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IL PUNTO di MARCO ZACCHERA


IL PUNTO   n. 932 del 1 DICEMBRE   2023

di MARCO ZACCHERA 

 

Per scrivermi o contattarmi:  marco.zacchera@libero.it

Numeri arretrati de IL PUNTO e altre news:   www.marcozacchera.it

 

..............................................................................................................................................................AI LETTORI: Come ben sa chi mi segue da diverso tempo una volta all’anno verso fine novembre IL PUNTO lascia i consueti temi di attualità per un numero speciale dedicato ad un doveroso “report” sull’attività del VERBANIA CENTER che ho fondato e seguo da ormai 42 anni. Un ringraziamento speciale a chi poi decide di darci una mano: posso solo garantire che sono soldi spesi bene e senza sprechi. Come lo facciamo potete leggerlo qui sotto…  

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“ KABA KUKUNA ANDU”    (“E’ MEGLIO FARE DEL BENE”)

 

2023 : VERBANIA CENTER   –  RELAZIONE DEL 42° ANNO

 

Cari amici,

Come corre il tempo! Cominciammo 42 anni fa – era il Natale del 1981 – quando nacque prima il Pallanza e poi il “Verbania Center” all’inizio come gruppo di amici e poi da 13 anni come autonomo Fondo inserito all’ interno della “Fondazione Comunitaria del VCO”. Cominciammo con la costruzione di un acquedotto a Loyangallany, nel nord del Kenya, e da allora abbiamo realizzato ben oltre 100 progetti in Africa e in America Latina.

Come sempre vorrei ricordare prima di tutto i tanti amici che oggi non ci sono più, insieme a tutte quelle persone che in questi anni nei modi più diversi si sono impegnati sia nella solidarietà o realizzando opere concrete con gli aiuti che abbiamo raccolto

 

RELAZIONE FINANZIARIA

Ricordo che dopo la costituzione del “Fondo Verbania Center” presso la Fondazione Comunitaria del VCO le disponibilità sono ora da dividersi in due diverse gestioni: quella “patrimoniale” (che va ad incrementare il fondo iniziale di adesione alla Fondazione) e la “sezione corrente” dove si versano i fondi raccolti e li si distribuiscono nelle diverse iniziative. 

Quest’anno le ENTRATE sono state leggermente inferiori all’anno scorso ma sono state comunque raccolti 9.639 euro.  Gli IMPEGNI c

omplessivi nell’anno sono stati pari ad euro 9.800. Conseguentemente il FONDO DI SPESA CORRENTE disponibile c/ la Fondazione è sceso da 3.063 euro a 2.902 euro alla data del 16.11.2023, mentre il FONDO PATRIMONIALE resta invariatoa 73.454,00 euro.  

In totale dall’inizio della sua attività, oltre a molti beni in natura ed attrezzature, il Verbania Center ha quindi superato come raccolta i  647.000 euro che, salvo i saldi attuali e il fondo patrimoniale, sono stati tutti spesi nel tempo in oltre 100 iniziative concrete e diversificate localizzate in tante parti del mondo dall’ Africa all’America Latina, Medio Oriente ed Est europeo. Contributi tutti “senza spese” perché ricordo che le nostre iniziative sono mirate e non hanno nessun costo di amministrazione, viaggi, gestione o rimborso spese.

 

MOZAMBICO: NACALA E MACHAVA

In Mozambico continua la collaborazione con le iniziative della suora salesiana verbanese Maria Luisa Spitti e delle sue consorelle. Quest’anno gli aiuti si sono concretizzati nel mantenere il finanziamento di 3 borse di studio per allieve infermiere (2.000 euro) che si sono laureate nell’anno (e ringraziano tutti). Suor Spitti – che opera a Nacala, nel centro-nord del Mozambico - ci ha chiesto (come sempre!) anche aiuti urgenti per i molti profughi che scendono dal nord per sfuggire alle milizie islamiche e in particolare per sistemare i tetti di alcuni edifici scolastici. A questo fine abbiamo inviato 3.000 euro. 

