik 5" in buona sostanza
solo per motivi politici.
Lo “Sputnik
5” è’ già usato in 56 paesi del mondo, molti miei amici in Sudamerica si sono
vaccinati proprio con il vaccino russo e tutti stanno benissimo, credo sia
criminale mischiare politica e medicina.
Di fatto però
"J & J" viene enfatizzato dagli americani che però sono contro
"Astrazeneca" e la boicottano, mentre gli europei (iper-inguaiati)
invece difendono Astra ad oltranza, anche se la copertura di questo vaccino è
bassa e non supera il 70% pur dopo la seconda dose.
Il cittadino
normale è quotidianamente bombardato di dati: cosa riesce a capire, come può
orientarsi nella babele di esperti, più o meno presunti?
La sensazione
è di essere tenuti buoni perchè non ci sono di fatto alternative, bisogna
quindi sopportare l'epidemia ed aspettare tempi migliori.
Centinaia di
morti al giorno, purtroppo, ci confermano però che qualcuno dovrebbe
cominciare a pagare per i ritardi. Ma a questo punto - da Bruxelles in giù -
tutti si tirano indietro e la "colpa" è di qualcun altro della
catena.
ATTANASIO
DIMENTICATO
E’ passato
solo un mese dalla barbara uccisione dell’ambasciatore Attanasio e della sua
scorta in Congo, ma già non ne parla più nessuno.
Nessuno ha
chiarito le responsabilità dell’agguato, nessuna risposta è arrivata dall’ONU,
dal PAM e dal governo congolese. Il giudice che indagava è stato ucciso,
sparito anche lui. Tuttora non si sa cosa ci facesse in quella zona il nostro
ambasciatore e sotto quale responsabilità.
Come si
temeva ci hanno imbrogliando tutti: l’ONU, il PAM, il governo del Congo e una
volta di più la nostra credibilità nazionale è svanita nel nulla.
Il Ministro
Di Maio? Sparito anche lui, si è volatilizzato, come la pubblica commozione…
GENTE
DI LAGO 2
E ancora disponibile il mio
nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e nuovi racconti del Lago
Maggiore ”. Una testimonianza interessante della vita sulle rive del
Verbano in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
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Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è
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direttamente il libro – se lo desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17
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ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
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NOSTRA STORIA A TELE VCO
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la storia ricordo che su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in streaming)
ogni martedì alle 14.30 fino a metà aprile vanno in onda le mie
chiacchierate sulla storia locale - in collaborazione con UNI3 Arona - con
repliche il martedì alle ore 15.30, 16.30 e 22.00 e altre repliche il sabato
pomeriggio ore 13.30, 14.30 e 16.30. Chi vuole connettersi in streaming mi
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UN SALUTO A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 807 del
19 marzo 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: VACCINI: POLVERI BAGNATE – RESPONSABILITA’ EUROPEE
– BIDEN E IL KILLER – LETTA: IL MARZIANO DI PARIGI – ITALIA E ITALIANI -
STORIA A TELE VCO
VACCINI: POLVERI BAGNATE
Conta poco annunciare un super piano vaccinale e di voler “dar
fuoco alle polveri” – espressione militaresca del generale Figliuolo -
perché se poi mancano i vaccini le polveri restano bagnate e non si innescano
certo solo con le speranze e la propaganda quotidiana, soprattutto con tutti i
timori suscitati da Astrazeneca.
Sono mesi e mesi che si parla di piani strabilianti, di milioni di
dosi, di “immancabili destini” (questa, già sentita) ma siamo ancora al palo.
Il nuovo piano vaccinale previsto dal governo il 10 marzo scorso
(solo 9 giorni fa…) a pagina 11, allegato 3, prevedeva la
disponibilità di ben 153.484.000
dosi di vaccino entro il 31.3.2021. A giovedì 18 marzo i vaccinati in Italia
sono però solo 7.204.358
e di essi soltanto 2.225.652
hanno ricevuto la 2° dose, pari al
3,68% della popolazione e questo dopo 81 giorni di
vaccinazioni, percentualmente sempre tra i più bassi d’Europa. Siamo ben sotto
allo 0,4% settimanale e per arrivare all’ “l’immunità di gregge” con questo
ritmo non ci arriveremo neppure in 2 anni!
Senza dubbio si migliorerà, ma intanto - forse - titoli, proclami
e mille interviste per ora sono davvero fuori luogo, anzi ingenerano illusioni,
confusioni e timori.
P.S. Come era assolutamente certo è stato confermato l’ok al
vaccino Astrazeneca. Immaginate cosa sarebbe successo se ci fosse stato un
verdetto contrario: impossibile.
Sono assolutamente convinto che sia meglio vaccinarsi, pur anche
con Astrazeneca, ma mi chiedo piuttosto se fosse proprio necessario “in
attesa” sospendere tutto: 5 giorni di stop alle vaccinazioni (deciso dalla
Germania e a cui si sono accodati poi quasi tutti) solo in Italia significano
statisticamente un migliaio di morti in più. Domandona: ma non è che in queste
partite contano anche gli interessi politici, le rivalità tra nazioni e le loro
case farmaceutiche? Un concetto che sarebbe da approfondire…
RESPONSABILITA’ EUROPEE: CHI PAGA?
Questo pasticcio europeo sui vaccini conferma come sia
assolutamente venuta l’ora di resettare i vertici di Bruxelles.
Dopo l’Europa dove comandano le banche e le norme burocratiche più
assurde possibili, si assiste ancora una volta al fallimento conclamato della
Commissione Europea ed è sciocco - ma soprattutto ingiusto - che chi ne è al
vertice non paghi, come sempre, per le proprie pesanti responsabilità
economiche, organizzative, sanitarie e politiche.
Legarsi mani e piedi per i vaccini a specifici gruppi farmaceutici
senza sottoscrivere contratti trasparenti, pubblici, chiari e soprattutto con
le dovute garanzie rimanendo poi travolti dai ritardi di Pfizer e Astrazeneca è
un esempio di “mala gestio” impressionante.
Decine di migliaia di europei sono morti proprio per questi
ritardi e si impone una forte denuncia politica, una richiesta di chiarezza ma
anche le conseguenti dimissioni di chi ha svolto (male) il proprio
compito
Invece di dimissioni non parla mai nessuno e nessuno – a partire
da Ursula von der Leyen – si assume un minimo di responsabilità per le proprie
scelte.
Eppure sono state decisioni prese soprattutto nell’interesse dei
“big” delle industrie farmaceutiche (che in questa pandemia stanno guadagnando
miliardi di euro) a danno dei cittadini europei.
Questo non è giusto, non è più tollerabile, né eticamente né
politicamente: chiedere le dimissioni dei vertici politici della UE non è
demonizzare l’Europa o muoversi da “euroscettici”, è semplicemente applicare la
democrazia: chi sbaglia paga e questa dovrebbe essere la regola per tutti.
BIDEN, TRUMP E IL KILLER PUTIN IN AGGUATO
Negli USA sono state vaccinare 123 milioni di persone e Joe Biden si auto-esalta
per il successo dimenticando che il risultato è anche frutto del suo
predecessore che sui vaccini ha stanziato miliardi di dollari.
Poi, sul più bello, ecco Biden dichiarare " a
freddo" che il leader russo Putin
“è un killer” scatenando la guerra diplomatica (per ora).
Che Trump
fosse fuori dalle righe mi sembrava pacifico, ma non è che sia l’aria della
Casa Bianca a mandare tutti un pò fuori di testa? Perché o Biden non capisce
bene gli effetti delle sue dichiarazioni o non è totalmente in sé
(ipotesi non da scartare) oppure deve spiegarsi meglio, ad iniziare dalla
solita litania delle “elezioni truccate”.
Quando lo sosteneva Trump era sbeffeggiato come pazzo, se lo dice
però anche Biden (che ha vinto) bisogna davvero chiedergli come e perché.
Occorre soprattutto avere il coraggio di guardare bene in fondo
all’armadio, perchè proprio il candidato democratico è stato sponsorizzato dai
media del mondo - quasi tutti schierati al suo fianco - come i “filantropi”
alla Bill Gates,
la grande finanza, le multinazionali, le grandi società farmaceutiche che sul COVID
stanno facendo affari d’oro (e i loro dirigenti li hanno già fatti in borsa).
Che ci siano anche non disinteressati “suggeritori” a spingere
Biden ad attaccare Putin per bloccare la concorrenza russa, magari anche quella
del vaccino “Sputnik” che costa poco e sembra funzionare benissimo?
Così come bisognerebbe tornare a parlare anche di Hunter Biden, il
figlio degenere del presidente, quello inguaiato fino al collo negli scandali -
finanziari e non - in Ucraina e dintorni e di cui i media parlano poco,
soprattutto da quando papà “Joe” è alla Casa Bianca.
IL MARZIANO DI PARIGI
La platea virtuale dell’Assemblea Nazionale del PD ha incoronato Enrico Letta a nuovo
leader del partito. Una unanimità molto sospetta, frutto di un armistizio
interno per salvare la faccia davanti a una crisi profonda.
Credo che Letta sia una persona seria, ma sono scettico sulle sue
concrete possibilità di rilancio anche perché un paio di sue scivolate al
debutto non sono troppo beneauguranti.
A parte l’accenno allo “ius soli” di cui non si capisce l’urgenza
proprio in un periodo tribolato come questo, l’affermare “ Siamo costretti a stare al governo
perchè gli altri ci vorrebbero fuori dall' Europa, se diventiamo però un
partito di potere noi siamo morti" significa non rendersi
conto che il PD è per definizione “il” partito del potere in Italia e credo che
se non l’avesse sarebbe ancor più in crisi di quanto lo è già.
Un controllo sistematico dell’informazione, del sottogoverno,
degli enti locali, della magistratura: il PD a dispetto di un 18% circa dei
voti controlla il potere ben di più del suo peso specifico. Forse Letta a
Parigi era in altre faccende affaccendato, perché non rendersene conto vuol
dire mettersi fuori dalla realtà.
Il PD vive e prospera (o prosperava) proprio gestendo il potere: è
l’humus indispensabile in cui cresce la pianta “democratica” e spesso –
purtroppo – è la sua vera ragion d’essere.
Solo degli “utili idioti” come i grillini possono far finta di non
accorgersene pur di mantenere la loro fettina di potere e dopo aver distrutto
ogni propria autonomia, credibilità, volontà di cambiamento.
Quello che più da fastidio è poi dirsi “europeisti” ad oltranza
senza capire che “questa” Europa - controllata e diretta dal PD e dai suoi
alleati europei - sta diventando progressivamente IL VERO PROBLEMA del nostro
paese.
Il pastrocchio democristian-comunista che ha creato a suo tempo
quello che poi divenne il PD pur rimanendo con anime diverse è un compromesso,
il solito compromesso che in Letta ha ora il suo leader e che in questo senso
rappresenta bene proprio quel potere che – come diceva Andreotti – “logora chi
non ce l’ha” ma, in questo caso, infetta alla grande proprio chi lo detiene.
W L'ITALIANO (DOC, SE POSSIBILE)
Pochi hanno ricordato (ho visto una bella iniziativa di Fratelli
D’Italia, non me ne risultano altre) che il 17 marzo era il 160° anniversario
della nostra raggiunta unità nazionale, anche se parlarne oggi puzza subito di
nazionalismo e “nostalgismo”.
Ritengo che si dovrebbero ricordare questo anniversario CON
ORGOGLIO E RIVALUTANDO LO SPIRITO DI APPARTENENZA AD UNA COMUNITA’ NAZIONALE
senza nulla voler togliere alle altre.
Litigando su tutto e dimenticando le nostre radici si perdono
infatti le caratteristiche comuni, ma soprattutto il termine “unità nazionale”
non deve valere solo per le partite di calcio ma per sottolinearne le
caratteristiche, le tradizioni, lo spirito di comunità.
Sembra invece che si faccia di tutto per cancellare la nostra
storia, la nostra lingua, i nostri punti di riferimento.
Per esempio, perché bisogna continuare a tradurre termini italiani
in inglese, anche quando non ce n'è alcuna necessità? Ma vi sembra logico che
per annunciare il primo grande punto di vaccinazioni italiano curato dai nostri
militari (peraltro sospeso dopo poche ore per la crisi del vaccino Astrazeneca)
lo si debba chiamare "Hub
drive trough Esercito"? (Tra l’altro, ma perché poi
"Esercito" ?! Allora dovrebbe essere tradotto in "Army"!)
L’esempio è banale, ma ci sono decine di parole, neologismi, sigle
che non hanno alcun bisogno di essere tradotte. Pensate che i francesi il
computer lo chiamano ancora “ordinateur”
e se ne vantano. Da sempre denuncio questa pervicace volontà politica della
sinistra (come lo era del comunismo internazionale) a cancellare lo spirito di
appartenenza e l’amor di patria dei popoli e questo è profondamente sbagliato
perché l' “appartenenza” – ripeto – non deve significare odio, rancore, lotta o
stupido senso di superiorità verso qualsiasi altra razza, religione,
etnia o nazione.
Sembra ci sia invece in atto un accanimento terapeutico contro
tutto quello che è “italiano” banalizzando e censurando ogni sentimento.
Vale anche per l’immigrazione: mentre ogni anno centinaia di
migliaia di italiani (scolasticamente qualificati) se ne vanno perché delusi
dal nostro paese, noi siamo aperti (anzi, apertissimi) ai nuovi arrivi. Non
solo per gli sbarchi che nel silenzio dei media continuano indisturbati ma nei
numeri "ufficiali". Nel 2019 su 706.400 persone che hanno
acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE ben 127 mila (il 18%)
hanno conquistato la cittadinanza italiana, il 2,54% degli abitanti rispetto al
2% medio europeo. A queste percentuali vanno però aggiunte tutte le neo-cittadinanze
italiane concesse ad altri cittadini europei (tra cui molti romeni e degli
altri paesi dell’est) che non fanno “statistica” ma sono “sostanza”.
L’Italia è quindi più che disponibile già oggi a nuove
cittadinanze, a cosa serve che Enrico Letta abbia posto come uno dei principali
punti programmatici del PD di nuovo lo “ius soli”? Vi sembra che ce ne sia
davvero la necessità?
LA NOSTRA STORIA A TELE VCO
Per chi ama la storia ricordo che su TELEVCO-AZZURRA TV (canale
19, oppure in streaming) ogni martedì alle 14.30 vanno in onda le mie
chiacchierate sulla storia locale - in collaborazione con UNI3 Arona - con
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UN SALUTO
A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 806 del 12 marzo 2021
di
MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info
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SOMMARIO:
ARRIVA LETTA – ANNIVERSARIO COVID – BOLLETTE & CARTELLE – TOCCA ALLA
MELONI – ALITALIA CRASH - SCHIFEZZE A SANREMO - STORIA A TELE VCO
ENRICO,
MA TE NE STAVI SERENO…
Enrico Letta
se ne stava sereno nel suo dorato esilio di Parigi, ma la politica è cosa di
sangue e così ha detto “si” alla lusinga di diventare il nuovo segretario
del PD.
Reiterato
autolesionista, dopo gli sgambetti di Matteo Renzi (ricordate il suo celebre
“Enrico, stai sereno!” con successivo tradimento) il buon Enrico insomma ci
riprova.
Tranquilli:
da oggi per lui suonano e suoneranno le trombe e i plausi dei capigruppo PD,
capicorrente, capimanipolo, intellettuali, non disinteressati boiardi di stato,
di tanti aspiranti a posti, cariche e nomine. Si metteranno in mostra
democratici di “area”, giornalisti Rai e dintorni, marchettari generici e DOC
assicurandogli presenze garantite in tutti i programmi televisivi e d’opinione
in un tripudio di interviste e genuflessioni.
Tutti saranno
pronti agli osanna e a dirgli “bravo, bene, bis!” ma contemporaneamente
iniziando a pensare sul come abbatterlo non appena sarà possibile.
Auguri
comunque a Letta che mi sta pure simpatico, ma una sola cosa sarebbe davvero
stonata, ovvero che - in cambio “della grave pena” (copyright di Scalfaro
quando nel ’45 chiedeva la condanna a morte di qualche fascista) – gli fosse
stato davvero promesso sottobanco di diventare il prossimo Presidente della
Repubblica. Mercanteggiare il Colle con i 30 denari di una congiura interna nel
palazzo del PD mi sembrerebbe decisamente oltraggioso.
UNO,
NESSUNO E CENTOMILA
Un ricordo
rispettoso e commosso ai 100.000 morti italiani in un anno per il COVID con
l’augurio che finalmente decolli la campagna vaccinale perché ad oggi siamo
ancora solo al 2,98% di vaccinati, praticamente gli ultimi in Europa.
Se serviranno
nuovi sacrifici (vedi zone rosse) mi auguro che siano finalmente determinanti e
risolutive, senza un continuo stillicidio di decisioni che proseguono da un
anno senza risolvere i problemi.
Serve anche
“realpolitik”: se il vaccino Sputnik funziona venga usato, non lo si emargini
solo per questioni politiche. Soprattutto i governi chiedano l’avvio di una
seria inchiesta a livello europeo sui perché dei ritardi, dei silenzi, delle
evidenti connivenze dei vertici UE con i boss dell’industria farmaceutica, una
complicità che pesa vista l’opacità dei contratti, dei pagamenti, delle
(mancate) penali, dei silenzi omertosi che stanno contraddistinguendo le
manovre di Bruxelles..
BOLLETTE
& CARTELLE
Comprensibilmente
il governo si pone il problema delle cartelle esattoriali non pagate e che si
stanno accumulando da mesi visti questi tempi bui. Siano ormai a decine di
milioni di pratiche da smaltire in qualche modo e – come sempre - tira aria di
organizzare l’ennesimo condono.
Mossa anche
comprensibile, ma qualcuno pensa ai milioni di contribuenti che – ligi al
dovere – HANNO INVECE PAGATO NEI TERMINI?
Forse un
qualche “bonus” di ringraziamento dovrebbe essere considerato anche per loro
perché altrimenti - una volta di più - chi non paga alla fine viene premiato e
chi invece ha pagato è come sempre fregato! Non lamentiamoci poi se l’Italia è
la patria dei furbi e sempre più persone decidono di NON pagare, sperando nei
condoni prossimi venturi che sono sempre…i penultimi.
TOCCA
ALLA MELONI
Non c’è nulla
da fare: se un leader del centrodestra cresce nei consensi parte subito la
macchina del fango. Avvenne con Salvini, ma è già il turno della Meloni che
“Repubblica” accusa – pubblicando le confessioni del solito “pentito” filtrate
dai soliti PM dell’Antimafia di Roma – di aver consegnato 35.000 euro in
contanti nel 2013 a un gruppo di Rom (!) incontrandoli personalmente ad un
distributore di benzina vicino a Latina. La Meloni, secondo il pentito, sarebbe
stata a bordo di una Volkswagen nera e avrebbe pagato gli zingari per ottenere
“voti di scambio” e appiccicamento di manifesti in zona.
La vicenda
appare francamente inverosimile, la Meloni ovviamente smentisce e querela, ma
intanto la gogna mediatica è cominciata. Difficile pensare a una Meloni che
incroci di persona proprio dei Rom e serve poco alla leader di FdI sottolineare
che non ha mai avuto un auto nera o che da quelle parti non poteva
esserci in quel giorno: la maldicenza serpeggia sottile, “Repubblica” (e
chi ci sta dietro) è potente.
ALITALIA
Una voragine.
Dopo quattro anni di amministrazione straordinaria il governo Draghi ha
appena deciso di nominare altri due commissari in Alitalia che a questo punto –
salvo errori - diventano contemporaneamente ben otto. In quattro anni
sono stati intanto dilapidati 1,3 MILIARDI di prestiti dello Stato, 300 MILIONI
di interessi passivi, 350 MILIONI di ristori Covid (sempre dello Stato) a
compensazione del crollo del traffico aereo del 2020, con circa 3 MILIARDI di
debiti accumulati dalla bad company nei confronti dei fornitori e ora altri 3
MILIARDI in pancia alla nuova società, direttamente controllata al 100% dal
ministero del Tesoro (quindi sempre dallo Stato). Ci si poteva aspettare
che la compagnia avesse intanto tagliato di brutto i suoi costi e soprattutto
le sue consulenze esterne che invece sono lievitate ad oltre 14 milioni l’anno
solo per pagare i consulenti che la stanno accompagnando in questo periodo.
Altro che decollo, l’Alitalia è un continuo schiantarsi al suolo! Fosse fallita
anni fa avremmo risparmiato somme sufficienti a creare una nuova flotta e una
nuova società, come avvenne per Swissair, Sabena, Olympic. Eppure in Svizzera,
Belgio e Grecia si vola lo stesso con altre aziende “nazionali”. Quando finirà
questo suicidio?
SCHIFEZZE
A SANREMO
Ma perché a
tutti i costi replicare anche quest’anno Sanremo? Da un anno la musica italiana
è ferma, teatri e cinema chiusi, mentre cantanti, autori, musicisti ma
soprattutto tutti quelli che lavorano dietro le quinte sono (letteralmente)
alla fame.
Il (brutto)
festival di Sanremo 2020 è stata una forzatura alla legge, al buon senso, alla
decenza.
Alla legge
perché una volta di più non è stata “uguale per tutti”. Migliaia di locali si
erano adeguati alle richieste anti-Covid e si erano messi in regola per poter
lavorare e sono comunque dovuti rimanere chiusi, mentre a Sanremo (pur essendo
a due passi dalla Costa Azzurra, la zona più colpita dal Covid in Francia)
tutto è stato permesso e l’Ariston è stato appositamente riaperto a differenza
dei cinema e teatri di tutta Italia. Potenza della Rai, ma uno scandaloso (e
pericoloso) privilegio.
Al buon senso
perché è apparso evidente che gli invitati, i prescelti, i “big”, i
presentatori ecc. fanno tutti capo a un ristretto gruppo di organizzatori che
in Rai fanno il bello e il cattivo tempo inserendo nomi delle proprie agenzie e
magicamente escludendo gli altri.
Alla decenza
perché certe rappresentazioni – vedi Achille Lauro, per intenderci - hanno
fatto davvero schifo, al di là della sopportazione, della logica, del
buonsenso, del buongusto…eppure tutto è stato loro concesso. Perché?
Perché la Rai
(meglio, alcune persone in Rai) possono evidentemente permettersi tutto,
ricattare politici e centellinare ospiti in un eterno, opaco connubio dove il
“servizio pubblico” non conta nulla rispetto ai tanti “interessi privati” che
permettono ad alcuni di spuntare cachet milionari.
Ma cosa
aspetta il governo Draghi a fare pulizia anche in questo macello, a cacciare
finalmente incrostati privilegi di persone impresentabili? Cosa aspetta la
“Commissione di vigilanza RAI” a chiedere e soprattutto ad ottenere la testa
dei responsabili?
Immaginate se
un festival trash come quello di Sanremo quest’anno fosse stato prodotto e
trasmesso alla BBC: impossibile.
Sanremo era
(una volta) la presentazione della musica e dei cantanti italiani nel mondo:
secondo voi, che ulteriore immagine di pazzi esce all’estero del nostro
paese? Da festival della musica italiana, Sanremo è stato trasformato nel festival
delle banalità, con conduttori che si mettono parrucca e corone di spine tra
musicisti gay che trovano rivoluzionario e irriverente baciarsi sul palco.
E bisogna
ridere, apprezzare o quantomeno tacere, altrimenti sei etichettato come
razzista, fascista, bigotto, omofobo e misogino.
La verità è
che siamo un paese culturalmente ormai inesistente, dove anche nella musica c’è
solo il (falso) politicamente corretto, dove bisogna esagerare per fare
audience. Se poi l’audience non c’è basta inventarsi le cifre e se comunque
anche le cifre non ci sono si parla comunque di “grande successo”.
Alla fine
sono arrivate sul palco le ultraottantenni Orietta Berti e Ornella Vanoni,
facendo scoprire che sono ancora loro (e sembrano solo loro) quelle che sanno o
sapevano cantare.
LA
NOSTRA STORIA A TELE VCO
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UN SALUTO A TUTTI E BUONA
SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 805 del
5 marzo 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: ZINGARETTI - DISCONTINUITA’ DI DRAGHI? – ENNESIMO
FLOP EUROPEO - IL BUFFONE FA L’ASTRONAUTA – MAGISTRATURA DEMOCRATICA – CONGO:
NON DIMENTICARE – STORIA A TELE VCO
........................................................................
ZINGARETTI SI DIMETTE ( E SI VERGOGNA)
Nicola Zingaretti si è dimesso dalla guida del PD.
Probabilmente dimissioni strumentali e nella speranza di un inno al ritorno, ma
è significativa la frase di apertura del suo tweet con il quale ne dà notizia
al mondo : “ Mi vergogno del PD…” Se di un partito si vergogna perfino il suo
segretario, cosa devono aggiungere gli avversari politici ?
DRAGHI: DISCONTINUITA’ (?)
Del premier Mario
Draghi questa settimana mi sono piaciute un paio di cose
importanti. Innanzitutto che parla poco: apprezzo un premier defilato e che non
ama – come invece bramava Conte
– la continua passerella televisiva, anche perché probabilmente Draghi ha
capito subito che più sta defilato più alcuni tra i suoi ascari sparano
cavolate e la gente nota (e apprezza) la sobrietà e la differenza di stile.
Secondo punto positivo è aver giubilato in settimana il torbido Domenico Arcuri e mi
auguro che adesso non si passi un colpo di spugna sulle porcherie che ha
combinato.
I lettori de “IL PUNTO” mi daranno atto che sono mesi che ne
denunciavo le collusioni: adesso (?) se ne sono resi conto anche ai vertici.
Spero però che si vada a fondo per capire bene come abbia sprecato
i soldi pubblici con i faccendieri che gli sono stati intorno. Sarebbe un
segno di vera discontinuità indagare in modo chiaro perché chi ha rubato o
sprecato paghi fino in fondo e questo deve valere anche per i politici che lo
hanno mantenuto in carica a dispetto dei santi e delle indagini in corso
da mesi, più o meno nascoste.
Spiace invece che anche il nuovo governo abbia nuovamente fatto
ricorso ai DPCM per contenere la pandemia che sta peggiorando a vista d’occhio
“festeggiando” l’anno di vita. Evidentemente tra ordini e contro-ordini,
chiusure parziali e zone gialle, rosse, bianche o arancioni (più o meno
rafforzate) siamo ancora al punto di partenza e la salvezza si chiama solo
vaccinazione di massa, che purtroppo però va a rilento.
Con solo il 2,47% di vaccinati in rapporto alla popolazione (alla data
del 3 marzo) stiamo sempre più scivolando in Europa verso gli ultimi posti: la
matematica non è una opinione e dovrebbe fare riflettere sulle nostre
incapacità organizzative.
Vero banco di prova per Draghi sarà comunque la partita del
sostegno ad imprese, partite IVA e famiglie perché non basterà certo chiamarli
appunto “sostegni” anziché “ristori”: la sostanza è che tutti gli indici
economici sono pessimi e nulla di buono si vede all’orizzonte, almeno finchè le
vaccinazioni non si saranno generalizzate.
NUOVO FLOP EUROPEO
Si può criticare l’Europa e tutte le demagogiche, quotidiane
menate che ne esaltano il ruolo?
SI DEVE, soprattutto quando dietro alle chiacchiere si
nascondono gli affari di un “gotha” finanziario che ne ha stravolto gli ideali
e crea continui fallimenti.
Ne sono prova i quotidiani bollettini sul numero dei vaccinati che
sono una catastrofe.
Anche qui ci sono responsabilità politiche di chi dirige la
Commissione: annunci-bluff, contratti nascosti, clausole incomprensibili,
segreti ingiustificati a coprire profitti enormi per le case farmaceutiche
senza saper imporre penali vere per i ritardi.
Ursula Von den Leiden e la sua Commissione (Gentiloni compreso) –
iper-riveriti dalla stampa e dalle TV nella continua ripetizione di banalità -
dovrebbero essere oggetto di una severa indagine a livello continentale su
sperperi, incapacità, dolosi infortuni contrattuali e ritardi che hanno già
significato la morte di migliaia di europei.
Dopo il fallimento dell’ “Europa delle Banche” e delle politiche
migratorie e di difesa fallisce così anche l’ “Europa dei vaccini" e sarà
utile che Draghi giochi tutto il suo peso per uscire da questo vicolo cieco,
non bastano certo le sue telefonate a Bruxelles .
Un’altra responsabilità del precedente governo è non aver pensato
a canali alternativi all’Europa per recuperare vaccini come invece hanno fatto
o stanno facendo Germania, Austria, Danimarca, Repubblica Ceca, Ungheria
ecc.ecc.
Il ministro Giorgetti
sta cercando ora di avviare la produzione dei vaccini in Italia, ma c’è da
chiedersi perché ci si muova solo oggi e non lo sia fatto nel passato: una
strategia impostata ad ottobre - quando già i vaccini erano stati testati - ci
avrebbe visti già quasi autosufficienti per una produzione nazionale e non
sperare solo di essere parzialmente pronti tra qualche mese.
CONTE, GIGGINO, IL TONNO E L’ASTRONAUTA
Un Beppe
Grillo che sembra un essere sempre più alterato nel proprio
equilibrio mentale si è presentato a Roma con un casco d’astronauta per
arruolare Giuseppe Conte, già “avvocato del popolo” annunciando che lo
metterebbe a dirigere l’ex Movimento 5 Stelle (ex perchè ora è un 3 stelle e mezzo al
massimo, o giù di lì).
Per carità, sono problemi dei grillini e dell’ego smisurato
dell’ex premier, certo che le cose sono francamente incredibili. A parte il
casco di Grillo (che sembra una idiota ironia verso i tanti italiani che dentro
un casco come quello soffrono per il Covid), restano i fatti e quindi il
bilancio disastroso per i residui “3 Stelle e mezzo”
"Apriremo il parlamento come una scatola di tonno"
esultava Giggino Di Maio
solo tre anni fa, lo stesso buffone che - dal balcone di palazzo Chigi –
annunciò poi trionfante al popolo "La sconfitta della povertà"
all'indomani del varo della legge per il reddito di cittadinanza.
Di Maio è sempre a fare il nostro Ministro degli Esteri per grazia
ricevuta (e nostra disgrazia) e ancora oggi pontifica: «Stop alle ambiguità!»,
ribattezzando come «liberale e moderata» la nuova identità del suo Movimento.
Ambiguità?!?! Grillini già populisti e barricaderi come
“Movimento alternativo” a tutto, poi sovranisti con la Lega, poi riformisti con
il Pd ed ora "Liberali e moderati" come Forza Italia e Berlusconi.
Bravo Di Maio, effettivamente nella vita quello che più conta è
appunto la coerenza.
Il tonno – indignato - si è intanto ripreso la sua scatola e ci si
è richiuso dentro con tanto di olio, come i parlamentari grillini che si
prostituiscono con tutti pur di non mollare la loro poltrona.
MAGISTRATURA DEMOCRATICA
Tra le critiche a Matteo Renzi, messo sulla graticola per i suoi
più che discutibili rapporti con l’Arabia Saudita, è degno di nota il commento
che arriva da “Magistratura Democratica”, componente di sinistra della
Magistratura che scrive: «Essere parlamentari di una Repubblica democratica non
è compatibile – eticamente e politicamente – con l’adulazione dei despoti».
Parole sante, ma da quando in qua una “corrente” di magistrati deve mettersi a
criticare o meno un leader politico?
Da queste colonne ho polemizzato con Renzi mille volte, ma i
magistrati facciano piuttosto il loro dovere e stiano alla larga da queste
tematiche, oltretutto dopo che si sono coperti di vergogna nella lottizzazione
delle cariche interne, “Magistratura Democratica” compresa.
A proposito, il silenzio di Mattarella in argomento comincia a
diventare davvero inquietante…
PASSATA LA COMMOZIONE, NON DIMENTICHIAMO
E’ passata solo una settimana dalla barbara uccisione
dell’ambasciatore Attanasio e della sua scorta in Congo, ma già non ne parla
più nessuno mentre crescono i dubbi che Di Maio non ha certamente chiarito nè
durante la sua relazione al Parlamento ma neppure nei giorni seguenti.
Al di là della commozione, che ci faceva lì il nostro
ambasciatore, scortato da chi e sotto quale responsabilità? Ci stanno
imbrogliando tutti: l’ONU, il PAM, il governo del Congo e una volta di più la
nostra credibilità nazionale è sottozero.
LA NOSTRA STORIA A TELE VCO
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19, oppure in streaming) ogni martedì alle 14.30 vanno in onda le mie
chiacchierate sulla storia locale - in collaborazione con UNI3 Arona - con
repliche il martedì alle ore 15.30, 16.30 e 22.00 e altre repliche il sabato
pomeriggio ore 13.30, 14.30 e 16.30. Chi vuole connettersi in streaming mi
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UN SALUTO
A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL
PUNTO n. 804 del 26 febbraio 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: STRADE D’AFRICA - CONTINUITA’- MAGISTRATI
RIBELLI – GENTE DI LAGO – LA STORIA IN TV
QUELLE STRADE DI POLVERE ROSSA
E’ con commozione che va un ricordo all’ambasciatore Luca Attanasio e
a Vittorio Iacovacci,
il suo carabiniere di scorta.
Vedendo l’immagine di Attanasio riverso - pallido e morente - su
un fuoristrada mentre lo portavano in un ospedale lungo quelle strade di
polvere rossa (dove ben difficilmente l’avrebbero comunque salvato) non potevo
che ricordare viaggi vicini e lontani nel tempo tra quella stessa polvere rossa
dell'altipiano, quella che si infila ovunque e - appena piove - diventa subito
un fango spesso, pesante, che ti si attacca alle suole e resta incollato ai
piedi di chi le scarpe neppure le ha.
Il “mio” Burundi, le cannonate in Rwanda, i tanti profughi che
camminano verso il Congo nell’eterna lotta tra hutu e tutsi con le distruzioni
e i massacri, le case di mattoni crudi abbandonate con i tetti bruciati e che
così si sbriciolano presto.
Capanne buie, colline terrazzate dove si piantano fagioli in ogni
punto possibile pur di avere qualcosa da mangiare, galline che piluccano tra le
corsie ospedaliere (dove i pazienti devono farsi da mangiare da soli) in
edifici cadenti dove la cosa che ti colpisce di più è l’odore di marcio e di urina.
E intorno hai sempre tanti, tanti bambini.
Missionari e volontari eroici, gente di poche parole e da prima
linea, quelli che spesso devono fuggire per le minacce di politici corrotti
perché sono testimoni pericolosi. Insicurezza totale, campi profughi sterminati,
giovani fumati e donne con i figli sulle spalle e una fascina o la tanica
d’acqua in testa, perché le fontane sono sempre lontane da casa e ogni volta
devi risalire a piedi tutta la collina con il solito fango che ti fa scivolare,
eppure le taniche restano sempre diritte...
Ogni tanto vedi passare i gipponi bianchi dell’ONU o delle grandi
associazioni umanitarie con gli altri volontari, quelli che - ben pagati
- il "volontario" lo fanno di mestiere e di solito vivono nelle ville
nei quartieri “bene” delle capitali, quasi mai tra la gente disperata.
Intorno, uno scenario sempre uguale tra mille colline verdi,
deforestate e popolate da formiche che sono una umanità povera, divisa,
remissiva, paziente, che però ogni tanto si scatena in gesti di violenza
inaudita e di lotte tribali.
**** ****
Come non ricordare quella mattina presto di metà aprile (avevo
proprio l’età di Attanasio ed ero stato appena eletto deputato) quando nella
foschia dell’alba per cinquanta metri sbagliammo direzione e finimmo in mezzo
ai ribelli che controllavano la strada. Un albero di traverso per obbligarci a
frenare e poi quegli occhi rossi dietro la punta del kalashnikov puntato
diritto in faccia, con nemmeno il tempo di avere paura.
La vita che va e che viene, dipende dall’umore di quegli occhi
rossi che ti fissano.
A noi andò bene e bastarono tre pacchetti di sigarette per poter
tornare indietro, ma soprattutto servirono le parole tranquille e convincenti
di un missionario saveriano che parlava bene il kirundo.
A Luca e Vittorio è andata male: è la roulette della vita, un
soffio che vola leggero se vai in giro per quelle strade di terra rossa, quella
di un’Africa che molti non immaginano neppure.
Loro passavano di là non per depredare ma per aiutare, ed è
proprio per questo che resteranno ben vivi nel nostro ricordo.
PS: Forse pochi sanno che una qualsiasi nostra ambasciata nel
mondo (e il personale che vi lavora) è “difesa” da pochissimi carabinieri
- che anche in Africa al massimo si contano sulle dita di una mano
e solo per le sedi più critiche - e un assalto, un agguato, una qualsiasi
aggressione può avvenire in un attimo, sia in sede che all’esterno, quando
allora conta ben poco la difesa di una pistola d’ordinanza.
