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IL PUNTO n. 932 del
1 DICEMBRE 2023
di MARCO
ZACCHERA
Per
scrivermi o contattarmi: marco.zacchera@libero.it
Numeri
arretrati de IL PUNTO e altre news: www.marcozacchera.it
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LETTORI: Come ben sa chi mi segue da diverso tempo una volta all’anno verso
fine novembre IL PUNTO lascia i consueti temi di attualità per un numero
speciale dedicato ad un doveroso “report” sull’attività del VERBANIA CENTER che
ho fondato e seguo da ormai 42 anni. Un ringraziamento speciale a chi poi
decide di darci una mano: posso solo garantire che sono soldi spesi bene e
senza sprechi. Come lo facciamo potete leggerlo qui sotto…
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“ KABA KUKUNA ANDU” (“E’ MEGLIO FARE DEL BENE”)
2023 : VERBANIA CENTER – RELAZIONE DEL 42° ANNO
Cari amici,
Come corre
il tempo! Cominciammo 42 anni fa – era il Natale del 1981 – quando nacque prima
il Pallanza e poi il “Verbania
Center” all’inizio come gruppo di amici e poi da 13 anni come
autonomo Fondo inserito all’ interno della “Fondazione Comunitaria del VCO”.
Cominciammo con la costruzione di un acquedotto a Loyangallany, nel nord del
Kenya, e da allora abbiamo realizzato ben oltre 100 progetti in Africa e in
America Latina.
Come sempre
vorrei ricordare prima di tutto i tanti amici che oggi non ci sono più, insieme
a tutte quelle persone che in questi anni nei modi più diversi si sono
impegnati sia nella solidarietà o realizzando opere concrete con gli aiuti che
abbiamo raccolto
RELAZIONE
FINANZIARIA
Ricordo che
dopo la costituzione del “Fondo Verbania Center” presso la Fondazione
Comunitaria del VCO le disponibilità sono ora da dividersi in due diverse
gestioni: quella “patrimoniale” (che va ad incrementare il fondo iniziale di
adesione alla Fondazione) e la “sezione corrente” dove si versano i fondi
raccolti e li si distribuiscono nelle diverse iniziative.
Quest’anno
le ENTRATE
sono state leggermente inferiori all’anno scorso ma sono state comunque
raccolti 9.639
euro. Gli
IMPEGNI c
omplessivi
nell’anno sono stati pari ad euro 9.800.
Conseguentemente il FONDO DI SPESA CORRENTE disponibile c/ la
Fondazione è sceso da 3.063
euro a 2.902
euro alla data del 16.11.2023, mentre il FONDO PATRIMONIALE
resta invariatoa 73.454,00
euro.
In totale
dall’inizio della sua attività, oltre a molti beni in natura ed attrezzature, il Verbania Center ha quindi superato
come raccolta i 647.000 euro che, salvo i
saldi attuali e il fondo patrimoniale, sono stati tutti spesi nel tempo in
oltre 100 iniziative concrete e diversificate localizzate in tante parti del
mondo dall’ Africa all’America Latina, Medio Oriente ed Est europeo. Contributi
tutti “senza spese” perché ricordo che le nostre iniziative sono mirate e non
hanno nessun costo di amministrazione, viaggi, gestione o rimborso spese.
MOZAMBICO:
NACALA E MACHAVA
In
Mozambico continua la collaborazione con le iniziative della suora salesiana
verbanese Maria Luisa
Spitti e delle sue consorelle. Quest’anno gli aiuti si sono
concretizzati nel mantenere il finanziamento di 3 borse di studio per allieve
infermiere (2.000 euro)
che si sono laureate nell’anno (e ringraziano tutti). Suor Spitti – che opera a
Nacala, nel centro-nord del Mozambico - ci ha chiesto (come sempre!) anche
aiuti urgenti per i molti profughi che scendono dal nord per sfuggire alle
milizie islamiche e in particolare per sistemare i tetti di alcuni edifici
scolastici. A questo fine abbiamo inviato 3.000 euro.