In Mozambico opera anche la sorella di suor Maria Luisa (Luciana Spitti) una dinamica laica che lavora a Machava, nella periferia di Maputo, la capitale del Mozambico. Come vi ho già relazionato in passato in queste zone periferiche è assolutamente carente l’assistenza sanitaria e quindi si è continuato ad investire sul policentro ambulatoriale dove, dopo la realizzazione o ammodernamento dei reparti di pediatria, oculistica, stomatologia e pneumologia ci si è concentrati nel nuovo pronto soccorso, diventato operativo nell’estate 2022.

Nell’ottobre 2022 Luciana – appena tornata a Maputo da un viaggio in Italia – ha avuto però una grave crisi cardiaca e, dopo un intervento di emergenza, è dovuta tornare a Verbania per accertamenti e cure. Appena rimessasi è ripartita ed è tornata alla base dove per ora sta completando alcune opere collegate al nuovo pronto soccorso (rampa di accesso, porte, impianto di illuminazione) per le quali abbiamo versato 2.000 euro. Ho promesso un ulteriore aiuto per fine anno, vediamo se però disporremo dei mezzi per concretizzarlo. 

 

BURUNDI

Già da due anni abbiamo ripreso contatti con il Burundi, dove abbiamo operato tanti anni ai tempi di don Carlo e Giancarlo Masseroni. Quest’anno abbiamo inviato 1.500 euro al centro di Kamenge, località vicino alla capitale Bujumbura, una fondamentale realtà che da decenni opera per costruire migliori rapporti interetnici tra i giovani: una grande iniziativa che merita appoggio per cercare di costruire una nazione condivisa tra le due realtà tribali hutu e tutzi. Stiamo collaborando alla realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico perché pur essendo vicino alla capitale Kamenge manca molto spesso la luce elettrica. Abbiamo investito anche 300 euro in una iniziativa di p. Isaie Ntahouni che era il parroco a Kiremba di don Carlo Masseroni. Con questa piccola cifra è stato avviato un allevamento di maiali da parte di una cooperativa di handicappati della parrocchia che quindi possono trarne un loro sostentamento e farne un piccolo commercio.

 

COLOMBIA

Una grande notizia: chi ricorda il giovane (allora!) missionario della Consolata a Loyangallany dove tutto iniziò? Mons. Francisco Munera (che per noi però resta sempre “Pacho”!!) ha fatto carriera e dopo essere stato 20 anni vescovo in Amazzonia è ora diventato arcivescovo di Cartagena de Indias, grande città colombiana sul Mar dei Caraibi e la più antica diocesi del paese. Cartagena – il mondo è piccolo! – è la stessa città dove da alcuni anni collaboriamo con il dr. Gianfranco Chiappo che opera nelle periferie tra i ragazzi di strada ed è originario della nostra zona. E’stata una grande emozione rivedere Pacho quest’estate dopo tanti anni quando è stato di passaggio a Zurigo, lo abbiamo messo in contatto con Chiappo e stiamo lavorando ad un progetto comune per i giovani della città che spero decollerà al più presto. Intanto sono stati destinati 500 euro per una iniziativa sportiva tra i ragazzi dei barrios che inizierà ai primi di dicembre.

 

ETIOPIA

Tra i tanti paesi in difficoltà e di cui si parla poco c’è l’Etiopia in cui si vive un periodo di grande carestia. Quest’anno è iniziata una collaborazione con il CENTRO AIUTI PER L’ETIOPIA adottando a distanza un ragazzo handicappato ospitato in uno dei loro centri.

Un impegno anche per il futuro e per il quale nel 2023 sono stati versati 500 euro.