Così come nessuno difende normalmente la sede di un consolato, a
volte unica presenza italiana per interi paesi quando le nostre ambasciate -
ridotte all'osso - “coprono” diversi stati anche lontani tra loro. Altro che le
scorte (inutili) per centinaia di politici e di VIP che scorazzano con le auto
di rappresentanza e le luci blu lampeggianti per le vie di Roma…
CONTINUITA’
E’ presto, assolutamente presto per dare ogni giudizio sul governo
Draghi cui
bisogna dare il tempo per rodarsi, ma certo che dopo due settimane di vita (tre
dalla designazione) non appaiono all’orizzonte segnali rivoluzionari, ma solo
una sostanziale continuità con il Conte 2, nuovi soci di governo a parte.
Di anomalo c’è stato per ora solo il braccio di ferro per i
sottosegretari che sono stati nominati a dieci giorni dal voto di fiducia
parlamentare (un ritardo inconsueto) ma per il resto calma piatta, nebbiosa più
che altro.
Delle liti per il MES non se ne parla più, del Recovery nemmeno
(ma c’è da sperare che si lavori sotto traccia), continuano le proroghe alla
chiusure come le fughe dall’ormai movimento “Tre Stelle” mentre l’ineffabile Domenico Arcuri è sempre
lì come un paracarro alla Protezione Civile, anche se salgono ogni giorno i
livelli della melma e cominciano a denunciare i suoi compari.
Fossi Draghi l’avrei già licenziato visto anche il perdurante flop
per i continui rinvii della campagna vaccinale. D’altronde Arcuri ha fallito su
tutta la linea: nessun rendiconto sulle sottoscrizioni, milioni di mascherine
comprate fino al triplo dei prezzi di mercato, apparato “Immuni” fallito in
pieno, milioni di banchi a rotelle costosi ed inservibili, commissioni torbide
e stratosferiche pagate a personaggi loschi che risultano in diretto contatto
con lui, fallimento della campagna vaccinale per i tempi, ma anche per
centinaia di migliaia di dose bloccate.
Ormai siamo in coda all’Europa nella percentuale dei vaccinati
(2,3% della popolazione) e in settimana ci ha superato perfino la Romania.
Intanto gli “scienziati” continuano a pontificare indisturbati in
TV, Speranza resta ministro di nome ma non di fatto, mentre
l’epidemia sembra purtroppo impennarsi minacciando
altri stop.
GUARDA GUARDA , SI SVEGLIANO I MAGISTRATI…
“Siamo da tempo e restiamo fermamente convinti che la via per il
ripristino della credibilità della giurisdizione, oltre che per un’inequivoca e
pubblica risposta agli appelli alla trasparenza (troppo spesso elusi,
strumentalizzati o del tutto inevasi), passi ineludibilmente per una radicale
riforma dell’Ordinamento giudiziario»… «Tra coloro che sono stati investiti
dalle rivelazioni dei mezzi di informazione, infatti, solo una parte, pur
significativa ma certamente non completa, ha liberato l’Istituzione che
rappresentava dal peso di una situazione divenuta oggettivamente insostenibile,
facendo un passo indietro, con le dimissioni da taluni incarichi ricoperti o
con l’anticipato abbandono dell’Ordine giudiziario" (ovvero hanno avuto la decenza di
dimettersi – ndr) ma “La maggior parte dei vertici degli uffici
giudiziari coinvolta nelle chat o nelle rivelazione di Palamara è ancora sempre
al proprio posto.”… “Furono oltre mille gli incarichi assegnati dal Csm durante
la “gestione” Palamara. Una quota rilevantissima di nomine venne fatta
all’unanimità in Plenum. Che, sempre seguendo il ragionamento dell’ex
presidente dell’Anm, sarebbe la prova della lottizzazione degli incarichi fra
le correnti, le cosiddette nomine 'a pacchetto'.”… “Ad impedire una seria
riflessione su quanto accaduto, poi, la tanto discussa circolare del
procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, titolare dell'azione
disciplinare, che non ha ritenuto di sanzionare i tanti magistrati che si erano
'auto sponsorizzati' con Palamara.” Quindi
intanto non cambia niente…
Attenzione: il testo
non è mio ma è tratto da una “lettera aperta” inviata da un folto gruppo di
Magistrati al Presidente della Repubblica (che è anche formalmente il Capo
della magistratura italiana), lettera che in questi giorni sta raccogliendo
moltissime adesioni tra giudici e procuratori, anche se non ne parla quasi
nessuno. Mattarella non ha ancora risposto, né con le parole né – soprattutto -
con i fatti.
GENTE DI LAGO 2
Stanno
già terminando le copie del mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e nuovi racconti del
Lago Maggiore ” Il volume riprende quello uscito
nel 2019 (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a colori - ripropone
anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del Lago
Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto storiche. Il
volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni e altri autori
locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i lettori de IL
PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo desiderano, con dedica!
- al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione comprese) o di 16 euro
ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie. Il volume va richiesto
direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
I
RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI AL”VERBANIA CENTER”
PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN MOZAMBICO
LA NOSTRA STORIA A TELE VCO
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chi ama la storia ricordo che su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in
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collaborazione con UNI3 Arona - con repliche il martedì alle ore 15.30, 16.30 e
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UN SALUTO
A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 803 del 19 febbraio 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri
arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: DRAGHI VUOL
DIRE FIDUCIA – PRIORITA': VIA ARCURI - GIUSTIZIA AVVELENATA – COVID TRA NUMERI
E PROFESSORI - STORIA A TELE VCO
FIDUCIA A DRAGHI
“Galbani vuol dire fiducia” recita la pubblicità di una nota ditta
di formaggi.
Lo stesso si può dire del nuovo governo di Mario Draghi, visto
l’amplissimo margine di cui gode in parlamento. Come i formaggi
però vanno in scadenza, così non è dato sapere se e come il governo e
soprattutto il premier continueranno su quest’onda di entusiasmo e di fiducia
che sembra accompagnare “Supermario”.
Il debutto in aula è stato di alto profilo e coinvolgente: credo
che quasi tutti abbiano apprezzato il taglio dell’intervento del neo-premier,
ma il problema è passare dai discorsi ai fatti.
Nell’interesse del Paese c’è da augurarsi che ciò avvenga davvero,
perché vorrebbe dire che almeno in parte i problemi italiani sarebbero
effettivamente affrontati e (forse) risolti.
E’ ovviamente ancora presto per giudicare ed eventualmente
criticare, ma se la luna di miele politica per un governo dura 100 giorni
vedremo presto i risultati.
PRIORITA’: VIA ARCURI
Su un punto però spero che Draghi si muova subito: allontanare Domenico Arcuri da
“supercommissario” alla protezione civile. Stanno emergendo troppe porcherie
per tenersi tra i piedi questa persona del tutto impresentabile quanto
inossidabile ed intoccabile. Tra l’altro sembra che i PM di Milano
archivieranno per Arcuri una indagine in corso su una maxi consegna di
mascherine pagate molto di più del prezzo di mercato (e con “commissioni” di
decine di milioni di euro) “Perché non risulta un suo coinvolgimento diretto”.
Si potrebbe sapere allora come mai (parliamo di affari per
centinaia di milioni) il “supercommissario” non si è nemmeno accorto che stava
comunque pagando le mascherine (con soldi nostri) a società cinesi più o meno
fittizie a un prezzo estremamente più alto di quelli che ciascuno di noi può
vedere al supermercato o in farmacia ? O Arcuri è colluso oppure è
un incapace, quindi va allontanato comunque, anche perché per ora gli italiani vaccinati - nonostante la
forsennata campagna di stampa, show e fiorellini - rappresentano meno del 2,3%
della popolazione.
Pochi lo verificano, ma in rapporto agli abitanti in Italia siamo
a un dodicesimo dei vaccinati in Israele, un quinto rispetto al Regno
Unito, un terzo degli USA, meno della metà del Cile e siamo già dietro a
Spagna, Svizzera, Danimarca, Estonia, Lituania e diversi altri paesi asiatici
ed europei. Anche Germania e Francia ci stanno superando… Insomma
non è vero che i vaccini siano introvabili, visto che gli altri li trovano!
GIUSTIZIA AVVELENATA
Con uno scarno comunicato dei suoi legali, l’ex presidente Giorgio Napolitano (non
“Sergio” come ho scritto involontariamente la settimana scorsa, mi scuso!) ha
dichiarato “Di aver sempre agito secondo la legge” respingendo le accuse
circostanziate che gli sono state avanzate, ma senza entrare minimamente nel
merito delle accuse sulle sue pressioni in processi di mafia.
Veleni, ma sempre più dubbi anche perché proprio tre giorni fa il
TAR del Lazio ha annullato la nomina di Michele
Prestipino alla carica di procuratore di Roma, un incarico che
– si dice nel giro giudiziario - “Vale due ministeri” e chi ha letto il libro
di Palamara quasi poteva prevedere questo esito. Un evento sensazionale, eppure
in TV ne hanno parlato pochissimo.
Ora il CSM dovrà rifare la nomina, rimettendo in gioco il
procuratore generale di Firenze Viola
e il procuratore di Palermo Lo
Voi.
La domanda è che credibilità abbia un CSM (presieduto da Mattarella) con numerosi
membri già inquisiti o protagonisti di inchieste, oltre che per i rapporti di David Ermini (ex
parlamentare PD, ora vice-presidente del CSM) e di tanti altri suoi componenti
proprio con Palamara.
Per la nomina alla Procura di Roma tornano a decidere sulle stesse
persone praticamente gli stessi componenti del CSM che poco tempo prima
di nominare Prestipino avevano indicato Viola, salvo poi cancellarlo. Tradotto
in italiano comprensibile mi pare che il caos sia totale, ma che queste nomine
siano evidentemente frutto di compromessi che vanno ben oltre il valore, il
curriculum o l’esperienza dei singoli candidati. L’intero sistema delle nomine
e promozioni è marcio, oltre ogni evidenza.
Due proposte: una immediata commissione d’inchiesta parlamentare
(o avviata direttamente dal Presidente della Repubblica) su questa
situazione, visto che proprio Mattarella è il presidente del CSM e
intanto suo azzeramento.
Seconda proposta, che i componenti del CSM siano eletti per
sorteggio – anziché per liste di correnti – tra tutti i magistrati che ne
abbiano titolo e ne facciano domanda.
Non sarebbe una procedura molto più trasparente, stritolando così
in un colpo solo il potere nefasto delle correnti politiche e clientelari che
infettano la magistratura italiana?
COVID: I NUMERI E I PROFESSORI
Devo esprimere serio scetticismo su quanto quotidianamente ci
viene raccontato a proposito del Covid perché da mesi ci sono almeno tre
cose che non tornano.
Innanzitutto i decessi: vengono conteggiati come morti di Covid
persone che avevano ben diverse e gravi patologie e "anche" risultano
(da decedute) positive al COVID, ma senza che nessuno spieghi o verifichi se la
morte sia connessa o meno a questa epidemia (tanto non si fanno autopsie).
Per contro nessuno conteggia i morti che arrivano dalla riduzione
dei normali reparti ospedalieri, per i ritardi degli esami clinici, per
l'impossibilità di farsi curare che colpisce tutti gli "altri" malati
che comunque rappresentano oltre l'80% dei decessi quotidiani nel nostro paese.
Quante migliaia di morti per tumore stanno arrivando a fatale
scadenza perchè non si sono potuti fare gli screening previsti? Quante
patologie cardiologiche sono state fatali perchè i DEA erano intasati e si
arrivati tardi a curare gli infarti?
Di questi aspetti non parla mai nessuno eppure sono molto
numericamente più gravi del COVID.
Altro dato che non torna: se più o meno ci sono 10/15.000 positivi
al giorno come possono esserci quasi mezzo milione di malati "in
corso"? Io credo che molti casi si siano persi per strada, guariti
ancora conteggiati come malati solo perché nessuno li ha fatti uscire dai
conteggi.
Ma il terzo, insopportabile aspetto è la supponenza, la
leggerezza, il cinismo di quei "professori" che appaiono
in TV come star e - spargendo a seconda del vento notizie più o meno
confrontabili - creano il caos e non pagano mai per le loro infallibili
sentenze.
Mi riferisco in particolare agli illustri professori Walter Ricciardi e Andrea Crisanti,
“esperti” più o meno dotti ma sicuramente molto auto-referenziati.
Si rendono conto di quale danno fanno al Paese con il loro
continuo “al lupo, al lupo”?
Ma come si può andare avanti così? Non è cambiato il ministro
Speranza, ma almeno Draghi chieda un reset e il silenzio dei suoi
"consulenti", anche perchè è facile parlare scaricando i guai sugli
altri senza mai pagare dazio.
Guardate la improvvida decisione di chiudere le piste da sci a 12
ore dall'annunciata riapertura: quanti guai ha causato e che vantaggi sanitari
ha portato?
Nessuno ha ancora dimostrato un nesso tra piste aperte e il Covid,
oppure i vantaggi con i ristoranti chiusi alla sera. Da settimane sembra essere
cosa più saggia avere persone sedute a tavola solo per il pranzo rispetto allo
stesso numero massimo, ma divisi su due servizi, il che vorrebbe dire (e dare)
però più sicurezza e ossigeno a milioni di imprese.
Forse è ridurre il numero massimo di avventori, non chudere gli
esercizi alle 18.
Se è la “movida” a fare danni si intervenga pesantemente su chi
non segue le regole, ma non è giusto colpire chi ha investito per essere a
posto e - rimanendo chiuso - viene invece economicamente distrutto, mentre si
sta già delineando una seconda e tragica stagione turistica.
STORIA A TELE VCO
Per
chi ama la storia ricordo che su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in
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martedì alle ore 15.30, 16.30 e 22.00 e altre repliche il sabato pomeriggio ore
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UN SALUTO A TUTTI E BUONA SETTIMANA!
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 802 del
12 febbraio 2021
di MARCO ZACCHERA (contatti: marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario: LA
POLITICA E’ STRATEGIA – MANOVRATORI - COMMISSIONE D’INCHIESTA PER NAPOLITANO –
PRESENTAZIONE GENTE DI LAGO – LA STORIA A TELE VCO
....................................
Scrivo queste note quando ancora non si conosce la composizione
del governo Draghi, ma il primo problema è chiedersi che affidabilità possa mai
dare al premier un M5S che ha messo in piedi un referendum con un quesito da
dementi pur di avere un risultato scontato.
D'altronde avevo visto ed ascoltato Grillo (ma era in stato di
lucidità o invece decisamente alterato?!) che si era prodotto in esternazioni
perlomeno squinternate dopo l’incontro con Draghi.
Se poi davvero il problema italiano più importante tra
economia in crisi e pandemia è per i grillini oggi un nuovo ed inedito
“Ministero della Transizione Ecologica” siamo fritti.
Mi auguro che Draghi scelga dei tecnici e non dei politici, perché
altrimenti rischia di friggere subito anche lui!
SUPERMARIO & LA MELONI
La scorsa settimana diversi esponenti di quella che fu Alleanza
Nazionale (tra cui il sottoscritto) hanno inviato una specie di “lettera
aperta” a Giorgia Meloni non condividendo la posizione di opposizione che
Fratelli d’Italia aveva subito manifestato verso Draghi e il costituendo suo
nuovo governo.
Dato atto alla Meloni di aver recuperato “a destra” un potenziale
e cospicuo patrimonio di voti presentandosi in questi anni come il personaggio
più nuovo e spigliato nel quadro politico nazionale, il problema è se la destra
debba puntare o meno ad essere anche “destra di governo”, oltre che interprete
della sacrosanta opposizione che molti italiani manifestano nei diversi
settori.
Se la risposta è positiva, essendo difficile pensare che FdI possa
raggiungere la maggioranza assoluta, servirà comunque una coalizione con altre
forze con le quali logicamente si instaurerà – come in passato - una
competizione, visto che il partito unico di centro-destra in Italia sembra non
dover (e poter) nascere mai.
Qui è nata la mia critica alla Meloni: dividere una coalizione
edichiararsi all’opposizione prima ancora di conoscere il programma di Draghi
mi è sembrata una scelta frettolosa, quasi più per voler “apparire” che
convincere. Inoltre, la destra ha così rinunciato a proporre qualche suo
esponente (almeno come tecnico) per qualche dicastero importante e non tanto
per una questione di potere, ma per dimostrare che le persone in gamba e di
governo non sono solo a sinistra.
Il futuro dirà se la scelta strategica della Meloni di stare
all’opposizione pagherà o meno, la politica è però anche tempismo e strategia
ed è qui che Giorgia mi sembra sia mancata.
Sul piano tattico una presenza potenziale di FdI in maggioranza
avrebbe infatti ancor di più sconquassato la sinistra facendo saltare i nervi
ai comunisti “doc” di LEU e ai grillini, ingigantendone i malumori interni e
aumentando così la probabilità di elezioni (il vero obiettivo della
Meloni). Una presenza che avrebbe obbligato Draghi ad assumere posizioni
più distanti da quelle di Conte, se la maggioranza dei suoi sponsor fosse stata
di centro-destra e con il M5S diviso.
Ci sarebbe stato (e ci sarà) tutto il tempo per la Meloni per
sottolineare la sua insoddisfazione sul programma, sui ministri, sulla
maggioranza, ma chiudere in anticipo con un “no” non mi è sembrata una scelta
vincente.
Non so se l’auto-esclusione pagherà poi sul piano elettorale visto
che i sondaggi confermano che molti elettori di FdI un aiuto a Draghi lo
avrebbero gradito, anche se va detto che - dopo le sue dichiarazioni iniziali -
la Meloni ha progressivamente corretto il tiro, sottolineando soprattutto la
sua scelta come gesto di coerenza, merce rara di questi tempi.
Una scelta (questo forse non lo ha pensato nessuno) comunque anche
“produttiva” in termini di incarichi perché - se effettivamente solo FdI sarà
all’opposizione - avrà diritto a pretendere tutte le presidenze delle
commissioni parlamentari di controllo che, come noto, sono per regolamento
parlamentare appannaggio proprio dell’opposizione.
Passato il voto di fiducia ci sarà poi anche da ricordarsi che
sono in vista elezioni amministrative importanti (e per le quali la coalizione
sta ancora andando per frasche senza proporre candidati credibili a sindaco di
Milano, Roma, Torino e Napoli) verso le quali una maggiore compattezza generale
del centro-destra è comunque indispensabile. Vedremo comunque nomi e
programmi, ma soprattutto i risultati di Draghi che - se non arrivassero -
darebbero ampia ragione a Giorgia Meloni.
PENNIVENDOLI MANOVRATORI
Lo avete notato? All’annuncio dal Colle dell’incarico affidato a
Draghi in pochi momenti tutti i media hanno mutato vento.
Solo dieci minuti prima il premier Conte godeva di una fiducia e
considerazione altissima, addirittura un suo partito personale si dava per
certo avrebbe fatto sfracelli, era al “top” delle italiche preferenze (stando
almeno alla stampa e alle TV amiche, cioè quasi tutte) con il suo fido scudiero
Domenico Arcuri a gestire la pandemia… Incensate quotidiane, interviste, un
tripudio di “osanna” alle sue lunghe apparizioni TV in solitaria.
Poi è arrivato Draghi e in pochi istanti Conte è finito
improvvisamente e rovinosamente giù dal palco, dimenticato, costretto come un
derelitto a montare un banchetto in piazza Colonna per una conferenza stampa
improvvisata che sembrava il banco al mercato di un ortolano abusivo.
Conte è stato subito cancellato, sparito, mentre Mario Draghi è
volato nelle preferenze tra i sorrisi di tutti, gli elogi sperticati, i
sondaggi a razzo, gli “olè” in un veemente crescendo di entusiasmi fino ad
essere (testualmente!) indicato dal TG5 come "l' Uomo della
provvidenza" dimenticando che l’ultima volta questa definizione non aveva
portato molto bene al leader politico del tempo, visto che l'interessato è
finito a Piazzale Loreto appeso a testa in giù.
Forse servirebbe ancora un momento di prudenza per giudicare il
“Supermario” europeo che – tra l’altro - ancora Duce non è: se poi era tanto
bravo, perchè non l'hanno chiamato prima?.
Draghi è sicuramente una persona in gamba, ma posso sussurrare che
queste eccessive ondate di turibolo puzzano davvero un po' di falso, di
apologetico, di “lecchinismo” acuto a conferma che gran parte dell’ informazione
italiana appare contagiata dal virus dell’apologia?
Anche perché non ho ancora capito come funzionerà un governo che
tiene insieme Berlusconi e i comunisti "doc" di LEU, Salvini e
le ceneri del M5S, lo scafatissimo Renzi insieme con Grillo e tutta intorno la
salsa variopinta degli ex “costruttori” e “responsabili” di varia declinazione
che dopo aver coltivato ambizioni ministeriali adesso si ritrovano inutili e
perfino di troppo nella affollata ricerca soprattutto a un posto, quale che
sia, possibilmente ben retribuito.
POST PALAMARA: QUANDO NAPOLITANO A PROCESSO ?
Mi auguro che molti lettori leggano il libro-intervista di
Sallustri a Luca Palamara, ma soprattutto spero lo leggano molte persone di
sinistra che - se oneste d'animo - dovranno pur porsi dei pesanti interrogativi
sulla loro coerenza politica.
Credo che comunque preoccupi tutti leggere (senza smentite) non
solo del mercimonio che da decenni contraddistingue le nomine della
magistratura, ma anche gli intrallazzi di giudici, i ricatti, le nomine
pilotate, il Quirinale che tresca contro il governo quando non è politicamente
gradito organizzandone la caduta, i preconcetti dei PM nei processi e le
sentenze già scritte.
Cose che fanno rabbrividire e che dovrebbero porre dei quesiti
anche alle coscienze dei magistrati onesti che tacciono davanti a queste cose.
Prima potevano far finta di non sapere, ma ora ufficialmente sanno: il loro
silenzio è complice?
Sul piano politico, invece, SI PONE IL PROBLEMA DI UNA INCHIESTA
OBIETTIVA SULL'OPERATO DI TROPPI PERSONAGGI A COMINCIARE DALL'EX PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA SERGIO NAPOLITANO CHE RISULTEREBBE AVER AMPIAMENTE
ABUSATO DEL PROPRIO INCARICO (compresi i suoi interventi di pressione nei
processi di mafia), TRADENDO IN QUESTO CASO IL GIURAMENTO SOLENNE
DI INDIPENDENZA CHE AVEVA FATTO DAVANTI AL POPOLO ITALIANO.
Nel libro c'è tutta una serie di fatti allucinanti: giudici
ricattati, carriere comprate, contatti illegali tra politici e
magistrati. Altro che accusare i politici di “voto di scambio”!!
Ma perchè bisogna ancora far finta di niente, perchè nascondere,
perchè cancellare?
Un popolo DEVE sapere la verità o almeno cercare di conoscerla. Mi
auguro che non si imponga il silenzio su questi fatti che – appare evidente! -
quasi sempre hanno come soggetti magistrati di sinistra che manovrano e
ricattano per fini personali e politici, creando un “sistema”
politico-giudiziario da dittatura.
Il nuovo ministro della Giustizia dovrebbe intanto sospendere
SUBITO tutti i magistrati coinvolti e i procuratori complici. Non pensavo si
fosse giunti a tanto, ma se con Draghi non ci sarà un chiaro segno di
discontinuità significa che NON si vuole cambiare, altro che la barzelletta del
“La legge è uguale per tutti”!
GENTE DI LAGO 2
MARTEDI’ 16 FEBBRAIO ALLE ORE 21 sarà possibile partecipare
alla conferenza di presentazione del mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove
storie e nuovi racconti del Lago Maggiore ” Parteciperanno
con me alla serata i co-autori Carlo Alessandro Pisoni e Ivan Spadoni. Per
iscriversi e partecipare:
STORIA A TELE VCO
Per chi ama la storia locale ricordo che dopo il successo
dell’anno scorso su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in streaming ) ogni
martedì alle 14.30 vanno in onda le mie chiacchierate sulla storia locale
- in collaborazione con UNI3 Arona - con repliche il martedì alle ore 15.30,
16.30 e 22.00 e altre repliche il sabato pomeriggio ore 13.30, 14.30 e 16.30.
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UN SALUTO A TUTTI E
BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL
PUNTO n. 801 del 5 FEBBRAIO
2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: TEMPO DA DRAGHI – COMMISSIONE D’INCHIESTA PER lLE DENUNCE
DI PALAMARA – CACCIATE ARCURI, SUBITO! – GENTE DI LAGO – STORIA IN TV
TEMPO DA DRAGHI
La politica questa settimana ci ha regalato alcune novità
decisamente sorprendenti.
Innanzitutto il fallimento certificato del “Conte 2” definitamente
naufragato insieme al tentativo di Fico
che ha messo in luce la povertà abissale di molti dei cervelli che in
questi mesi hanno occupato - più o meno abusivamente - posti di governo.
Tavoli, trattative, chiacchiere infinite sul totoministri,
delegazioni e parolone sono completamente naufragate sotto la sottile
provocazione del genietto di Firenze, con M5S, PD e satelliti incapaci di
capire che - proseguendo la rissa - stavano solo andando a fondo con trattative
destinate al fallimento. La differenza di comportamento, strategia e astuzia
politica tra Renzi
e l’ex bibitaro dello stadio San Paolo (oggi Maradona) e dei suoi colleghi
pentastellati, per esempio, è apparsa lampante nei fatti, ma anche il PD ci ha
messo del suo in quanto ad autolesionismo puro.
Fico è tornato al Quirinale senza la sua foglia esploratrice ed
ecco – colpo di scena – materializzarsi in pochi istanti Mario Draghi, ultima
carta del Quirinale che ha calato quello che era il vero, unico asso che gli
era rimasto.
Solo Mario Draghi può effettivamente oggi essere in grado di
salvare l’Italia, esagera Mattarella quando dice che nuove elezioni bloccherebbero
il paese per mesi, ma non c’è dubbio che nel breve serva una mano ferma, una
persona di valore e soprattutto decisioni immediate in campo economico.
Cose assolutamente impossibili da costruire con quella baraonda
che si era materializzata intorno a Conte, eterno narciso che adesso si è preso
una tale sberla in faccia che - per lo meno - gli costerà un minimo di
riflessione. Ricordate il volo di Icaro? Per l’ambizione di volere salire
troppo verso il sole sprofondò in mare: Conte vale il paragone .
L’Italia però intanto è a pezzi, sta fallendo, è piagata e
attonita, può giusto sperare che le buone conoscenze internazionali di Draghi e
la sua preparazione tecnica siano capaci di ribaltare una situazione molto
compromessa.
Ma per Draghi si pone subito un bivio: avrà il coraggio di
scegliere persone degne e fuori dagli schemi di partito, pur rappresentanti di
diverse sensibilità ed opinioni politiche? Riuscirà a farlo con persone
effettivamente di diversa estrazione o soltanto di area prossima alla sinistra,
addirittura riporterà in prima linea – con alchimie di pesi e misure – un bel
po’ delle facce stravolte del “Conte 2”, magari solo con qualche maquillage?
Se Draghi ha polso non si lasci irretire dalle lusinghe e dalle
minacce: serve assolutamente aria nuova, qualità dei ministri con capacità
conclamate ed esperienze concrete in settori specifici.
Spero per l’Italia che Draghi tiri diritto o fatalmente resterà
anche lui preso nel tritacarne e allora addio speranze per tutti.
Davanti a questa situazione, se Draghi non sarà eccessivamente
pencolante a sinistra, mi auguro che il centro-destra non si chiuda in sé
stesso, resti unito e capisca che deve assolutamente partecipare a questo
tentativo concedendo la sua fiduciainiziale e al più criticando in futuro se
sarà necessario, ma non subito emarginandosi e continuando a
ripetere soltanto “al voto, al voto”.
Spero lo capisca soprattutto Giorgia Meloni che fino a ieri volava nei
sondaggi, ma rischia ora più di tutti l’emarginazione. Certamente andare al
voto sarebbe cosa giustissima, ma al momento è irrealizzabile e quindi occorre
adattarsi perché si può essere “patrioti” anche accettando - pur criticamente
- il nuovo esecutivo che va messo al prova prima di essere giudicato.
La destra proponga piuttosto idee “sue” e ne sottolinei la
qualità, indichi persone qualificate di “area” più che esponenti di partito. Meloni e Salvini
facciano capire agli italiani che sacrificano oggi una vittoria elettorale
(quasi) certa per il bene del paese e vedrete che i voti torneranno a casa
moltiplicati.
Non si giochi insomma all’Aventino, non ci si tiri da parte e si
diventi finalmente attori determinanti impedendo che - astenendosi - il M5S
torni ad essere arbitro delgoverno.
Salvo infatti che Draghi presenti una lista di governo
dichiaratamente di sinistra non avrebbe senso opporsi in questa prima fase,
anche perché si potrà sempre dissentire in futuro, ma un conto è farlo da
“fondatori” di una alleanza concentrata su Draghi e un conto opporsi prima
ancora di cominciare
Ho un solo dubbio su Draghi che spero il futuro dissolverà, ovvero
che i suoi ottimi rapporti con la grande finanza internazionale ne possano
condizionare le scelte a favore di quei gruppi che guardano all’Italia
soprattutto come allo scaffale (ormai semi-vuoto) degli articoli in saldo, ma
dove ancora c’è del buono da comprare. Non dobbiamo venderci, non dobbiamo
farci comprare, dobbiamo ribadire (e dimostrare...) con orgoglio di non essere
soltanto un paese in svendita.
Se Draghi riuscirà a condire autorevolezza con le capacità
diventerà davvero un segno di miracolosa inversione di tendenza per un’Italia
arrivata ad un passo dal baratro.
COMMISSIONE D’INCHIESTA PER IL C.S.M.
La crisi di governo rischia di mettere nell’angolo una situazione
insostenibile per la Magistratura italiana denunciata una volta di più dal
recente libro di Palamara
i cui contenuti sono uno schiaffo ai vertici dei giudici italiani.
Mattarella - oltre che dover indicare il premier – ha il dovere di
ricordarsi di essere proprio lui il capo delle toghe italiane e non può (o non
dovrebbe) più tollerare che imperversino personaggi
che in combutta con
la politica hanno reso molte
inchieste (e molte nomine)
assolutamente opache, in totale
contrasto con i principi costituzionali.
Non si può far finta di niente, non si può continuare a chiudere
gli occhi: è un obbligo morale sia per Mattarella che per tutti quei giudici
onesti che pagano per colpa di una minoranza impresentabile.
Il Parlamento non
può ignorare i fatti
e ha il dovere di
avviare subito una Commissione di Inchiesta che faccia luce
sui fatti già noti e quelli denunciati nel libro che purtroppo temo siano
assolutamente veri e spesso pienamente riscontrabili (e daltronde non sono
stati minimamente smentiti).
CACCIATE E INDAGATE ARCURI, SUBITO !
Perfino il “Corriere
della Sera” questa settimana ha dedicato una pagina intera alle
malefatte di Domenico
Arcuri e alla sua banda che ha acquistato per conto della
Protezione Civile mascherine, attrezzature e siringhe a costi spropositati,
assurdi e vergognosi.
Dati alla mano, ci sono state regioni (come le Marche) che “in
proprio” hanno comprato materiale a UN
SESTO del prezzo spuntato invece da Arcuri, oltre a milioni di
mascherine costate TRE
VOLTE PIU’ CARE del prezzi di mercato tra intrecci inauditi con
aziende nate “ad hoc” solo per gli appalti pilotati e coperti della Protezione
Civile, con contratti che hanno generato “commissioni” (pudico nome per
dire “tangenti”) di enorme valore.
Arcuri dovrà pur spiegare prima o poi che traffici ci siano dietro
per esempio alla “YQT
Healt Care B.V.” azienda dalla quale ha comprato mascherine per
100 MILIONI di pezzi
e che ha un solo dipendente, una società costituita “ad hoc” solo per la
fornitura italiana.
Magari si confermerà (fonte “Corriere”) che in realtà la ditta è
solo una srl intermediaria e controllata dalla Bydcare Eu, ovvero la cinese Byd di cui Arcuri è
diventato l’unico cliente
pagando le mascherine 1,05 euro a pezzo, quando la stessa ditta LE VENDE
DIRETTAMENTE A MENO DI 30 CENTESIMI L’UNA.
Spero che il nuovo governo cacci subito Arcuri e la sua banda, ma
che si abbia anche il coraggio di fare un minimo di trasparenza a questo
baraccone inaudito che - giocando sulle urgenze e sulle paure degli italiani -
non solo non riesce ad organizzare una campagna vaccinale credibile, ma
ha soprattutto sprecato risorse di tutti alimentando la corruzione.
E se (incredibile!) il signor Arcuri per decreto governativo è
“immune da ogni responsabilità” vengano allora processati i politici che gli
hanno conferito tale immunità. Spero che Draghi abbia il coraggio
di fare pulizia. .
GENTE DI LAGO 2
Stanno già terminando le copie del mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e nuovi
racconti del Lago Maggiore ” Il volume
riprende quello uscito nel 2019 (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a
colori - ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della
zona del Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto
storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni e altri autori
locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma
i lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it ricordando
di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI
AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN
MOZAMBICO
LA STORIA A TELE VCO
Per chi ama la storia ricordo che dopo il successo dell’anno
scorso su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in streaming ) ogni
martedì alle 14.30 vanno in onda le mie chiacchierate sulla storia locale
- in collaborazione con UNI3 Arona - con repliche il martedì alle ore 15.30,
16.30 e 22.00 e altre repliche il sabato pomeriggio ore 13.30, 14.30 e 16.30.
UN SALUTO A TUTTI E BUONA
SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 800 del 29 gennaio 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri
arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: QUOTA 800 – PAPA’ LIVIO – CRISI – LE MASCHERINE DI
ARCURI - CASO GREGORETTI - AUTOGOL DI BEPPE SALA – CANONE RAI - GENTE DI
LAGO – STORIA IN TV
800° NUMERO, MI FATE UN REGALO?
Questa settimana esce l’800° numero de IL
PUNTO, nato per caso e cresciuto nel tempo. Volete farmi un regalo, se apprezzate
quanto scrivo? Mandatemi degli indirizzi mail di qualche vostro amico che può
essere interessato a leggerci: non vi costa nulla!
Grazie a chi vorrà farmi gli auguri in questo
modo concreto!
CENTO ANNI
Un ricordo personale che non ha nulla di politico. Oggi mio papà, Livio Zacchera, avrebbe
compiuto 100 anni. Purtroppo è scomparso giusto 30 anni fa e non mi ha potuto
vedere quando, pochi mesi dopo, sarei diventato consigliere regionale e poi
parlamentare. Ne sarebbe stato orgoglioso? Credo di si. Era un figlio di
pescatori, aveva fatto la guerra e la prigionia in Germania, ufficiale di
marina si era poi laureato in “Bocconi” con tanti sacrifici e a tutti noi 5
fratelli ha insegnato alcune cose indelebili: il pluralismo delle idee,
l’onestà e l’impegno quotidiano. Era un democristiano monarchico, voleva bene
alla nostra Italia e ci teneva lo si sapesse.
CRISI E LITURGIE
Tanto tuonò che piovve e finalmente Conte ha presentato le
dimissioni confidando in un reincarico mentre la crisi procede con le rituali
celebrazioni & liturgie.
Se fossi il Presidente della Repubblica - salvo la certezza
di un governo con una maggioranza robusta di idee condivise oltre che di voti,
ovvero una ipotesi davvero improbabile - prenderei atto che i cittadini
italiani nel 2018 NON
avevano votato per una maggioranza come l’attuale e che NON avevano indicato
Conte a premier, essendo allora completamente sconosciuto. Inoltre la
Costituzione è stata cambiata e il Parlamento numericamente ridotto (e quindi
andrebbe rivotato) oltre al particolare non secondario che ormai da due anni
tutti i sondaggi segnalano come l’attuale parlamento NON rispecchia neppure
lontanamente le opinioni politiche dei cittadini.
E’ credibile una maggioranza se sta in piedi solo con transfughi e
traditori vari? Anche se vengono chiamati “costruttori” e “responsabili” perché fa
figo, sono e restano ”traditori”
visto che si erano presentati al voto con tutt’altre promesse e alcuni
addirittura con diverso ed antitetico schieramento politico. Che cosa chiedono
ed ottengono in cambio? E’ evidente il voto di scambio..
Elezioni, quindi, per chiedere ai cittadini come vorranno essere
governati.
Certamente c’è un periodo incombente di crisi economica e
sanitaria ed occorre preparare il Recovery Plan e per questo - in attesa di un
voto fissato già da subito ma da tenersi magari a fine primavera - Mattarella dovrebbe
incaricare un governo di tecnici che SOLO FINO ALLE ELEZIONI si impegni a
seguire questi specifici punti. Sarebbe eccezionalmente positivo e che i
ministri si impegnassero anche a NON candidarsi alle elezioni dimostrando
così serietà e spirito di servizio.
Il vero, drammatico interrogativo che Mattarella dovrebbe porsi in
tutta coscienza, sarebbe “ Ma questa gente (Conte & C.) è in grado di
preparare il piano europeo, farlo approvare e soprattutto applicarlo?” Se
Mattarella fosse un galantuomo la sua stessa coscienza gli direbbe di NO ed
ecco quindi la necessità nel breve di scegliere persone tecnicamente
capaci e sopra le parti, credibili a Bruxelles.