In
Mozambico opera anche la sorella di suor Maria Luisa (Luciana Spitti) una
dinamica laica che lavora a Machava,
nella periferia di Maputo,
la capitale del Mozambico. Come vi ho già relazionato in passato in queste zone
periferiche è assolutamente carente l’assistenza sanitaria e quindi si è
continuato ad investire sul policentro ambulatoriale dove, dopo la
realizzazione o ammodernamento dei reparti di pediatria, oculistica,
stomatologia e pneumologia ci si è concentrati nel nuovo pronto soccorso, diventato
operativo nell’estate 2022.
Nell’ottobre
2022 Luciana – appena tornata a Maputo da un viaggio in Italia – ha avuto però
una grave crisi cardiaca e, dopo un intervento di emergenza, è dovuta tornare a
Verbania per accertamenti e cure. Appena rimessasi è ripartita ed è tornata
alla base dove per ora sta completando alcune opere collegate al nuovo pronto
soccorso (rampa di accesso, porte, impianto di illuminazione) per le quali
abbiamo versato 2.000
euro. Ho promesso un ulteriore aiuto per fine anno, vediamo se però disporremo
dei mezzi per concretizzarlo.
BURUNDI
Già da due
anni abbiamo ripreso contatti con il Burundi, dove abbiamo operato tanti anni
ai tempi di don Carlo e
Giancarlo Masseroni. Quest’anno abbiamo inviato 1.500 euro al centro di Kamenge, località vicino
alla capitale Bujumbura, una fondamentale realtà che da decenni opera per
costruire migliori rapporti interetnici tra i giovani: una grande iniziativa
che merita appoggio per cercare di costruire una nazione condivisa tra le due
realtà tribali hutu e tutzi. Stiamo collaborando alla realizzazione del nuovo
impianto fotovoltaico perché pur essendo vicino alla capitale Kamenge manca
molto spesso la luce elettrica. Abbiamo investito anche 300 euro in una
iniziativa di p. Isaie
Ntahouni che era il parroco a Kiremba di don Carlo Masseroni.
Con questa piccola cifra è stato avviato un allevamento di maiali da parte di
una cooperativa di handicappati della parrocchia che quindi possono trarne un
loro sostentamento e farne un piccolo commercio.
COLOMBIA
Una grande
notizia: chi ricorda il giovane (allora!) missionario della Consolata a
Loyangallany dove tutto iniziò? Mons.
Francisco Munera (che per noi però resta sempre “Pacho”!!) ha
fatto carriera e dopo essere stato 20 anni vescovo in Amazzonia è ora diventato arcivescovo di Cartagena
de Indias, grande città colombiana sul Mar dei Caraibi e la più antica diocesi
del paese. Cartagena – il mondo è piccolo! – è la stessa città
dove da alcuni anni collaboriamo con il dr. Gianfranco Chiappo che opera nelle
periferie tra i ragazzi di strada ed è originario della nostra zona. E’stata
una grande emozione rivedere Pacho quest’estate dopo tanti anni quando è stato
di passaggio a Zurigo, lo abbiamo messo in contatto con Chiappo e stiamo
lavorando ad un progetto comune per i giovani della città che spero decollerà
al più presto. Intanto sono stati destinati 500 euro per una iniziativa sportiva tra i
ragazzi dei barrios che inizierà ai primi di dicembre.
ETIOPIA
Tra i tanti
paesi in difficoltà e di cui si parla poco c’è l’Etiopia in cui si vive un
periodo di grande carestia. Quest’anno è iniziata una collaborazione con il CENTRO AIUTI PER L’ETIOPIA adottando a
distanza un ragazzo handicappato ospitato in uno dei loro centri.
Un impegno
anche per il futuro e per il quale nel 2023 sono stati versati 500 euro.