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LA “FILOSFIA” DEL VERBANIA CENTER

Ricordo la "filosofia" che sta dietro alle nostre iniziative e che è riassumibile in pochi punti:

1) nessun tipo di spesa generale: tutto quello che si raccoglie lo si utilizza e lo si rendiconta
2) Quando i progetti sono destinati a delle specifiche comunità, il loro utilizzo non è mai completamente gratuito, ma sempre soggetto ad un piccolo pagamento o a una modesta retta di mantenimento, perché tutti siano responsabilizzati al sacrificio e le iniziative siano ben mantenute. Nel caso di realizzazioni importanti si sottoscrive un accordo con le autorità locali.

3) Ogni intervento ha sempre un responsabile locale conosciuto e serio, che possa così rispondere personalmente della qualità e della rendicontazione di quello che viene realizzato ad evitare sprechi o cattiva manutenzione perché gli aiuti internazionali sono pieni di fallimenti da “mordi e fuggi”. I soldi spesi vanno impegnati bene e devono servire nel tempo.

 

...CHE PROSEGUE CON IL "FONDO" 

Ormai oltre 13 anni fa il  “VERBANIA CENTER” si è trasformato da iniziativa spontanea a fondo autonomo inserito nella Fondazione Comunitaria del VCO che ha l’obiettivo di contribuire a sostenere lo sviluppo sociale del nostro territorio e di promuovere la cultura della solidarietà tra i cittadini del VCO. Le somme investite a patrimonio producono rendite destinate anche al sostegno dei singoli progetti che vengono finanziati e gestiti con la sezione corrente, raccogliendo donazioni, contributi e lasciti di privati cittadini, enti e imprese. Contattandomi potete avere ogni dettaglio,

 

Chi desidera partecipare al progetto Verbania Center, può quindi contribuire con una donazione sul conto intestato a Fondazione Comunitaria del VCO presso BANCA INTESA SAN PAOLO IBAN: IT81 O 03069 09606 1000 0000 0570 indicando però sempre: “al FONDO VERBANIA CENTER – erogazione liberale per sostegno sua attività” 

 

ATTENZIONE: DA QUEST’ANNO LE OFFERTE AL VERBANIA CENTER VERSATE TRAMITE LA FONDAZIONE SONO DETRAIBILI AI FINI FISCALI

 

GENTE DI LAGO 3

E’ in uscita il volume GENTE DI LAGO 3 che continua la fortunata raccolta di quelli precedenti proponendo nuovi personaggi, racconti, storie del Lago Maggiore e dintorni. Un testo arricchito da molte foto d’epoca e -  come per gli altri volumi - ho avuto modo di dare un’ampia collaborazione firmandone una buona parte.  Gli amici del Verbania Center possono richiedermelo direttamente, personalmente o via mail, al prezzo speciale di 20 euro spese di spedizione comprese.

Il ricavato verrà devoluto al “Verbania Center” : PUO' ESSERE UN'IDEA SIMPATICA PER UN OMAGGIO O UN REGALO DI NATALE  CHE POSSIAMO FAR ARRIVARE DIRETTAMENTE A VOSTRO NOME !!

 

Per ogni necessità potete sempre contattarmi via mail marco.zacchera@libero.it

Buon Natale e grazie dell’attenzione, della fiducia e dell’amicizia !

 

P.S. : Ogni tanto mi chiedono da dove venga il motto “Kaba Kuguna andu” che in swahili significa “E’ meglio fare del bene”. Era scritto sul tetto di un camion alla periferia di Nairobi guidato da p. Lorenzo Cometto, missionario della Consolata. Con lui c’era p. Antonio Bianchi, di Pallanza, che quest’anno ha compiuto 101 anni (!!), eppure si dà ancora da fare.

 

BUONA SETTIMANA A TUTTI!                                             MARCO ZACCHERA

CHI SONO....

Quando mi capita di raccontare…
Scopro che è difficile sintetizzare la mia vita perché mi rendo conto di aver avuto la fortuna di vivere moltissime esperienze..... (continua)
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Archivio STORICO de IL PUNTO di MARCO ZACCHERA
Il NUOVO LIBRO di MARCO ZACCHERA.....