Puntare a nuove elezioni non significa bestemmiare: si è votato
domenica in Portogallo e si sta votando in Olanda (tra l’altro anticipatamente)
quindi NON E’ VERO
che non si possa votare perché c’è la pandemia.
Coraggio, Presidente, dimostri per una volta di rappresentare la
maggioranza degli italiani e si smarchi dai partiti, anche (e soprattutto) da
quelli che l’hanno eletta!!
I MISTERI OPACHI DI ARCURI
Piano piano sta sempre più emergendo lo sconcertante atteggiamento
della squadra di Domenico
Arcuri per l’acquisto di centinaia di milioni di mascherine
pagate TRE VOLTE il necessario a neo-costituite aziende cinesi e relativi
intermediari politicamente collusi mentre altri filoni vengono avanti
sull’acquisto delle siringhe e più in generale sulla gestione della Protezione
Civile.
Come ben sanno i lettori de “Il Punto” – visto che sono mesi che
lo sostengo - il controllo di questi fondi (donazioni comprese e mai
rendicontate) è un grande “buco nero” che sembra sempre di più simile a una
fognatura.
Dopo “Report” e “La Verità” anche Giletti a “Non è l’Arena” ha
cominciato a dar voce a chi da mesi sottolinea questa autentica porcheria
nazionale
Arcuri – nominato e protetto da Palazzo Chigi - non fa una piega,
ma in giro si comincia a sentire nell’aria quel classico odore di bruciato (o
di cacca) che precede regolarmente lo scoppio della grana, pur nel
silenzio tombale dei TG Rai, allineati e coperti.
Se i Signori Magistrati nel frattempo si dessero una mossa forse
farebbero cosa doverosa e giusta: possibile che con tutti i loro potenti mezzi
e le Forze dell’Ordine schierate non sono ancora riusciti a scoprire quello che
emerge plateale dalle indagini giornalistiche? Pensate se Arcuri fosse stato
nominato dal centro-destra…
CASO GREGORETTI: INAUDITO
Il premier Conte è stato interrogato a Palazzo Chigi in merito al
presunto sequestro di persona di migranti da parte di Salvini per il caso della
“Nave Gregoretti”. All’ uscita dal palazzo il GUP di Catania dott. Nunzio
Sarpietro ha testualmente dichiarato (fonte ANSA) “ Il premier Giuseppe Conte ha risposto a tutte le domande,
nessuna titubanza, ha risposto anche a domande estremamente generiche. Era
molto tranquillo, credo rappresenti molto bene il Paese, mi ha fatto davvero
un'ottima impressione».
Ma da quando un giudice si esprime in questo modo su un teste? E’
inammissibile ed inaudito: a parte la discrezione istruttoria, ma qui esprimono
giudizi “politici” su un potenziale co-imputato! Ma che imparzialità ha un
giudice che pubblicamente esprime un giudizio politico? Roba da legittima
suspicione…
ANNA FRANK E BEPPE SALA
Il sindaco di Milano Beppe
Sala, paragonando Anna
Frank a Greta
Thunberg, mi è sembrato irrispettoso e demagogico.
Probabilmente Sala ha fatto solo una sparata pre-elettorale per
ingraziarsi i "verdi" ma - credo - offendendo i suoi concittadini di
origine ebraica. Paragonare una persona morta in un campo di concentramento
dopo violenze inaudite con la giovane svedese è veramente di cattivo gusto
visto che Greta gode di tutte le libertà del mondo, ha dietro di sé un contorno
molto opaco di sfruttamento d'immagine e porta avanti posizioni prettamente
politiche che di "verde" hanno spesso solo un maquillage
pubblicitario. Un accostamento offensivo tra la violenza (subita) e la
demagogia vissuta, un autogol del coccolatissimo sindaco di Milano, tra
un’archiviazione e l’altra visto che con lui la Magistratura è sempre molto,
molto compiacente.
PS: Qualcuno ha notizia del candidato del centro-destra alle prossime
elezioni comunali di Milano? Rischio di sconfitta annunciata ed autolesionismo
al cubo…
CANONE RAI
Grazie ad una decisione del governo Renzi l’odioso balzello del canone Rai viene
applicato d’autorità sulle bollette elettriche e quindi passa sotto silenzio,
ma questo non avviene per le aziende che - a cominciare dagli ALBERGHI - devono
provvedere al pagamento diretto.
Ma vi sembra giusto che debbano pagare al 100% GLI ESERCIZI
PUBBLICI CHE PER COLPA DELLA PANDEMIA SONO RIMASTI CHIUSI NEL 2020
E LO SONO ANCORA OGGI, SENZA SAPERE QUANDO MAI POTRANNO RIAPRIRE?
Se un albergo è vuoto, chi mai vede la TV? Certo, furbescamente il
canone viene fatto passare come “tassa di proprietà” delle TV, ma possibile che
nessuno chieda o pensi a misure di logica ed equità?
GENTE DI LAGO 2
Stanno già terminando le copie del mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO
2: nuove storie e nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il
volume riprende quello uscito nel 2019 (ed andato esaurito) ed in 172 pagine -
tutte a colori - ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità
della zona del Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio
di foto storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO
SONO DEVOLUTI AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO
SANITARIO IN MOZAMBICO
TELE VCO
Per chi ama la storia ricordo che dopo il successo dell’anno
scorso su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in streaming su www.vcoazzurratv.it ) ogni martedì
alle 14.30 vanno in onda le mie chiacchierate sulla storia locale - in
collaborazione con UNI3 Arona - con repliche il martedì alle ore 15.30, 16.30 e
22.00 e altre repliche il sabato pomeriggio ore 13.30, 14.30 e 16.30.
UN SALUTO
A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO
n. 799 del 22 gennaio 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO:
CONTE: LA CRISI SCONTATA – USA: TUTTO A POSTO! - ITALIANI IN PARTENZA –
VERBANIA E LA CULTURA – GENTE DI LAGO 2 - STORIA A TELE VCO.
COME VOLEVASI DIMOSTRARE
Come ex parlamentare di lungo corso credo doveroso chiedere scusa
agli italiani per la sceneggiata indecorosa che è andata in scena al Senato e
che si replicherà a breve, magari con sfiducia personale a qualche
ministro (Alfonso Bonafede?)
.
E’ finita come già si sapeva in partenza, ovvero la fiducia
concessa a Conte
ma solo con maggioranza relativa e con la tragicommedia della “Crisi di governo
a metà”. Sono andati in scena così i soliti pasticci, i tradimenti, i salti di
qua e di là senza un minimo di ritegno, con senatori che sono scappati a fare
pipì al momento del voto rientrando in aula solo alla fine sapendo già l’esito
finale e quindi “posizionandosi” di conseguenza.
Il peggio è stato che Conte
- per ingraziarsi i “cespugli” - ha insistito sul proporre una nuova legge
elettorale proporzionale: una manna per i partitucoli del 3% che potranno così
– vedi Renzi – minacciare e ricattare in futuro qualsiasi governo.
Non solo la crisi di oggi, insomma, ma si è anche inoculato il
cancro per il futuro.
Sui transfughi lasciamo perdere, mi auguro – ma è una pia
illusione - che la stessa Magistratura che inquisì per anni Berlusconi per aver
cercato di “comprare” voti faccia adesso lo stesso ora con Conte che ha agito
allo stesso modo. Certi personaggi – come i coniugi Mastella – sono la
realtà più ipocrita di chi intende la politica in un certo modo: lo sanno e lo
vedono tutti, quindi non val la pena sottolinearlo.
Un discorso a parte invece per il drappello di “Forzisti” che
hanno cambiato casacca in corso di votazione e tra l’altro senza neppure avere
il coraggio di dirlo prima, come la senatrice Maria Rosaria Rossi,
fino ad ora assunta agli onori della cronaca soprattutto per il suo giunonico
petto che aveva notoriamente sedotto Berlusconi.
Vale la pena di riprodurre il suo profilo prendendolo parola
per parola da Wikipedia (controllate!):
“… Si diploma all'istituto tecnico commerciale e negli anni
novanta è animatrice e PR nelle discoteche romane. Si iscrive a Forza
Italia nella primavera del 2007 e Silvio Berlusconi rimane colpito
dal suo entusiasmo (!!), fa la comparsa nel video di "Menomale che Silvio
c'è" in vista delle elezioni politiche del 2008 per le quali viene
candidata con il PdL, nella quindicesima circoscrizione Lazio 1, per diretta
volontà di Berlusconi, risultando eletta deputata. (…) A dimostrazione di
come sia riuscita ad assicurarsi la fiducia del Cavaliere viene chiamata “La
zarina di Tor Crescenza”. Nel 2013 diventa senatrice di FI ed è nota nel gergo
comune con il soprannome "la badante", in quanto ha assistito
personalmente Silvio Berlusconi per anni in ogni sua uscita privata e pubblica.
(l’avete sempre vista nel suo seguito ovunque – ndr). A seguito dell'operazione al
cuore di Berlusconi, nel 2016, le donne vengono allontanate da Palazzo Graziosi
e da Arcore dal "consiglio di famiglia" (i figli, Gianni Letta, Fedele Confalonieri e
Niccolò Ghedini)
poiché ritenute colpevoli del suo stress (…) Alle elezioni politiche del 2018 è
rieletta senatrice di FI.
Nel 2010 alcune intercettazioni telefoniche in indagini di polizia
giudiziaria, rivelano la sua abituale partecipazione alle cene “bunga bunga”
organizzate nella residenza di Arcore e sulla questione dichiara: «È reato
rilassarsi un po'?» Il 24 giugno 2013, nell'ambito del processo per
concussione e prostituzione minorile a Silvio Berlusconi, viene trasmesso in
procura il verbale della deposizione della Rossi per valutare se esistano o
meno i presupposti per essere indagata per falsa testimonianza. Il 30 giugno
2015 la Procura di Milano notifica l'avviso di fine indagini a 34 indagati tra
cui la Rossi, accusata di falsa testimonianza nell'inchiesta Ruby Ter
riguardante le cene di Arcore. Il 19 ottobre 2016 viene rinviata a giudizio
insieme ad altre 22 persone... “.
Fin qui Wikipedia, ma la domanda che tutti si sono fatti è “Ma
come è mai possibile che una come questa sia diventata parlamentare e perfino
senatrice?” A differenza di Cicciolina
(che almeno i voti di preferenza con i Radicali li aveva presi) la senatrice
Rossi però non è MAI stata votata dai cittadini: grazie al vigente sistema
elettorale è sempre stata inserita in liste bloccate e così ha accumulato già 3
legislature senza MAI dare un rendiconto politico o avere un gradimento da
parte degli elettori.
E’ questo il nocciolo del problema: se l’Italia non capisce
l’assurdità di un sistema elettorale dove il valore del singolo candidato non
conta nulla, è evidente che i leader continueranno a candidare chi vogliono,
alla faccia delle competenze.
Non lamentiamoci poi delle sceneggiate come quelle viste in questi
giorni.
USA: TUTTO A POSTO !
Joe Biden ha giurato come nuovo presidente USA, i
"buoni" hanno vinto e il "cattivo" finalmente se ne è
andato: tutto risolto, come i film western di quando eravamo bambini e alla
fine "arrivano i nostri" per uccidere gli indiani cattivi. Un finale
non più politicamente corretto (adesso avrebbero sempre ragione gli indiani) ma
che rende l’idea. Adesso il mondo è salvo, dai prossimi giorni scenderà
anche la CO2 in atmosfera e tutti vivranno felici e contenti, senza più muri e
tra baci ed abbracci.
Vedrete per credere e vedrete anche che al primo coccolone di
Biden la nuova vice-presidente Harris prenderà le redini, come spera buona
parte del partito democratico.
Facciamo comunque gli auguri a Biden (sinceri, perchè ne ha e ne
abbiamo davvero bisogno) che non sembra una cattiva persona, ma piuttosto un
personaggio scialbo e incolore, “messo lì nella vigna a far da palo”, ma
questo lo vedremo e lo giudicheremo alla prova dei fatti.
Il giorno del giuramento su Rai 1 l'ex first lady è chiamata
"Escort" dal solito Alan
Friedman che per quattro anni ha sbavato odio, tanto nessuno
dice gli nulla: questione di stile, così come sono definiti
"prezzolati" quelli che comunque salutavano Trump.
Pochi hanno riflettuto che mentre per il giuramento di Biden
Washington era presidiata da 25.000 soldati per timore di assalti (di chi?), i
media italiani non hanno riproposto o commentato i filmati del 6 gennaio quando
i cancelli del Congresso - presidiati da quattro gatti, nonostante una grande
manifestazione incombente - sono stati APERTI ai dimostranti, chissà per ordine
di chi...
Misteri americani, mica ci sono solo a casa nostra!
GLI ITALIANI SE NE VANNO
Ancora in aumento gli italiani che si trasferiscono all'estero. È
quanto rileva l'Istat nel suo ultimo rapporto, secondo cui nel 2019 le
cancellazioni anagrafiche per l'estero (emigrazioni) sono poco meno di 180mila
(+14,4% sul 2018), moltissime in più di qualche anno fa quando erano circa
40.000 l’anno-.
Tre su quattro riguardano italiani, quasi tre cittadini italiani
su quattro trasferitisi all'estero nel 2019 hanno 25 anni o più (circa 87mila):
uno su tre (28mila) è in possesso di almeno la laurea. Fin qui le cifre
dell’ISTAT che però non fotografa completamente la verità. In realtà, infatti,
i numeri sono molto maggiori ma - soprattutto chi emigra per lavoro all’interno
della UE- non cambia la propria residenza perchè (almeno prima del Covid) va e
viene spesso dall’Italia mantenendo i legami, ma producendo e lavorando
all’estero.
Un altro aspetto che va sottolineato è il costo per l’Italia per
preparare laureati e diplomati che poi non “reinvestono” quanto imparato nel
proprio paese. Creare un laureato costa al “sistema Italia” oltre 200.000 euro
e se in un anno se ne vanno (almeno) in 28.000 significa aver perso solo con
queste persone 5,6 MILIARDI di “investimenti cultura”.
Una emergenza di cui si chiacchiera poco, ma per la quale non si
fa assolutamente NULLA.
Chi è interessato ad approfondire queste tematiche mi richieda il
libro “Integrazione (im)possibile? Quello che non vi dicono su Islam, Africa
ed immigrazione” che ho scritto recentemente con dati e notizie
sconcertanti su queste problematiche.
VERBANIA E LA CULTURA
E’ sfumata la speranza della città di Verbania di diventare
“Capitale italiana della Cultura” (alla fine ha vinto Procida) e mi dispiace
perché sarebbe stata comunque una occasione di promozione per la mia città.
Mi ha fatto però amaramente sorridere che un punto di forza della
candidatura verbanese fosse il nuovo teatro “Il Maggiore”, voluto e costruito
quando ero sindaco e inaugurato dopo la fine del mio mandato. Non posso
dimenticare le lotte furibonde, i boicottaggi, le richieste di referendum, i
ricorsi, le petizioni, le denunce CONTRO il costruendo teatro (anche quando era
già in costruzione) promosse allora da buona parte della sinistra e dal PD in particolare,
quello stesso che adesso se ne fa vanto.
Grazie a chi – come Giandomenico Albertella – ha voluto ricordare
queste cose nei giorni scorsi, visto che la memoria collettiva evapora
presto.
GENTE DI LAGO 2
Stanno già terminando le copie del libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove
storie e nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume
riprende quello uscito nel 2019 (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a
colori - ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della
zona del Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto
storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato da me insieme a Carlo Alessandro Pisoni, Ivan
Spadoni e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20
euro, ma i lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se
lo desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI
AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN
MOZAMBICO
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STORIA TELE VCO
Per chi ama la storia ricordo che dopo il successo dell’anno
scorso su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in streaming ) ogni
martedì alle 14.30 vanno in onda le mie chiacchierate sulla storia locale
- in collaborazione con UNI3 Arona - con repliche il martedì alle ore 15.30,
16.30 e 22.00 e altre repliche il sabato pomeriggio.
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UN SALUTO A TUTTI E
BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 798 del
15 gennaio 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: REALISMO - IN ONDA LA VERGOGNA – ROMANO MISSERVILLE - CHI
CENSURA LA CENSURA – AUTO ELETTRICHE – LA STORIA A TELE VCO
REALISMO
Mentre impazza la “crisi di governo a metà” e sono in corso tutti
i traffici possibili per intruppare senatori al posto dei renziani e permettere
così a Conte di mantenersi a galla, credo che la decisione più seria e sensata
- ma soprattutto rispettosa degli italiani - sarebbe che il presidente
Mattarella fissi senza indugio nuove elezioni per la fine della primavera.
In attesa del voto la politica dimostri realismo e concretezza
favorendo la formazione di un nuovo governo affidato ad un tecnico di provate
capacità internazionali che – con obbligo morale di non candidarsi alle
elezioni – raccolga un esecutivo con rappresentanti di TUTTI i partiti e con
l’obiettivo di gestire la pandemia ed il Recovery Plan.
Non è possibile pensare che i prossimi dieci anni vengano decisi
da un governo che - se otterrà la fiducia - avrà fatto evidenti pateracchi o
assoldato truppe cammellate (da Mastella al MAIE) senza che il piano sul futuro
dell’Italia sia condiviso con le regioni, le categorie produttive e i
sindacati.
Ma come è possibile che venga tutto imposto a tavolino ed in
segreto, con "schede" teoriche ed incomprensibili, soggette ad ogni
tipo di interpretazione futura? Ammesso che l’Europa ci finanzi “al buio” (e
non ne sarei così sicuro), chi pagherà il deficit che si è creato nel 2020 e
che a metà gennaio sta già richiedendo un ulteriore scostamento di bilancio,
finanziato con altri debiti senza copertura?
Capisco le ambizioni personali di Conte, le paure elettorali del
M5S e i traffici in corso nel PD, ma il presidente Mattarella ha il dovere
morale di intervenire non solo come spento “notaio” della crisi, ma con un
guizzo di autorevolezza e decisione.
REPORT: IN ONDA LA VERGOGNA
Non so quanti lettori de “IL PUNTO” abbiano seguito la
trasmissione “Report” di lunedì sera su Rai 3 dedicata al super commissario
Domenico Arcuri e all’acquisto di decine di milioni di mascherine Covid.
Incredibile apprendere (aspetti solo in parte già emersi nei mesi scorsi ) che
la Protezione Civile ha comprato le mascherine in Cina – mettendo in crisi le
aziende produttrici italiane – pagandole molto di più del loro valore di
mercato (fino al 300% dei costi correnti), che una mega-commessa di 600 MILIONI
di Euro che è stata assegnata ad una società fantasma fondata 5 GIORNI prima
della fornitura svoltasi a trattativa privata, società peraltro collegata a
faccendieri italiani – guidati da Mario Benotti, già consulente alla Presidenza
del consiglio con Matteo Renzi e Paolo Gentiloni - che per “commissioni”
hanno ricevuto 60 MILIONI di euro.
Uno si aspetta che il giorno dopo questa trasmissione-scandalo ne
parli tutta Italia, che le notizie vengano smentite, oppure che i TG vi
dedichino ampio spazio, mentre solerti Magistrati annunciano inchieste e
fioccano le interrogazioni parlamentare per l’evidente cattiva gestione
dei fondi pubblici… Macchè, tutto è finito sotto silenzio.
Alla domanda (censurata) di un giornalista di Report ad Arcuri per
avere chiarimenti, con voce scocciata e monocorde l’Arcuri dichiara di non
voler rispondere “perché sono in corso indagini della Magistratura”
Davvero sono in corso indagini? Quindi Arcuri ha ricevuto un
avviso di garanzia, altrimenti come potrebbe saperlo? E come mai allora non ne
parla nessuno? Eppure il “mediatore” Benotti sembra aver scambiato ben 1200 (!)
tra telefonate e SMS proprio con Domenico Arcuri.
Dalle mascherine si passa poi alla fornitura dei banchi girevoli
inutilizzati ed inutilizzabili (ma costati altre decine di milioni di
euro) con acquisti sempre gestiti riservatamente da Arcuri, così come il
sistema “Immuni” che non funziona e non ha mai funzionato.
Cose inaudite, eppure l’ineffabile supercommissario Arcuri è
sempre lì, incollato ai vertici della Protezione Civile senza che nessuno nel
mondo politico chieda chiarimenti, dati, circostanze o ne chieda magari le
dimissioni.
Uno schifo colossale nel disinteresse generale, ma questa è
l’Italia di oggi, con un governo (almeno fino a ieri) che copre (o favorisce?)
questi scandali vergognosi.
RICORDO DI ROMANO
MISSERVILLE
Pochi – anche a destra – possono ricordarlo, ma è morto a 86 anni
Romano Misserville, “storico” senatore del MSI-DN per 4 legislature ed avvocato
di fama. Negli anni ’80 fu sindaco del suo paese, Filettino, quando i sindaci
di destra si contavano sul palmo di poche mani, ma soprattutto era una persona
per bene, coerente e stimata da tutti, un grande signore e un vero amico.
Lo ricordo nell’autunno del 1993 quando – allora ero consigliere
regionale - lo incontrai per caso davanti a Montecitorio e lui mi disse “Marco,
con questa nuova legge elettorale l’anno prossimo vinceremo le elezioni e
saremo al governo”.
Mi sembrava un' ipotesi assurda e invece aveva proprio ragione…
CHI CENSURA LA CENSURA
Premesso che Trump è quindi pazzo, provocatore, fascista
(ovviamente) ecc.ecc. restano alcuni gravi dubbi che dovrebbero crescere nei
pensieri di chi non ha completamente perso un minimo di equilibrio. Alludo alla
censura “preventiva” che i gestori di Twitter e Facebook hanno imposto all’
(ex) presidente americano.
Credo che in una democrazia si debba poter criticare l’opinione
dell’avversario eventualmente dissentendo, ma se lo si chiude “preventivamente”
(e pur con 88 milioni di contatti, oltre che 75 milioni di voti) si fa
semplicemente della censura.
Allo stesso modo perché i vertici di quelli reti hanno poi
silenziato Trump e non le decine di dittatori o criminali di ogni tipo
che impuniti imperversano nel mondo “virtuale”? Chi ha il diritto di
decidere se e quando cancellare dalla rete le opinioni altrui, giuste o
sbagliate che siano?
Anche perché viene censurato Trump e - per esempio - nulla si dice
e si fa quando l’ayatollah iraniano Khamenei, nel cui Paese continuano le
impiccagioni di dissidenti e le persecuzioni contro le donne, scrive «Israele è
un cancro maligno in Medio Oriente che va rimosso e sradicato» e non ci vuole
molta fantasia per immaginare come dovrebbe realizzarsi questo «sradicamento».
Mi piacerebbe sapere in proposito l’opinione di Gad Lerner, di
nota famiglia ebrea, che ha tanto esultato proprio per la censura imposta a
Trump, un personaggio che, andando avanti cos,ì per milioni di americani
diventerà perfino un martire, il che non mi sembra un colpo di genio
AUTO ELETTRICHE: SARA’ VERA GLORIA ?
Sull’ambiente ci sono diverse questioni che mi piacerebbe
verificare più seriamente, per esempio la questione delle auto elettriche.
Da anni ci dicono che il futuro del pianeta sta nella riduzione
della CO2 e quindi delle auto elettriche, più “ecologiche” rispetto a diesel e
benzina. Eppure l’elettrico non decolla, anche per costo esorbitante dei
modelli.
E’ ora però di chiedersi se davvero la scelta sia la più sensata,
perché un conto è l’ ibrido, un altro milioni di veicoli per uso generalista
solo con l’energia elettrica che qualcuno deve produrre e tenuto conto che la
gran parte dell’energia elettrica nel mondo – visto che i verdi non vogliono il
nucleare – è tuttora prodotta da centrali termiche, ovvero bruciando carbone,
gas e gasolio.
Non solo: produrre batterie costa e inquina, smaltirle e
distruggerle è anche peggio ed anche questo è (e sempre di più sarà) un costo
ambientale spaventoso.
C’è poi un ulteriore problema, di cui non si parla: le materie
prime per costruire le batterie (cobalto, nichel, litio) sono quasi tutte in
mano alla Cina che ha in concessione quasi il 90% dei giacimenti mondiali e
controlla anche il know how del processo industriale.
Pechino ha silenziosamente colonizzato anche il Congo (Zaire), che
è il più grande produttore di cobalto al mondo, ed ha strappato contratti
decennali di sfruttamento anche in Sud America.
Si è portata avanti con l’elettrico perché - non avendo grandi
produttori di automobili e dovendo ridurre l’inquinamento nelle grandi
megalopoli cresciute a dismisura per effetto delle transizioni demografiche
dalle campagne - ha puntato da subito sullo sviluppo dell’elettrico.
Da anni i cinesi investono d'altronde anche sulle batterie per la
domanda di prodotti di elettronica di largo consumo – smartphone, tablet, pc –
di cui è diventata la fabbrica del mondo. La Foxconn, con sede a Shenzhen è lo
storico fornitore di Apple, Amazon, Hp, Microsoft, Sony, BlackBerry.
Perché nessuno approfondisce queste tematiche e ci spiega un po'
meglio il guaio in cui - sulle onde dell’ entusiasmo “verde” - stiamo andando a
cacciarci?
LA STORIA A TELE VCO
Per chi ama la storia ricordo che dopo il successo dell’anno
scorso su TELEVCO-AZZURRA TV (canale 19, oppure in streaming ) ogni
martedì alle 14.30 vanno in onda le mie chiacchierate sulla storia locale
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e il sabato pomeriggio.
UN SALUTO E BUONA SETTIMANA A TUTTI MARCO ZACCHERA
IL PUNTO
n. 797 del 8 gennaio 2021
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO:
STORIA IN TV - NON SPARATE SULLA CROCE ROSSA – IL RICOVERY CHE NON
C’E’ -– MONUMENTI GIU’ - PASTA FASCISTA – Approfondimento: FINISCE L’ERA
TRUMP
LA STORIA A TELE VCO
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22.00. Per ulteriori info, contattatemi.
NON SPARATE SULLA CROCE ROSSA
La situazione politica italiana è diventata così tragica - ma
contemporaneamente grottesca - da togliere la voglia di prendersela.
Se una banda di incompetenti alla Conte & C. riescono a galleggiare
impuniti dopo 10 mesi di pandemia significa che ormai gli italiani sono
sostanzialmente rassegnati tra zone rosse, gialle, arancioni e
“giallo-rafforzate” con colori che cambiano due volte al giorno.
Vi invito a rivedervi i TG o le trasmissioni di questa
primavera ed ascoltare le LORO dichiarazioni con promesse, assicurazioni e
certezze: sono tragiche visto quello che poi è successo, ma a tratti anche
esilaranti.
Riascoltate il video su LA7 del 28 gennaio 2020 quando Conte
dichiarava “La situazione
è perfettamente sotto controllo, siamo prontissimi, abbiamo adottato tutti i
protocolli possibili, in Italia non accadrà mai quanto sta accadendo in Cina,
siamo comunque perfettamente preparati ad ogni evenienza.”
Oppure la fantastica intervista a Di Maio a febbraio quando chiama il Covid “vairus” e
ringrazia entusiasticamente la Cina per le mascherine in arrivo.
Cominciò così lo show di Conte, dando poi il via alla serie
infinita di nomine, commissari, commissioni, esperti, saggi... Tutti
spariti se dissenzienti o ancora a pontificare in TV se ossequienti, con la
nomina suprema del taumaturgo San
Domenico Arcuri, il super super super esperto (i suoi
fallimenti per Bagnoli, Termini Imerese e Ilva sono inciampi secondari).
Ricordate d'altronde quello che lo stesso Arcuri sosteneva in TV (andate
a risentirlo!) ovvero che cliccando “Immuni” sul telefonino ci si salvava ed
invece è stato un flop totale? Quisquilie per il “grande” Arcuri, quello
che ha a disposizione fondi illimitati senza controlli, che nomina, fornisce e
compra, ma che soprattutto ora dispone a suo piacimento delle nostre vite,
visto che sceglie lui chi far vaccinare prima oppure no e al quale non si può
MAI fare una domanda in contraddittorio.
Poi ci sono da risentire le idiozie generiche o ovvie alla Azzolina o le
performance della Bellanova
che ancora pochi giorni fa sosteneva come il vero problema grave dell’Italia
fosse soprattutto il settore agroalimentare, eppure è proprio lei che guida
(!?) la delegazione dei renziani al governo, quelli che sostengono che la crisi
“non è una questione di poltrone”, però se da 2 saliranno a 3 ministri e avranno
la delega ai servizi segreti allora possiamo discuterne.
A ruota arriva la
Lamorgese, quella che aperto i porti e non riesce a controllare
chi arriva, ma tanto la colpa è sempre di Salvini.
Ma su tutti in TV c’è sempre lui, il “principe Conte”, tutto
giacca e cravatta e con lo staff che controlla e censura perfino il passaggio
dei filmati di repertorio in TV. Come il Duce, Conte è sempre al lavoro,
attento, presente, impeccabile, “sul pezzo”. Già avvocato del popolo e ora
novello Messia, adesso sta tentando il suo terzo tuffo con avvitamento carpiato
all’indietro pur di restare a Palazzo Chigi.
D’altronde a contrastare questi fenomeni non è che il
centro-destra peraltro brilli di ingegno. Si parla da tempo di un rimpasto in Regione Lombardia
sostituendo l’assessore alla sanità Giulio
Gallera (quota FI). Quale nome nuovo è stato proposto dallo
staff dell’esimio cav. Silvio
Berlusconi? Nientepopodimenoche… Letizia Moratti! Sì,
finalmente un “nome nuovo”, ovvero proprio lei, l’ex ex ex di tutto ed
anche ex sindaca di Milano dove solo la sua testardaggine a ricandidarsi fece
perdere la guida della metropoli alla coalizione. Ma possibile che a destra non
ci sia niente di meglio da mettere sul mercato? “Buon Anno, Italia!”… ma
si fa per dire.
RECOVERY PLAN: LEGGETELO !
Tutti gli italiani dovrebbero dedicare 5 (cinque) minuti della
loro vita per cercare di leggere le bozze del RECOVERY PLAN proposto da Conte
ormai un mese fa.
Basta cercarle su mille fonti internet ed aprendo le sue
striminzite schede – per 200 MILIARDI !! - scoprireste che…il piano non c’è !
Quasi nessuna fonte informativa le ha fatte vedere o ha spiegato
al popolo sovrano che le famose “schede” sono in realtà di una genericità
assoluta, scritte in termini burocratici astratti e con nessun riferimento al
reale. Una serie di buone intenzioni, delle ipotesi di massima senza però veri
dettagli e dove - soprattutto - ci si potrà infilare di tutto e di
più.
Escludo che l’Europa - se per una volta si dimostrerà una cosa
seria - vorrà dare veramente dei soldi all’Italia sulla base di idee o speranze
così ovvie, largamente condivisibili proprio solo perché generiche, teoriche,
assolutamente non concrete e soprattutto senza una linea delle priorità.
CITTADINANZE & MONUMENTI
A Verona vogliono togliere la cittadinanza onoraria a Roberto
Saviano, negli USA la statua del generale Lee (comandante in capo delle forze
sudiste ai tempi della guerra di secessione) è stata tolta dal Campidoglio e al
suo posto è stata messa quella di una attivista nera contro l’apartheid, mentre
i monumenti a Cristoforo Colombo vengono ovunque abbattuti.
Saviano mi sta da sempre sulle scatole, così come chi conosce la
storia sa che Lee è stato un eroe ed un brillante generale, anche se della
parte “sbagliata”, soprattutto perché la storia la scrivono sempre i vincitori.
In ogni caso sono contrario a queste scelte “revisioniste” perché
esprimono un giudizio contemporaneo rispetto a quello storico che va sempre
visto con rispetto, soprattutto se si riferisce a fatti lontani nel tempo, quando
c’erano diverse percezioni e sensibilità rispetto ad oggi.
Per questo trovo sia ridicolo dis-assegnare cittadinanze onorarie
al mutar di maggioranze politiche, così come abbattere le statue di Colombo
solo perché ha portato i bianchi “cattivi” in America.
Se i bianchi hanno sterminato i nativi americani certo non è stata
colpa di Colombo, così come Lee ha difeso il “suo” Sud dall’ invasione nordista
ritenendo solo di fare fino in fondo il proprio dovere.
LA PASTA “FASCISTA”
Siccome in Italia non abbiamo altri problemi è surreale la vicenda
legata al pastificio “La Molisana” di Campobasso che si è scoperto produrre da
decenni le “Abissine rigate” e le “Tripoline”, due formati di pasta composti da
farina locale.
Pare infatti che negli anni Trenta l’Italia avesse celebrato la
stagione del colonialismo anche con nuovi formati di pasta: Tripoline,
Bengasine, Assabesi e Abissine, di sicuro sapore littorio e che “La Molisana”
abbia continuato a produrli, debitamente pubblicizzandoli.
L’azienda è ora finita sotto accusa per leso antifascismo ma,
anziché coerentemente difendere una linea produttiva che va avanti da decenni,
si è affrettata a cambiare nome e presentazione ai suoi prodotti (con
molta tempestività democratica: solo dopo 75 anni!).
Per evitare ulteriori polemiche le "Abissine rigate"
diventeranno ora semplicemente "Conchiglie".
Fantastico soprattutto il comunicato stampa dell’azienda che
testualmente recita “ Ci scusiamo per il riferimento riguardante i formati di
pasta Abissine e Tripoline che hanno rievocato in maniera inaccettabile una
pagina drammatica della nostra storia. Cancellare l’errore non è
possibile, ci stiamo già impegnando a revisionare i nomi e i contenuti dei
formati in questione” Non solo, per evitare ulteriori guai - oltre che
per meritarsi adeguati meriti resistenziali i titolari del pastificio hanno
sottolineato (lo spiega molto seriosamente l’ANSA di due giorni fa) che nel
dopoguerra il capostipite della famiglia "Partecipava alle sottoscrizioni
della Festa de L'Unità."
Insomma veramente della bella gente, italicamente coerente e
soprattutto coraggiosa!
Chi sarebbe da rinchiudere adesso in manicomio per questa polemica
assurda: i pastaioli, i giornalisti o gli antifascisti locali ? Credo che
polemizzare su queste sciocchezze squalifica ed insulta la Memoria di chi
l’antifascismo l’ha fatto sul serio e il fascismo l’ha subito sulla propria
pelle.
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Approfondimento: FINISCE
L’ERA TRUMP
L’occupazione del Campidoglio USA per alcune ore da parte dei
sostenitori di Trump è stato l’ultimo atto (decisamente squallido) di quattro
anni di una presidenza sempre contestata da chi non aveva mai accettato la sua
presenza alla Casa Bianca.
Un gesto dimostrativo (evidentemente tacitamente tollerato dalla
polizia, perché mi rifiuto di credere che poche migliaia di dimostranti possano
occupare il Congresso americano senza un immediato e determinato intervento
degli agenti) che ha portato però anche a quattro morti e che sottolinea la
spaccatura del paese.
In democrazia però si vince e si perde, e quando si perde lo si
deve accettare: è la principale regola del gioco e deve valere per tutti.
Radicalizzando lo scontro, d'altronde, Trump sapeva che avrebbe
portato al voto molti più avversari e quindi la sua politica non ha certo
pagato in termini elettorali.
Potrà invocare la pandemia, l’ostilità dei media, le grandi
potenze finanziarie schierate contro di lui, ma Trump ha perso e quindi la
sconfitta deve accettarla, non mettersi certo a sobillare gruppi più o meno
eversivi.
Certo gli USA sono oggi un paese diviso con poche migliaia di voti
georgiani che sono stati il sipario definitivo sull’ “Era Trump”. Pochi
voti di margine che hanno però assegnato ai democratici i due seggi in
ballottaggio portando il Senato in parità (50 a 50) ma con il voto del
presidente a poter fare la differenza.
Secondo la costituzione americana il presidente del Senato (che
pur - per prassi - di solito si astiene) non è elettivo, ma è proprio il
vice-presidente dell’Unione e quindi sarà proprio la prossima vice-presidente
Kamala Harris a garantire a Biden la maggioranza del Congresso, visto che la
Camera dei Rappresentanti è già in mano democratica pur avendo perso a novembre
18 seggi a vantaggio dei repubblicani.
Joe Biden non sarà quindi un presidente “azzoppato” e potrà
contare sul voto del Congresso almeno per i prossimi due anni perché – non va
dimenticato – un terzo del Senato e tutta la Camera vengono rinnovati ad ogni
primo martedì di novembre degli anni pari, con la prossima puntata già fissata
quindi per il primo novembre 2022.
Per noi italiani - che rischiamo ogni settimana la crisi di
governo e dove il richiamo al voto anticipato è una costante - questa
periodicità sorprende, ma intanto assicura continuità da 250 anni al sistema
elettorale americano, proprio quello che Trump giudica “corrotto come non mai”.