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LA “FILOSFIA” DEL VERBANIA CENTER
Ricordo la
"filosofia" che sta dietro alle nostre iniziative e che è
riassumibile in pochi punti:
1) nessun
tipo di spesa generale: tutto quello che si raccoglie lo si utilizza e lo si
rendiconta
2) Quando
i progetti sono destinati a delle specifiche comunità, il loro utilizzo non è
mai completamente gratuito, ma sempre soggetto ad un piccolo pagamento o a una
modesta retta di mantenimento, perché tutti siano responsabilizzati al
sacrificio e le iniziative siano ben mantenute. Nel caso di realizzazioni importanti
si sottoscrive un accordo con le autorità locali.
3) Ogni
intervento ha sempre un responsabile locale conosciuto e serio, che possa così
rispondere personalmente della qualità e della rendicontazione di quello che
viene realizzato ad evitare sprechi o cattiva manutenzione perché gli aiuti
internazionali sono pieni di fallimenti da “mordi e fuggi”. I soldi spesi vanno
impegnati bene e devono servire nel tempo.
...CHE PROSEGUE CON IL "FONDO"
Ormai oltre
13 anni fa il “VERBANIA CENTER” si è trasformato da iniziativa spontanea
a fondo autonomo inserito nella Fondazione
Comunitaria del VCO che ha l’obiettivo di contribuire a
sostenere lo sviluppo sociale del nostro territorio e di promuovere la cultura
della solidarietà tra i cittadini del VCO. Le somme investite a patrimonio
producono rendite destinate anche al sostegno dei singoli progetti che vengono
finanziati e gestiti con la sezione corrente, raccogliendo donazioni, contributi e
lasciti di privati cittadini, enti e imprese. Contattandomi potete avere ogni
dettaglio,
Chi
desidera partecipare al progetto Verbania Center, può quindi contribuire con
una donazione sul conto intestato
a Fondazione Comunitaria del VCO presso BANCA INTESA SAN PAOLO
IBAN: IT81 O 03069 09606
1000 0000 0570 indicando però sempre: “al FONDO VERBANIA CENTER
– erogazione liberale per sostegno sua attività”
ATTENZIONE:
DA QUEST’ANNO LE OFFERTE AL VERBANIA CENTER VERSATE TRAMITE LA FONDAZIONE SONO
DETRAIBILI AI FINI FISCALI
GENTE DI
LAGO 3
E’ in
uscita il volume GENTE DI LAGO 3 che continua la fortunata raccolta di quelli
precedenti proponendo nuovi personaggi, racconti, storie del Lago Maggiore e
dintorni. Un testo arricchito da molte foto d’epoca e - come per gli
altri volumi - ho avuto modo di dare un’ampia collaborazione firmandone una
buona parte. Gli amici del Verbania Center possono richiedermelo
direttamente, personalmente o via mail, al prezzo speciale di 20 euro
spese di spedizione comprese.
Il ricavato
verrà devoluto al “Verbania Center” : PUO' ESSERE UN'IDEA SIMPATICA PER UN
OMAGGIO O UN REGALO DI NATALE CHE POSSIAMO FAR ARRIVARE DIRETTAMENTE A
VOSTRO NOME !!
Per ogni necessità potete sempre contattarmi via mail marco.zacchera@libero.it
Buon Natale e grazie dell’attenzione, della fiducia e
dell’amicizia !
P.S. : Ogni
tanto mi chiedono da dove venga il motto “Kaba Kuguna andu” che in swahili significa
“E’ meglio fare del bene”. Era scritto sul tetto di un camion alla periferia di
Nairobi guidato da p. Lorenzo Cometto, missionario della Consolata. Con lui
c’era p. Antonio Bianchi, di Pallanza, che quest’anno ha compiuto 101 anni
(!!), eppure si dà ancora da fare.



Sono nato a Verbania, sul Lago Maggiore, in una famiglia che da secoli ha le sue radici all’Isola dei Pescatori che è quindi da sempre la mia prima piccola patria.