E’ uscito un mio nuovo libro  “ GENTE DI LAGO: storie e racconti  del Lago Maggiore”
In 164 pagine - tutte a colori - ricordi, personaggi, storie e curiosità della zona del Lago Maggiore e delle sue valli, insieme ad oltre un centinaio di foto storiche, quasi tutte inedite. Una testimonianza interessante della vita sulle rive del Verbano in tempi quasi dimenticati, un omaggio a chi è venuto prima di noi.
Il volume è firmato anche da Carlo Alessandro Pisoni, Ivan Spadoni e altri autori locali che con quest’opera hanno voluto riprendere il successo di “NELLE RETI DEL TEMPO”, una raccolta di foto e testi storici uscita oltre 10 anni fa ed oggi introvabile.
GENTE DI LAGO è in vendita al pubblico a 18 euro, ma i lettori de IL PUNTO possono richiedermi direttamente il libro – se lo desiderano con dedica! - al prezzo ridotto di 16 euro (spese di spedizione comprese) o di 15 euro ciascuna se verranno richieste almeno 2 copie.
Il volume va richiesto direttamente a marco.zacchera@libero.it ricordando di comunicare sempre il proprio INDIRIZZO POSTALE PER LA SPEDIZIONE.
Un bel regalo, per esempio, in vista del prossimo Natale…
 
Marco Zacchera
PUBBLICAZIONE di MARCO ZACCHERA.....


 
L’INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE ?
 
Cosa non ci dicono su Islam, Africa ed Immigrazione
 
 
(dall’introduzione..)
 
 
…Mentre in Italia sull’uso improprio della parola “razzista” si montano settimane di polemiche (come per il caso recente del governatore lombardo Attilio Fontana) pochi sanno che in Sudafrica si sta discutendo un emendamento costituzionale con il quale – se approvato – si potranno espropriare i terreni ai bianchi senza indennizzo, ma anche a vantaggio dei cinesi che in Sudafrica per legge sono equiparati ai neri.
 
Un razzismo alla rovescia – ma concreto - di cui non parla nessuno, un esempio di quante poche informazioni si hanno in questo campo
 
Scrivendo queste note (e con il contributo di PAOLA PALMA) ho cercato infatti di trasmettere – piacciano o meno – informazioni corrette, numeri certi, fatti documentati e poche opinioni.
 
Credo di conoscere bene la materia: ho passato tanti mesi della mia vita in Kenya e in Burundi, Uganda, Ruanda, Mozambico, Madagascar e in tanti altri paesi africani lavorando nel volontariato e toccando con mano tante situazioni disperate.  
 
Nell’aprile del 1994 – ero appena stato eletto deputato – per circostanze davvero fortunate non ci ho lasciato la pelle durante una rivoluzione in Burundi.
 
Di immigrazione e integralismo islamico scrivevo già trent’anni fa quando nessuno ci pensava, ma stando in Africa si capiva chiaramente cosa sarebbe successo e puntualmente i disastri si sono verificati. Vi avviso subito che senza sterzate decise andrà sempre peggio.
 
Intendiamoci, credo sia preciso dovere di tutti aiutare il prossimo: è un obbligo morale, cristiano e sociale, ma bisogna farlo con intelligenza, organizzazione, capacità e programmazione altrimenti non solo si finisce in un disastro, ma attecchisce anche la mala pianta della corruzione e dello sfruttamento alimentando rinnovato odio e razzismo.
 
Scopriamo insieme allora i numeri e i costi del fenomeno, la discriminazione nei fatti verso  tanti italiani, le ipocrisie che ci stanno dietro, le ambiguità vaticane, cosa stia effettivamente succedendo in Sudafrica oppure quali divisioni stiano spaccando la Nigeria, ma anche quali rischi concreti porti la mafia nigeriana.
 