Il voto ha anche prodotto una indubbia involuzione del
Partito repubblicano che esce dal turno elettorale non tanto sconfitto nei voti
(in fondo nessuno aveva mai preso tanti voti presidenziali come Trump a
novembre) ma profondamente spaccato al proprio interno.
Con il proprio carattere e con i suoi atteggiamenti spesso
eccessivamente di rottura, Trump è stato capace di nascondere le cose buone che
pur ha fatto, come la netta inversione economica data agli USA prima della
pandemia e i suoi successi in politica estera. Certamente ha avuto contro la
grande stampa, la sinistra, i centri di potere, ma ha indubbiamente fatto di
tutto per renderseli ostili ed ha clamorosamente sbagliato – secondo me - anche
l’approccio alla realtà post voto di novembre: la sconfitta in Georgia (già
roccaforte repubblicana) lo prova.
Per esempio, se erano prevedibili (e da lui sempre denunciate)
distorsioni sul sistema elettorale postale perché un presidente che da 4 anni
controlla l’esecutivo non è intervenuto prima per evitarli? E - in una
situazione dove i democratici mobilitavano in Georgia le diverse componenti
razziali della società - valeva la pensa di buttarla tutto sulla polemica e la
contrapposizione?
I voti in Georgia hanno sottolineato che non ha pagato la linea
barricadera di Trump e il suo radicalizzarsi in un elettorato che è
sicuramente maggioranza soprattutto nelle campagne, ma che diventa
numericamente perdente nei grandi centri e nel momento in cui i democratici
riescono a mobilitare per il voto le minoranze etniche, a cominciare da quella
nera visto che gli ispanici di prima generazione sembrano invece diventati una
componente importante dei repubblicani .
Così, mentre Trump urlava al voto rubato, in Georgia ha
vinto il reverendo Raphael Warnoch, leader di una comunità religiosa nera e
noto predicatore televisivo, in aperta opposizione alle chiese protestanti
bianche ed integraliste che hanno invece appoggiato Trump.
Anche in questa spaccatura politico-religiosa c’è una profonda
novità nell’elettorato americano che normalmente porta ad iscriversi al voto
(atto obbligatorio ogni volta per poter votare) solo circa la metà degli aventi
diritto: se aumentano i votanti tendenzialmente vincono sempre (come da noi)
i democratici.
Trump un anno fa era convinto del successo e i democratici
avevano scelto Biden come opaco male minore, ma prima il Covid e poi gli
atteggiamenti incendiari del Presidente hanno portato alle elezioni più
controverse e radicali della storia, oltre che le più care vista l’enorme somma
spesa – soprattutto dai democratici – per cercare di influenzare gli elettori.
C’è un altro aspetto fondamentale: Trump ha perso, ma ha fatto
anche perdere il proprio partito che in buona parte lo ha sopportato in
silenzio per quattro anni ed ora cercherà di distruggerlo. Trump non è stato un
personaggio facile da digerire in casa repubblicana, ha spostato su posizioni
radicali il partito perdendo voti e simpatie in settori storici dell’ “Old
Party” che non hanno condiviso molte delle sue posizioni. Squadra che vince non
si cambia, ma quando perde la resa dei conti è inevitabile.
Alla fine Joe Biden ha giocato (e sta giocando) l’accorta carta
della moderazione, accolta dagli sdolcinati commenti dei leader mondiali, ma
anche perché capisce di avere comunque una maggioranza minima sia al Congresso
che nel paese, oltre ad una Corte Suprema di chiara impronta conservatrice
anche se sul voto di novembre ha dimostrato – come era ovvio, salvo che per
qualche commentatore nostrano – la propria tradizionale ed assoluta
indipendenza.
Proprio la Corte Suprema resta così uno dei pochi punti di
riferimento per un’America che oggi appare politicamente divisa, smarrita ed
economicamente prostrata in molti settori per il Covid che tuttora imperversa,
drogata per l’andamento anomalo dei mercati finanziari che con il loro potere
(e milioni di dollari) hanno apertamente aiutato Biden. Nodi che verranno al
pettine molto presto e che ora spostano tutta la responsabilità – e senza più
alibi – in casa democratica.
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UN SALUTO A TUTTI MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 796 del
28 dicembre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: BILANCI – TELENOVELA CONTE-RENZI - IL CONFORMISMO
DELLE IDIOZIE – MIGRANTI SPARITI - LEGGIAMO TRA LE RUGHE
BILANCI: NE VALE LA PENA?
La fine d’anno porta necessariamente a fare dei bilanci, dei
(buoni?) propositi, a volte a stendere dei programmi.
La prima domanda che spesso mi faccio E’ SE SERVA O MENO SCRIVERE
SETTIMANALMENTE IL PUNTO, che sta giungendo al 17° anno di vita e all’ottocentesimo
numero della serie.
So benissimo che non fa e non farà cambiare le cose e che più che
altro è uno sfogo personale, ma vorrei fosse sempre un inno al buonsenso capace
di dare ai lettori argomenti e un piccolo stimolo alla resistenza.
Purtroppo la gran parte delle persone in Italia è ormai totalmente
disinteressata alla politica e al futuro del nostro paese, subisce ed accetta
con rassegnazione.
In questo senso il “sistema” ha perfettamente raggiunto lo scopo:
disgustare per atrofizzare il cervello della gran parte delle teste
potenzialmente pensanti, dirottarle su problemi contingenti, consumismo e
tematiche superficiali e controllando così i media, l’economia, la finanza, i
governi.
Non prendiamoci in giro: la colpa di questo è soprattutto
della mia generazione che ha sciupato tempo, risorse, e perso molte
occasioni mentre sulla terra si moltiplicavano gli abitanti distruggendo il
pianeta e in Italia il mediocre poteva avanzare senza timori.
Responsabilità generazionali e politiche: se il centro-destra
fosse stato migliore non sarebbe tornata la sinistra che ha dominato l’ultimo
decennio e sta progettando tutto per mantenere il potere nel prossimo.
Incapacità, superficialità, a volte complicità hanno nauseato gli elettori che
si rifugiano dove possono o scelgono il male minore.
Certamente la sinistra controlla gran parte dell’informazione,
della magistratura, della cultura ed ha una esperienza di gestione del potere
incredibilmente lunga e variegata con la sua straordinaria capacità di
rinnovarsi, o almeno di darne l’impressione.
E’ un circolo vizioso autoreferente e quando – per puro caso – c’è
un inciampo elettorale state tranquilli che presto tornerà a tessere la
tela.
A destra siamo individualisti, incapaci di fare squadra, di far
crescere quadri preparati, ma tanti “battitori liberi” non fanno un’orchestra
ed è un perpetuo remare in salita.
Quello che quotidianamente più mi indigna è la manipolazione della
verità attraverso una comunicazione sbilanciata, fuorviante e con una
incredibile serie di banalità “politicamente corrette” che ogni giorno ci
ingessa e mette alla gogna tutti quelli che non la pensano secondo il pensiero
dominante.
Non puoi più dire – neppure dal pulpito!? - che la famiglia si
fonda su una coppia “normale”, che l’immigrazione senza controlli è una
pericolosa sciocchezza, che insieme ai diritti ci sono anche tanti
doveri, che regalare spesso non educa, che servirebbero più rigore, frugalità,
sacrificio.
Che amare la nostra Italia non è reato e non significa odiare gli
altri, che l’Europa è sommatoria di diversità e non deve essere una
omogeneizzazione astratta e forzata per la gioia della burocrazia e della
finanza.
Reazione, indignazione, fierezza: ecco perché continuerò a
scrivere settimanalmente queste note e forse qualcuno delle migliaia di persone
che mi leggono ogni settimana troveranno uno spunto, un’idea, una battuta per
tirarsi un po' su di morale.
D'altronde quando ero un ragazzo e mi sentivo antitetico al
comunismo mi dicevano che avevo torto ed invece poi (quasi) tutti ci hanno dato
ragione, quando sostenevo che la “prima repubblica” era una repubblica corrotta
è saltato fuori che era proprio così. Quando sostenevo che il centro-destra non
aveva una classe dirigente adatta a governare e che doveva investire di più in
giovani cervelli i fatti lo hanno dimostrato e, passato il carisma di
Berlusconi, quasi tutto finì miseramente (il “finì” vale anche senza accento).
Oggi dico, ripeto ed insisto che questo paese sta fallendo con
scelte economiche sbagliate perché è affidato a degli ignoranti dilettanti allo
sbaraglio che vivono alla giornata. Vedrete che – purtroppo –
saranno i fatti a confermarlo, anche nel prossimo 2021 che forse avremo
comunque la fortuna di vivere.
CONTE-RENZI: TELENOVELA CONTINUA
Le cronache del dissidio tra Conte e Renzi proseguono da mesi ma -
come le puntate delle telenovele brasiliane - i colpi di scena non mancano mai.
Incontri, scontri, presunti rimpasti, precipitose minacce di
abbandono prontamente rientrate. Si continuerà finchè Conte, PD e 5 Stelle
accetteranno di spartire anche con i renziani la divisione dei fondi europei,
assegnando a Italia Viva posti in prima fila e una fetta adeguata della legione
di "esperti" in via di reclutamento politico-partitico, nuova casta
della casta e magari anche la delega ai servizi segreti.
Renzi è furbo, tira la corda ma non la rompe, come Conte non può
permettersi le elezioni, sa che deve fermarsi ogni volta a mezzo passo dal
baratro, come i bluff dei pokeristi di mestiere.
Però c'è un fatto da considerare: RENZI HA RAGIONE.
Ha ragione nel dire che Conte aveva cercato di mettere in piedi
sottobanco una SUA cabina di regia per sfruttarla per sè stesso e i suoi amici,
come una polizza di assicurazione in bianco fino al 2023, oppure che è indegno
di un paese civile affrontare così l'occasione unica offertaci dall'Europa.
Renzi ha ragione nel sostenere che è da dementi, per esempio,
proporre di investire 3 miliardi in un decennio su turismo e cultura quando la
Germania da sola ne mette 35 (trentacinque!) oppure che il Piano è una serie di
spunti raffazzonati e senz'anima..
IL VERO, AUTENTICO DRAMMA E' CHE I SOLDI EUROPEI SPARIRANNO COME
PER LA CASSA DEL MEZZOGIORNO (a cominciare da quelli anticipati, già asciugati
in mille rivoli) SENZA RIFORME VERE, STRUTTURALI, SERIE.
Non si possono fare perché scontenterebbero troppi che vivono alla
meno peggio anche durante la pandemia e perché la nostra politica è quella dei
favori reciproci, dei sussidi, degli sconti, dei condoni, del "nero",
della forma e mai della sostanza.
Agli italiani di oggi in fondo va bene così, mica siamo seri e
quindi più sul palcoscenico ballano i guitti, meglio è: è tutto spettacolo.
Vi immaginate un Draghi ad imporre serietà? Lo distruggerebbero in
pochi mesi.
IL CONFORMISMO DELLE IDIOZIE
Il livello del conformismo informativo in Italia è arrivato a
livelli ridicoli.
In settimana per esempio abbiamo vissuto in diretta TV l’arrivo
del vaccino con uno show mediatico da D-Day (lo sbarco in Normandia)
inversamente proporzionale alla realtà. Domenica al TG1 ci sono stati 9 minuti
ininterrotti di interviste a Conte, Speranza, Di Maio, Zingaretti, Arcuri, il
vice di Arcuri e a seguire “scienziati” vari, nessuno con il senso del ridicolo
e della misura.
Abbiamo per ora le primule rosa (costo?) ma non i vaccini, mentre
il nostro paese non ha bisogno di convincersi a vaccinarsi, ma piuttosto chiede
perché bisognerà aspettare mesi per farlo se nel resto del mondo lo si fa già.
La Germania – per esempio – ha comprato 30 milioni di dosi per
conto suo perché i numeri parlano chiaro: se – come sostiene Speranza –
tra tre mesi avremo distribuito 4 milioni di dosi (ovvero 2 milioni di
vaccinati) saremo al 3,5% della popolazione, quasi nessuno. Questi sono dati di
fatto, non la incredibile corsa del pulmino dei gelati con le sue fatidiche
9.150 dosi (153.000 andate contemporaneamente alla Germania) che - partito dal
Belgio - arriva al Brennero e di qui (scortato) scende a Roma per essere poi
fatto risalire per la penisola con cinque aerei militari (ma è mai possibile
?!) per lo show del V-Day. Finito lo show resta la desolante realtà di una
Protezione Civile che nonostante somme immense e nascoste chiede aiuto ai
militari (ma non ha a disposizione migliaia di veicoli ?!), mentre nessuno sa
quando e come funzionerà effettivamente il piano.
Continuo a chiedermi perché in Parlamento nessuno chieda i conti
di questa pagliacciata, così come perché nessun magistrato vada a grattare
sotto la sottile crosta della Protezione Civile che mi puzza tanto di spreco e
di scandalo, corruzione e dintorni. Qualcuno sa dirmi quanto si sia incassato
dalle donazioni in primavera, oppure cosa stia facendo e quanto costi un Gino
Strada in Calabria o quanti siano ad oggi i “nominati” collegati all’impero di
Arcuri tutto fondato su nomine fiduciarie, immunità legali e nessun concorso?
Visti i giudici così distratti, quanto spazio ci sarebbe da indagare per le
Iene, Report o le testate che si dicono di opposizione…
I MIGRANTI? SPARITI
Italiani abbandonati a Londra per giorni dopo la improvvida
“chiusura” imposta da Di Maio e Speranza per la “variante inglese” del Covid:
bastava organizzarsi e controllarli all’arrivo, ma sono stati abbandonati ad
Heathrow, con una spaventosa (ma ben nascosta) figuraccia della Farnesina.
Non così per i migranti dall’Africa che - spariti dalle cronache -
continuano ad arrivare. Circa mille solo nell’ultima settimana (quelli
ufficiali), ma senza la minima attenzione dei media neppure per un barcone
affondato il 24 dicembre con circa 30 poveri morti affogati. Sono
arrivati in massa a Lampedusa, Pantelleria, Crotone, in numero triplicato
rispetto all’anno scorso e nessuno sa se siano positivi o meno. Intanto una
sorprendente sentenza del Tribunale di Milano stabilisce che se un migrante
arriva da una zona Covid ha diritto alla protezione umanitaria e a restare in
Italia. Visto che il Covid c’è in tutti i paesi del mondo questa sentenza crea
un precedente che allarga di fatto il “liberi tutti” e l’accoglienza a
chiunque.
LEGGERE TRA LE RUGHE
Da tempo cerco di dare il mio piccolo contributo a una bella
iniziativa che è sorta nel VCO tramite la “Fondazione Comunitaria”: LA CURA E’
DI CASA, una associazione che vuole aiutare gli anziani della provincia a casa
propria evitando il più possibile di ricoverarli in casa di cura.
In questo anno particolare per tutti, vorrei condividere un'idea
nata per caso proprio durante l'emergenza coronavirus, che ci ha fatto capire
ancora di più l'importanza della comunità e dei legami. E’ stato infatti
realizzato un libro (“LEGGERE TRA LE RUGHE”) che è una cosa piccola, di quelle
che stanno nel pugno di una mano perché, per aiutare concretamente, non c’è
bisogno di squilli e fanfare.
Ecco quindi una raccolta di racconti, testimonianze, idee,
esperienze che vale la pena di conoscere. Il volume lo trovate nelle
librerie locali oppure chiedetemelo e penserò a recapitarvelo. Il libro non è
in vendita e le eventuali donazioni saranno devolute al Fondo VCO Social -
Fondazione Comunitaria del VCO, a sostegno degli anziani fragili della comunità.
Per info contattatemi: marco.zacchera@libero.it
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UN AUGURIO DI BUON ANNO, ANCHE SE SEMBRA CHE IL 2021 VOGLIA
RINUNCIARE ALL’INCARICO. LO STANNO PERO’ CONVINCENDO AD ARRIVARE
OSSERVANDO CHE - CON I PRECEDENTI DEL 2020 – DAVVERO PARTE AVVANTAGGIATO.
VEDREMO SE ACCETTERA’… INTANTO UN SALUTO A TUTTI
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO
n. 794 del 11 dicembre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
SOMMARIO: LA
SCENEGGIATA – COVID VERIOPINTO - NORMA COSSETTO: I PREGIUDIZI
DELL’IGNORANZA – GENTE DI LAGO 2
CONFESSIONE
Ogni volta che mi accingo a
scrivere IL PUNTO dico sempre a me stesso di non criticare a prescindere, di
leggere anche il buono nelle decisioni e negli atteggiamenti altrui, di non
polemizzare… Poi – scrivendo – davvero non ci riesco e le vicende politiche di
questa settimana mi sembrano oltremodo indicative…
LE SCENEGGIATE E LE COSE SERIE
Si è svolta in Parlamento la preannunciata sceneggiata al termine
della quale il M5S
- facendo l’esatto opposto di quanto affermato fino all'altro ieri – ha
accettato di fatto il MES cui si era detto per mesi e mesi ferocemente
contrario. Tanto può il “vinavil” alle sedie del potere per chi doveva “aprire
il Parlamento come una scatola di tonno” ed ora ha invece un autentico
terrore verso eventuali nuove elezioni.
Ma la cosa grave non è questa, il punto importante della settimana
politica è il tentativo di accentrare il controllo di oltre 200 MILIARDI DI
CONTRIBUTI EUROPEI nelle sole mani del governo e soprattutto del premier Conte e di alcune
centinaia di "tecnici" scelti da lui e di sua stretta fiducia. Se mai
questi fondi arrivassero sarebbero pari a dieci anni di manovre finanziarie di
quelle solite, quindi un bottino prezioso da pagare a babbo morto.
I tecnici - nella pratica – saranno spartiti in quote tra i partiti
di maggioranza, Renzi compreso. Più Matteo Renzi alza i toni e fa finta di
andarsene, più sa di aumentare la sua quota riuscendogli sempre bene la parte
del ricattatore e del convertito all’ultimo momento. Ovviamente Renzi (a
parole) è quindi contrario ai tecnici e dice cose giustissime sul doveroso
controllo parlamentare, ma – appunto – le sue esternazioni sono solo
chiacchiere perché se avesse davvero il coraggio di attuarle gli basterebbe
dire stop all’alleanza di governo, esattamente come potevano fare (ma non
l’hanno fatto) i grillini sul MES.
Renzi è da anni maestro – una abilità che nella prima repubblica
era soprattutto molto socialista – a giocare la sua comoda ed eterna
posizione doppiogiochista di precaria ma indispensabile stampella di maggioranza,
è alla disperata ricerca di visibilità e di “posti” e ha quindi annunciato la
sua opposizione ma – come i temporali d’agosto – vedrete che presto tornerà il
sereno. Dopo mancia adeguata, ovviamente, e in attesa della prossima
spartizione: vedrete per credere.
Dovremmo però almeno ricordarci l'ipocrisia al cubo con la quale
due mesi fa CON UN REFERENDUM SI SONO TAGLIATI 300 PARLAMENTARI PER
COLPIRE LA "CASTA" E ADESSO SI NOMINANO ALTRETTANTI
"TECNICI" SENZA ALCUN CONCORSO: MA NON E' UNA FOLLIA?
Si litiga per questi posti minacciando sfracelli, ma nessuno ha
capito con quale logica, priorità, necessità, titoli, esperienza, competenza si
stabilisca la spartizione di queste poltrone e dei mega contributi europei che
dovrebbero rinnovare l'Italia e che pagheranno i nostri figli e nipoti.
Persone - come tutti i cittadini, ma anche come lo stesso
Parlamento – che nulla possono o potranno dire o decidere concretamente in
merito (anche se teoricamente sono fondi da spendere per loro!!) visto che
tutto viene stabilito da un tizio (Conte) mai candidato né eletto da nessuno,
con una maggioranza che tutti i sondaggi danno – ininterrottamente da 18
mesi in qua - netta minoranza nel paese, che va avanti a colpi di DPCM
senza controlli ed ha già nominato commissioni, commissari, comitati
tecnico-scientifici, inventandosi ruoli, "stati generali" ecc. alla
faccia di qualsiasi rapporto democratico.
Chi giudicherà i curriculum dei 300 passa “super tecnici” e
“coordinatori” di prossima nomina?
Nessuno, tanto è facile dire che i soldi saranno spesi per il
“green”, il rilancio della scuola o della sanità, la riforma della
giustizia, il rilancio delle infrastrutture ecc. ecc. ma è il COME farlo che
conta, ovvero decidere di spendere più o meno per questo o quel settore, questa
o quella priorità e in quale zona d’Italia: pensate che mafia e camorre stiano
disinteressate a guardare? E’ questo che temono a Bruxelles ed è difficile dare
torto a chi deve anticipare i soldi visto che l’Europa è stata chiarissima nel
dare altre indicazioni, tutte ad oggi puntualmente disapplicate.
Dalle indiscrezioni si è già scoperto (è solo un esempio) che
praticamente NULLA E’ PREVISTO PER IL TURISMO, ovvero l’industria “green”
potenzialmente più potente d’Italia e questo la dice lunga sul pressapochismo
di chi spande parole, ma pensa soprattutto a spartirsi il bottino.
Il drammatico nodo che non viene affrontato resta la constatazione
di come si stia togliendo al Parlamento ogni centralità, in un concreto abuso
della Costituzione..
EPPURE IL NOSTRO "GARANTE" DOVREBBE ESSERE IL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA, UNO CHE PERO’ SI DIMOSTRA CIECO, SORDO, IMMOBILE, SILENZIOSO,
OSSEQUIOSO ED ACQUIESCENTE SOLO PERCHE’ VUOLE ESSERE RIELETTO E PER ESSERLO
DEVE MANTENERE QUESTA GENTE FINO AL 2023.
AMO TANTO LA MIA L'ITALIA, MA QUESTO NON E' PIU' IL MIO PAESE
VEDENDO ANCHE – PURTROPPO – IL GENERALE ANCHE SE COMPRENSIBILE
MENEFREGHISMO DI (QUASI) TUTTI .
COVID VARIOPINTO
Nel mutare dei colori regionali e nell’altalena dei bollettini
quotidiani restano alcune cose che non chiarisce mai nessuno. Per esempio cosa
indica concretamente la “percentuale dei contagiati” tra tamponi e casi
positivi? Secondo me è una sciocchezza e dipende non solo dal numero ma
soprattutto da chi si fa controllare.
Più si controllano persone “normali” più l’indice scende (vedi in
Alto Adige dove un controllo massivo ha portato l’indice al solo 1% di
positivi) mentre se si controllano parenti di infetti è ovvio che l’indice
salga, ma questo non significa una maggior diffusione pandemica.
L’altra questione è il tremendo numero dei morti: centinaia di
persone che ogni giorno non ce la fanno e sono l’aspetto più sconvolgente ed
umano con tutte le storie personali e famigliari che ne sono alle spalle.
MA SONO MORTI DAVVERO PER IL COVID? Leggendo tra le righe si
scopre che il 97% dei deceduti aveva “altre patologie” e che quindi il Covid
può essere stata solo una complicazione fatale.
Ma quanti morti in meno ci sono – per esempio – per polmoniti ed
influenza, quelli che nel passato non facevano mai notizia? E quanti in più per
malattie cardiovascolari o tumori che vengono curati molto peggio di prima per
mancanza di posti, medici e strutture? Tra l’altro – curiosamente – il numero
più alto e spaventoso di morti è arrivato ufficialmente poche ore prima del
sermone di Conte a reti unificate per leggerci il suo ennesimo DPCM, già
pubblicato da tutti i media, e seguito dalla solita “conferenza stampa”
prefabbricata e falsa come una moneta da 3 euro.
Ho l’impressione che ci siano dati gonfiati da chi ha tutto
l’interesse a dare numeri sempre più gravi della realtà. Anche la scelta di non
svolgere autopsie, almeno a campione, è sconcertante e mi auguro non nasconda
inquietanti verità anche a proposito delle cure praticate, soprattutto nella
prima fase.
A ore vedrete che invece si risolverà il presunto “dramma” dei
ricongiungimenti natalizi: solo a Roma possono pensare che debbano valere le
stesse regole della capitale (2.190 abitanti per kmq.) anche a Formazza (3
abitanti per kmq. l’ultimo paese di montagna in cima all’ Ossola) dove peraltro
– chiusi da DPCM alberghi ed impianti da sci – anziché vedersi per festeggiare
il pranzo di Natale i formazzini rischiano… di morire di fame.
Vorrei però che gli italiani, anziché ricordarsi dei loro cari
solo per il pranzo di Natale, i loro nonni e genitori li frequentassero
davvero un po' di più, ma per tutto l’anno!
Infine il vaccino: in Gran Bretagna sono già partiti, in Europa si
partirà tra pochi giorni: vedremo i tempi italiani e chi si assumerà le responsabilità
dei temuti ritardi.
LE BESTIE, IL PREGIUDIZIO, LA VERGOGNA
Il consiglio comunale di Reggio
Emilia (astenuto il PD, favorevoli tutti gli altri) a fine
settembre ha deciso finalmente di intitolare una via cittadina a NORMA
COSSETTO, vittima dei partigiani comunisti di Tito. “Giovane studentessa istriana, catturata
e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata
dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata viva in una foiba. Luminosa
testimonianza di coraggio e di amor patrio. Istria, 5 ottobre 1943”
E’ la motivazione della medaglia d’oro al valor civile alla memoria concessagli
dal Presidente Ciampi.
Esempio di ritrovata fraternità ed unità nazionale? Macché: al
volere del Consiglio si è opposta la commissione toponomastica della città che
– rimasta evidentemente all’epoca staliniana – ha eccepito la mancanza di
“Notizie storiche certe
e verificate riguardanti le vicissitudini che hanno portato alla cattura e
all’uccisione della Cossetto, la cui famiglia aderì al fascismo anche
durante la repubblica di Salò e il cui padre morì combattendo a fianco
dei nazisti durante la repressione antipartigiana in Istria”.
Dichiarazioni folli, di cattivo gusto (è noto che i titini gli italiani li
facevano sparire in foiba a migliaia e gli infoibati non possono oggi certo
"testimoniare"...) ma anche conferma del livello di ignoranza delle
bestie che tuttora compongono la maggioranza della “Commissione Toponomastica”
di Reggio, dove evidentemente non sanno neppure che la RSI è venuta DOPO il
martirio di Norma, né che anche suo padre fu barbaramente ucciso ed infoibato
dai comunisti titini solo pochi giorni dopo la tragedia della figlia, mentre ne
era alla disperata ricerca del corpo.
Ma è mai possibile che nel 2020 ci sia ancora in giro una
faziosità di questo tipo?
Eppure a Reggio Emilia non solo non si è (ancora) intitolato la
via a Norma Cossetto, ma nessuno ha colto l’opportunità per cancellare qualche
altra intitolazione cittadina, magari quella allo stesso maresciallo Tito, il leader politico
e militare degli assassini che la martirizzarono. A Reggio (dove ci sono
tuttora anche via Lenin e
via Stalingrado,
tanto per non farci mancare nulla) c’è insomma ancora aria da “triangolo della
morte”, l’area reggiana dove circa 2.500 persone (tra cui molti sacerdoti
come don Pessina, partigiani anticomunisti e i 7 fratelli Govoni) furono
massacrati dai comunisti DOPO il 25 aprile, con omicidi che purtroppo
continuarono - spesso rimasti impuniti - fino al 1949.
PER AIUTARE IL VERBANIA CENTER C’E’ ANCHE "GENTE DI LAGO
2"
E disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e
nuovi racconti del Lago Maggiore ”
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
UN’IDEA PER UN REGALO DI NATALE…
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI
AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DEL CENTRO SANITARIO IN
MOZAMBICO
UN SALUTO A TUTTI
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 793 del
4 dicembre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
AI LETTORI
come ogni anno dedico un numero de IL PUNTO all’inizio di dicembre
a relazionarvi sull’attività dei VERBANIA CENTER ed anche nel 2020 non voglio
mancare alla tradizione. E’ questo quindi l’argomento principale della
settimana anche perché – molto francamente – vedo che tutto sta procedendo nel
trambusto di sempre e con estrema confusione. Chissà se qualcuno avrà meditato che a furor di
referendum si sono voluti cancellare a settembre 300 parlamentari (teoricamente
eletti dal popolo) per azzoppare “LA CASTA” e adesso Conte sta nominando nel
disinteresse di tutti oltre 300 “supertecnici” per studiare cosa fare dei soldi
europei (miliardi di euro annunciati ma per ora non arrivati) sui quali
l’Italia è già in ritardo di programmazione.
Dopo tavoli tecnici, inutili “stati generali” avanti tutta quindi
con commissioni e commissari nominati senza concorsi, senza controlli, di costo
sconosciuto e in pratica esautorando ministri, costituzione e parlamento. Il PD
e Renzi protestano, ma verranno tacitati con una adeguata mancia, ovvero una
“quota” di tecnici da loro indicati, tanto sul MES alla fine non ci sarà
nessuna crisi perché i grillini hanno una fifa blu di qualsiasi voto
anticipato.
Avanti quindi con i DPCM, Natale blindato (alla faccia delle
promesse di Conte solo 2 mesi fa) e totale insensibilità per le istanze
regionali. Turismo invernale distrutto, ma Roma gremita di gente (come
constatato di persona): nulla di nuovo perché è la solita Italia dei furbi e
dei furbetti.
………………………………………………………………………………………..
“ KABA KUKUNA
ANDU” (“E’ MEGLIO FARE DEL BENE”)
2020: RAPPORTO SUL VERBANIA CENTER
– RELAZIONE DEL 39° ANNO
Cari amici,
sono trascorsi 39 anni da quando – era il Natale del 1981 – nacque
il “Verbania Center” prima una associazione tra amici e ora anche come
specifico e autonomo Fondo inserito all’ interno della “Fondazione Comunitaria
del VCO”. Come ogni anno debbo e voglio ricordare i tanti amici che oggi non ci
sono più insieme a tutte le persone che in questi anni si sono impegnati sia
nella solidarietà e che – in diversi parti del mondo – hanno operato grazie
agli aiuti che abbiamo raccolto. Tra l’altro quest’anno è mancato anche LORENZO
COMETTO, missionario della Consolata, con il quale abbiamo collaborato diversi
anni per potenziare la scuola tecnica di Sagana, vicino a Nyeri, in Kenya.
Un anno travagliato anche in Africa ed America Latina per il
Covid, ma abbiamo comunque cercato di continuare nelle nostre attività,
particolarmente in Mozambico
RELAZIONE FINANZIARIA
Ricordo che dopo la costituzione del “Fondo Verbania Center”
presso la Fondazione Comunitaria del VCO le disponibilità sono ora da dividersi
in due diverse gestioni: quella “patrimoniale” (che va ad incrementare il fondo
iniziale di adesione alla Fondazione) e la “sezione corrente” dove si versano i
fondi raccolti e li si distribuiscono nelle diverse iniziative.
Durante il periodo 25.11.2019 - 24.11.2020 sono stati ricevute
offerte complessive per euro 13.310
oltre a euro 1.073
di dividendi del c/ patrimoniale (passati al c/ gestione corrente).
Gli impegni complessivi sono stati pari ad euro 14.560 e tenuto conto
che è stato azzerato da tempo il c/ cassa abbiamo ad oggi un saldo di euro 73.453,71 (stabile) sul
FONDO PATRIMONIALE e di euro 5.171,75
sul FONDO CORRENTE.
In totale dall’inizio della sua attività, oltre a molti beni in
natura ed attrezzature, il Verbania Center ha quindi superato come raccolta i 608.000
euro che, salvo i saldi attuali e il fondo patrimoniale,
sono stati tutti spesi nel tempo in oltre 100 iniziative concrete e
diversificate localizzate in tante parti del mondo dall’ Africa
all’America Latina, Medio Oriente ed Est europeo. Contributi tutti “senza
spese” perché ricordo che le nostre iniziative sono mirate e non hanno nessun
costo di amministrazione, viaggi, gestione o rimborso spese.
UN GRAZIE PARTICOLARE
Come ricorderete l’anno scorso vi fu una raccolta eccezionale con
una serata organizzata per ricordare SIMONA
GIORDANO, purtroppo prematuramente scomparsa e alla cui memoria
è stato dedicato il nuovo reparto di pneumologia di Machava (Mozambico),
inaugurato la scorsa primavera. L’iniziativa si è ripetuta anche quest’anno ad
inizio settembre e ha permesso di completare il finanziamento del reparto ed
iniziare anche nuovi lavori nei locali del fatiscente pronto soccorso. Un
grazie speciale al marito Massimo, ai suoi parenti ed a tutti i suoi
amici per la loro generosità, ma soprattutto per la rinnovata grande amicizia
ed entusiasmo con cui si sono dati da fare anche quest’anno per la nostra
iniziativa.
MOZAMBICO: NACALA E MACHAVA
In Mozambico continua intanto la collaborazione con le iniziative
della suora salesiana verbanese Maria Luisa Spitti e delle sue consorelle.
Quest’anno gli aiuti si sono concretizzati nel mantenere il finanziamento di 3
borse di studio per allieve infermiere (2.000 euro) a Nacala.
In Mozambico opera anche la sorella di suor Maria Luisa (Luana Spitti) una
dinamica laica che lavora a Machava, nella periferia di Maputo, la capitale del
Mozambico. Come vi ho già relazionato in passato in queste zone periferiche è
assolutamente carente l’assistenza sanitaria e quindi si è continuato ad
investire sul centro ambulatoriale dove, dopo la realizzazione del reparto di
pediatria, sono terminati i lavori per quello di pneumologia tenuto conto della
grande diffusione della tubercolosi in questa regione, soprattutto tra i
bambini. Il nuovo centro (inaugurato a marzo dedicandolo appunto al ricordo di
SIMONA GIORDANO, purtroppo non siamo potuti andare all’inaugurazione per la
pandemia…) è stato immediatamente destinato anche ai malati di Covid di cui in
Mozambico non si sa nulla o quasi circa il decorso della malattia e i numeri
dei contagiati.
Si muore così facilmente per altre cause che è perfino difficile
capire la gravità della pandemia che però non sembra avere avuto l’impatto che
c’è stato da noi. Obiettivo di quest’anno è sistemare due locali ad uso
spogliatoio di medici ed infermieri (oggi è usato un container) e – almeno dal
punto di vista strutturale – il pronto soccorso che ogni giorno accoglie un
numero incredibile di persone e che è in condizioni fatiscenti.
Questa specifica iniziativa è coordinata da Luana Spitti in
collaborazione con la sua ONLUS “Fratelli senza Frontiere” che formalmente è la
nostra corrispondente-partner. Finiti i lavori per pneumologia (siamo stati nei
preventivi, in totale circa 25.000 euro compreso un ampiamento e un accesso
diretto esterno in un primo tempo non previsto) la prossima tappa sarebbe di
migliorare il pronto soccorso nella parte muraria (le attrezzature costano
troppo) e dal punto di vista igienico, vista la situazione catastrofica (non
c’è neppure un impianto “normale” per la luce elettrica!). In cassa ci sono già
circa 6.000 euro (ne servono circa 10.000 per il primo lotto dei lavori)
con i tempi condizionati anche dal Covid. ma che si vorrebbero avviare prima
della stagione delle piogge. Allo studio anche la realizzazione di
un pozzo per l’acqua potabile. (preventivo circa 2.500 euro), lavori da
iniziare nel 2021 Covid permettendo.
COLOMBIA
Continua l’attività di un amico-sostenitore italiano di Cartagena
ed originario della nostra zona che ha creato delle squadre di calcio giovanili
per i ragazzi di strada della periferia della città, ciascuna delle quali
intitolata ad un club italiano: Juventus, Torino e anche… VERBANIA (ovviamente
con i colori sociali della nostra squadra cittadina!).
La squadra – come le altre – è appunto composta da ragazzi in
difficoltà ed è un interessante tentativo di loro recupero e di inserimento
sociale tramite lo sport. Quest’anno più che pensare al calcio si è dovuto far
fronte ad enormi problemi per il Covid che ha colpito anche la Colombia e per
aiutare i ragazzi abbiamo confermato la somma dell’anno scorso, 800 euro.
KENYA
Approfittando di una visita in Italia di p. Aldo Giuliani
(missionario a Sererit, nel nord del Kenya) gli abbiamo consegnato 1.000 euro
per la sua missione tra le montagne della regione di Mararal. Giuliani (che mi
accolse durtante il mio primo viaggio in Kenya nel 1980!) è l’unico missionario
della Consolata con il quale siamo ancora in contatto in quanto tutti gli
altri o sono deceduti o rientrati. Ancora “ruspante” è invece suor Florinda
Tosi (che ha superato i 90 anni) e poi c’è sempre il pallanzese p. Antonio
Bianchi (che di anni ne ha 98!) che vive nella casa provinciale della Consolata
di Nairobi, ancora in discreta salute. .