Quando dopo qualche anno di università la Patria si è ricordata di me - allora la naja era obbligatoria – anziché mandarmi tra i paracadutisti - come speravo- mi ha spedito a Pontebba (Udine), a fare l’artigliere da montagna con il mulo al seguito. Pazienza, da allora ho portato la penna sul cappello (e sono con piacere socio dell’ANA) anziché il basco amaranto.
Quasi alla fine del servizio militare (ed era la prima volta che andavo a votare) mi sono candidato al consiglio comunale della mia città, mi hanno subito eletto e di lì ho cominciato la carriera, cresciuta – è il caso di dire – dalla gavetta: dal comune alla provincia, al consiglio regionale del Piemonte nel 1990. In quegli anni essere di Destra significava lavorare seriamente ma essere emarginati, ritrovandosi spesso da soli in un ruolo di dura quanto difficile opposizione, ma è proprio in quel periodo che ho maturato esperienza e rafforzato le mie scelte per costruire una politica che - allora come oggi - intendevo e intendo trasparente, impegnata e concreta. Amavo ed amo stare in mezzo alle persone, discutere con loro, vivere i loro problemi.
Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta e vinta con l'aiuto di oltre 110.000 piemontesi che mi hanno voluto a Montecitorio, unico eletto di Alleanza Nazionale in tutta la circoscrizione del Piemonte 2. La mia circoscrizione elettorale era composta da ben 7 province ma non ho mai mancato ad un appuntamento, ad un incontro.
Subito dopo l’elezione alla Camera Gianfranco Fini mi ha chiamato ad impegnarmi come dirigente nazionale di partito e sono stato così l’ultimo responsabile del dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale e vi ricordate forse il famoso congresso a Fiuggi – quando è stata fondata AN - che ho organizzato proprio io come segretario generale del congresso.
Mi hanno poi rieletto alla Camera nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale di Verbania-Domodossola, dove AN e la allora "Casa delle Libertà" hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. Sono stati gli anni più belli perchè con l'elezione diretta a deputato ero in rapporto diretto con i miei elettori che cercavo quindi di rappresentare bene ogni giorno.
Il mio collegio elettorale era terra di montagna e di laghi, ma non c'è un paese, una frazione e forse anche solo un gruppo di case dove io non sia passato, magari organizzando anche un incontro, un dibattito, una conferenza stando vicino ai problemi della "mia" gente soprattutto quando vi erano momenti di maggiore difficoltà. Organizzavo i miei "Rapporto agli elettori" nelle piazze o nelle palestre, nei saloni dei ristoranti o in quelli parrocchiali e cercavo sempre soprattutto di spiegare con parole semplici cosa succedeva a Roma e perché tante cose non si riuscivano a risolvere, così come per anni ed anni alla TV locale ogni settimana la mia rubrica "Onorevole, permette?" era aperta a tutti.
In quegli anni ho diretto l dipartimento Enti Locali di AN e, dal 2002, sono stato - fino alla fine della storia di Alleanza Nazionale - il responsabile del dipartimento Esteri in contatto (anche perché facevo parte della Commissione Esteri) non solo con moltissime figure politiche mondiali ma soprattutto con gli italiani che vivono nel mondo.
Dal 2001 fino al 2012 sono stato componente e anche presidente per cinque anni della delegazione Italiana alla UEO (Unione Europea Occidentale) che si occupava di difesa e sicurezza europea e sono stato membro del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nel 2005 mi sono nuovamente laureato, questa volta in "Storia delle Civiltà" e sempre a pieni voti con una tesi sui rapporti nel campo della sicurezza tra Unione Europea ed USA dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2006 e nel 2008 sono stato rieletto deputato per un totale di cinque legislature e 18 anni passati a Montecitorio.
Leggendo qualcuno penserà ad esagerazioni ed invece no: lavorando seriamente si può fare tutto questo senza molti problemi (senza autista o auto blu!) e sono sempre rimasto stupito come nelle statistiche risultassi uno dei deputati più attivi per interventi o iniziative parlamentari perché davvero non mi sembrava di esagerare, ma solo – appunto – di impegnarmi seriamente visto d'altronde lo stipendio che ci davano e che imponeva impegno e responsabilità.