Denunciamo finalmente il vorace neo-colonialismo cinese che viene taciuto e sottovalutato, la schiavitù nei paesi arabi e il moltiplicarsi dei musulmani in Europa con il rifiuto da parte di molti di loro ad accettare e condividere i principi costituzionali europei, così come è vergognoso il silenzio europeo sull’Eritrea e soprattutto sui disastri combinati nel mondo da troppe multinazionali senza scrupoli.
 
Se ne parla poco di tutti questi fattori, ma sono quelli che creano le cause che portano poi i poveracci a sbarcare disperati sulle nostre coste o a morire in mezzo al mare.
 
Ecco quindi che nel libro si lanciano proposte concrete e si propongono tutta una serie di dati statistici sconosciuti (perché spesso volutamente nascosti), così come un interessante sondaggio  sull’umore degli italiani con dati, numeri, fatti, circostanze inoppugnabili.  
 
 
Una informazione corretta e soprattutto documentata – anche se magari scomoda, anticonformista, sicuramente poco “buonista”– è però necessaria per portarci a riflettere, un po’ come il medico che ha il dovere di dire la verità al proprio paziente e non raccontargli balle.
 
Una realtà che potrà essere a volte impietosa e crudele, ma che va conosciuta da chi è malato (come lo è la nostra società italiana ed europea) per almeno tentare le cure necessarie alla sua sopravvivenza…
 
 

                                                                                      Marco Zacchera
CHI SONO.....
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Quando mi capita di raccontare…



Scopro che è difficile sintetizzare la mia vita perché mi rendo conto di aver avuto la fortuna di vivere moltissime esperienze.
Sono nato a Verbania, sul Lago Maggiore, in una famiglia che da secoli ha le sue radici all’Isola dei Pescatori che è quindi da sempre la mia prima piccola patria.

Sono stato educato in una famiglia profondamente cattolica, ma da sempre molto aperta al mondo e quindi già da bambino ho sentito  forte il senso della responsabilità.
Da ragazzo sono stato per molti anni uno scout e per stile di vita ho sempre percepito così una attenzione particolare alla natura, all’impegno sociale, al mio prossimo.
Mi sono laureato alla Bocconi in economia aziendale, ma ho lavorato già da giovanissimo negli alberghi di famiglia e poi svolto attività diversissime tra loro ma appassionanti anche perché non mi piace mai stare con le mani in mano.
Dal giornalista al pescatore professionista, dall’assicuratore a gestire alberghi ed aziende visto che sono poi diventato dottore commercialista e revisore dei conti.
Ho sempre amato lo sport (sono stato per tanti anni arbitro di calcio e ancora adesso appena posso vado a pescare sul mio lago o in giro per il mondo) ho compiuto centinaia di immersioni subacquee e poi paracadutismo, parapendio, rafting e rally automobilistici fino al settembre del 2005 quando  mi sono rotto la schiena andando fuori strada durante un rally in Valdossola.
C'è  stata  poi la politica, la mia grande passione. Ho cominciato da ragazzino nella "Giovane Italia" e nel "Fronte della Gioventù" e poi nel MSI-DN, in Alleanza Nazionale e infine nel PDL, almeno finchè è esistito.
Ricordo sempre con orgoglio che nella mia vita mi sono candidato 20 volte nelle più diverse elezioni e che sono stato eletto venti volte su venti: non so quanti altri possano dire altrettanto.
Nella mia famiglia si discuteva tanto di politica anche perché siamo cinque fratelli con cinque idee diverse (estrema sinistra compresa), con mio padre che invece era sempre stato democristiano. Sono cresciuto così nella cultura del dibattito e del confronto, in casa come a scuola, e già da ragazzo guidavo assemblee studentesche in aperta e continua dialettica contro  il “movimento studentesco” di estrema sinistra, anche se la maggioranza taceva e poi – spesso – mi appoggiava nelle assemblee.
Non ho mai partecipato ad episodi di violenza, anche se più di una volta ho sicuramente rischiato anche fisicamente per le mie idee.
Eravamo giovani! Anni 80 Consiglio Comunale VERBANIA
Eravamo giovani! Anni 80 Consiglio Comunale VERBANIA