LA “FILOSFIA” DEL VERBANIA
CENTER
Ricordiamo la "filosofia" che sta dietro alle nostre
iniziative e che è riassumibile in pochi punti:
1) nessun
tipo di spesa generale: tutto quello che si raccoglie lo si
utilizza e lo si rendiconta
2) le iniziative finanziate debbono prevedere il coinvolgimento di gruppi o popolazioni
locali che devono co-partecipare mettendoci almeno il lavoro
materiale. Inoltre quando i progetti sono destinati a delle specifiche comunità
il loro utilizzo non è mai completamente gratuito, ma sempre soggetto ad un
piccolo pagamento o a una modesta retta di mantenimento, perché tutti siano
responsabilizzati al sacrificio e le iniziative siano ben mantenute
3) ogni intervento ha
sempre un responsabile locale conosciuto e serio, che possa
così rispondere personalmente della qualità e della dovuta rendicontazione di
quello che viene fatto.
L'AZIONE DEL ”FONDO”
Ormai oltre 10 anni fa il “VERBANIA CENTER” si è trasformato
da iniziativa spontanea a fondo autonomo inserito nella Fondazione Comunitaria del VCO
che ha l’obiettivo di contribuire a sostenere lo sviluppo sociale del nostro
territorio e di promuovere la cultura della solidarietà tra i cittadini del
VCO. Le somme investite a patrimonio producono rendite destinate anche al
sostegno dei singoli progetti che vengono finanziati e gestiti con la sezione
corrente, raccogliendo donazioni, contributi e lasciti di privati
cittadini, enti e imprese. Chi desidera partecipare al progetto Verbania
Center, può quindi contribuire con una donazione sul conto intestato a
Fondazione Comunitaria del VCO presso BANCA INTESA SAN PAOLO IBAN: IT81 O 03069 09606 1000 0000 0570
indicando però sempre “FONDO VERBANIA CENTER”
SE QUALCUNO E’ INVECE INTERESSATO ALLA DETRAZIONE FISCALE MI
CONTATTI PERSONALMENTE PER LE RELATIVE ISTRUZIONI. Sono inoltri destinati al
Verbania Center i ricavi del libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e nuovi
racconti del Lago Maggiore ”
Per ogni necessità potete sempre contattarmi via mail marco.zacchera@libero.it
Grazie dell’attenzione e dell’amicizia !
PER AIUTARE IL VERBANIA CENTER C’E’
ANCHE
GENTE DI LAGO 2
E disponibile infatti il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove
storie e nuovi racconti del Lago Maggiore ”
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali.
GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i lettori
de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo desiderano, con
dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione comprese) o di 16
euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
UN’IDEA PER UN REGALO DI NATALE…
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI
AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DEL CENTRO SANITARIO IN
MOZAMBICO
UN SALUTO A TUTTI
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 792 del
27 novembre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario: LE
RESPONSABILITA’ DI MATTARELLA – CENTRODESTRA DIVISO - COVID: TRA DISCOTECHE DA
SCI E MARCE AL CIOCCOLATO – FARSA AUTOSTRADALE – GENTE DI LAGO 2
LE RESPONSABILITA’ DI MATTARELLA
Conosco personalmente il Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella e per molti anni abbiamo condiviso la partecipazione alla
commissione esteri della Camera. Credo sia una brava persona, seria ed onesta,
ma non condivido il “profilo basso” che ha voluto dare alla sua presidenza.
E’ inutile e francamente stucchevole che si limiti ad un ruolo
declaratorio per cui non manca mai il Suo ispirato messaggio per la giornata
dell’infanzia, dell’handicap, della donna, del volontariato, dei rifugiati, dei
diabetici, della Liberazione, delle Forze armate, della Repubblica nonché per
ogni patria commemorazione o dramma, inclusi gli incidenti sul lavoro, i
carabinieri o i poliziotti ammazzati, la scomparsa di cittadini emeriti.
Certo, restano i suoi inviti alla collaborazione, al bene
comune, alla volontà di intenti, alla coesione nazionale, al patto tra
generazioni… Bene, e poi?
Poi basta.
Mai un ATTO CONCRETO che dia seguito ai Suoi augusti auspici. Per
esempio un messaggio chiaro alla Camere, un’ imposizione al governo ad “aprire”
sul serio all’opposizione, ma PRIMA di decidere l’ennesimo decreto, che poi
invece passa regolarmente in parlamento solo con voti di fiducia e quindi con
testi non emendabili.
La scelta storica del 1948 di fare dell’Italia una repubblica
parlamentare ha un senso se il parlamento conta qualcosa, se invece a contare
sono soltanto governo e magistratura si crea un corto circuito istituzionale
che non era nei disegni né dei padri costituenti né del buonsenso.
Personalmente credo sia necessaria per l’Italia (centro-destra, se
ci sei batti un colpo!) una repubblica presidenziale dove il Presidente sia
finalmente eletto direttamente dai cittadini e che quindi abbia poi il dovere
di governare in prima persona. Se questo non avviene perchè la sinistra non lo
vuole, che almeno Mattarella abbia il coraggio (e il dovere) di chiedere
il rispetto della Costituzione.
POSSIBILE CHE MATTARELLA NON CAPISCA CHE CONTE (persona non eletta
dai cittadini e neppure parlamentare) STA ACCENTRANDO SU DI SE’ TUTTO, COMPRESE
LE NOMINE DI COMMISSIONI E COMMISSARI PER GESTIRE I FUTURI FONDI EUROPEI,
L’EXTRA DEBITO (siamo al quarto sconfinamento di bilancio) E ADDIRITTURA
IL POST PANDEMIA?
O forse il Presidente è interessato solo a non disturbare nessuno,
in vista di un suo secondo mandato presidenziale?
CENTRODESTRA DIVISO
Le sortite di Berlusconi
(e di parte di Forza Italia) che fanno la corte a Conte per essere in
qualche modo imbarcati al governo non fanno bene al centro-destra: la gente
vuole chiarezza, non ambiguità.
Non bastano comunque i saltuari vertici tra tre leader più o meno
federati tra loro per creare una alternativa: sono gli iscritti, gli elettori,
gli italiani che si ritrovano su quel versante politico a potere e dovere in
qualche modo poter dire la loro, altrimenti qualsiasi coalizione non sarà mai
cementata “dal basso” …e fatalmente si perderà.
Lo ha sempre dimostrato il passato, ma sembra che gli errori non
servano e si continua su questa strada con l’aggravante che non c’è un leader
condiviso ed aggregante di schieramento, come fu dal ’94 Berlusconi.
Intanto passano le settimane e i mesi ma non si conoscono ancora
neppure i potenziali candidati per le prossime amministrative di Roma,
Milano, Napoli e Torino.
Temo che senza una strategia di coinvolgimento (è una bestemmia
proporre finalmente dei confronti ascoltando i cittadini e mobilitandoli con
delle “primarie”?) si delineano già in partenza delle sconfitte annunciate.
DISCOTECHE DA SCI, TRA MARCE DELLA PACE E CIOCCOLATO
Ma come si fa a sostenere che le piste da sci siano assimilabili
alle discoteche e alle spiagge estive che – vedi Sardegna – hanno contribuito
la scorsa estate a diffondere il virus? Mi sembra un atteggiamento assurdo da
parte del governo vietare la stagione sciistica, ovvero la possibilità di
svolgere uno sport all’aperto che si pratica da soli e proprio con
passamontagna e mascherina, viste le temperature. Un altro, ennesimo
atteggiamento di non considerazione dei danni “tombali” provocati ad un settore
importante dell’economia e del turismo nazionale rispetto ai potenziali
(limitati) rischi di contagio. Tutto è discrezionalità, ma è sempre anche
condito dalla politica e soprattutto dal “politicamente corretto”. Per esempio
si è scoperto - ma solo aver “de-secretato”(!!!) i verbali del “Comitato
Tecnico Scientifico” (chissà perché sono coperti da segreto) che il CTS, per
esempio, aveva detto “no” (seduta dell’8 ottobre) alla marcia della pace
Perugia-Assisi che però si è svolta lo stesso, addirittura in diretta TV e con
messaggio di Mattarella. Eppure lo stesso giorno è stata vietata proprio a
Perugia “Eurochocolat”, manifestazione europea giunta alla 27° edizione e di
grande richiamo economico e turistico.
FARSA AUTOSTRADALE
Sono passati 27 mesi dal crollo a Genova del ponte Morandi e dal
frettoloso annuncio del M5S che ad Autostrade SpA sarebbe stata revocata la
concessione, ma siamo ancora alle chiacchiere.
Le inchieste hanno intanto messo in luce una incredibile serie di
mancanze di manutenzione alla rete che invece andava eseguita, eppure pagata
per anni dagli utenti con l’aumento costante dei pedaggi.
Una responsabilità dei vari governi succedutisi nei decenni, in
combutta con i vertici delle varie concessionarie autostradali, ma sulle
responsabilità politiche si è sempre preferito il silenzio.
Adesso si scopre che i pedaggi aumenteranno nel 2021
dell’1,75% sostanzialmente per finanziare lavori che non erano stati
fatti: subiamo così il danno e la beffa.
Una truffa colossale ai danni degli italiani, con il governo che
tira in lungo senza che l’opposizione abbia il coraggio di mettere di fronte
soprattutto PD, altoatesini e renziani alle loro pesanti responsabilità
pregresse. Bloccare almeno per il 2021 i pedaggi – vista anche la situazione
del paese - mi sembrerebbe il minimo da pretendere e un punto di partenza, come
utenti, per esigere rispetto.
GENTE DI LAGO 2
Ricordo che è disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2:
nuove storie e nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume
riprende quello uscito l’anno scorso (ed andato esaurito) ed in 172 pagine -
tutte a colori - ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità
della zona del Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio
di foto storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
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Per spedizione via raccomandata aggiungere 5 euro a pacco.
UN’IDEA PER UN REGALO DI NATALE…
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AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN
MOZAMBICO
UN
SALUTO A TUTTI
MARCO ZACCHERA
IL
PUNTO n. 791 del
20 novembre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario: TEMPO E
VITA – SCHERZETTI CALABRESI – PRECISAZIONI INPS - GENTE DI LAGO 2
DALLA VITA SENZA TEMPO
AL TEMPO SENZA VITA
In questi giorni d’autunno sembra di vivere in una bolla, mentre i
giorni corrono veloci ma sembrano spesso sprecati, silenziosi come la sabbia
quando cola tra le dita.
Una volta la nostra era UNA VITA SENZA TEMPO e – almeno per me –
correva di giorno in giorno a ritmi frenetici, sempre di corsa, spostandomi
fisicamente di qua e di là, seguendo una infinità di questioni e di persone.
Politica, professione, impegni: un susseguirsi di avvenimenti che ti
travolgevano, ma che riempivano le ore, i giorni, gli anni con la soddisfazione
di far “rendere” i talenti che il Grande Capo credo mi abbia affidato.
Poi è arrivato il Covid, prima cogliendoci di sorpresa, poi con
una emergenza che è diventata sempre più cronica e ora in una specie di secondo
tempo fatto di amarezza e di rassegnazione.
Telegiornali ogni giorno sempre uguali, polemiche sempre uguali,
filmati di repertorio sempre uguali, con numeri di contagi che salgono e scendono,
zone rosse e gialle che sbocciano tra proteste e difficoltà.
Un tempo che sembra scivolare inutile, che scorre per forza
d’inerzia, che ti fiacca nello spirito perché non sei più attore né
protagonista.
Vorresti tornare a correre e non puoi, mentre il palcoscenico
l’hanno conquistato i più o meno simpatici “esperti” che (insieme ai soliti
mezzobusto politici) ogni giorno rimbombano di ovvietà, di polemiche ridondanti
e di risposte scontate, mentre il virus sembra correre per conto suo, in attesa
di un vaccino che (forse) lo spegnerà.
I giorni sono diventati monotoni, scanditi dai regolari quanto
scontati proclami all’unità di Mattarella, ma contraddetti sempre nei fatti da
un Conte che tanto fa poi quello che vuole (vedi, in settimana, la bozza di
bilancio non discussa con nessuno).
Solo Berlusconi applaude, fiutando di poter così ritornare nel
giro e magari dare anche una mano a Mediaset. Irriducibile, un po' come quel
vecchietto seduto all’osteria che ricorda sempre e solo i tempi in cui c’era
“Lui”.
Sullo sfondo un’ Europa che aveva promesso ma non mantiene (eppure
i soldi del Recovery Fund Conte li ha già ben ipotecati), mentre sale un
deficit pubblico senza freni e così imponente che non ci accorgiamo neppure
delle sue future conseguenze. Alla fine ti limiti a sperare di non essere nel
numerino statistico quotidiano dei contagiati e dei decessi, ma ogni tanto
rifletti sui pesi scaricati sulle spalle delle future generazioni di cui
abbiamo ipotecato il futuro.
Intanto c’è anche un po' di follia, come il minacciato
sciopero proprio di quei dipendenti pubblici che sono i soli - oggi - ad essere
sicuri del proprio stipendio e del proprio posto di lavoro, mentre in troppi
ogni giorno ti confermano che stanno chiudendo le loro aziende, i negozi, gli
studi professionali dopo tanti sforzi buttati via. Leggi di nuove povertà e
di banche che comunque accumulano profitti, di valori di borsa che non
hanno più nulla di reale mentre il calendario ci informa che finalmente sta
finendo questo brutto 2020, anno bisesto e anno funesto, davvero un anno di
TEMPO TRASCORSO SENZA VITA.
UN SORRISO (AMARO) DALLA CALABRIA
Meno male che c’è la Calabria a strappare qualche volta un (amaro)
e ironico sorriso, ma il balletto delle nomine calabresi la dice lunga sul caos
che regna a Catanzaro e dintorni, ma anche - e soprattutto - a Palazzo Chigi.
Mentre è notizia ieri l’arresto del presidente del consiglio
regionale (FI) a far sorridere è la “crisi di coscienza” che sembra
colpire i vari Commissari regionali alla sanità.
Ricordate? Prima venne nominato da Conte il generale Cotticelli (due anni fa,
ma confermato quest’estate) che “non sapeva” che bisognava pur fare un piano
regionale per il Covid e candidamente lo ha ammesso in diretta TV dicendo poi
che forse l’avevano addirittura drogato (?!) prima dell’intervista: cacciato.
A seguire Conte ha nominato allora Giuseppe Zuccatelli, ma subito escono le
sue recenti interviste in cui l’illustre clinico si pronuncia sull’ uso delle
mascherine “Non servono a un caz…” e viene cacciato anche lui. A questo punto
terza nomina del prof. Eugenio
Gaudio che però ha una moglie “che non vuole trasferirsi a
Catanzaro” (e salta fuori che è pure indagato a Catania per concorsi truccati)
e quindi rinuncia. Ditemi voi – tra l’altro - se questa scusa sia comunque
minimamente credibile.
Alla fine - come richiesto a gran voce dalle Sardine per
l’occasione tornate alla ribalta - resta il compagno Gino Strada, che però
nicchia salvo poi sottoscrivere un bel contrattino per la “sua” Emergency.
Il personaggio è noto: fondatore della predetta associazione è un
ex leader dei “Katanga”, il famigerato servizio d’ordine dell’ Università
Statale di Milano negli anni ’70, quando il dott. Strada - non ancora
convertito sulla via del pacifismo – stava con chi spaccava le teste altrui a
colpi di chiavi inglesi, distinguendosi nel gruppo d’azione “Lenin” di cui era
il responsabile, ovvero i picchiatori delle facoltà di Medicina e Scienze.
Strada non risulta essersi mai pentito dei suoi trascorsi violenti, neppure
quando nel 2009 lo candidarono addirittura al premio Nobel per la pace.
Intanto tutte le 9 ASL calabresi risultano commissariate, in
particolare quelle di Reggio e Catanzaro che sono “commissariate dal
commissariamento” nel senso che i commissari sono stati sospesi per potenziali
infiltrazioni della criminalità organizzata ed al suo posto sono stati nominati
3 commissari a commissariare il commissario. Avanti il prossimo…
NB per chi volesse approfondire l’argomento, Openpolis pubblica
una serie di articoli da brivido sulla sanità in Calabria e - già che ci siete
- date anche un’occhiata alle foto della nuova sede della
regione Calabria: costata una follia, i mega-casinò
di Las Vegas sfigurano a confronto dell’enorme edificio che sembra sfornato
dagli architetti di Ceausescu, il defunto dittatore comunista romeno… Però in
tutta la regione ci sono solo 152 letti di terapia intensiva per 2 milioni di
abitanti. In Piemonte (per 4.3 milioni di piemontesi) i letti di terapia
intensiva sono 626, di cui la metà creati quest’anno.
DOVEROSA PRECISAZIONE
Quando qualcuno non ci crede che la realtà burocratica italiana
possa andare oltre la fantasia, leggetevi questo documento dell’ INPS, tratto
in modo testuale da una circolare del 12.11.2020.
“ Si precisa che la sospensione in trattazione non opera rispetto
alla terza rata in scadenza nello stesso mese riferita alla rateizzazione di
cui agli articoli 126 e 127 del decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 convertito,
con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020 n.77, ovvero dall’art 97 del
decreto legge del 14 agosto 2020 n.104 convertito, con modificazioni, dalla
legge 13 ottobre 2020 n.126 dei versamenti sospesi ai sensi dei decreti legge 2
marzo 2020 n. 9, 17 marzo 2020 n. 18 convertito con modificazioni dalla legge
24 Aprile 2020 n. 27, 8 aprile 2020 n. 23, legge convertita, con successive
modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020 n.40 e numero
34/2020, convertita con modificazioni, dalla legge n. 77/2020…
Oh, finalmente è tutto chiaro !
GENTE DI LAGO 2
E disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e
nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume riprende quello
uscito l’anno scorso (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a colori -
ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del
Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto
storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
Per spedizione via raccomandata aggiungere 5 euro a pacco.
UN’IDEA PER UN REGALO DI NATALE…
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO
SONO DEVOLUTI AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO
SANITARIO IN MOZAMBICO
UN SALUTO A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO
n. 790 del 13 novembre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario:
VACCINO POLITICAMENTE CORRETTO – USA IMAGINATION FILM - EMERGENZA FINANZIARIA –
ALITALIA SPARITA - PER NATALE: GENTE DI LAGO 2
IL VACCINO POLITICAMENTE CORRETTO
Chissà se qualcuno si ricorda della inaspettata telefonata nel
luglio scorso del sig. Bill Gates (un poco noto poveraccio americano) al
premier Conte.
Tutti si erano chiesti il motivo di questo inatteso colloquio
telefonico, ma forse questa settimana qualcuno l’ha capito.
La fondazione del sig, Gates e signora, infatti, è collegata alla
Pfizer, l’azienda farmaceutica americana che domenica scorsa ha
annunciato di aver ormai pronto (“con sicurezza al 90%”) il vaccino anti-Covid.
Un vaccino sorprendente, perché la notizia è “casualmente”
arrivata neppure 48 ore dopo l’autoproclamazione di Biden a presidente USA,
candidato sponsorizzato da Bill Gates con aiuti elettorali in termini di
milioni di dollari. Da notare che fino alla settimana precedente la Pfizer –
almeno ufficialmente - “non aveva idea” dei tempi necessari per il vaccino.
Combinazione su combinazione, proprio lunedì il nostro ministro
della sanità Speranza (di nome, ma non di fatto) avrebbe già acquistato o
almeno prenotato dalla Pfizer la bazzecola di 17,5 milioni di dosi di vaccino
per il mercato italiano.
Attenzione, perché il vaccino in questione non ha ancora ottenuto
l’ok delle autorità sanitarie europee ma è “promettente” e quindi bisogna
subito prenotarlo. Molti altri paesi ed aziende farmaceutiche sostengono di
aver vaccini testati e quasi pronti alla distribuzione, ma la Pfizer ha nel
motore il turbo politico ed ovviamente batte ogni concorrenza. Pensate che in
soli due giorni il valore del titolo di borsa è aumentato di MILIONI di
dollari. Averlo saputo solo pochi giorni fa… E poi ci si meraviglia che Mr.
Gates sia sicuramente di sinistra, ma anche un collaudato
ultramiliardario?!
USA: “IMAGINATION”… PER UN FILM
Lasciatemi immaginare.. Immaginiamo che Biden fosse stato
largamente in testa la notte dello scrutinio dopo aver conteggiato i voti nei
seggi e poi il bieco Trump fosse improvvisamente risalito con i voti per posta
tanto da superarlo. Secondo voi, i media americani & nostrani come
avrebbero reagito? Poi – sempre immaginando – trasformatevi in un matematico
statistico e verificate la possibilità che sul 64% delle schede scrutinate in
Pennsylvania A abbia un ampio margine su B e poi - nel restante 36% - B prenda
praticamente tutti i voti: quante probabilità matematico-statistiche ci sono di
una simile evoluzione?
Proseguite ad immaginare: quanti ultracentenari ci sono negli USA
e quanti di loro hanno votato? Questo non ci vorrebbe molto a controllarlo…
dovrà pur esserci un elenco degli elettori e se i centenari (e i morti) hanno
votato per posta si può pur controllare se siano vivi o meno. Trump ha forse
fatto di tutto durante la sua presidenza per rendersi antipatico, ma le
verifiche elettorali non devono tener conto di questo: se ci sono denunce
chiare bisogna verificare, punto. Se non ci sono indizi concreti o alle prime
verifiche le denunce non reggono si archivia tutto e si accetta il risultato,
punto. Quello che NON si deve fare è NON verificare, soprattutto quando il
sistema di voto postale si presta ovunque ad abusi, mentre ben diverso (ma
questa è una cosa che in Italia non si è spiegato!) è stato il voto di chi ha
fisicamente votato PRIMA del 3 novembre (parliamo di decine di milioni di
persone), come prevedeva la legge, ma non votando per posta bensì recandosi di
persona ai seggi. Tantissimi democratici lo hanno fatto, eppure questi voti
(conteggiati insieme a quelli del giorno delle elezioni) avevano comunque dato
la vittoria a Trump.
Capite perché c’è allora forse qualcosa che non va nel voto per
posta, indipendentemente dall’antipatia o meno dei personaggi in campo?
Vedrete che questa saga delle elezioni americane 2020 sarà
comunque una bella trama per un film candidato all’ oscar, ma attenti: nel film
il “cattivo” – quello che ingiustamente conquista il potere basandosi più o
meno sulla mafia, la corruzione e il grande capitale - sarà un antipatico
fascista tipo Trump, mentre l’attore protagonista – bellissimo, aitante,
onesto, incorruttibile e coraggioso, magari un po' scuro di epidermide perché
fa tanto figo - sarà il candidato “progressista”, quello che all’inizio pensa
di aver perso e si era ritirato in buon ordine ossequiente alla legge, ma poi
scopre la verità, si ribella e a capo di un manipolo di eroi alla fine
smaschera i cattivi, tanto che nel gran finale si insedierà trionfante
alla Casa Bianca tra le braccia di una stupenda super-diva promossa first lady
(e ovviamente tra il tripudio del popolo liberato). Fantasie? Vedrete per
credere…
CHISSA’ SE LA GENTE ANCHE DA QUESTA VICENDA RIUSCIRA’ A
CAPIRE COME I MEDIA POSSANO OGGI INFLUENZARE IL MODO DI PENSARE, DI COMPRARE,
DI SCEGLIERE DELLE PERSONE IN TUTTO IL MONDO. DALLE ELEZIONI USA
ALLE NEWS POLITICHE QUOTIDIANE, ALLO STESSO COVID SIAMO TUTTI MANIPOLATI,
INDIRIZZATI, CONDIZIONATI.
Questo è forse il più grande problema dell’uomo, da sempre:
avere diritto ad una informazione corretta con i report sui fatti separati
dalle opinioni. In teoria è bellissimo, tutti lo vogliono e lo dicono, ma poi
nessuno lo controlla.
EMERGENZA FINANZIARIA
Assolutamente inascoltato, continuo a proporre un’idea semplice ma
importante per milioni di imprese e di famiglie: bloccare i tassi massimi
bancari su anticipi di conto corrente e finanziamenti, a valere sia per i
crediti domestici che per le aziende. Soprattutto per le famiglie le
solite imprese finanziarie senza scrupoli aggirano la legge e praticano spesso
tassi di usura e in caso di inadempienza (vista la crisi, i casi sono
moltissimi) poi si innescano spirali di debito insanabili, drammi famigliari,
sequestri di beni, pignoramenti ecc. Ma perché non si interviene bloccando gli
interessi “para-usura” portandoli ad un massimo, per esempio, sotto il 10%
annuo “tutto incluso”? Oltretutto si tratta di finanziamenti spesso concessi da
società finanziarie di dubbia trasparenza, eppure è un capitolo che non sembra
interessare né il governo né l’opposizione.
Ma a questo punto, visto che comunque non si possono rinviare
sine-die i pagamenti di mutui e finanziamenti, si ponga un “tetto” anche alle
banche. Per esempio decidendo che sui conti correnti aziendali “di cassa” vi
sia un limite al tasso applicabile per le anticipazioni e soprattutto alle
varie “voci” di spesa più o meno nascoste che pesano sui conti correnti a vario
e fantasioso titolo.
Una riduzione dei tassi reali intorno a cinque volte quello
d’inflazione non sarebbe più che logico? Ecco un’idea che potrebbe permettere
alle imprese e alle famiglie di sopravvivere e alle banche (quelle serie) di
non fallire.
ALITALIA? SPARITA
Avete presente i 3 miliardi (non milioni!) di aiuti del governo
versati solo poche settimane fa ad Alitalia, (per un totale pari a più di tutti
gli aiuti previsti in queste settimane per tutte le imprese operanti nelle
“zone rosse”?) Per ringraziamento la ex “Compagnia di bandiera” - dopo aver
cancellato tutte le rotte su Malpensa - ha deciso ora di chiudere anche quelle
su Torino, prima riducendo il collegamento a un solo volo al giorno ed ora
decidendo che per 7 giorni, entro fine novembre, nessun volo Alitalia opererà
da o per Torino Caselle. Dov’è il “servizio pubblico” che dovrebbe essere prestato
in cambio della montagna di soldi sprecati con Alitalia?
GENTE DI LAGO 2
E disponibile il mio nuovo
libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e nuovi racconti del Lago Maggiore
” Il volume riprende quello uscito l’anno scorso (ed andato
esaurito) ed in 172 pagine - tutte a colori - ripropone anche altri ricordi,
personaggi, storie e curiosità della zona del Lago Maggiore e delle sue valli,
insieme ad oltre un centinaio di foto storiche.
Una testimonianza
interessante della vita sulle rive del Verbano in tempi quasi dimenticati, un
omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da
Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è
in vendita al pubblico a 20 euro, ma i lettori de IL PUNTO possono richiedermi
direttamente il libro – se lo desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17
euro (spese di spedizione comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste
almeno 2 copie.
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NATALE…
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VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA
COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN MOZAMBICO
UN SALUTO A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO
n. 789 del 6 novembre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario: ELEZIONI USA – ZONE ROSSE – PANDEMIA EUROPEA - GENTE DI
LAGO 2
ELEZIONI USA
Sarà dunque con ogni probabilità Joe Biden il nuovo presidente USA anche se
con il sospetto di brogli elettorali per il voto postale che saranno al
centro delle discussioni per lungo tempo.
Quello che mi ha dato molto fastidio sono stati però i commenti
assolutamente faziosi di gran parte dei media e delle TV italiane dove – come
peraltro prevedibile – Trump è stato sempre dipinto in termini di dileggio.
Presunti “esperti” ed “opinionisti” (alcuni decisamente ignoranti della
situazione americana e che parlano solo per preconcetti) quasi tutti – guarda
caso – sfacciatamente pro-democratici e con interi programmi televisivi
dichiaratamente di parte, con La7 e Sky News a tratti assolutamente faziosi.
Evidentemente troppi italiani conoscono poco o nulla della
situazione americana.
Tra l’altro sembra che i repubblicani abbiano conquistato un
governatore in più e diversi seggi al Congresso: qualcuno ve lo ha detto?
Resta il fatto che i sondaggi si sono dimostrati clamorosamente
falsi (e chi può sostenere che non abbiano contribuito volutamente ad
influenzare il voto? E’ più difficile votare per chi perde...) e con decine di
milioni di americani – pandemia a no – che invece sono andati personalmente a
votare.
Milioni di persone che ai seggi hanno votato in maggioranza per
Trump che è stato capace di mobilitare a suo favore masse enormi di persone
nonostante la pandemia e le accuse (ricordate il Russiagate?) spesso infondate
che lo hanno accompagnato per ogni giorno del suo mandato da chi non aveva mai
accettato la sua vittoria del 2016.
Oggi decine di milioni di americani sospettano la frode e hanno
adesso il diritto di esprimere il loro dissenso per una conclusione elettorale
sicuramente non netta e non limpida.
Il sistema postale americano ha molte falle (un po' come quello
per i voti dei nostri italiani nel mondo) e di fatto nessuno potrà mai
accertare – a parte le eventuali frodi organizzate – chi abbia effettivamente
votato, perché le schede possono essere cedute ed acquistate o spedite da terzi
e - quando diventano così numerose - una percentuali di irregolarità è
scontata, ma questa volte può esserlo stato molto di più.
Avvocati e giudici diranno la loro, intanto ho molti dubbi che
l’Europa avrà da guadagnarci da questo nuovo presidente, mentre giustamente
possono cantare vittoria Pechino e i sinistri di ogni ordine e grado.
Resta un problema di fondo: come mai, nonostante una campagna di
stampa asfissiante interna ed internazionale e un candidato come Trump oggetto
di ogni tipo di critica (attenzione: spesso il presidente le polemiche se le è
andate a cercare, non sto dicendo né che sia un santo né un simpaticone), metà
America ha ragionato diversamente e lo ha comunque votato?
Un bell’esempio di indipendenza mentale che dovrebbe far ragionare
anche gli italiani.
ZONA ROSSA? NO GRAZIE
E’ inutile che il presidente Mattarella ogni giorno chieda
“coesione e responsabilità” se poi il governo fa regolarmente quello che vuole
senza tener minimamente conto delle osservazioni e proteste delle categorie e
di intere regioni. Una decisione molto discutibile quella delle nuove “Zone
Rosse” che (guarda caso) colpisce solo regioni guidate dall’opposizione, mentre
altre – vedi la Campania – dove la situazione è tragica (ma la gente è già
scesa rumorosamente in piazza), il “combinato disposto” dei 21 parametri
(giusto per semplicità …) che determinano l’indice di contagio la considerano
ora “zona a basso rischio”, come a Bolzano dove solo fino a poche ore prima del
decreto c’era la dichiarata situazione più grave d’Italia.
Che senso ha chiudere centinaia di migliaia di negozi dove poteva
comunque entrare solo una persona alla volta, palestre ben più pulite di un
supermercato, musei che – con accesso distanziato – potevano dare un minimo di
svago e di cultura senza nessun rischio? Ce lo spieghi Franceschini, una delle
più grosse delusioni umane di questi mesi, mentre Conte va come sempre a fare
lo show in TV giusto solo per leggere il decreto scritto sotto la dichiarata
dettatura dal solito “Comitato scientifico”.
Ma qualcuno ricorda CHI ha nominato il "Comitato Scientifico
Nazionale " ? Lui, il Conte, lo stesso che ha promosso (senza selezioni nè
concorsi) l'ignoto mister Arcuri a potentissimo capo operativo delle
Protezione Civile, senza che fornisca mai bilanci degli acquisti, dei prezzi e
delle spese effettuate e nella disattenzione totale della Magistratura.
Quell’ineffabile Conte che aveva inventato gli "Stati
Generali" (di cui non è rimasta traccia alcuna) durati un'intera settimana
e che sono serviti a NULLA, così come aveva nominato la "Commissione Colao"
ovvero i "saggissimi saggi" che dovevano dare indicazioni per
rilanciare il Paese...
Tutti spariti, essiccati per strada, inascoltati loro e le loro
"120 slide di proposte".
Adesso Conte - alla canna del gas - chiede "solidarietà"
e "condivisione" alle opposizioni e Mattarella gli va dietro. ma
senza che MAI il nostro beneamato Presidente sia intervenuto UNA SOLA VOLTA a
criticare il governo, a frenarlo, e dire “basta” ai DPCM, metodo legislativo
anticostituzionale, ma che è diventato costanza.
Mai - per Conte - anche solo un piccolo, piccolissimo esame di
coscienza e di modestia, magari per annunciare che (visto che tra l'altro non
l'ha eletto nessuno…) presto si farà da parte. No, questo mai! Perchè
"l'avvocato del popolo" resta lì, inamovibile come un pezzo di legno
(con giacca blu, cravatta in tinta e fazzoletto bianco nel taschino,
ovviamente)... Si può solo subire mentre nel Paese cova una rabbia sorda che si
trasformerà in ribellione perché la gente è stanca, esasperata, preoccupata,
indignata ma soprattutto ha capito di essere in mano a persone incompetenti e
letteralmente non ne può più.
PANDEMIA EUROPEA
Mai come oggi la pandemia sottolinea la necessità di affrontare
una emergenza su un piano europeo visto che il virus non ha confini nazionali e
politici.
Nel marasma delle polemiche e dichiarazioni, pochi hanno notato
che il 28 ottobre vi è stato online un breve ma importante Consiglio europeo
durante il quale i leader hanno stabilito otto punti di base per affrontare
l’epidemia decidendo di intensificare i test mirati, rafforzare il tracciamento
dei contatti, migliorare i preparativi per le campagne di vaccinazione,
mantenere l’accesso a forniture essenziali e nel contempo garantendo la
circolazione di tutte le merci nel mercato unico e agevolando la sicurezza
degli spostamenti.
Vengono, tra l’altro, mobilitati subito 100 milioni di euro per
acquistare test rapidi e consegnarli agli Stati membri per utilizzarli a chi
viaggia per l’Ue una volta arrivato alla sua destinazione. I leader dei 27 paesi
hanno anche deciso di delegare alla Commissione la preparazione di
proposte in materia di restrizioni alla libertà di circolazione all’interno
dell’Ue e la trattativa con le case farmaceutiche produttrici di vaccini, i
“giganti del farmaco”, per ottenere dalle 20 alle 50 milioni di dosi di vaccino
al mese a partire da aprile. Da questa nuova ma positiva atmosfera
“d’emergenza” stanno nascendo altre idee di convergenza assolutamente inattese
pochi mesi fa, anche se non si capisce se il governo italiano ne abbia avuto
una qualche consapevolezza.
Questo perché le iniziative saranno di fatto finanziate con il MES
al quale “ufficialmente” l’Italia non ha però ancora aderito: una incongruenza
che pochi hanno colto, anche se il MES alla fine verrà silenziosamente
accettato pur con ovviamente qualche tortuoso giro di parole per superare
la posizione del M5S e di parte dell’opposizione.
GENTE DI LAGO 2
E disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e
nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume riprende quello
uscito l’anno scorso (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a colori -
ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del
Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
Per spedizione via raccomandata aggiungere 5 euro a pacco.
UN’IDEA PER UN REGALO DI NATALE…
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI
AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN
MOZAMBICO
UN SALUTO A TUTTI
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n.
788 del 30 ottobre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario: GENTE DI
LAGO 2 – SITUAZIONE TRAGICA, MA NON SERIA – CENTOSETTANTESIMI – I SILENZI DI
PAPA FRANCESCO - GRETA DOVE SEI?
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GENTE DI LAGO 2
E disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e
nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume riprende quello
uscito l’anno scorso (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a colori -
ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del
Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto
storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
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MOZAMBICO
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SITUAZIONE TRAGICA, MA NON SERIA
Senso di responsabilità è non cadere nella demagogia e nella
eccessiva polemica, ma questo si impone per tutti, anche (e soprattutto)
per chi comanda e che – pur nelle obiettive difficoltà generali – temo
stia dimostrando troppe incapacità pur continuando a chiedere obbedienza ai
cittadini.
Innanzitutto va ribadito che si può e si deve poter legittimamente
protestare in modo civile e isolando i violenti, sottolineando che per la prima
volta a spaccar vetrine sono arrivati anche giovani immigrati disadattati delle
periferie urbane, un segnale che – visto cosa è poi successo in Francia –
non dovrebbe essere minimizzato.
Proteste che piuttosto siano coerenti: è inutile chiedere le
dimissioni a Napoli del governatore De Luca se lo si è votato solo un
mese fa, così come è demagogico criticare dal di dentro il governo continuando
a farne parte, vedi i soliti giochetti di Matteo Renzi.
Da qui il dubbio se sia logico che Conte continui a chiedere
“responsabilità” ai cittadini e “condivisione” alle opposizioni per poi
decidere sempre tutto da solo.
Conte dimostrerebbe forse maggiore coerenza e senso di
responsabilità obbligando intanto tutti i suoi “scienziati” (perché solo da lui
nominati) prima di tutto a tacere, perché stanno diffondendo panico e
confusione.
Personaggi che diventano insopportabili, abituati a pontificare in
TV ma non rischiando mai nulla di persona, mettendo in crisi con poche frasi
milioni di aziende, magari le stesse cui prima avevano ordinato atteggiamenti
precisi (divisori, capienza, distanze ecc.) salvo poi far chiudere tutti: a
cosa serviva allora ubbidire e mettersi in regola?
