IL PUNTO n. 894 del
27 gennaio 2023
di MARCO
ZACCHERA
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SOMMARIO: BRAVO NORDIO – ARRIVEDERCI
A DAVOS – GRILLI A COLAZIONE – GRETA L’IDEALISTA (?)
BRAVO
NORDIO
Ho sempre
considerato Carlo Nordio un ottimo magistrato, equilibrato e deciso, così come
oggi è un ministro competente e di valore, uno dei migliori della squadra della
Meloni.
Soprattutto
stimo Nordio per la sua coerenza: sta cercando di riformare quella bolgia che è
la Giustizia italiana esattamente come ha sempre indicato, anche prima di
diventare ministro. Anche la sua posizione sulle intercettazioni mi sembra
assolutamente coerente: vanno mantenute quelle per i reati gravi e ad esso
connessi senza abusare, ma soprattutto le intercettazioni devono rimanere
comunque riservate e bisogna combattere e finalmente punire chi è responsabile
della loro diffusione, spesso indebita e strumentale visto che troppe volte
sono usate solo per demolire persone che magari poi non vengono
neppure imputate.
E’ poi
davvero l’ora di arrivare a una separazione netta tra politica e magistratura,
così come tra giudici e pubblici ministeri: due ruoli diversi con diverse
carriere. Per questo è assurdo che qualcuno chieda le dimissioni di Nordio,
mentre apprezzo che anche parte della opposizione sia concorde su questi
concetti di serietà, trasparenza e tutela delle persone.
ARRIVEDERCI
A DAVOS
A Davos,
amena ed elegante (ma soprattutto costosa) località turistica svizzera si incontrano
ogni anno i ricchi della terra e i banchieri “à la page” per decidere di
speculazioni, strategie e tendenze economiche. Anche quest’anno c’è stato uno
stuolo di VIP e aerei privati, chiacchiere e vertici più o meno riservati
mentre viene confermato che
l’1% della popolazione detiene oltre il 66% della ricchezza del mondo.
Pensate che mezzo miliardo di donne africane (tutte insieme!) hanno meno
ricchezze di 22 persone tra le più ricche del mondo e la crisi Covid ha
aumentato le disuguaglianze.
Nel biennio
connotato dalla pandemia, l’1%
della popolazione mondiale più ricco ha visto aumentare infatti
il proprio patrimonio di
26mila miliardi di dollari. Tradotto in termini percentuali,
significa che il 63%
dell'incremento complessivo della ricchezza globale del mondo (ovvero dello
sfruttamento delle risorse già esauste del pianeta) è andato a quell' 1% mentre
al restante 99% della popolazione mondiale (tra i quali tutti noi) solo il 37%.
Ma a Davos
tutto ciò non fa mai scandalo si parla di dazi, scambi, prezzi, bonus, diritti
doganali, reciprocità ecc.ecc. MAI che si indichi, si auspichi e soprattutto si
attui un minimo intervento di solidarietà sociale a livello mondiale. Mai che
esca una proposta sensata di tassazione per portare ad un minimo di riequilibrio,
di equità, in fondo di giustizia. Alla fine diventa una soddisfazione morire:
almeno quel giorno anche i ricchi si ritroveranno nudi e soli.
ALLA TAVOLA
DELLE SCHIFEZZE
Benvenuto
al tenebrione mugnaio, meglio noto come “verme della farina”, benvenuto all’
aketa domesticus (volgarmente noto come grillo), due insetti che - insieme ad
altri - dai giorni scorsi sono diventati ufficialmente alimenti accettati
dall’Unione Europea per il consumo umano e saranno quindi utilizzati ad uso
alimentare.
Potrete
mangiarli secchi, fritti, affumicati e - se la cosa vi fa schifo - non
preoccupatevi perché molto probabilmente non saprete mai di mangiarli.
Gli
insetti, infatti, serviranno soprattutto per creare farine da utilizzare per
gli alimenti e quindi per fare poi pane, pasta, pizza, biscotti, siero di
latte, minestre ecc.ecc.
Oh, state
tranquilli, saranno assolutamente indicati negli “ingredienti” a tutela del
consumatore che sulle confezioni, di solito in carattere millimetrico,
indicheranno “farine animali e vegetali”. Così sarà tutto in regola perchè
naturalmente voi mangiate un panino, non vedete la farina con la quale potrà
essere fatto.
Gli insetti
d’altronde fanno parte dell’alimentazione di molti popoli, in Europa non si
usava ma – si sa - noi siamo “open” e “green”, quindi buon appetito.