Quando dopo qualche anno di università la Patria si è ricordata di me - allora la naja era obbligatoria – anziché mandarmi tra i paracadutisti - come speravo-  mi ha spedito a Pontebba (Udine), a fare l’artigliere da montagna con il mulo al seguito. Pazienza, da allora ho portato la penna sul cappello (e sono con piacere socio dell’ANA) anziché il basco amaranto.
Quasi alla fine del servizio militare (ed era la prima volta che andavo a votare) mi sono candidato al consiglio comunale della mia città, mi hanno subito eletto e di lì ho cominciato la carriera, cresciuta – è il caso di dire – dalla gavetta: dal comune alla provincia, al consiglio regionale del Piemonte nel 1990. In quegli anni essere di Destra significava lavorare seriamente ma essere emarginati, ritrovandosi spesso da soli in un ruolo di dura quanto difficile opposizione, ma è proprio in quel periodo che ho maturato esperienza e rafforzato le mie scelte per costruire una politica che - allora come oggi - intendevo e intendo trasparente, impegnata e concreta. Amavo ed amo stare in mezzo alle persone, discutere con loro, vivere i loro problemi.
Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta e vinta con l'aiuto di oltre 110.000 piemontesi che mi hanno voluto a Montecitorio, unico eletto di Alleanza Nazionale in tutta la circoscrizione del Piemonte 2. La mia circoscrizione elettorale era composta da ben 7 province ma non ho mai mancato ad un appuntamento, ad un incontro.
Subito dopo l’elezione alla Camera Gianfranco Fini mi ha chiamato ad impegnarmi come dirigente nazionale di partito e sono stato così l’ultimo responsabile del dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale e vi ricordate forse il famoso congresso a Fiuggi – quando è stata fondata AN - che ho organizzato proprio io come segretario generale del congresso.

Mi hanno poi rieletto alla Camera nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale di Verbania-Domodossola, dove AN e la allora "Casa delle Libertà" hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. Sono stati gli anni più belli perchè con l'elezione diretta a deputato ero in rapporto diretto con i miei elettori che cercavo quindi di rappresentare bene ogni giorno.
Il mio collegio elettorale era terra di montagna e di laghi, ma non c'è un paese, una frazione e forse anche solo un gruppo di case dove io non sia passato, magari organizzando anche un incontro, un dibattito, una conferenza stando vicino ai problemi della "mia" gente soprattutto quando vi erano momenti di maggiore difficoltà. Organizzavo i miei "Rapporto agli elettori" nelle piazze o nelle palestre, nei saloni dei ristoranti o in quelli parrocchiali e cercavo sempre soprattutto di spiegare con parole semplici cosa succedeva a Roma e perché tante cose non si riuscivano a risolvere, così come per anni ed anni alla TV locale ogni settimana la mia rubrica "Onorevole, permette?" era aperta a tutti.
In quegli anni ho diretto l dipartimento Enti Locali di AN e, dal 2002, sono stato - fino alla fine della storia di Alleanza Nazionale - il responsabile del dipartimento Esteri in contatto (anche perché facevo parte della Commissione Esteri) non solo con moltissime figure politiche mondiali ma  soprattutto con gli italiani che vivono nel mondo.
Dal 2001 fino al 2012 sono stato componente e anche presidente per cinque anni della delegazione Italiana alla UEO (Unione Europea Occidentale) che si occupava di difesa e sicurezza europea e sono stato membro del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nel 2005 mi sono nuovamente laureato, questa volta in "Storia delle Civiltà" e sempre a pieni voti con una tesi sui rapporti nel campo della sicurezza tra Unione Europea ed USA dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2006 e nel 2008 sono stato rieletto deputato per un totale di cinque legislature e 18 anni passati a Montecitorio.
Leggendo qualcuno penserà ad esagerazioni ed invece no: lavorando seriamente si può fare tutto questo senza molti problemi (senza autista o auto blu!) e sono sempre rimasto stupito come nelle statistiche risultassi uno dei deputati più attivi per interventi o iniziative parlamentari perché davvero non mi sembrava di esagerare, ma solo – appunto – di impegnarmi seriamente visto d'altronde lo stipendio che ci davano e che imponeva impegno e responsabilità.