Per esempio non si possono far acquistare centinaia di migliaia di
banchi di scuola costati decine di milioni di euro, banchi che poi non vengono
usati perché le scuole chiudono: qualcuno si è forse assunto le responsabilità
di questi acquisti? Se ministri e commissari sono degli incapaci devono
poter essere cacciati.
Così come al Viminale non si possono chiudere gli occhi per mesi
davanti alle “movide” notturne (VALE ANCHE PER ALCUNI LOCALI DI VERBANIA)
e non sanzionare i singoli locali irregolari e i balordi che li frequentavano
senza distanze e senza mascherine per poi invece far chiudere
d’autorità tutti gli esercenti, compresi quelli che avevano fatto il loro
dovere e speso soldi per osservare tutte le normative.
Dove sono gli elementi concreti – altro esempio - per poter
affermare che il contagio si diffonde nei ristoranti proprio tra le 18 e le 23,
oppure a teatro o nelle palestre? Numeri, riscontri, dati? Nessuno!
Visto quindi che non abbiano dati credibili, si valuti allora
finalmente la marginalità tra il “vantaggio” delle potenziali minori infezioni
e lo “svantaggio” economico complessivo, perché – a parte la crisi economica
indotta - i soldi che poi il governo deve stanziare per venire un po' incontro
alle categorie più colpite sono fondi in meno anche per l’assistenza sanitaria.
Non si può chiedere autorevolezza e poi far passare mesi e
mesi preannunciando il diluvio senza predisporre intanto un piano per i
trasporti urbani, quando c’era la certezza che sarebbe stato proprio quello un
aspetto fondamentale per la diffusione del virus.
Una programmazione mancata che vale anche – e soprattutto – per
l’organizzazione sanitaria, il prelievo dei tamponi, la velocità dei controlli
ecc.
Non c’è dubbio che la credibilità di Conte stia scendendo al
minimo storico anche per queste contraddizioni ed incertezze, nonostante i suoi
scontati e quotidiani appelli in diretta TV... Eppure resta lì, inamovibile e
stoico.
OTTIMI RISULTATI: SIAMO 170° !
L’Italia – tra il 2000 e il 2019 – su 180 paesi monitorati dal
Fondo Monetario Internazionale si è piazzato in termini di sviluppo del
PIL al 170° (centosettantesimo!) posto. Togliete alcuni paesi in preda alla
guerra civile e siamo concretamente all’ultimo posto del pianeta. Responsabilità
di tutti, destra e sinistra, ma se non si prende atto di questo fallimento e
finalmente si cambia timoniere mi pare difficile pensare al futuro.
Tra l’altro dati sono relativi a prima del Covid e quindi oggi
ancora peggiori, quando ormai da 6 mesi al governo ci si accapiglia sui fondi
europei (che peraltro - se arriveranno - saranno comunque concessi molto in
ritardo) e che ancora non si sa come e quando verranno spesi. A parte le
infinite liti politiche sul MES, un “piano” delle priorità non c’è e questo è
semplicemente drammatico e sottolinea in termini di assoluta semplicità
l’attuale incoerenza ed incapacità del governo Conte che sta perdendo
l’ennesima e forse ultima occasione. Se gli italiani lo capissero…
I SILENZI DI PAPA FRANCESCO
Non mi scandalizzo tanto per le opinioni di papa Francesco su
molte tematiche controverse, dagli omosessuali ai migranti, mi preoccupano di
più i suoi silenzi.
Per esempio mi preoccupano molto i silenzi del Papa sull’Islam.
Mai una condanna chiara per le vittime innocenti dei fanatici
religiosi chiamandoli per quello che sono, sottolineando la necessità per le
comunità musulmane di scindere apertamente ed ufficialmente le proprie
responsabilità (se ne hanno il coraggio e la voglia) da quelle dei fanatici,
condizione io credo indispensabile per continuare nel cammino di pace e
integrazione tra religioni che sembra il primo obiettivo del pontificato di
Francesco.
Attacchi diretti ai simboli cristiani come a Nizza, decapitazione
di innocenti… Al di là delle frasi di circostanza servono più fermi e chiari
atti vaticani davanti a questi gesti di ferocia immane compiuti proprio ai
danni di cristiani.
Perché non alzare la voce per quanto avviene in Francia, ma anche
per la tutela e in difesa delle minoranze cristiane che vengono oggi
martirizzate dall’Islam dall’ Africa all’Asia? Nessuno vuole e deve spingere ad
odiare, ma marcare la profonda differenza tra Vangelo e Corano che traspare
anche da questi atti mi sembrerebbe un atto logico, doveroso, assolutamente
giusto.
Allo stesso modo mi preoccupano gli accordi del Vaticano con la
Cina comunista in stridente contrasto non tanto con la linea del vituperato
Trump, ma anche con quella della stessa Unione Europea, a parte le solite
incertezze del governo italiano.
Mi preoccupano quindi i silenzi del Papa sulla libertà in quel
paese, sui diritti umani calpestati, sui genocidi e le occupazioni di Pechino
anche per questioni religiose, così come mi preoccupano i silenzi del Papa
(leggi più avanti) sulle distruzioni ambientali cinesi in tanti continenti, mai
apertamente richiamate pur in tanti suoi documenti ecologici.
GRETA, DOVE SEI ?
Qualcosa di buono l’ha portato anche il Covid: Greta è sparita dai
radar a parte pressanti inviti a votare Biden ai giovani USA. Non per questo
però bisogna dimenticare l’ambiente, magari per tematiche che Greta non ha mai
sfiorato come i disastri ecologici causati dalla Cina in patria e all’estero.
Con il lanternino avreste trovato per esempio nei media dei giorni
scorsi anche la notizia che le ISOLE GALAPAGOS sono minacciate dalla pesca
intensiva che oltre 300 pescherecci cinesi portano avanti da mesi nell’assoluta
indifferenza del mondo. Le autorità non sanno più cosa fare e hanno chiesto
l’intervento della guardia costiera americana per avere un aiuto, eppure i
cinesi stanno catturando migliaia di tonnellate di pesci e danneggiando
l’ecosistema di quella meravigliosa riserva naturale dichiarata nel 1978
patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Lo schieramento di pescherecci cinesi è predisposto per una
campagna prolungata, tanto che al seguito dell’armata è stata inviata anche una
nave cisterna per il rifornimento di carburante in alto mare e diversi
vascelli-fabbrica per processare il pesce, surgelarlo e permettere alla flotta
di tornare a caccia. La concentrazione di queste grosse navi, che possono
contenere ciascuna fino a 1.000 tonnellate di prodotto, costituisce una sorta
di città galleggiante al largo delle Galapagos. Una città industriale che
produce anche scarti: sulle spiagge delle isole si ammassano bottiglie e
cassette di plastica facilmente identificabili perché hanno scritte con
caratteri cinesi.
Solo a settembre la flotta «pirata» ha operato per complessive 73
mila ore di pesca intensiva, violando tutte le norme internazionali contro
l’eccesso di sfruttamento di un tratto di mare.
I cinesi aspettano anche il passaggio di grandi tonni e
pescispada, che in questa stagione si spostano in branchi verso mari più caldi
e con l’imponenza del loro sistema integrato di pesca - oltre alla tecnologia -
sono in grado di spazzare via la concorrenza dei pescatori locali. Un danno
all’ecosistema e una rovina economica per i lavoratori del mare dell’Ecuador.
Purtroppo il caso delle Galapagos è solo la punta
dell’iceberg del gigantesco setaccio degli oceani condotto dalla flotta d’alto
mare cinese, la più vasta del mondo con le sue 17 mila (!) navi. Dopo la
devastazione delle coste africane e dell’Oceano Indiano ora tocca al Pacifico,
mentre il mondo resta silenzioso a guardare.
UN SALUTO A TUTTI E BUONA SETTIMANA
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 787 del
23 ottobre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri
arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario: GENTE DI LAGO 2 –
CONTE IL TEMPOREGGIATORE – PROVOCAZIONE CALENDA - VIRUS & VIROLOGI –
LAPIDAZIONE PROSSIMA – RUBY GEOLOGICA – PROFUMO DI TRUFFA – VIRUS CINESE
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GENTE DI LAGO 2
E disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e
nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume riprende quello
uscito l’anno scorso (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a colori -
ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del
Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto
storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali. GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano, con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
Per spedizione via raccomandata aggiungere 5 euro a pacco.
I RICAVI PROVENIENTI DALLA VENDITA DEL LIBRO SONO DEVOLUTI
AL”VERBANIA CENTER” PER CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO SANITARIO IN
MOZAMBICO
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CONTE IL TEMPOREGGIATORE
Far passare il tempo, diluire, rimandare possibilmente scaricando
le responsabilità sugli altri, dare sempre un colpo al cerchio (il PD) e uno
alla botte (i 5 Stelle) e quindi sostanzialmente tirare a campare.
Questa è la filosofia da sempre vincente di Conte che - per quanto
possibile - non vuole scontentare nessuno e intanto gode come un riccio ad
apparire a reti unificate (sempre in ritardo, ma così fa tanto più suspense).
Se gli annunciati pannicelli caldi di domenica sera bastassero a fermare il
Covid ci sarebbe da sorridere, mentre quasi nessuno prende atto che a otto mesi
dall’inizio della pandemia fare un tampone è comunque tuttora un’impresa tra
code allucinanti, mentre l’economia crolla senza misure incisive.
Si sono persi mesi in chiacchiere, ma è stato programmato poco o
nulla e adesso vedremo cosa scriveranno contro la Lombardia se verranno utili
gli ospedali Covid in Fiera e a Bergamo.
Piuttosto hanno stupito le parole di Conte contro il MES,
eppure il premier non batte ciglio se sotto la sua guida il debito pubblico si
è intanto moltiplicato, infinitamente più costoso da sopportare di questa
misura europea.
Ipotesi: visto che Conte dà ragione ai suoi partner di governo a
giorni alterni – da buon temporeggiatore, appunto – cadendo la conferenza
stampa il 18 ottobre (giorno pari) si è dichiarato “contro” il MES, se la
conferenza stampa fosse caduta il 19 (giorno dispari) Conte avrebbe detto “che
la questione è tuttora da approfondire” ovviamente “Valutandone attentamente i
risvolti".
ROMA: PROVOCAZIONE CALENDA
C’è stato il primo vertice nel centro-destra per individuare i
possibili candidati sindaco a Roma, Milano, Torino e Napoli dove si voterà
l'anno prossimo.
Non sono emersi grandi nomi soprattutto perché - diciamocelo
francamente - non ce ne sono. A Roma l'unica che potrebbe candidarsi con
successo è Giorgia Meloni
che però conosce le insidie di una eventuale elezione (e peggio ancora di una
sconfitta) e quindi resterà alla larga.
A parte la Raggi, è emerso di recente il nome autocandidato
di Carlo Calenda,
leader di "Azione". già vicino al PD e a Renzi ma che ora corre più o
meno in proprio.
Perchè il centro-destra non prova a scompaginare il copione
arrivando a sostenerlo con un suo appoggio tecnico? Una provocazione, forse, ma
che potrebbe essere determinante per un successo di Calenda in Campidoglio
costringendolo comunque a scegliere: se accetta i voti del centro-destra ne
sarà comunque condizionato, se li rifiuta si chiuderà automaticamente in un
ghetto di sinistra auto-referenziale e darà una precisa collocazione politica
al suo ruolo di tecnico perdendo così simpatie al centro e magari anche in
parte dell'elettorato di destra che comunque lo vede con interesse.
Se poi fosse eletto dimostrando capacità ne avrebbe guadagnato
soprattutto Roma, il che – francamente – non guasterebbe. Chissà se qualcuno ci
avrà pensato...
VIRUS & VIROLOGI
Martedì 20 ottobre sulla prima pagina on line del Corriere della
Sera si potevano leggere contemporaneamente tre dichiarazioni degli “illustri
esperti” Ricciardi,
Pregliasco e Crisanti in assoluto contrasto tra loro. Sono
francamente stufo delle quotidiane esternazioni di questi “scienziati” che da
mesi pontificano a reti unificate diventando dei guru di incerta
professionalità visto che – sostenendo il contrario uno dall’altro - non tutti
possono avere contemporaneamente ragione e qualcuno di loro ha sicuramente
torto. Tra i tanti, consiglierei però di ascoltare di più il prof. Giorgio Palù,
già presidente delle Società italiana ed europea di virologia (basta
cercare su internet) che in modo pacato ma stringente sgonfia la “bolla” delle
tante sciocchezze in circolazione riconducendo il problema a numeri
chiari.
Strano che non lo intervistino di più, forse perché va contro la
vulgata corrente.
PROPOSTA DA LAPIDAZIONE
Rischierò la lapidazione, ma faccio comunque una sommessa
proposta: chi lavora da
casa a causa Covid – soprattutto se è un dipendente pubblico – dovrebbe subire una piccola riduzione
di stipendio.
Pensateci: niente spese di trasporto, niente tempo perso per
andare al lavoro, ritmi poco controllabili: non sarebbe giusto applicarla, con
un risparmio per le finanze pubbliche? In fondo il cittadino che dovrebbe
godere dei servizi pubblici di fatto ne può utilizzare meno e quante volte
in questi mesi non abbiamo potuto avere una risposta esauriente in tempi
ragionevoli da un ufficio perché l’addetto era assente?
GIUSTIZIA GEOLOGICA: RUBY SOPRAVVIVE
A quei pochi cui può ancora interessare va ricordato che mentre
l'Italia affronta la pandemia e la crisi economica più grave degli ultimi
decenni gli illustrissimi signori Giudici del Tribunale di Milano si stanno
ancora occupando del processo "Ruby
Ter" legato ai convegni amorosi del signor Silvio Berlusconi di
ormai una dozzina di anni fa. L’ennesima udienza è stata recentemente rinviata
per sopraggiunto Covid dell'ex Cavaliere e quindi se ne riparlerà tra un
mesetto. Se Ruby avesse o meno compiuto 18 anni al tempo dei famigerati
“fattacci” è infatti un elemento essenziale per la Giustizia italiana e per lo
stressante lavoro congiunto di Giudici e Procure di mezza Italia.
Chissà cosa verrebbe fuori se si utilizzasse un decimo delle forze
messe un campo per chiarire questo fatidico caso per controllare invece le
spese e le responsabilità legate al Covid, magari per verificare come siano
stati spesi i soldi regalati alla Protezione Civile dagli italiani, fondi dei
quali non si sa praticamente più nulla.
LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI
Alessandro Profumo, già presidente del Monte dei Paschi di Siena,
è stato condannato in primo grado a 6 anni reclusione, 5 anni di interdizione
dai pubblici uffici e 2 anni di interdizione dai contatti con le pubbliche
amministrazioni e dalla rappresentanza di società per i traffici sui derivati
che hanno portato al crack della banca senese.
Fosse stato un politico sarebbe diventato incompatibile e cacciato
dalla carica per la legge
Severino, ma Profumo continuerà invece a rimanere alla (ben
retribuita) guida di Leonardo, società stella di Finmeccanica. Il colosso della
difesa ha fatto sapere infatti che Profumo non è obbligato a dimettersi: non è
una condanna definitiva e lo statuto non prevede regole più stringenti di
quelle generali. Mi sembra un caso di assoluta e totale ipocrisia, con il
governo che non prende posizione, alla faccia della trasparenza. E’ proprio
vero che i boiardi di stato si coprono uno con l’altro e che la giustizia NON è
uguale per tutti.
VIRUS CINESE
Si ironizza su
Trump che chiama il Covid "il virus cinese", ma sta
di fatto che mentre il mondo annaspa e l' Italia va a picco (solo Conte è
rimasto a far finta di credere e declamare agli italici idioti che la
finanziaria sarà "un documento di espansione e di rilancio" visto che
il PIL italiano è intanto al - 10%, l’indebitamento al 158% e peggiora), la Cina è in netta
controtendenza. A settembre ha aumentato la produzione industriale del 6,9%
rispetto al 2019, il PIL del 4%, i consumi interni sono aumentati del 3.3%
sulla base dei primi 9 mesi dell'anno, periodo di lockdown compreso. Si è
infatti creato il miracolo: nessun malato a Pechino da marzo, tutti lavorano e
soprattutto si tace. Nell’assordante silenzio del mondo e con papa
Francesco che addirittura sigla accordi con Pechino passano intanto le nuove
leggi a Hong Kong con arresto in massa dei dissidenti. Fuori dalla "grande
muraglia" (che le foto mostrano affollatissima di turisti stretti gomito a
gomito) non è dato sapere cosa stia davvero succedendo in Cina e
ovviamente l'OMS tace né appare interessata a saperlo. Secondo i dati ufficiali
i contagiati in Cina sono in tutto circa 10 al giorno e non si segnala più
alcun decesso dall’inizio di settembre: un vero e proprio miracolo.
Se fosse la trama di un film in cui freddamente si fosse
trovato il modo per distruggere la concorrenza e conquistare il mondo -
compresa l'eliminazione di un presidente USA scomodo per metterci al suo posto
un pupazzo - sarebbe un'ottima trama. ...Ma è davvero solo un film?
UN SALUTO
A TUTTI
MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 786 del
16 ottobre 2020
di MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario: GENTE DI LAGO 2 – COVID: L’ EMERGENZA CREATA, SENZA
TRASPARENZA E CERTEZZE – IL CASO AZZOLINA
GENTE DI LAGO 2
E disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove storie e
nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume riprende quello
uscito l’anno scorso (ed andato esaurito) ed in 172 pagine - tutte a colori -
ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del
Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano
in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni
e altri autori locali che con quest’opera hanno voluto riprendere il successo
di “NELLE RETI DEL TEMPO”, una raccolta di foto e testi storici uscita oltre 10
anni fa ed oggi introvabile.
GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i lettori
de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo desiderano, con
dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione comprese) o di 16
euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA
SPEDIZIONE. Per spedizione via raccomandata aggiungere 5 euro a pacco (max
3 copie).
COVID: FACCIAMO CHIAREZZE
Che in Italia come nel mondo ci siano nuovamente dei seri problemi
creati dalla pandemia Covid è una evidente realtà, ma che per affrontarla sia
indispensabile proclamare e rinnovare lo stato di emergenza è – a mio avviso –
una grossa forzatura legale, legislativa e costituzionale. Non credo alla
fantapolitica dei colpi di stato, ma credo insostenibile il proseguimento della
“ricetta” Conte che così moltiplica i DPCM a suo piacimento. Una grave
situazione formale che dovrebbe essere denunciata con fermezza dal Capo dello
Stato. Oltretutto proprio Mattarella - firmando gli ultimi decreti- aveva
già sottolineato questo dato di fatto, ma visibilmente Conte & C.
continuano a fregarsene come prima.
Il problema Covid è reale, ma è anche un buon pretesto per
distogliere l’attenzione dagli altri problemi e dalle visibili pecche di chi
gestisce il sistema. Partiamo dal dato di fatto che se in Italia
muoiono statisticamente ogni giorno circa 1700 persone delle quali solo 40 di
Covid. Quante emergenze bisognerebbe allora dichiarare per le altre 1640 ?
Pensate a quanti infartuati sono morti in questi mesi perché rimasti senza cure
od esami, quante patologie tumorali per lo stesso motivo sono diventate
irreversibili. Pensare solo al Covid e nascondere tutte le altre emergenze
sanitarie è una comoda uscita di sicurezza, ma sfiora il crimine e – per
cominciare – appare assurdo rinunciare ai fondi europei del MES da dedicare al
potenziamento dei servizi sanitari (dopo aver verificato bene le clausole per
accedervi, tuttora nebulose) .
La realtà è che questa normativa di emergenza sta diventando un
comodo scudo per nascondere alcune verità, per esempio:
1)
Il “Comitato Tecnico” è di nomina dello stesso organismo
che emana i decreti (ovvero il governo), non
è elettivo e non è indipendente. Ergo, si esprime (o può
esprimersi) come più o meno gli viene richiesto e ha tutto l’interesse a
rimanere sulla scena auto-alimentando la sua importanza scatenando vere e
proprie campagne mediatiche di pressione psicologica sulla popolazione
2) I “Commissari” sono appunto di nomina
governativa: Domenico
Arcuri, nominato ormai molti mesi fa super-commissario
(ovviamente dal governo, senza gara, titoli, concorsi) spende come vuole con ignota trasparenza
e ha pieni poteri su SU GARE, APPALTI, FORNITURE, SCELTE
TECNICHE. Chi verifica se quelle che fa sono le scelte obiettivamente più
corrette e convenienti? Tantissime insinuazioni di stampa non vengono riprese
dai media più importanti: perché?
3) La
Protezione Civile non fornisce bilanci chiari, nessuno può
sindacare se le priorità o le emergenze siano affrontate più o meno bene
(ricordiamoci ad esempio la gestione del terremoto in centro Italia). Ancora
nei giorni scorsi sulla stampa è stato sottolineato CHE NON CI SONO
RENDICONTAZIONI PUNTUALI sulle spese per l’emergenza. Questo vale soprattutto per gli oltre 870 milioni raccolti
con sottoscrizioni pubbliche che non si sa come siano
stati spesi (ammesso che lo siano stati, sembra che molti fondi siano ancora
più o meno dormienti pur essendo stati donati per l’emergenza). Nessuno però –
in primis la Magistratura - sembra preoccuparsi per questo
4) Una volta di più le Regioni sono state
messe ai margini di ogni decisione e
il Parlamento (compresa l’opposizione) conta zero, neppure interpellato.
Si votano provvedimenti con voto di fiducia e stop. La smetta quindi Conte di
invocare la “co-decisione” perché in realtà fa sempre e solo quello che vuole
(e Mattarella colpevolmente tace) a seguito dei consueti bracci di ferro
PD-M5S. Oltretutto mi chiedo come mai se 15 regioni su 20 sono in mano
all’opposizione la conferenza stato-regioni sia però tuttora affidata a un
governatore del PD, ovvero Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna . Vabbè che
nessuno deve disturbare il manovratore, ma forse i 15 governatori di
centro-destra non dovrebbero richiedere politicamente un avvicendamento?
5) Chi
controlla i numeri della pandemia, chi li computa? Se uno è
positivo al Covid e muore per un infarto è morto ufficialmente per il problema
cardiaco o per il Covid ? Sarebbe fondamentale saperlo. ma non lo chiarisce
nessuno e quindi i numeri sono aleatori e ballerini. Oltretutto non si fanno autopsie:
bel sistema per aiutare la scienza medica.
6) Lo stato di emergenza si interseca con
le problematiche economiche e gli interessi comprensibili (e contrapposti) di
ciascuna categoria, ma l’ “effetto
annuncio” è pilotato a piacimento soprattutto a livello
televisivo. Pensate a quanto si è detto e scritto sulla riforma fiscale ma -
dopo mesi di interviste, titoli, promesse, ipotesi…- siamo ancora al palo, così
come milioni di imprese NON hanno avuto gli aiuti promessi e si sono
privilegiati pochi grandi gruppi economici, molto legati ai centri del
potere. Eppure una infinità di conferenze-stampa, comunicati, commentatori, TG
hanno dato notizie per mesi e mesi di mirabolanti contributi che poi, in
buona parte, non sono mai arrivati!
7)
I litigi nel governo sulla gestione dei fondi europei sono da
mesi e mesi al massimo livello, ma tutto viene nascosto ed attutito dal
rimbombare quotidiano dei “numeri” venduti a ritmo angosciante. Così la
gente non pensa che le problematiche “vere” si cristallizzano…su chi entrerà
nel CdA di Alitalia.
E' un dato di fatto che proprio per queste liti tra ministri entro
il 15 ottobre l'Italia avrebbe dovuto presentare all'Europa le proprie proposte per il Ricovery Found e non lo
ha fatto: quanti italiani ne hanno avuto notizia dalla stampa?
8) L’interpretazione degli stessi numeri
dell’epidemia è molto opinabile e si sta minimizzando il fatto che rispetto
alla primavera i morti sono fortunatamente molto meno rispetto ai contagiati: se crescono i tamponi è ovvio che si
trovano più positivi, ma non è detto che più positivi
significhi più malati: il 90% ora è asintomatico e grazie al cielo i numeri dei
ricoveri e dei malati gravi sembrano diversi dalla primavera.
9) Il
paese è economicamente allo stremo, viene venduto come
“miglioramento” se dal – 10% il FMI passa a valutarci al -9% del PIL, ma in
realtà siamo alla canna del gas, ma anche questo non lo si vuole ammetterlo e si svia l’opinione
pubblica sulle polemiche o le battute sull’uso delle
mascherine. Incombe la fine del blocco dei licenziamenti, le incertezze di
mercato, i ritardi europei, i costi della pubblica amministrazione che proprio
per il Covid è ancora più lenta. Tutte le altre questioni (dal funzionamento
della giustizia alle grandi opere) dormono sonni pesanti mentre il tempo corre.
10) Vi sono poi quotidiane irresponsabilità: “ Per Natale
sarà ineluttabile un lockdown generale, è nella logica delle cose” Complimenti:
basta una frase improvvida, superficiale e non documentata
(ovviamente poi ritrattata) di un Andrea
Crisanti qualsiasi, membro pseudo esperto politico-scientifico
di Conte per distruggere in un istante le prospettive del commercio, la
stagione turistica invernale, i programmi e il morale di decine di
milioni di italiani: chi paga i danni per l’ ego auto-referenziale di questi
“scienziati” a voler “apparire” ad ogni costo?
AZZOLINA STORY
Povera ministro Azzolina
attaccata da tutti! Eppure vanta un curriculum di ferro che sottolinea le sue
grandi capacità didattiche. Si, il ministro Lucia Azzolina, docente siciliana
trapiantata a Biella, già chiacchierata di aver steso una tesi di laurea “copia
e incolla”, il 19 giugno 2019 “vince” (già deputata) un concorso per dirigente
scolastico classificandosi al 2542°
posto sui 2900 disponibili. Allo scritto passa per un
pelo: 73 punti rispetto ai 71,7 di livello minimo, all’orale prende 0 (zero) di informatica e 5 su 12 in
inglese, ma ufficialmente oggi potrebbe diventare preside,
ovviamente sistemati i 2541 che gli stanno davanti e salvo spintarelle.
Peccato che alcuni degli esaminatori – come Massimo Arcagneli -
siano molto perplessi sulla sua prova e lo dichiarino in pubblico. Tenuto anche
conto che da un anno l’Azzolina era deputata e poi ministra, un riesame
parziale degli elaborati porta alla scoperta di anomalie gravi (ad esempio
risposte lasciate completamente in bianco, ma considerate come corrette). Tre
commissari d’esame risultano anche in palese conflitto di interesse e – dopo un’indagine
di diverse procure e una infinità di ricorsi – il Tar del Lazio ordina la piena pubblicità degli
elaborati e dei risultati. C’è però qualcuno che si oppone alla
pubblicazione e ricorre contro il TAR…sapete chi ? Proprio il Ministero
dell’Istruzione! A quel punto il Consiglio di Stato sospende la decisione
del TAR e rinvia tutto ad una decisione il prossimo 26 ottobre. Chi si oppone perfino alla
fissazione di una nuova data per decidere? Ancora il Ministero, questa volta
con un ricorso firmato addirittura direttamente dalla stessa Azzolina.
Se, oltre che una pagliacciata generale, questo non sia un palese
conflitto di interessi lasciamo la risposta ai “dotti” vertici del Movimento
Cinque Stelle.
UN SALUTO A
TUTTI MARCO
ZACCHERA
Grazie se mi invierete
indirizzi mail di vostri amici potenzialmente interessati a leggere IL PUNTO
!
IL PUNTO n. 785 dell’ 8 ottobre 2020
di
MARCO ZACCHERA (marco.zacchera@libero.it)
info
e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
Sommario:
RIFLETTIAMO SUL CENTRO DESTRA – DISSENTO DA PAPA FRANCESCO – LA LAPIDAZIONE DI
TRUMP – COVID IN CINA?
APPELLO
AL CENTRO
DESTRA
Esauriti i
turni di ballottaggio è corretto prendere atto che il centro-destra non ha
vinto le recenti elezioni amministrative e che Conte, Zingaretti & C. con
l’aiuto del Colle si avviano a finire più o meno tranquilli la legislatura con
l’elezione di un Mattarella-bis e dando un arrivederci alle elezioni fino al
2023.
Unici
impedimenti una ulteriore spaccatura nel M5S (ma comunque con parlamentari che
certo non vorranno finire anzitempo il proprio irripetibile mandato) o uno stop
dei promessi aiuti europei e conseguente emersione dello spaventoso buco di
bilancio che si è prodotto in questi mesi, sapientemente minimizzato dai media
mai come ora allineati e coperti.
Un deficit al
158% sarà un macigno sulle prossime generazioni, ma non fa fino parlarne e
quindi avanti con i pannicelli caldi dei bonus-acchiappavoti, distrazione di
massa sul mettere o meno le mascherine che per i conti pubblici qualche santo
poi provvederà.
Mai come ora
- se in Italia esiste una maggioranza silenziosa - è ora che esca fuori, ma il
centro-destra senza perder tempo deve chiedersi seriamente se e come voglia
rappresentarla. Perse ideologie, ideali e valori di riferimento nella
semplificazione (o deriva) politica di questi anni tutto comincerebbe con l
’identificazione di un/una leader di riferimento e con il sostenere
convintamente pochi punti programmatici chiari, sostenibili e condivisi.
Sembrerebbe
facile e invece non lo è, soprattutto perché due anni e mezzo sono lunghi da
passare e (come è accaduto per Salvini) c’è un fortissimo rischio di veloce
logoramento dell’immagine di chiunque, oltre alle puntuali e prevedibili
incursioni giudiziarie.
Un leader
condiviso non si vede all’orizzonte, intendendo un personaggio che soprattutto
sia in grado di catalizzare su di sé le preferenze di quella fetta di elettori
in bilico al centro e sul crinale del “non voto” capaci di assegnare
(finalmente) la vittoria a uno schieramento che spesso sembra avvicinarsi al
risultato, ma poi lo manca all’ultimo ostacolo.
L’Italia è un
paese – lo ricordava giustamente Pinuccio Tatarella – dove il 60% degli
elettori è storicamente contro la sinistra ma spesso non trova stimoli per
uscire dal disinteresse. Forse solo Zaia e la Meloni hanno ancora spazio di
crescita, con Toti e Giorgetti in seconda fila, mentre Salvini ha più che
raddoppiato i voti della Lega rispetto a pochi anni fa ma – non sempre per
colpa sua – rischia di non essere più trascinante e convincente limitandosi a
gestire con credibilità soltanto il tema della sicurezza. Su altre tematiche,
in primis l’economia, non sembra avere soluzioni alternative, anche per i
limiti evidenti di parte della sua classe dirigente.
Senza leader
carismatici il centro-destra potrebbe allora muoversi su una strada inversa
partendo dal programma (soprattutto quello economico) per gestire al meglio il
post-pandemia e su questo costruire il suo futuro?
Forse un
compito ancora più difficile perché covano per l’Italia situazioni decotte ed
insostenibili a livello di debito pubblico, sacche di inefficienza e malaffare
nell’amministrazione ai diversi livelli e soprattutto cattive abitudini fiscali
ed economiche di tutti, più da sopravvivenza che da crescita.
La strategia
del centro-destra potrebbe essere quella di rischiare di perdere consensi
immediati spiegando ,bene agli italiani la verità della situazione e sapendo
poi gestire in modo convincente la ripresa e l’ondata di rivolta e di protesta
che si scatenerà contro il governo al potere quando questi nodi verranno
comunque al pettine. Purtroppo una Margaret Thatcher italiana non c’è
all’orizzonte e comunque servirebbero intese programmatiche “blindate” per il
contenimento della spesa pubblica, sburocratizzazione vera, Giustizia costretta
a lavorare in modo autonomo e più efficiente, rapporti chiari con l’Europa e su
tanti altri aspetti che i lettori conoscono benissimo.
Di sicuro
occorre perdere il taglio demagogico e saper studiare, approfondire,
sperimentare, “firmare un contratto” anche fatto di sacrifici con gli italiani
per una ristrutturazione vera dello stato. E’ inutile promettere altri rivoli
di spesa pubblica, altre Casse per il Mezzogiorno, spingere verso altre
illusioni.
Giocare piuttosto
la carta delle competenze rispetto all’attuale livello di ignoranza
generalizzata e di superficialità che domina a tutti i livelli e dove il
vecchio PD raccoglie soprattutto per esperienza nella gestione del potere gli
spazi nuovamente lasciati liberi dal M5S che - proprio per le sue incompetenze
e demagogie - è durato lo spazio di un mattino dimostrandosi solo sterile
contenitore di proteste.
Ma c’è
davvero questa volontà – per esempio costituendo subito un “governo ombra” di
riferimento programmatico - oppure c’è invece solo l’obiettivo a breve di
cannibalizzare gli alleati per conquistare qualche voto in più, ma senza una
strategia a lungo termine?
Il prossimo
appuntamento saranno le elezioni comunali delle quattro più importanti città
d’Italia: non sarebbe fondamentale scegliere per tempo nuovi metodi per
individuare candidati vincenti o – una volta di più- conterà solo la loro
casacca con scelte fatte all’ultimo minuto? In questo caso una nuova sconfitta
amministrativa sarà ampiamente preannunciata mentre - almeno a Milano e Roma -
ci sarebbero davvero concrete possibilità di vittoria.
DISSENTO
DA PAPA FRANCESCO
E’ lecito per
un cattolico dissentire dal Papa? Con amicizia e rispetto penso di sì, e lo
scrivo con tristezza.
Credo che l’
ultima enciclica di Francesco (che per ora non ho letto in originale, ma solo
per sunti di stampa) sia giusta, oso dire ovvia, ma del tutto “politica” ed
intempestiva. E’ giusto il richiamo del Papa al Vangelo e alla necessità di
accogliere ed aiutare tutti, ma soprattutto in questo momento rappresenta una
lettura politica e parziale alla situazione nel mondo oltrechè – sul piano
interno italiano o delle elezioni USA – una evidente scelta di campo.
Credo che
insieme alle questioni sollevate dall’enciclica ci siano ben altre, urgenti e
numerose tematiche sulle quali il Papa dovrebbe finalmente esprimersi con
altrettanta determinazione perché milioni di cattolici sentono sempre più
fredda una Chiesa tutta protesa sul “sociale” e l’immigrazione, ma che rischia
di dimenticare le realtà delle proprie comunità dove già sono innumerevoli i
problemi e le difficoltà, compresa la stessa sopravvivenza di una Chiesa sempre
più lontana dalla società. Scrivere che “l’emigrazione è un diritto” e non
prendersela apertamente con i governanti scellerati di mezzo mondo che la
creano o con chi ne fa oggetto di speculazione e di traffico è un controsenso.
Così come non denunciare chi ha le massime responsabilità per l’inquinamento e
lo sfruttamento delle risorse della terra ed alludo alle grandi nazioni nel
mondo, ma in primis a quella Cina comunista per la quale papa Francesco sembra
invece nutrire una silenziosa e ambigua tolleranza, così come sono
incomprensibili molte scelte vaticane in politica estera
Perché Francesco non
richiama per esempio anche le responsabilità delle Conferenze Episcopali
cattoliche in molte nazioni del mondo che potrebbero localmente creare una rete
di “pre-organizzazione” all’ emigrazione controllata o gestire meglio le
risorse per aiutare le persone a non emigrare? Perché diventa prioritaria
l’accoglienza al migrante e non l’aiuto – per esempio – a milioni di cattolici
abbandonati anche in Italia nelle case, negli ospedali o negli ospizi? Quante
domande vorrei rivolgere a chi deve godere sempre del rispetto di tutti i
fedeli, ma che nell’ indicazione delle “priorità” lascia per lo meno perplessi.
LAPIDATE
TRUMP
Va bene, si è
capito quanto Donald Trump stia antipatico ai media italiani visto che è
quotidianamente dipinto come un pericoloso ed irresponsabile criminale,
imperterrito sciupafemmine, evasore fiscale, untore Covid, sporco razzista e
guerrafondaio, ma non esageriamo. Trump perderà le elezioni raccogliendo più o
meno l’ 1% dei voti (altrimenti milioni di americani sarebbero come lui dei
pazzi scatenati) ma non può essere accusato di tutto e per tutto, compreso
l’esatto contrario. Se parla sbaglia, se tace sbaglia, se invita il paese a
reagire sbaglia, se parla senza mascherina sbaglia, se va in TV sbaglia, se
twitta sbaglia, se parla è solo per insultare (Biden invece è un forbito
chierichetto), se saluta a distanza senza mascherina sbaglia…e basta! Se
i sondaggi sono così rosei per i democratici (che sono invece tutti onesti,
bravi, incorrotti, pettinati, educati, ecologisti, interetnici, aperti al
sociale ecc.ecc.) perché preoccuparsi tanto?
Visto che
negli USA si vota più o meno liberamente il risultato dovrebbe essere scontato
anche se comincio però a pensare che molti voteranno Trump solo perché non ne
possono più della sfacciata partigianeria dei media. Senza dimenticare gli
interessi di quegli enormi gruppi finanziari che - dopo aver lautamente finanziato
Biden con somme enormi - brinderanno alla certa sconfitta di Donald e di quei
quattro fascisti idioti, grassi ed antipatici che ancora gli vanno dietro.