Come ho scritto in uno dei miei libri, "STAFFETTE", che ho dedicato ai giovani di oggi (e che vi invito a leggere perché racconta un po’ tutto di me e della politica di questi anni) non ho mai amato l’apparato del potere, i lussi inutili, gli sprechi di quel mondo falso e senza onore che sta da tempo distruggendo l’anima della gente e la natura intorno a noi. Concetti che riprendo anche in "INVERNA", un nuovo titolo uscito nell’autunno 2012.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare (per ora) in 139 paesi del mondo ma una svolta importante nella mia vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori insegnando loro a pescare. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l’umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti verso il "Grande Capo" per tutto quello che abbiamo e che troppe volte diamo per scontato.
Per dare una risposta concreta ho così fondato i VERBANIA CENTER che operano dal Kenya al Mozambico, dal Burundi al Sud America e che oggi sono organizzati in un "Fondo" all'interno della Fondazione Comunitaria del VCO. In oltre 40 anni abbiamo realizzato più di 100 iniziative di sviluppo sociale ed investito oltre 700.000 euro.
Dal Darfur all’Afghanistan, dal Burundi a Timor Est, dal Corno d’Africa al conflitto Mediorientale ho anche visto e vissuto direttamente anche i drammi di tante guerre dimenticate,così come la realtà di tantissimi italiani all’estero che meriterebbero ben più attenzione e rispetto e che invece troppe volte in patria non sono assolutamente considerati.
Credo che si debba essere sempre delle persone semplici: il titolo di onorevole o quello di commendatore non mi sono mai piaciuti, non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio e se non mi conoscete di persona ed avrete occasione di contattarmi per favore chiamatemi così.
Qualcuno dice che sono stato un deputato e un politico anomalo... non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta, quello che parlava al megafono tra le urla (o peggio) nelle assemblee studentesche oppure che prendeva la parola solo contro tutti in consiglio comunale e vorrei ancora essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo e la nostra società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
Anno dopo anno, però, ho scoperto che non sono le ideologie a fare le differenze, ma la qualità delle persone e ne ho trovate di valide e corrette in ogni formazione politica.
E' stata una grande avventura, un onore ed un orgoglio e nel 2012 - anche se avrei potuto rinviare questa scelta - ho anche volontariamente lasciato Montecitorio per svolgere questo incarico a tempo pieno. Per quattro anni ho dato tutto me stesso per la mia città, senza orari né limiti, cercando (gratis) di aiutare e di ascoltare sempre tutti con il massimo impegno possibile. Certo non ho mai fatto discriminazioni di alcun tipo e mi spiace che a volte qualche avversario (ma soprattutto qualche collega di centro-destra) non abbia capito che amministrare una città significa andare ben al di sopra delle opinioni politiche.
Nel 2013 ho scelto di dimettermi da sindaco perchè la mia maggioranza (come il centro-destra a livello nazionale) si era divisa, ma soprattutto sono stato spinto a farlo – e ne ho poi avuto conferma dalle indagini giudiziarie – perché alcune persone a me vicine avevano tramato contro di me diffondendo maldicenze e assurdità: una pagina brutta, una grande sofferenza e delusione che mi ha ferito profondamente.
La “Giustizia” degli uomini mi ha dato completamente ragione ma mi è rimasto il peso di essere stato costretto a lasciare un incarico al quale tenevo, dove ci mettevo il cuore senza risparmiarmi. Ci tenevo perché mi avevano eletto quei miei concittadini che, a larga maggioranza, mi conoscevano di persona e avevano avuto fiducia in me , passano gli anni ma e' una ferita che non si e' rimarginata.
Ho così concluso la mia carriera elettiva ma ho continuato nei miei impegni perché ci sono infinite cose da fare.