A parte questi incarichi - e anche se ho ormai terminato questa lunga esperienza - continuo davvero a mettercela tutta soprattutto cercando di stare sempre vicino ai problemi della gente.
Ogni giorno ne scopro di nuovi, dalle piccole questioni personali ai grandi problema della nostra Italia e credo sia un punto d’onore impegnarsi concretamente e con onestà per cercare di risolverne qualcuno toccando con mano preconcetti, sprechi e ingiustizie, qualsiasi sia il ruolo che possiamo ricoprire nella società. Oggi posso solo farlo con la penna, e così pubblico articoli su molte testate giornalistiche.
Da quasi 20 anni  ogni settimana edito "IL PUNTO", un foglio via mail di notizie ed informazioni che mi permettono di spaziare sul mondo e sostenere le mie opinioni a diretto contatto con migliaia di lettori.  (chi lo volesse ricevere mi contatti su marco.zacchera@libero.it)
Bisogna a volte saper prendere posizioni scomode o controcorrente, spesso non comprese e contro le quali vi è a volte preconcetto, ma ne vale sempre la pena perché alla fine gli Ideali veri non sono una utopia, ma devono davvero essere traccia e obiettivo di vita.
Per questo  mi sento un cristiano semplice, che cerca di essere coerente e che crede che il Vangelo ci possa insegnare molto nella vita di ogni giorno, concretamente e ricordando soprattutto quella parabola dei "talenti" che nella vita vanno poi restituiti, almeno raddoppiati, prima della fine del viaggio.


Come ho scritto in uno dei miei libri, "STAFFETTE", che ho dedicato ai giovani di oggi (e che vi invito a leggere perché racconta un po’ tutto di me e della politica di questi anni) non ho mai amato l’apparato del potere, i lussi inutili, gli sprechi di quel mondo falso e senza onore che sta da tempo distruggendo l’anima della gente e la natura intorno a noi.  Concetti che riprendo anche in "INVERNA", un nuovo titolo uscito nell’autunno 2012.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare (per ora) in 139 paesi del mondo ma una svolta importante nella mia vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori insegnando loro a pescare. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l’umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti verso il "Grande Capo" per tutto quello che abbiamo e che troppe volte diamo per scontato.
Per dare una risposta concreta ho così fondato i VERBANIA CENTER che operano dal Kenya al Mozambico, dal Burundi al Sud America e che oggi sono organizzati in un "Fondo" all'interno della Fondazione Comunitaria del VCO. In oltre 40 anni abbiamo realizzato più di 100 iniziative di sviluppo sociale ed investito oltre 700.000 euro.

Dal Darfur all’Afghanistan, dal Burundi a Timor Est, dal Corno d’Africa al conflitto Mediorientale ho anche visto e vissuto direttamente anche i drammi di tante guerre dimenticate,così come la realtà di tantissimi italiani all’estero che meriterebbero ben più attenzione e rispetto e che invece troppe volte in patria non sono assolutamente considerati.
Credo che si debba essere sempre delle persone semplici: il titolo di onorevole o quello di commendatore non mi sono mai piaciuti, non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio e se non mi conoscete di persona ed avrete occasione di contattarmi per favore chiamatemi così.
Qualcuno dice che sono stato un deputato e un politico anomalo... non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta, quello che parlava al megafono tra le urla (o peggio) nelle assemblee studentesche oppure che prendeva la parola solo contro tutti in consiglio comunale e vorrei ancora essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo e la nostra società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
Anno dopo anno, però, ho scoperto che non sono le ideologie a fare le differenze, ma la qualità delle persone e ne ho trovate di valide e corrette in ogni formazione politica.