COVID
CINESE
Si potrebbe
avere notizie della attuale diffusione del Covid in Cina? Visto che è nato lì
ed ha felicemente convissuto per mesi con quella popolazione senza che le
autorità cinesi lo dicessero al mondo, come va adesso la diffusione
dell’epidemia nella “casa madre”? Chissà se è arrivata una seconda ondata,
quali precauzioni sono in vigore, quali siano le novità
Sottolineato
che la Cina sarà quest’anno l’unico paese al mondo con un aumento del PIL -
visto che esporta dai monopattini ecologici ai prodotti sanitari - sarebbe
interessante saperlo, ma non si sa. Morti, contagiati, nuovi casi? Silenzio, né
l’ OMS lo chiede a Pechino. Lineare esempio di libertà e coscienza democratica.
Stessi silenzi se qualcuno chiede cose precise risposte al nostro
fantomatico “Comitato scientifico “: se perfino il viceministro della salute
chiede e viene zittito c’è poco da aggiungere: emergenza sì, trasparenza zero.
GENTE DI LAGO: SECONDO VOLUME
E disponibile il mio nuovo libro “ GENTE DI LAGO 2: nuove
storie e nuovi racconti del Lago Maggiore ” Il volume
riprende quello uscito l’anno scorso (ed andato esaurito) ed in 172 pagine -
tutte a colori - ripropone anche altri ricordi, personaggi, storie e curiosità
della zona del Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio
di foto storiche.
Una testimonianza interessante della vita sulle rive del
Verbano in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan
Spadoni e altri autori locali che con quest’opera hanno voluto riprendere il
successo di “NELLE RETI DEL TEMPO”, una raccolta di foto e testi storici uscita
oltre 10 anni fa ed oggi introvabile.
GENTE DI LAGO 2 è in vendita al pubblico a 20 euro, ma i
lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo
desiderano con dedica! - al prezzo ridotto di 17 euro (spese di spedizione
comprese) o di 16 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it
ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA
SPEDIZIONE.Per spedizione via raccomandata aggiungere 5 euro a pacco.
UN SALUTO A
TUTTI
marco zacchera
IL PUNTO n. 784 del 2 OTTOBRE 2020
di MARCO ZACCHERA ( marco.zacchera@libero.it )
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
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Sommario: IL MULINO DELLE BALLE – AMORALI SCELTE BANCARIE - JOE E DONALD: CHE SQUALLORE !
IL MULINO DELLE BALLE
Il ministro del turismo Dario Franceschini è certo “Il turismo italiano tornerà più forte di prima”. Anche il Ministro dell’economia era super-certo “Nel terzo trimestre di quest’anno avremo un rimbalzo a due cifre dell’economia italiana.“ Siamo ad ottobre, trimestre finito, rimbalzo non arrivato. Super-sicuro ovviamente il narciso Conte: “Il Covid può essere una grande opportunità”. Intanto è decisamente fantasiosa la annunciata manovra economica “Quest’anno calo del 9% del PIL, ma l’anno prossimo – vedrete - rimbalzo del + 6%”. Di aumento certo c’è intanto solo il prezzo dell’energia elettrica ( + 15%) e del gas, ma – ci dicono – “Erano diminuiti prima”.
I soldi forse li passerà l’Europa (si spera) quindi – mentre nei ministeri tutti corrono ad accaparrarseli e Conte annuncia l’ennesima task force di “tecnici” si vara una “duplice manovra espansiva” (??!!), ma in deficit (ovvero si spendono prendendoli a credito i soldi altrui): in pochi mesi il debito pubblico italiano salirà così di un ulteriore 10% del PIL, oltre al 20% già accumulato in sei mesi, ovvero al 160%
“Ma – assicura Gualtieri – in 10 anni tornerà di nuovo al 130% ” Beata speranza, ma intanto si continua nell’infinita serie di slogan e di balle che ci raccontano, tanto che sfugge ai più il senso stesso delle parole e la dimensione reale dei numeri, che sono catastrofici.
Ogni giorno cresce il mulino delle chiacchiere e dove le “non notizie” diventano notizie, le promesse e gli auspici – sempre positivi – danno i titoli alle prime pagine. Il trucco è collaudato: solita intervista precotta in copertina o in TV ai vari geni, “si deve, si deve, faremo”, poi nel concreto passano i mesi, la polvere si deposita e non se ne esce.
Eppure ogni sera interviste, para-notizie, TG rassicuranti, sorrisi di circostanza, assicurazioni scontate: è una droga che è diventata così rimbombante che non ce ne accorgiamo più.
Per il turismo, per esempio, servirebbe qualche idea originale tipo non far pagare le autostrade ai turisti stranieri, ma sono due anni che si discute con Autostrade e non si capisce neppure se la concessione sarà revocata o meno. La “manovra espansiva di agosto” non ha lasciato tracce, i livelli occupazionali tengono solo perché i licenziamenti sono vietati, tanti “bonus” annunciati non sono mai stati applicati, sembra che il 40% delle imprese siano in difficoltà e intanto le tasse si pagano.
Poi – localmente, come nel paese – pullulano le sciocchezze, le assurdità, i controsensi. Tuttora contingentato l’afflusso nelle chiese e chiusi gli stadi per le partite dei dilettanti, ma aperti per le “amichevoli”. Precauzioni nelle scuole e discussioni infinite per mesi su banchi (sono state intanto insabbiate le inchieste sulle forniture di banchi e mascherine) e poi sulle distanze, la temperatura i tamponi. Chiacchiere, tanto poi fuori le scuole la “movida” imperversa con locali strapieni, giovani clienti senza mascherina e tavolate con gente assiepata: il Covid ringrazia.
AMORALITA’ BANCARIA NEL DISINTERESSE DELLA POLITICA
Lo ripeto spesso, ma insisto: quando ci sono di mezzo i grandi numeri spesso ci sfuggono le dimensioni del problema. Nella situazione drammatica in cui si ritrova l’economia italiana pochi ricordano che – a parte i contributi fino a 25.000 euro – relativamente poche aziende sono state poi effettivamente in grado di accedere ai contributi maggiori che sono stati soprattutto indirizzati ad alcuni grandi gruppi.
Con trattativa riservata (e a tassi sconosciuti) per esempio Intesa Sanpaolo ha prestato 6 miliardi di dollari alla FCA (l’ex Fiat). Ma cosa rappresentano 6 miliardi? Immaginate in alternativa un contributo di 50.000 euro ad ogni impresa che si fosse impegnata ad assumere stabilmente una persona in più: anziché finanziare un unico gruppo si sarebbero potute aiutare 120.000 (centoventimila!) aziende concretizzando 120.000 posti di lavoro in più (ovvero ben di più di qualsivoglia reddito di cittadinanza…) ma si è preferito varare in pochi giorni una sola operazione ad un unico gruppo.
Qui mi chiedo dove sia la logica della strategia del governo, ma tutto tace e nessuno sembra esserne interessato.
Tra l’altro con lo stesso criterio aver buttato via un ennesimo contributo ad Alitalia di 3 miliardi significa – con gli stessi parametri – aver rinunciato ad altri 60.000 nuovi posti di lavoro, ovvero moltissimi di più di quelli che lavorano oggi per la “fu” Compagnia di bandiera.
Ma il dramma non è solo per le imprese, ma per milioni di famiglie che stanno cadendo nelle grinfie dell’usura perché L’AUTORITA’ POLITICA HA BLOCCATO LE RATE SU ALCUNI MUTUI, MA NON E’ INTERVENUTA IN QUESTI MESI A BLOCCARE I FINANZIAMENTI, I “PRESTITO FACILE E I TASSI DELLE “FINANZIARIE ASSASSINE” ,” che pullulano nel nostro paese con spesso alle spalle mafie e camorra che riciclano così capitali sporchi.
Signori della politica, di tutti i partiti: perché questo disinteresse, questo silenzio? Sapete quante famiglie hanno ricevuto la “buona notizia” che in tempo di Covid potevano uscire dai loro finanziamenti ed usare la carta di credito con un maggior “fido”? In milioni ne hanno approfittato, ma pochi hanno letto i tassi simil-usura che poi vengono applicati, così come ogni ritardo nei pagamenti nei prestiti (e milioni di persone negli ultimi otto mesi non hanno potuto pagare i loro debiti) hanno generato altri costi di finanziamento e penali enormi. Nessuno vede e nessuno ne parla. eppure questa realtà sommersa sfascia le famiglie, stressa, logora e angoscia milioni di persone, ed è diventata una vera piaga sociale. E’ “morale” questo sistema finanziario e bancario ? E perché non se ne parla e - soprattutto – perché non si interviene: è "morale" una politica che non se ne cura?
TRUMP E BIDEN: CHE SQUALLORE !
Ho visto ampie parti del primo dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca e pensare che il mondo sarà affidato ad uno dei due contendenti mi preoccupa. Capisco perché la Cina sarà sempre di più ai vertici del mondo: se l’Europa è a pezzi non è che questa America sia destinata ad andare molto meglio. Intanto, lo ammetto, ho fatto il furbo.
Nel senso che da diversi mesi mi sono inserito nella mail list dei (presunti) supporter.
di Donald Trump chiedendo di ricevere notizie sulla sua campagna elettorale. Immediatamente dopo “l’iscrizione” – ben specificando che non sono cittadino americano ma italiano e quindi non potrei comunque votarlo - ho cominciato comunque a ricevere prima saltuariamente e poi sempre più spesso innumerevoli comunicazioni dai Trumpiani e non solo a firma autografa (digitale) del presidente ma anche di sua moglie, sua figlia, del vice presidente Pence e rispettivi comitati e famiglie.
Con linguaggio famigliare Trump ostenta verso di me una amicizia profonda, tipo che praticamente abbiamo fatto le scuole elementari insieme, ma sostanzialmente in ogni mail mi chiede soldi.
Dove sta l’aver fatto il “furbo” ? Che la stessa iscrizione l’ho fatta anche per la campagna di Biden – non appena confermata la sua nomination – iscrivendomi come suo potenziale “supporter italiano”. Ci credereste? Da un mese mi stanno arrivando altrettante mail ma anche i democratici sono sempre e soltanto alla disperata ricerca di soldi. Adesso Joe e Kamala (la sua vice) mi scrivono ogni sera e con loro la Clinton e Obama, anche per loro sono uno di famiglia !
Biden mi dice che devo “dare l’anima” per gli USA e se clicchi il bottone del “si” (ovvero che a dare l’anima ci stai), esce la richiesta di 500 dollari, con opzioni a scendere ma - sotto i 50 dollari – esce un disperato “allora fai quello che puoi”.
Anime a prezzi di saldo, insomma, ma nessuna reciproca proposta politica o punti programmatici, una discussione o proposta seria sulle cose da fare, sui programmi o sugli obiettivi raggiunti. Oltre alla richiesta diretta ( “ Marco, ho bisogno di te! (Trump)”, oppure “E’ un tuo dovere aiutarmi, se sei un vero democratico!” (Biden) ) ci sono le offerte in promozione di gadget, cartelli da giardino, trombette, mascherine (che vanno alla grande) adesivi per auto, cappellini, bandiere americane. Tutto ha un prezzo, uno sconto, un supersconto se compri in un “giorno fortunato” perchè “Oggi i cartelli costano la metà”. Se non compri e non paghi il computer che ti sta dietro prima di esalta, poi ti umilia, comunque ti incita: “ Il presidente sa che ad oggi questo mese non hai ancora versato nulla: fallo ora e comunque prima delle 23.59 di stasera o uscirai di scena”.
Puntualmente - però - il giorno dopo la tua casella email è nuovamente coperta di messaggi analoghi per una scomunica che non arriva mai.
In compenso ci sono le offerte: “ Versa 50 dollari e da dovunque tu sia ti portiamo (viaggio, vitto e alloggio, tutto pagato!) alla prossima serata di gala a Los Angeles”.
In realtà ben pochi contribuenti con 50 dollari – lo si capisce solo leggendo meglio – saranno invitati, solo i vincitori di una lotteria con i posti riservati, ma più giochi (e paghi) più hai possibilità di vincere. Con 500 dollari ti becchi comunque anche la foto autografa con dedica personalizzata, mentre non si accenna più alle strette di mano (con il virus, come si fa?) con relativa foto a testimonianza del tuo storico incontro.
Milioni di piccoli contributi a pioggia, a seguire gli assegni più sostanziosi delle associazioni, club, lobby, categorie, circoli, tutti rigorosamente dichiarati (o almeno si
spera) mentre la corsa si fa man mano frenetica “ Il “Joe che dorme” (così lo chiama Trump) sta spendendo 65 milioni di dollari in una settimana, dobbiamo fare di più!” incita il presidente. Soldi, soldi, soldi: a contare sembrano soltanto quelli.
Il mio sito www.marcozacchera.it è stato recentemente rinnovato e arricchito di informazioni, articoli e notizie: dategli un’occhiata!
Grazie a chi mi invia indirizzi di amici e conoscenti per allargare l’indirizzario degli invii de IL PUNTO.
BUONA SETTIMANA A TUTTI MARCO ZACCHERA
IL PUNTO
n. 783 del 25 settembre 2020
di MARCO ZACCHERA ( marco.zacchera@libero.it )
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
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Sommario: SI RIPARTE
DA UN NO - DIFENDO LA APPENDINO - CHIUDETE ALITALIA! – VERGOGNA SUAREZ
I NO AL REFERENDUM E LA VITTORIA MANCATA
Diversi milioni di italiani hanno - come me – votato NO al
referendum e continuo a credere che abbiano avuto ragione, ma soprattutto
che almeno abbiano “pensato” senza abbandonarsi a una demagogia che un mese fa
vedeva i SI oltre il 90%. Una riflessione utile su una causa persa che
sottolinea come ci siano ancora degli italiani che si interrogano (oltre ai
tanti che – se con convinzione ragionata - hanno votato SI) sul
degrado della nostra politica.
Tra l’altro un quarto degli elettori di centro-destra pare abbia
votato NO a dispetto delle indicazioni dei loro leader che oggi corrono dietro
al vincitore referendario (il M5S) sostenendo “Ci sono anch’io” senza
accorgersi che hanno perso una occasione storica per mettere Conte spalle al
muro.
Lo stesso sta avvenendo per le regionali: come in Emilia a
gennaio, ora in Toscana e in Puglia la vittoria sfiorata diventa una sconfitta
perché quando sembra che finalmente si supererà l’asticella, alla fine – almeno
nelle sue roccaforti – il PD e il suo “giro” vincono sempre.
Radicamento, clientele, capacità di mobilitazione: alla sinistra
va riconosciuto di saper far politica meglio gli avversari, troppo legati alla
superficialità, all’ improvvisazione, alla scelta di candidati poco apprezzati
dalla base (o illogici: Firenze è metà della Toscana, se non metti un candidato
fiorentino difficile vincere, mentre in Puglia era logico riproporre ancora
vecchi candidati?…). Resta il fatto che ora Conte non se ne andrà, Zingaretti
incasserà le cedole di posti e di potere e avrà più forza di prima anche verso
i 5Stelle. E’ vero che 15 regioni in Italia su 20 sono ora con l’opposizione,
ma la spallata non c’è stata e la "percezione" è stata di una
vittoria a sinistra..
E adesso? Logorata Forza Italia, nella Lega Salvini ha perso
appeal (Zaia incombe), la Meloni ha vinto nelle Marche e quasi triplicato i suoi
voti sul recente passato, ma non sfonda al sud e quei voti in buona parte li ha
sottratti agli alleati e quindi il saldo complessivo non cambia. Certamente il
presidente Mattarella dovrebbe chiedersi – ma non lo farà – quale legittimità
abbia ora un Parlamento “incostituzionale” e dove il partito di maggioranza
relativa è sceso in due anni dal 24,26%
al 2,39% (in Veneto) dal 30,13
al 7,78 (Liguria) dal 24,68
al 7,02 (Toscana), dal 35,55
al 7,12 (Marche), dal 45,5
al 9,99 (Campania) e dal 44,9
al 9,85 (Puglia) e con la legge elettorale odierna avrebbe UN QUINTO dei deputati.
Parlamento sicuramente delegittimato, quindi, ma – non ci
avevano pensato quelli del SI ? - non è ora comunque possibile
scioglierlo prima di una nuova legge elettorale e nuovi collegi, quindi… “campa
cavallo”.
Su cosa dovrebbe fare il centro-destra in futuro avremo modo di
riparlarne a lungo a partire dalla prossima settimana, cominci intanto i leader
a pensare, per esempio, a come non perdere le prossime elezioni a Roma, Milano,
Torino… Magari non aspettando mesi ad individuare i candidati a sindaco e
soprattutto scegliendoli bene e non a tavolino.
DIFENDO LA APPENDINO
La sindaco di Torino Chiara Appendino (M5S), è stata condannata a
6 mesi e per la “Legge Severino” quindi non potrà ricandidarsi, ma è una
follia che una legge demagogica come questa continui ad imperversare.
Nel caso della Appendino la condanna viene per una errata
annotazione (tecnicamente molto opinabile) di una voce interna al bilancio del
comune di cui molto verosimilmente la sindaco non sapeva nulla e su cui
comunque non poteva fare nulla, visto che il bilancio comunale di Torino non lo
scrive certamente il sindaco. Una questione interpretativa di lana caprina che
si ritorce per una volta contro un’esponente del partito che volle
demagogicamente quella legge (che ha “ucciso” politicamente anche Berlusconi)
ma che nel caso di specie è assurda e non sta in piedi.
Credo che ogni persona di buon senso debba assolutamente difendere
per questo episodio la sindaco Appendino e chiedere un cambiamento di questa
legge palesemente ingiusta.
CHIUDETE ALITALIA, PLEASE!
E' ufficiale: dal 1 ottobre Alitalia" non volerà più da
Malpensa. Quell’ aeroporto che era stato ricostruito e potenziato nel 2000
proprio come "hub" della “fu” Compagnia di bandiera per risollevare
le sorti della stessa Alitalia, semplicemente sparisce.
Motivazione? "La rotta su Roma era in perdita" e quindi
si chiude anche quella: così sarà perfino impossibile andare a Fiumicino per
prendere eventualmente altri voli della stessa compagnia.
Ovvio, visto che da Malpensa Alitalia aveva progressivamente
tagliato tutte le altre rotte e quindi era difficile pensare che arrivassero e
partissero suoi passeggeri.
Un ragionamento comunque economicamente lucido, ma visto
allora che TUTTE le rotte di Alitalia nel mondo sono in perdita, con
questa logica andrebbero chiuse TUTTE le rotte e quindi – finalmente - l’
Alitalia stessa.
Eppure davanti a questa boiata il governo Conte ha stanziato
recentemente altri 3 MILIARDI (miliardi, non milioni!) di euro pro Alitalia,
dopo tutti gli altri soldi già buttati via negli anni. Festeggiano ovviamente
le altre compagnie europee che - almeno prima del Covid – grazie all’ assenza
di Alitalia riempivano da Milano i loro voli per Parigi, Francoforte, Monaco e
Zurigo e da lì volavano nel mondo. Esempi incredibili, come il volo
Milano-Dubai (che Alitalia cancellò perché in perdita!) mentre Emirates -
prima del Covid - da tempo aveva portato a tre i suoi voli quotidiani da Malpensa.
Ma perché sprecare continuamente questi contributi in un pozzo
nero che oltretutto si è dimostrato non tenere minimamente in considerazione le
necessità dell’utenza, soprattutto di quella del Nord Italia? Alitalia vola
vuota perché la concorrenza offre di meglio e a prezzi più bassi, con una
riflessione finale: se questo carrozzone è ora rimasto solo "romano"
perché allora devono pagarlo tutti, compresi quelli che gli aerei Alitalia non
li può più nemmeno usare? Ma possibile che non ci sia nessuno che abbia
la possibilità, il coraggio, la sensibilità di sollevare il coperchio su questa
fognatura inaudita di cui nessuno porta mai una qualche minima
responsabilità?
PS La dimensione dei numeri a volte ci sfugge. Pensate ad una
azienda cui in cambio di 1 (uno) posto di lavoro in più fossero dati 50.000
euro di contributi a fondo perduto.
Sarebbero 20 posti per un milione, 20.000 per un miliardo, 60.000
per 3 miliardi. Per difendere Alitalia - comunque in continua
perdita - il governo ha insomma rinunciato, teoricamente, ad aiutare 60.000
imprese con la creazione di 60.000 nuovi posti di lavoro.
CITTADINANZA: LA VERGOGNA SUAREZ
Penso alle tante persone che ho conosciuto nella mia vita che per
anni hanno atteso o da anni attendono invano il riconoscimento della loro
cittadinanza italiana: anni di attesa, di rinvii, di code agli sportelli, di
documenti a volte introvabili da reperire nel mondo.
Dieci anni il tempo medio di attesa in Brasile, anche di più in
altre parti del Sudamerica.
Poi arriva un calciatore uruguaiano, tale Luis Suárez , che alla
Juventus serve diventi “italiano” per questioni di ingaggio e tutto si
risolve in pochi giorni. Il calciatore uruguagio, arrivato con un volo privato,
è stato accolto per fare l’esame di italiano addirittura dalla Rettrice
dell’Università per Stranieri di Perugia, prof.ssa Giuliana Grego Bolli, dal
direttore, dr. Simone Olivieri, e dalla direttrice del centro, prof.ssa
Stefania Spina. A esaminarlo sono stati i docenti Lorenzo Rocca e Danilo Rini.
L’esame ha riguardato la valutazione delle quattro abilità linguistiche:
produzione orale e scritta, comprensione orale e scritta. Ovviamente promosso.
Secondo l’inchiesta della Guardia di finanza e della Procura di Perugia, la
cittadinanza italiana di Luis Suarez, è stata però ottenuta con la truffa
(come peraltro tutti sapevano, perché il Suarez parla solo approssimativamente
un italiano maccheronico e per lui Dante dev’essere quello dell’olio…). Le
intercettazioni provano la degradante figuraccia di una Università che si
spacciava per seria. Che schifo! E se questi sono gli
“irreprensibili” professori di Perugia, se alle spalle dell’affare c’è pure la
Juventus, che diranno la FIGC, la Lega, il Ministro dello Sport e
dell’Università?
Italiani del mondo, voi intanto continuate ad aspettare e a fare
la coda…
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Sommario: OLTRE IL NO, SERVE LA PROPOSTA – LE SUPERBALLE DI CONTE – RICORDIAMO DON ROBERTO – PACE IN MEDIO ORIENTE - COMMERCIALISTI SENZA SPINA DORSALE!
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OLTRE IL NO, LA PROPOSTA
Anche se domenica vincessero i SI al referendum, i NO che all’inizio sembravano numericamente trascurabili stanno crescendo come un fiume in piena raccogliendo consensi in ogni settore politico. IO VOTERO' CONVINTAMENTE "NO" perché non ci vuole molto a capire che i risparmi dal “taglio” dei parlamentari sono minimi (96 centesimi l’anno per ogni italiano!), i rischi per la democrazia molti e che soprattutto la Costituzione non si cambia “a spot” ma in modo ragionato e complessivo.
Siccome - però - in Italia conta soprattutto la demagogia, ecco i vari Di Maio che spuntano da ogni angolo dei teleschermi alla faccia della “par condicio” (Garante, dove sei ??) a sparlare facilmente (e giustamente) di quella “Casta” di cui però proprio loro sono esempio visibile. Falliti paparaquà che – da Di Maio all’Azzolina - senza arte né parte ma solo grazie proprio alla demagogia sono saliti nell’empireo del potere e lì vogliono restare.
Competenze? Capacità? Linee strategiche? Ma per favore…
MA NON BASTA VOTARE NO e lo sottolineo soprattutto a quel centro-destra dove la “base” ha dimostrato di vederci più lungo dei leader (che infatti hanno trasformato il loro iniziale SI in un NI, fiutando l’umore della gente) comprendendo che la vittoria del NO sarebbe anche l’unica decisiva spallata per la cacciata – finalmente - di Conte e Zingaretti.
Ma soprattutto è ora (anzi, siamo già in ritardo di anni) che finalmente a Destra si abbia il coraggio di studiare e discutere una proposta per riscrivere “tutta” la Costituzione indirizzandola per avere un’Italia presidenzialista e rappresentativa.
Un’Italia delle responsabilità, delle elezioni dirette, dove chi viene eletto debba quindi personalmente rispondere e non sempre “delegare”. Un’Italia dove appare superato il concetto di essere “Una repubblica fondata sul lavoro” visto che lavorano circa solo il 34% degli italiani e gli altri no, a vario titolo e per vari motivi.
Vorrei un’Italia dove la Giustizia sia apolitica per legge e soprattutto per forma mentale e quindi garante per tutti, dove i Giudici facciano il loro mestiere e non entrino (o rientrino) in politica. Separazione delle carriere e dei poteri con un Presidente finalmente eletto dal popolo che possa governare con autorevolezza e poi essere democraticamente valutato. Per questo, comunque vada il referendum, chiedo a tanti ex colleghi, ai giuristi e agli elettori, alla gente vicina alla mia storica area politica che insieme abbiano la forza di chiedere questa riflessione, questo impegno, questo punto programmatico, questo “Manifesto” di chi vuole rinnovare veramente e nel profondo il nostro Paese.
CONTE: BALLE , BALLE, BALLE IN QUANTITA'
In democrazia ognuno è libero di dire e scrivere quello che vuole ma se un tizio - sia pure per caso - fa “pro tempore” il mestiere di Presidente del Consiglio quando scrive dovrebbe avere un minimo di senso di responsabilità.
Se Conte scrive ai Presidenti delle Camere che il suo piano in Europa vuole portare ad un diverso sistema fiscale capace di permettere la crescita economica, la sostenibilità ambientale e con "criteri stringenti" vuole (dopo anni e anni di stagnazione e diminuzione) addirittura " Il raddoppio del PIL", migliorare del + 10% il tasso di occupazione, digitalizzazione e investimenti per la "rivoluzione verde" i casi sono due: o è un pazzo da rinchiudere in manicomio per manifesta incapacità di intendere e volere o è più semplicemente un grande, inesorabile "ballista". Conte è uno sbruffone, narciso e anche personaggio pericoloso perché a lui è stata affidata una nazione (la nostra) e il "ballista" non si rende conto che tra il dire è il fare c'è soprattutto il suo lungo, lunghissimo naso alla Pinocchio. Ma basta, per favore, con queste sciocchezze a cui non crede nessuno, neanche la sua corte e - temo – soprattutto l’Europa !
ONORIAMO DON ROBERTO, PRETE SUBITO DIMENTICATO
Don Roberto Malgesini, 'prete degli ultimi', 51 anni, è stato ucciso tre giorni fa in centro a Como. A sferrare le coltellate mortali un tunisino di 53 anni con vari decreti di espulsione alle spalle fin dal 2015, mai eseguiti. Don Malgesini era conosciuto in città per il suo impegno a favore dei migranti.
Mi fermo qui, non voglio strumentalizzare nulla e nessuno, ma solo ricordare un prete coraggioso sottolineando però che in poche ore la sua morte è stata subito dimenticata dai media. Un centesimo dello spazio in cronaca rispetto ad altri omicidi “morbosi” della settimana, quelli che “fanno notizia” e finiscono regolarmente con la TV ai funerali e la gente che applaude (non ho mai capito perché), tipo quello che uccide la sorella in moto perché lei non voleva più stare con un lui, ma con un “lui-lei” e avanti così, o il povero e coraggioso Willy che a Colleferro ha addirittura mobilitato Conte-show per i suoi funerali.
La morte di Don Roberto invece è stata sostanzialmente “negata” dai media perché dava imbarazzo e fastidio, usciva dagli schemi, obbligando a ripensare sul concetto ridondante che “nero è bello” ma che purtroppo non sempre “nero è buono”. Mi fermo qui perché avete capito. Onoriamo però e non dimentichiamo Don Roberto, esempio concreto di carità ed aiuto per tante persone, di tutti i colori.
TRUMP E ISRAELE. PACE IN MEDIO ORIENTE
Obama era buono, Trump è cattivo. Il primo era stato quindi santificato addirittura prima di prestare giuramento come presidente USA con il Nobel per la Pace, chissà perché. (Pardon, il perchè si sa benissimo, lo si assegna solo a progressisti, sinistri-ecologisti ecc.ecc.)
Definito una “speranza del mondo”Obama inaugurò il suo mandato bombardando la Siria e non ha risolto alcun conflitto mondiale, anzi, ha diffuso la cancrena terroristica dando conseguente spazio all’ISIS che ha così organizzato abbondanti mattanze inter-etniche.
Poi arriva Trump, il “cattivo”, ed ecco che l’ISIS è sconfitta ed Israele fa la pace – grazie alla sua mediazione - con gli Emirati Arabi e il Bahrein riaprendo voli e frontiere.
Chissà chi mai lo noterà…
COMMERCIALISTI SENZA SPINA DORSALE
Da 40 anni sono iscritto all'Albo dei Dottori Commercialisti di Verbania ed assisto impotente al progressivo degrado di autorevolezza e credibilità della nostra categoria.
Ultimo episodio l'annunciato sciopero contro il Governo per le sue follie fiscali estive, revocato però all'ultimo momento in cambio della promessa (!) di un incontro per un rinvio ad ottobre (a pagamento) di alcune scadenze fiscali.
Un atteggiamento supino, pauroso, remissivo da parte del nostro Ordine nazionale che non fa bene alla categoria, demolisce la nostra credibilità professionale e porta tanti iscritti a chiedersi perché mai si debba essere così remissivi davanti ad un Governo che si è dimostrato – soprattutto in campo fiscale - incompetente e confuso, contraddittorio e iper-complicato. L’autorevolezza professionale nasce dalla autonomia verso tutte le parti politiche, fare gli zerbini non porta mai bene a nessuno, soprattutto ai contribuenti che dovremmo aiutare e rappresentare.
Evidentemente certi vertici romani non capiscono che il nostro Ordine sarebbe più credibile e forte se innanzitutto fosse capace di sbattere in faccia a tutti le contraddizioni ministeriali firmate da questi ignoranti caporali e bibitari che vivono alla giornata, temporaneamente inquilini a Palazzo Chigi e dintorni.
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IL PUNTO n. 781 del 11 settembre 2020
di MARCO ZACCHERA ( marco.zacchera@libero.it )
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Sommario: PER IL NO REFERENDARIO - CHI E’ STANCO E CHI HA STANCATO - SOCCORSI AD EMILIANO – LO ZINGARO - CRISI DI IDENTITA’ - IN VIDEO SU RAI UNO
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SI ALLARGA A DESTRA IL FRONTE DEL NO
Anche se i leader dei partiti di centro-destra non sembrano scegliere ufficialmente questa linea, è indubbio che moltissimi elettori e dirigenti che si ritrovano in questa area politica voteranno NO al referendum del 20-21 settembre, un dato in continua crescita.
La scorsa settimana, quasi casualmente, è nata tra le altre una chat del gruppo “Siamo di centrodestra e liberi di votare NO” che si è ingrossata come un fiume in piena raccogliendo le firme di centinaia di esponenti, dirigenti, parlamentari di ieri e di oggi che gravitano in questo mondo politico, tutti schierati per il NO.
Ne sono stato uno dei primi animatori perché credo davvero che questa scelta elettorale sia quella giusta. Per chi vuole discuterne, sottoscrivere l’appello, diffonderlo e saperne di più entra su
Certo che, soprattutto dopo il SI - pur tentennante - del PD (che pur per 3 volte aveva votato in aula contro questo stesso testo, potere della coerenza!), il referendum sta diventando ora anche un voto pro o contro il M5S e l’alleanza giallorossa di governo, già in difficoltà in concomitanza con le elezioni regionali.
Quale miglior scelta per cercare di far cadere il governo che una sconfitta referendaria o almeno un risultato che sottolinei come la gente - votando NO - chieda che si smetta con una politica fatta solo di slogan e demagogia? Come ho già sottolineato nelle scorse settimane il "taglio" è di meno un euro l'anno per italiano, pur venduto come chissà che riforma epocale.
CHI E' STANCO E CHI HA STANCATO
Con la sua solita arroganza il premier Conte prima comunica che Mario Draghi (ipotetico suo successore) non va bene perchè "E' stanco", poi che lui è per altri sette anni di un "Mattarella-bis" al Quirinale ed infine - parlando con calma, intervistato senza pressione dei media - se la prende con i "negazionisti" sostenendo che in Italia ci siano stati 135.000 morti di Covid quando sono stati (per fortuna) 100.000 di meno.
Un premier che non ha neppure un’idea di quanti siano stati effettivamente i morti di Covid in Italia dopo decine di sue apparizioni “in solitaria” alla TV la dice lunga sulla sua serietà e la sua preparazione in materia.
Questo signor Conte, già "Avvocato del popolo" e inafferrabile narciso, che annuncia in anticipo che non importa se perderà le regionali perchè tanto "il governo non è coinvolto" meriterebbe una lezione, una democraticissima lezione di stile, di umiltà, di modestia. Chissà che una buona affermazione del "NO" e una batosta elettorale alla sua coalizione tra due settimane non gli serva per stare un pò zitto e magari farsi (finalmente) da parte. Personalmente, mi ha proprio stancato.
EMILIANO CERCA SOCCORSI
Domenica prossima (20 e 21 settembre) si voterà anche in 7 regioni e - a parte la Valle d'Aosta - oggi 4 regioni sono in mano ai partiti di governo e solo 2 all'opposizione. Si il centro-destra vincesse 4-2 rivoltando il risultato sarebbe un grande risultato e ancor di più se finisse addirittura 5 a 1 perchè significherebbe che anche la Toscana, storico fortino post-comunista, avrebbe votato a destra. "Firmo" per il 4 a 2 che ha nel successo in Puglia la sua chiave di volta ma intanto, alla disperata ricerca di consensi e con i sondaggi che scricchiolano, il candidato PD alla presidenza della Regione Puglia, l’uscente PD Michele Emiliano, schiera un esercito di 700 candidati e il record di ben 15 liste di appoggio.
C’è da scegliere, nell’ordine, tra il “Partito Animalista”, il “Partito del Sud”, la lista “Sud indipendente”, la “Democrazia Cristiana” (!), la “Sinistra Alternativa” e poi le liste “Emiliano sindaco di Puglia”, “Con Emiliano”, “Senso civico”, il PD “ufficiale”, “Italia in Comune”, “Popolari con Emiliano”, “Puglia Solidare e Puglia Verde”, “Pensionati ed invalidi”, “ I liberali” e infine il partito “ Pensiero ed Azione”.
Il “Partito Repubblicano” non ha presentato liste, ma annuncia – bontà sua - che appoggerà Emiliano dall’esterno. Auguri !
LO ZINGARO
Va bene farsi prendere in giro, ma il troppo è troppo.
In Italia non paga mai nessuno e quindi nessuno ai vertici del Ministero della Giustizia si è preso la responsabilità dell’ennesima beffa allo Stato di “Johnny lo Zingaro”, pluriomicida ergastolano in permesso premio che è sparito nel nulla.
Da sottolineare che per lo Zingaro si tratta della sua seconda evasione dopo la condanna all’ergastolo vista quella avvenuta – sempre con l'ergastolano in permesso-premio - il 30 giugno 2017 quando era (o doveva essere) detenuto nel carcere di Fossano.
Eppure lo Zingaro è un criminale decisamente pericoloso: omicida, sequestratore di persona, catturato dopo un conflitto a fuoco con la polizia.
Che un ergastolano abbia dei permessi premio è già cosa da discutere, ma se li ottiene ed evade dovrebbe perdere il diritto di averne di nuovi e invece – appena tre anni dopo l'ultima evasione! - "Johnny lo Zingaro" non solo ne ha avuti di nuovi, ma è nuovamente sparito: errare è umano, perseverare – da parte della Giustizia italiana – sembra diabolico!
D'altronde è la Giustizia italiana ad andare alla rovescia: a 6 mesi dall'inizio della pandemia del Covid più della metà dei mafiosi e criminali scarcerati "per motivi di salute" sono ancora in libertà e non sono rientrati in carcere, anche se fisicamente stanno benissimo.
A pagare, insomma, sono sempre e solo le vittime.
CRISI DI IDENTITA’
Sarà una sciocchezza, ma che conferma la poca praticità della nostra burocrazia. Non so se molti lettori abbiano già acquisito la nuova carta d’identità elettronica plastificata che sostituisce quella cartacea. A differenza di ogni altra parte d’Europa quella italiana ha un formato “mini”, così “mini” da risultare praticamente illeggibile. Si sono persi anni in ricorsi e processi per l’assegnamento della fornitura e il prodotto che ne è uscito è assolutamente poco pratico, tentare di vedere per credere.
IN VIDEO SU RAI UNO
SABATO 12 SETTEMBRE, ALLE ORE 14 SU RAI UNO, andrà in onda la trasmissione “ LINEA BLU – LAGO MAGGIORE” una intera trasmissione dedicata ad una panoramica sul nostro lago. Non so ovviamente come sia stata montata la puntata di questo noto appuntamento televisivo settimanale, ma dovrebbe essere trasmessa anche una mia intervista sulle problematiche del lago e della pesca: per chi vuole, buona visione!.