Anche per questi motivi e poiché volevo personalmente mettermi in gioco  nel giugno 2009 mi sono candidato a sindaco della mia città dove da 32 anni ero consigliere di opposizione e  mi hanno eletto con oltre il 54% dei voti al primo turno, primo sindaco di centro-destra a Verbania dopo 64 anni di sindaci e giunte sempre di sinistra o di centro-sinistra.
E' stata una grande avventura, un onore ed un orgoglio e nel 2012 - anche se avrei potuto rinviare questa scelta - ho anche volontariamente lasciato Montecitorio per svolgere questo incarico a tempo pieno. Per quattro anni ho dato tutto me stesso per la mia città, senza orari né limiti, cercando (gratis) di aiutare e di ascoltare sempre tutti con il massimo impegno possibile. Certo non ho mai fatto discriminazioni di alcun tipo e mi spiace che a volte qualche avversario (ma soprattutto qualche collega di centro-destra) non abbia capito che amministrare una città significa andare ben al di sopra delle opinioni politiche.
Nel 2013 ho scelto di dimettermi da sindaco perchè la mia maggioranza (come il centro-destra a livello nazionale) si era divisa, ma soprattutto sono stato spinto a farlo – e ne ho poi avuto conferma dalle indagini giudiziarie – perché alcune persone a me vicine avevano tramato contro di me diffondendo maldicenze e assurdità: una pagina brutta, una grande sofferenza e delusione che mi ha ferito profondamente.
La “Giustizia” degli uomini mi ha dato completamente  ragione ma mi è rimasto il peso di essere stato costretto a lasciare un incarico al quale tenevo, dove ci mettevo il cuore senza risparmiarmi. Ci tenevo perché mi avevano eletto quei miei concittadini che, a larga maggioranza, mi conoscevano di persona e avevano avuto fiducia in me , passano gli anni ma e' una ferita che non si e' rimarginata.
Ho così concluso la mia carriera elettiva ma ho continuato nei miei impegni perché ci sono infinite cose da fare.
Intanto sono tornato a pescare appena posso sul mio lago e quando vedo le albe ed i tramonti - che spesso sul Lago Maggiore sono fantastici - mi considero sempre davvero un privilegiato, anche e soprattutto perché  ho la fortuna di poter vivere quei momenti.  Quando calo le reti in mezzo al lago mi ritrovo a fare gesti antichi come quelli dei miei nonni e dei miei avi e allora mi sento libero e felice nel profondo. A queste cose ho dedicato  “ NELLE RETI DEL TEMPO” e poi diverse edizioni di “GENTE DI LAGO” libri di storia per ricordare come si viveva sul Lago Maggiore nei secoli scorsi, mentre “LA MOSCHERUOLA” .racconta com’era l’Italia della mia giovinezza.
In un altro libro “L’INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE? -  Cosa non ci dicono su Islam, Africa ed immigrazione”, scritto a quattro mani con Paola Palma, abbiamo cercato di raccontare le tante esperienze in Africa con un serio approccio alle tematiche dell’immigrazione verso l’Europa, un fenomeno importante e che non può essere banalizzato.
Ad oggi non ho più incarichi pubblici se non quello di “Commissario italiano alla pesca per le acque internazionali Italo-Svizzere”  titolo altisonante quanto volontario con il quale e – come già faceva mio nonno quasi 90 anni fa – mi occupo di difendere e tutelare la pesca e l’ambiente dei nostri laghi.
Sono stato anche  nominato, ma  qui torneremmo  in campo professionale, presidente del Collegio sindacale di Finpiemonte, la finanziaria della nostra regione e in altri Enti e società.

Ma questi sono tutti  dettagli, l’importante è non cambiare mai nel profondo mantenendo fede agli impegni di  partenza cercando di aiutare gli altri per  restituire qualche “talento in piu” di quelli che il Grande Capo mi ha affidato alla partenza. Speriamo di riuscirci sempre, lo auguro anche a tutti voi.

In amicizia un saluto, Marco Zacchera...
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