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IL PUNTO n. 780 del 3 settembre 2020
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Sommario: - REFERENDUM, SEMPRE PIU’ NO – CONTE E GLI SBARCHI – LA COLPA E’ SEMPRE DI TRUMP – PHILIPPE DAVERIO
REFERENDUM: SI ALLARGA IL FRONTE DEL NO
La scora settimana avevo cercato di spiegare le mie ragioni per il NO al referendum del 21 settembre e – ferma restando l’assoluta legittimità e libertà di pensarla diversamente - credo servano alcuni approfondimenti.
Cominciamo con il presunto “risparmio”. La fonte più seria per calcolarlo a seguito del probabile taglio dei parlamentari sono gli uffici studi “neutrali” di Camera e Senato che stimano il risparmio conseguente in 57 milioni di euro l’anno pari al 5.5% del bilancio delle Camere. Più o meno (tanto per fare un paragone) una somma pari all’ingaggio annuo del giocatore del Barcellona, Lionel Messi. Dati confermati da Carlo Cottarelli, siamo ad un presunto risparmio dello 0,007% della spesa pubblica ovvero 7 (sette) euro ogni 100.000 (centomila) spesi.
Funzionerebbe meglio il parlamento dopo la cura dimagrante? Difficile dirlo, visto che Camera e Senato dovranno continuare a fare le stesse cose come oggi, in un eterno doppione con l’aggravante che i lavori saranno ancora più lenti perché teoricamente ci saranno meno persone ad occuparsi di tutto.
Una volta di più il problema vero, però, non sono (solo) i soldi, ma la qualità dei parlamentari, il metodo di scelta – ovvero il sistema elettorale – con la necessità di rappresentare le diverse idee politiche e i diversi territori della Repubblica.
Una scelta-simbolo, allora, ma trasformata soprattutto in chiacchiere demagogiche di facciata e non di sostanza visto che solo l’acquisto dei nuovi banchi per le scuole previsti dalla ministro Azzolina prevedono una spesa di 331 milioni di euro, ovvero molto di più dei vantaggi economici per il taglio dei parlamentari DI UNA INTERA LEGISLATURA!
Proposta: ma perché non cominciare comunque subito a riformare i regolamenti parlamentari con un taglio delle procedure, dei tempi, dei costi interni (spropositati) che rallentano oggi il sistema legislativo? Sarebbe scelta comunque di buon senso!
Intanto prendo atto che quasi nessuno pensava di votare NO solo un mese fa e i SI marciavano al 90%, mentre oggi sempre più persone di ogni idea politica cominciano a cambiare parere e lo dicono apertamente. Rispettando ogni opinione, per favore non votate senza informarvi meglio, non fermatevi al (giustificato) mal di pancia per la “politica” perché alla fine credo vi convincerete anche voi a votare NO.
Pensate intanto a come soffre internamente il PD: per 3 volte hanno votato NO in aula alla norma, la 4° volta hanno votato SI (perché erano diventati partner delM5S) e adesso non sanno più che pesci pigliare. In cambio di un SI ufficiale (ma metà partito avvisa che non voterà così) chiedono almeno una bozza di riforma elettorale che – vedrete – verrà in qualche modo promessa, ma ovviamente non attuata, anche perché ne mancherebbe il tempo. Prezzi che si pagano per stare “comunque” al governo, mentre nel centro-destra mi chiedo perché non venga colta l’opportunità politica di esprimere un NO che sballerebbe del tutto Conte e compagnia. MA PER ARRIVARE A VOTARE NO NON SI DEVONO FARE MOLTI CALCOLI POLITICI: E’ LA RIFORMA COSTITUZIONALE CHE NON SI REGGE, NON SERVE ED E’ DEL TUTTO DEMAGOGICA.
CONTE E GLI SBARCHI
Era il 3 agosto e il premier Conte tuonava “ Basta arrivi irregolari, saremo inflessibili, dobbiamo intensificare i rimpatri! Ci sono migranti che sfuggono alla sorveglianza militare. Non possiamo più permettercelo». E sempre Conte aggiungeva: “Stiamo collaborando con le autorità tunisine: dobbiamo contrastare i traffici, dobbiamo contrastare l'incremento degli utili dei gruppi criminali che alimentano questa tratta illecita. Stiamo lavorando per evitare che questi traffici possano continuare. In questo momento di fase acuta non possiamo permetterci che la comunità nazionale corra ulteriori pericoli».
Parole sante, solo di un mese fa, MA CHE COSA E’ SUCCESSO IN QUESTO MESE? Nulla delle parole e dei buoni propositi di Conte si è avverato, anzi è avvenuto l’esatto contrario.
La ministro Lamorgese e Di Maio sono stati a Tunisi (rientrando peraltro senza fare la quarantena!) ma il risultato pratico è stato zero: il 40% degli arrivi a Lampedusa continuano ad essere cittadini tunisini e non vengono respinti. Di Maio si è fatto le vacanze ed è tornato abbronzato più nero di un migrante, la Magistratura ha bloccato l’ordinanza sanitaria di Musumeci (in 2 giorni, questa volta con un magnifico esempio di tempismo!) ma intanto Lampedusa scoppia come gli altri centri di accoglienza e tantissimi arrivano per conto proprio, senza controlli e senza sicurezza, mentre al largo le navi “umanitarie” fanno incetta di migranti tanto poi non se li curano loro.
Nei primi 8 mesi di quest’anno gli sbarchi dal “fronte sud” sono aumentati del 400% (quattrocento per cento) oltre a tutti quelli non censiti o entrati illegalmente per altre vie. Solo dal 26 al 31 agosto 2020 ci sono stati 1.690 sbarchi ufficiali contro i 397 dell’anno scorso. Questi sono i fatti, le chiacchiere lasciamole pure fare a Conte.
USA: LA COLPA E’ SEMPRE DI TRUMP
E’ impossibile parlare di elezioni USA senza dare addosso a Trump e quindi i media italiani si adeguano. Dire che è colpa del presidente se la polizia ha ucciso dei neri (oltretutto sempre in città e contee governate dai democratici, e negli USA sono le città che scelgono i propri poliziotti) è assurdo, anche perché non viene spiegato che gli afroamericani sono circa il 15% dei cittadini USA ma hanno un indice di violenza contro i poliziotti di 7 volte quello della comunità bianca. Non si possono e non si devono giustificare atti inconsulti da parte della polizia, ma magari capirne lo stato d’animo.
Piuttosto meriterebbe più attenzione la storica “apertura” dei rapporti diplomatici tra Israele e gli Emirati Arabi, così come quella di Hamas verso Gerusalemme. Spiragli di pace in Medio oriente che sono frutto della amministrazione Trump e del suo mediatore Pompeo, ma di queste cose non fa fino parlarne, tanto meno da parte dei pacifisti nostrani …
RICORDO DI PHILIPPE DAVERIO
La cultura italiana ricorda con affetto Philippe Daverio, appassionato e colto storico e critico d’arte. Ai tanti ricordi ufficiali voglio aggiungerne uno personale perché, quando ero sindaco di Verbania, Philippe accettò il mio invito di diventare presidente del “Museo del Paesaggio”, storica istituzione della nostra città, colpito dal valore di quanto raccolto ed entusiasta nel voler rilanciare questa nostra realtà culturale locale.
Eletto presidente dalla maggioranza del Consiglio Comunale l’ “intellighenzia” della sinistra verbanese apertamente non poteva soffrirlo e in segno di scherno qualche imbecille – per dargli il benvenuto – gli fece perfino trovare sigillata con il vinavil la serratura degli uffici del museo. Un brutto gesto vandalico che la dice lunga sull’ intelligenza dell’autore, ovviamente rimasto ignoto. Philippe non si scompose più di tanto e - a chi gli chiedeva commenti o dichiarazioni di sdegno - rispose con l’ironia di sempre “Speriamo che domani sia bel tempo”.
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BUONA SETTIMANA A TUTTI MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 779 del 24 Agosto 2020
di MARCO ZACCHERA ( marco.zacchera@libero.it )
info e numeri arretrati: www.marcozacchera.it
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Sommario: QUATTRO ANNI DOPO - REFERENDUM: PERCHE’ VOTERO’ NO - PD ALLA SALSA DI STELLE – RICORDO DI LUIGI PENNA
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QUATTRO ANNI DOPO
Quattro anni fa l’ennesimo terremoto colpiva l'Italia centrale. Le foto prese dall'alto mostrano ancora molte delle macerie dei primi giorni e una inchiesta dell'ANSA chiarisce che – per esempio nella zona di Amatrice - "Sono in progettazione più di 120 interventi di opere pubbliche, per alcuni dei quali si stanno già avviando le procedure di gara per l'affidamento dei lavori." Ci rendiamo conto che il linguaggio burocratico sottolinea come - dopo 4 anni ! - siamo solo ai primi appalti e solo "per alcune" delle opere, mentre tutte le altre concretamente sono ancora al punto di partenza ? Bisognerebbe parlare di questa inefficienza e magari sarebbe occasione anche per avere finalmente un rendiconto delle somme raccolte dalla protezione civile per le vittime di quel terremoto (per non parlare di quelle raccolte per il COVID), ma il “buco nero” in argomento è totale.
Approfondimento: PERCHE’ VOTERO’ NO AL REFERENDUM
Il 20 e 21 settembre, insieme alle elezioni regionali e amministrative parziali, si terrà un demagogico referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Demagogico perché - ovviamente - la gran parte degli italiani voterà SI tanta è l’acredine verso i loro/nostri rappresentanti, il “palazzo” e i “costi della politica” certi così di risparmiare e riformare positivamente la Costituzione..
L’esito è quindi scontato, anche perché non serve il quorum e tutto è condito dalle solite sparate grossolane di cui usa la “pancia” - anziché la testa - pensando così di prendere più voti per sé la prossima volta correndo dietro al comprensibile risentimento popolare.
Ho passato 18 anni alla Camera (eletto per cinque legislature) e permettetemi di dire che la "macchina" l'ho conosciuta bene. Vi assicuro che se invece della pancia si usasse la testa si capirebbe che conta poco ridurre il numero di deputati e senatori senza porsi piuttosto il problema di come e perché non funzioni il Parlamento e a che cosa dovrebbero servire i nostri eletti.
Aggiungo che la riduzione permetterà una assolutamente trascurabile riduzione della spesa pubblica (più o meno 2 euro l’anno per italiano !!) perché - anche qui - non si va mai a fondo per capire quali siano i reali costi e problemi del Parlamento, ad iniziare da migliaia di dipendenti che guadagnano spesso più dei deputati.
Un risparmio ridicolo rispetto a miliardi di euro spesi dalla amministrazione pubblica per scelte dispendiose e inutili, dai nuovi banchi dell' Azzolina ai forestali siciliani.
D'altronde si riducono 300 parlamentari e contemporaneamente si assumono decine di migliaia di nuovi dipendenti pubblici senza invece – semmai – razionalizzare la spesa della pubblica amministrazione e attivare una vera ed obbligatoria mobilità interna.
Ma – soprattutto - la mia sarà una solitaria ed ideale PROTESTA perché, correndo dietro alla demagogia dei “tagli”, nessuno si pone il vero problema DELLA PREPARAZIONE E SCELTA DEGLI ELETTI.
L’ho ripetuto tante volte: se siete un medico, un geometra, un commerciante o un barbiere per lavorare dovete aver superato un esame di abilitazione, essere iscritti a un Albo o almeno alla Camera di Commercio, mentre oggi chiunque può diventare deputato/a senza alcuna preparazione tecnico-amministrativa, nè esperienza politica o culturale.
Se un medico è bravo gli affidate la vostra salute e lo pagate, se un medico è incapace va radiato dall’ albo. Se un parlamentare è serio e lavora con impegno e a tempo pieno non c’è nulla di male a pagarlo bene, se è un incapace sono e resteranno soldi completamente buttati via e la preparazione, l’onestà e l’impegno non hanno colore politico.
Il pentastellato ex commesso di negozio “pet shop” di Varazze che con il suo diploma di terza media è stato riconfermato un mese fa a Presidente della Commissione Affari Europei della Camera ne è la milionesima conferma. “Almeno è onesto” si dirà… E ci mancherebbe pure questo!
Il problema non è però l’onesta dei singoli, ma la loro preparazione tecnica, giuridica, legislativa che disperatamente manca nella gran parte dei casi, condizionata soprattutto da un sistema elettorale che impedisce ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti e - anche nel caso dei collegi uninominali – permette ai capataz di ogni partito di imporre tutti i candidati.
Questi sono i veri problemi e limiti del sistema parlamentare italiano che non funziona, non il numero degli eletti, ma piuttosto se e come i parlamentari sappiano e siano in grado di lavorare.
E poi perché allora ridurre solo di un terzo i componenti delle Camere? Se la logica è solo quella del risparmio allora - altrettanto demagogicamente - perché non lasciare a casa la metà dei parlamentari o addirittura tutti: eliminando il Parlamento - alla faccia della democrazia - il risparmio sarebbe assicurato.
Il Parlamento dovrebbe servire in democrazia a rappresentare tutte le aree e le idee del Paese: come potrà farlo un senatore eletto ogni 300.000 persone, ovvero rappresentando spesso più province?
E come potrà rappresentare le idee politiche dei "suoi" elettori se dispersi su un'area enorme?
Sarà un comodo alibi per non rappresentare nessuno, soprattutto se già ora non c'è più alcun legame tra eletto ed elettori.
Peraltro va detto che le leggi di iniziativa parlamentare non si approvano sostanzialmente più da decenni, che il Parlamento vota solo decreti del governo regolarmente illeggibili, contorti, assurdi, che passano tutti o quasi con il voto di fiducia e quindi non si può neppure cambiarli…
Quindi – e qui proprio l’ironia non c’è più - a che cosa serve ancora un Parlamento?
Temi importanti ma di cui non si parla perchè fa “figo” dire che il referendum sarà un voto contro la “Casta” e – soprattutto se detta da volgari e autentici ignoranti come certi attuali parlamentari - sono frasi che insultano non solo i Padri Costituenti ma molte persone di buon senso.
Saremo in pochi a votare NO, ma avrò comunque l’intima certezza personale di votare giusto, anche perché la Costituzione (e lo abbiamo ripetuto allo sfinimento nel 2016 bocciando il referendum Renzi) non è come revisionare il motore di un’ auto dove si cambia e si butta un pezzo difettoso e l’auto riparte come o meglio di prima.
Rido comunque del poco coraggio dei partiti: un PD che votò più volte proprio contro questo “taglio” ora è demagogicamente a favore, gli altri (come nel centro-destra) non hanno il coraggio di dire “no” per correre dietro al populismo del M5S che su queste battaglie stupide, demagogiche e presuntuose ha costruito le sue già appassite fortune elettorali, salvo poi smentirsi periodicamente e clamorosamente - vedi le recenti decisioni della “piattaforma Rousseau” – quando gli conviene, come per il moltiplicarsi delle possibili candidature per i propri dirigenti .
Che peccato: una volta in Parlamento - per la cui libertà si sono sacrificate intere generazioni - si discutevano idee, programmi politici, ideologie…Oggi è stato ridotto a baraccone e certo le cose non miglioreranno solo tagliando di 1/3 i parlamentari. Tra l’altro chi spera che - approvando la riforma - si vada presto a votare è un illuso o è in malafede perché (pensateci!) andranno stabiliti tutti i nuovi collegi elettorali e per Conte passeranno altri mesi, utili in attesa poi del “semestre bianco” per l’elezione del Mattarella-bis, sempre con una maggioranza di sinistra e una comoda (per lui) stampella politica.
Un governo e un leader votato da nessuno e senza maggioranza nel paese (vedrete la conferma nelle regionali a settembre) che dura una intera legislatura nell'indifferenza del Colle: ma vi sembra un metodo democratico?
Povera nostra Costituzione che viene violata sistematicamente nei fatti e nello spirito (vedi la litania del DPCM) e dove i tre poteri dello Stato si pestano i piedi a vicenda con il potere giudiziario che deborda incontrastato, quello esecutivo che comanda senza controlli e quello legislativo – l’unico nominato teoricamente dal popolo – che si auto-suicida.
E’ davvero progressivamente la fine di ogni logica democratica.
PD+ M5S = ?
La piattaforma Rousseau ha votato a maggioranza (59%, pur con meno di 40.000 votanti) “l’alleanza organica” del M5S con il PD. Alleanza di vertice ma non di base, visto che le candidature unitarie sono poche e che la scelta contraddice una volta di più le motivazioni dei “furono” grillini D.O.C.
Alla prova dei fatti l’implosione del Movimento è evidente, come la necessità di sopravvivere per la sua classe dirigente che doveva far crollare il sistema ed invece ne è diventata stampella. “Il potere logora chi non ce l’ha” chiosava Andreotti e con i Cinquestelle se ne è avuta l’ennesima riprova.
Ma il problema sorge anche in casa PD dove - almeno una volta - si cercava di essere seri o almeno di salvare la faccia perché - approvando l’accordo - è evidente che non sono cambiati solo i Grillini, ma anche i Democratici e anche qui la frase di Andreotti che vale tutto pur di mantenere il potere è di straordinaria attualità.
RICORDO DI LUIGI PENNA
Tra i tanti amici che ci hanno lasciato quest’estate permettetemi un ricordo per un ex avversario politico, il dott. Luigi Penna, già amministratore socialista di Verbania. Voglio ricordarlo non solo come persona per bene, ma raccontando un episodio che ormai nessuno ricorderà più, ma che forse potrà far capire ai più giovani come funzionava un consiglio comunale 30 anni fa.
Consigli comunali dove le lotte politiche, le passioni e le polemiche ideologiche tra partiti erano fortissime, ma dove contava anche la credibilità delle persone, forse un po' più preparate di adesso.
Parlo del 1987-88: in piena prima repubblica io allora ero il capogruppo del MSI-DN di Verbania e Luigi Penna (PSI) l’assessore alle finanze. Venni nominato dal Tribunale a Commissario giudiziale nella procedura di amministrazione controllata di un’azienda con oltre 100 dipendenti – la Nuova Metalvista - che produceva montature per occhiali ed era ferma in pesanti difficoltà economiche, anche per il forzato ritiro del titolare per motivi di salute.
Un azienda che aveva clienti e “numeri” per uscirne, ma che per ripartire aveva soprattutto bisogno di crediti immediati per circa 300.000.000 di lire.
Trovai una banca locale disponibile, ma servivano garanzie e a questo punto mi rivolsi al sindaco – il socialista ing. Francesco Imperiale, un’altra gran brava persona - e all’assessore alle finanze che era appunto Luigi Penna. “Se volete davvero salvare concretamente l’azienda sia il Comune a metterci la fidejussione, e ripartiamo…” Una procedura rischiosa e giuridicamente quasi “impossibile” eppure alla fine e praticamente all’unanimità il consiglio comunale – su input di Luigi Penna e “sulla parola” di un socialista e di un missino – votò la fidejussione, con tutti i consiglieri (ancora oggi non so se l’avessero capito bene...) che sostanzialmente garantivano “in proprio”.
L’azienda ripartì e - dopo l’amministrazione controllata - venne poi ceduta alla Ratti/Persol senza perdere posti di lavoro.
Così si salvavano allora le aziende: immaginiamoci se mai oggi sarebbe possibile tra burocrazia, ricorsi al TAR, vincoli di Basilea 2 ed ovviamente infinite polemiche e sciocchezze sui social…
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BUON PROSEGUIMENTO A TUTTI, COVID E GOVERNO PERMETTENDO! MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 778 del 13 agosto 2020
di MARCO ZACCHERA ( marco.zacchera@libero.it )
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Sommario: I FURBETTI – COMPLIMENTI A CONTE ! – Riflessione: ITALIA, TRUMP E PECHINO – VCO, ARRIVANO I CANONI IDRICI
I FURBETTI
È inutile spendere molte parole per la conclamata pochezza dei cinque parlamentari che hanno chiesto il "bonus" Covid perché hanno dimostrato tutti i loro limiti personali, ma forse si dovrebbe anche riflettere sul fatto che legalmente potevano farlo perché era (è) un decreto scritto coi piedi, votato nella confusione, approvato a colpi di voti di fiducia.
Qualcuno dovrebbe anche spiegarci che differenza ci sia se a chiedere il bonus sia un parlamentare o un consigliere regionale oppure un boss della camorra, un milionario senza problemi economici o semplicemente un nullafacente (e ci sono stati centinaia di migliaia di casi) che non lavorava prima del Covid, non denunciava redditi, ma risultava solo avere “aperta” una partita Iva, evidentemente inutilizzata.
Forse non sono stati “furbetti” anche loro? Certamente, agevolati però da un decreto sostanzialmente ingiusto e neppure corretto dopo mesi di ritardi e di caos.
Non capisco poi perché prendersela anche con migliaia di amministratori locali che, lavorando o disoccupati, hanno giustamente chiesto il “bonus”: qualcuno ha idea di che miseria guadagni un sindaco o della sostanziale gratuita offerta da chi fa il consigliere comunale?
La demagogia è facile, ma in tutti i sensi...
Piuttosto entriamo nel merito: un paese si potrà mai salvare se anche il decreto "Agosto" è una ennesima e sola pioggia di bonus (stanziando perfino “ben” 41 centesimi a testa per le casalinghe, pur di montare titoli sui giornali)? Come sempre si cerca elettoralmente di accontentare un po' tutti, senza però mai intervenire con scelte di fondo, come l'Italia aveva invece promesso in Europa solo 20 giorni fa.
Possiamo essere considerati seri se ci comportiamo sempre così? Intanto - senza risolvere, ma solo rinviando i problemi - il debito dello stato è salito DI UN TERZO in pochi mesi con un extra debito paragonabile a quanto accumulabile in decenni, con pesi immani che graveranno sulle spalle dei nostri figli e nipoti, mentre sono evaporati nella nebbia i vari comitati, tavoli tecnici, commissioni ad hoc e i dimostratisi totalmente inutili “Stati Generali” .
COMPLIMENTI A CONTE !
Bisogna complimentarsi con Conte e gli altri 6 ministri che - si apprende oggi - sono stati raggiunti da un avviso di garanzia a proposito delle loro decisioni per il Covid. Complimenti per il garbo con cui sono stati trattati dai Magistrati che - per una volta - hanno fatto le cose con totale discrezione ed infatti nessuno era stato messo a conoscenza degli "avvisi" come invece si fa di solito (magari come con quel cattivone e truffatore del governatore Fontana che lo ha saputo dai giornali addirittura prima che glielo notificassero). Squisita anche la delicatezza dei PM che - ci spiega Palazzo Chigi in una nota - si scusano per "l'atto dovuto" e comunque già ci segnalano che "Nel caso specifico tale trasmissione è stata accompagnata da una relazione nella quale l'Ufficio della Procura "ritiene le notizie di reato infondate e dunque da archiviare"". Addirittura una specie di archiviazione preventiva! ...Stupendo, dei PM così gentili e disponibili sono davvero difficili da trovare.
Complimenti sinceri quindi a Conte e a tutta la sua brigata.
Riflessione: EUROPA, CINA, RUSSIA ED USA: E SE TRUMP….
Il preconcetto che accompagna ogni mossa di Donald Trump condiziona ogni reazione politica italiana ed europea confondendo gli aspetti folkloristici di un personaggio spesso molto discutibile con alcune sue chiare indicazioni e mosse di politica estera assolutamente necessarie, condivisibili e strategiche.
L’Italia, pur essendo ancor oggi (forse) la settima potenza economica nel mondo è completamente ai margini delle scelte che nelle relazioni internazionali stanno delineando il confine di una nuova “Guerra Fredda” tra Stati Uniti d’America e Cina, o – meglio - tra Occidente, India e Giappone da un lato e l’espansionismo muscolare del regime comunista cinese dall’altro.
Lasciamo perdere l’evidente impreparazione di Di Maio, il problema è che in ballo c’è il futuro delle prossime generazioni e il non aver capito che l’Europa e l’Occidente hanno urgente bisogno di intese forti con Russia, Australia, India e Giappone piuttosto che stare a giocare con Pechino dimostra una assoluta e colpevole miopia politica.
In questo senso Trump è stato il primo a guardare in faccia alla realtà cercando di ostacolare la politica demagogica che i democratici USA hanno portato avanti in nome di un liberalismo economico suicida, almeno da quando si è reso evidente che – nonostante le promesse per entrare nel WTO - in Cina non vengono osservate le regole degli altri partner mondiali. L’aver contrastato per mesi Trump con il Russiagate (poi finito in una bolla di sapone) ha impedito un franco confronto con Putin congelando le relazioni USA con Mosca che invece restano un elemento fondamentale per contenere i cinesi.
Pochi in Italia hanno ripreso un intervento ufficiale che il segretario di Stato americano Mike Pompeo – già capo della CIA - ha recentemente rivolto al «mondo libero» per mobilitarsi contro la Cina: un linguaggio così esplicito e duro che non risuonava dai tempi del confronto militare nucleare con l’URSS per la crisi di Cuba dei primi anni ’60. Pompeo ha sottolineato che «Se il mondo libero non cambierà la Cina, la Cina comunista cambierà noi», sottolineando il pericoloso processo di ramificazione espansionista politica, economica, ma soprattutto militare che la Cina ha avviato oramai da più di un ventennio in Asia, in Africa e nella sempre più marginale ed indifferente Europa.
Nessuno sembra aver notato quanto è successo ad Hong Kong dove sono stati stracciate le garanzie costituzionali a suo tempo sottoscritte con la Gran Bretagna, nessuno sembra voler vedere la disgustosa gestione filocinese dell’OMS, nessuno riesce ad intuire cosa sia effettivamente avvenuto in Cina per il Coronavirus, quasi nessuna fonte di stampa si preoccupa o denuncia le pressioni cinesi su Taiwan o gli scempi e gli inquinamenti ambientali cinesi nel mondo (Greta, dove sei?).
Non fa notizia la repressione violenta e la deportazione delle minoranze come quella degli Uiguri, rei solo di voler praticare liberamente il proprio credo musulmano non gradito alla dirigenza del Partito Comunista Cinese, così come la repressione in Tibet non scalda i cuori né dei democratici né dei progressisti. Una continua, aperta e plateale violazione dei Diritti dell’Uomo è in Cina la quotidianità, così come la pratica della pena di morte, ma il mondo “libero” non è stato neppure capace di avviare una inchiesta indipendente sulle responsabilità cinesi legate al Covid19, su cui pende il dubbio ragionevole di una complicità dolosa da parte delle autorità di Pechino.
Nessuna citazione in TV per le manovre militari cinesi nel Mare del Sud della Cina con la minaccia implicita, in violazione del diritto internazionale, di occupare lo Stato sovrano di Taiwan, da 70 anni unico rifugio e baluardo democratico per i cinesi che non accettano la dittatura del pensiero unico del Partito Comunista Cinese, così come nessuno solleva obiezioni sui rapporti politici e militari Cina-Iran o all’appoggio cinese a dozzine di sedicenti “presidenti” che controllano molti stati poveri del mondo.
Se poi Trump sottolinea queste problematiche passa per un pagliaccio, ma ignavi fantocci mi sembrano essere diventati troppi governi “occidentali” con l’aggravante che in Italia il M5S sembra comportarsi – inconsciamente o meno - come una vera e propria quinta colonna cinese.
Questi favori oggi si traducono nella celebre “Via della Seta”, un sistema di accordi internazionali bilaterali con cui il regime cinese sostiene investimenti, acquisti preferenziali, aiuti militari, sostegno diplomatico in cambio di un supino allineamento alla sua politica.
È un sistema ricattatorio e totalitario molto efficace verso i paesi più deboli come quelli africani, o verso regimi in cerca di appoggio autorevole come l’Iran, ma anche per paesi con le pezze ai pantaloni e il debito pubblico alle stelle come purtroppo l’Italia.
Spiace dover sottolineare infine che questa politica miope sembra abbia anche coinvolto la Chiesa Cattolica. C’è da chiedersi se Papa Francesco abbia un piano strategico o se si limiti nei confronti di Pechino ad un ad un ingenuo buonismo ignorando la realtà delle sofferenze di milioni di cristiani e di cattolici cinesi, sia quelli fedeli al Vaticano che i milioni della “Chiesa Patriottica” sopportati dal regime e da esso infiltrati, così come la repressione verso le altre religioni, dai buddisti ai musulmani. Purtroppo il suo silenzio non fa che rendere più aggressivo e spregiudicato ed impunito l’aggressore.
Ricordiamoci di che cosa sia stata per decenni la “Chiesa del Silenzio” sotto le persecuzioni comuniste nell’Est Europeo, ma oggi in Vaticano - purtroppo - non c’è più un Carol Wojtyla.
VCO: ARRIVANO I SOLDI DEI CANONI IDRICI
Da segnalare che su iniziativa della giunta Cirio (e segnatamente del consigliere della Lega Alberto Preioni) la Regione Piemonte ha finalmente concesso alla provincia del VCO dei fondi pluriennali ingenti con il riconoscimento dei “canoni idrici” dovuti al territorio e trattenuti da Torino negli ultimi anni.
Un risultato importante del centro-destra che si è dimostrato estremamente più concreto e “produttivo” che non tanti anni di giunte regionali di sinistra. Mi ha dato davvero fastidio la successiva “rincorsa” alla notizia di certi personaggi della sinistra locale che si sono auto-intestati chissà quali meriti. La gente avrà poca memoria, ma queste decisioni sono fondamentali per il futuro del nostro territorio.
VACANZE PER IL PUNTO? NO GRAZIE !
Da 15 anni è consuetudine che IL PUNTO dai primi di luglio a metà settembre abbandoni le uscite settimanali per diventare più o meno quindicinale.
Visto che quest’anno le vacanze le fanno in pochi è giusto che anche IL PUNTO si adegui e quindi continuerò a martellarvi anche durante le ferie, ma per rispettare le abitudini diciamo che più o meno si sta uscendo ogni 10 giorni abbandonando la cadenza del venerdì. Contenti? Godetevi le vacanze, almeno chi quest’anno se le può permettere…
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BUON PROSEGUIMENTO D'AGOSTO A TUTTI MARCO ZACCHERA
IL PUNTO n. 777 del 3 agosto 2020
di MARCO ZACCHERA ( marco.zacchera@libero.it )
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Sommario: I SEGRETI NON FINISCONO MAI - SALVINI RINGRAZIA – BUROCRATICHESE – EFFETTI ANNUNCIO - VACANZE? NO GRAZIE -
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VIZI ITALIANI: I SEGRETI NON FINISCONO MAI
Sono passati 40 anni dalla strage di Bologna, dall'abbattimento dell' aereo Itavia su Ustica, da troppe altre stragi dimenticate.
Ad inizio di agosto si perpetuano i soliti commenti, le solite rievocazioni, con tutti ad invocare la cancellazione dei SEGRETI DI STATO che - di fatto -ancora nascondono troppe scottanti verità, eppure - al momento buono - le carte restano ancora coperte.
Molto più comodo prendersela con i "fascisti negazionisti" come Lavardini, Fioravanti e Francesca Mambro, gente che - scarcerata dopo anni - continua a ripetere di non essere stata responsabile della bomba alla stazione di Bologna.
Un brutto vizio italiano, ma che si perpetua e si rinnova. Quanti sanno per esempio CHE' STATO APPOSTO IL SEGRETO DI STATO ANCHE SUI VERBALI DEL "COMITATO SCIENTIFICO" PROMOSSO DA CONTE PER LA PANDEMIA DEL COVID 19?
Nonostante una sentenza del TAR (bloccata dal consiglio di Stato su richiesta del Governo) di pubblicizzare gli atti, tutto infatti resta segreto e francamente non si capisce cosa mai debba essere nascosto agli italiani e soprattutto il perchè.
Certo è un ben strano "Comitato": eletto da nessuno e di cui non si conoscono spese, costi, stipendi, responsabilità, motivazioni scientifiche, eppure che tutti i giorni ancora condiziona la nostra vita. Dipendiamo da questi “scienziati” che sopravvivono solo in un continuo allarme di “Al lupo, al lupo” anche perché altrimenti non si giustificherebbe lo stato di emergenza prorogato per altri tre mesi.
Tutto resta segreto, così come non si riesce ad avere un minimo di rendiconto sui soldi introitati dalla Protezione Civile con una mega sottoscrizione ancora in corso, nè come quei soldi siano stati spesi, con quali appalti, quali fornitori, quali controlli. C'è in giro per l'Italia un Magistrato che finalmente voglia vederci chiaro? E cosa dire di un Parlamento che non riesce neppure a chiedere ed ottenere chiarimenti? Ma vi sembra una cosa normale?
SALVINI RINGRAZIA
Decisamente Matteo Salvini è nato sotto una buona stella: appena nei sondaggi impallidisce quella della Lega, ecco l’insipienza dei suoi avversari a farla nuovamente rifulgere, con un “combinato disposto” dal perfetto ed insperato effetto ricostituente.
Mai come ora serviva a Matteo Salvini la vetrina di un possibile processo su un tema “caldo” come l’immigrazione, fenomeno nuovamente in drammatica crescita e intorbidito dai postumi e dalle paure del Covid, una vetrina arrivata proprio nel momento in cui si moltiplicano gli sbarchi e le fughe dai campi siciliani sottolineando tutti i limiti del governo giallorosso che decreta lo “stato di emergenza sanitario” e poi non riesce neppure a fermare gli scafisti ai confini, ridotti a colabrodo.
Non è solo questione di codici, leggi e casi specifici ma di comune sentire e con un tempismo fantastico ecco la decisione del Senato che permette ora a Salvini di sfruttare elettoralmente al meglio il suo rinvio alla Giustizia (?) con la sindrome della persecuzione politica, l’aureola del martire e sfruttando al meglio il sempre più diffuso mal di pancia di milioni di italiani.
Una boccata d’aria per la Lega, un rafforzamento dell’unità nel centro-destra con un prezioso “aiutino” in vista delle elezioni di settembre, ma soprattutto la dimostrazione certificata dell’ipocrisia e del mancato tempismo degli avversari.
Il voto sottolinea infatti la volgarità di un Matteo Renzi che sembra essere sempre di più solo un voltagabbana a comando (o a pagamento, visto che Italia Viva si era astenuta in commissione “salvando” Salvini ed ora gli ha votato contro pur sulla base delle stesse carte!). Resta anche tutta l’ipocrisia di un Movimento 5 Stelle che sembra formato da smemorati pagliacci che fanno finta di dimenticare come con Salvini fossero concordi proprio sul tema immigrazione, così come documentato da mille interviste, articoli e dichiarazioni.
Ipocrisia galoppante anche per quella sublime faccia di bronzo di Conte che fa finta di dimenticare che Salvini era un “suo” ministro e che la Costituzione è chiarissima nel sottolineare le responsabilità collegiali del Premier e del suo governo, di cui ne ha la responsabilità, aspetto che - se dei giudici serri si occuperanno del caso - non potranno che essi stessi sollevare, vedrete per credere.
Si processi quindi Salvini, anche se è probabile che - prima del giudizio penale - tutto si insabbierà per strada, ma il voto del Senato appare comunque come una sciocchezza, una ingiustizia, un autogol o per lo meno di una intempestività sconcertante per il governo.
Salvini ringrazia, ne aveva proprio bisogno.
EFFETTO ANNUNCIO
Siamo ai consueti annunci ad uso camomilla per creare l'aspettativa su un decreto che solo forse si farà.
Nessuno ancora ne ha un’idea concreta, ma intanto da giorni le TV rimbombano che il “decreto agosto” porterà la consueta messe di incentivi, aiuti e bonus “una tantum” per sostenere occupazione ed economia nazionale.
Ma l’Europa non ci aveva obbligati a procedere con riforme strutturali anziché procedere con i soliti “bonus” per avere i sospirati quattrini europei?
Solo due settimane fa non si era arci-giurato a Bruxelles che questa volta l'Italia avrebbe tenuto una politica rigorosa e selettiva della spesa? Giù tutto dimenticato, intanto cresce appunto l’effetto annuncio, un placebo che tranquillizza e rassicura anestetizzando il paese.
Il cerino corre veloce tra le dita, i mesi passano, Conte rinvia, qualcun altro si scotterà.
BUROCRATICHESE
(Dal decreto n. 54 del 31.7.2020):
“Il presidente della Regione Piemonte … VISTO (seguono i richiami a 42 decreti), DATO ATTO (citati 7 punti), RILEVATO (5 capoversi), RITENUTO (4 capoversi), INFORMATO (2 capoversi) SENTITO ( 2 capoversi), ASSUNTO ( 28 righe) PRESO ATTO (2 capoversi), CONSIDERATO (solo 5 righe)…
DOPO BEN 332 RIGHE DI TESTO pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte si ORDINA (finalmente!) … “I decreti numero tal dei tali (sei decreti) dal 17 luglio sono rinnovati fino al 10 agosto”. Stop ed amen,… E ci voleva tanto ?
PS La colpa non è di un Presidente che firma quello che uffici, funzio