Quello che
però mi dà fastidio è che a motivazione della scelta c’è soprattutto l’aspetto
“ecologico” ovvero - secondo la UE - mangiare insetti inquina di meno il
pianeta rispetto ad altri cibi.
Visto che i
grilli non saranno catturati uno ad uno e per farne un chilo di farina ne
servono migliaia vedremo quanto inquineranno poi gli allevamenti industriali di
queste specie mentre - sotto sotto - questa decisione europea è stata
spalleggiata dalle varie catene di supermarket a basso costo, industrie
alimentari ecc. che così potranno disporre di altre materie prime sottocosto.
Grazie, mamma Europa!
GRETA
L’IDEALISTA
Da un po'
non si sentiva più parlare di Greta Thunberg, ma è riapparsa per le proteste
contro le nuove centrali a carbone in Germania: dieci minuti di notorietà
mentre i poliziotti – con molta delicatezza – la trasportavano via da una area
vietata davanti a decine di telecamere.
Questa
volta Greta non aveva però tutti i torti: proprio nel momento in cui l’Europa
ha la fantastica pensata di voler obbligare TUTTI gli europei a sistemate TUTTI
gli edifici per attenersi a più rigorosi standard energetici e mette al bando
le auto non elettriche per – ci si dice - difendere il clima e salvare il
pianeta, in Germania viene riaperta ed ingrandita una miniera di lignite
(ovvero il carbone più sporco e impuro che c’è) di ben 25 km quadrati.
Ma per una
volta non parliamo solo delle proteste ecologiste di Greta, ma di come sia
difficile verificare le notizie diffuse sul web, per esempio sui suoi presunti
patrimoni e redditi.
Stando ai
suoi fan Greta si impegna gratuitamente e dona in beneficenza i profitti legati
alla sua immagine, mentre per la rivista People With Money, Greta guida invece
la lista annuale delle “100 attiviste più pagate” (come pubblicato domenica 1
gennaio) grazie a sorprendenti guadagni di 82 milioni di dollari tra dicembre
2021 e dicembre 2022.
Nel
compilare questa lista ogni anno la rivista prende in considerazione fattori
come le retribuzioni anticipate, la partecipazione agli utili, il supporto e il
lavoro pubblicitario. L'attivista svedese avrebbe un patrimonio netto stimato
di 245 milioni di dollari per gli intelligenti investimenti azionari dei suoi
genitori, oltre a proprietà, diritti d’autore, accordi lucrativi di
collaborazione con la linea di cosmetici “Cover Girl”.
Vero o
falso? Verità oppure maldicenze per screditarne l’immagine? Spero che si tratti
di cifre esagerate, altrimenti verrebbe ulteriormente meno – almeno per me – la
credibilità personale della pasionaria ecologista. Sta di fatto che queste
somme vengono smentite dai suoi fan sostenendo che è tutta disinformazione a
cura delle società che promuovono i combustibili fossili, mentre i denigratori
sostengono che dietro a Greta ci sono anche e soprattutto gli interessi delle
società “green” che ne hanno fatto una loro icona pagandola per questo.
Di sicuro
Greta è intanto scesa in politica: offesa per la recente vittoria della destra
in Svezia è intervenuta a sostegno di una manifestazione di protesta davanti al
nuovo parlamento svedese e pubblicando sul web: “Non possiamo essere neutrali
quando la politica mette in gioco la vita. Chi è al potere va sconfitto, i
gruppi emarginati diventano capri espiatori. Resistere. Difendi l’antifascismo,
l’antirazzismo e la giustizia climatica” Anche il clima è quindi ufficialmente
diventato una questione antifascista, questo mi mancava.
Buona
settimana a tutti!
MARCO ZACCHERA



Sono nato a Verbania, sul Lago Maggiore, in una famiglia che da secoli ha le sue radici all’Isola dei Pescatori che è quindi da sempre la mia prima piccola patria.


Quando dopo qualche anno di università la Patria si è ricordata di me - allora la naja era obbligatoria – anziché mandarmi tra i paracadutisti - come speravo- mi ha spedito a Pontebba (Udine), a fare l’artigliere da montagna con il mulo al seguito. Pazienza, da allora ho portato la penna sul cappello (e sono con piacere socio dell’ANA) anziché il basco amaranto.
Quasi alla fine del servizio militare (ed era la prima volta che andavo a votare) mi sono candidato al consiglio comunale della mia città, mi hanno subito eletto e di lì ho cominciato la carriera, cresciuta – è il caso di dire – dalla gavetta: dal comune alla provincia, al consiglio regionale del Piemonte nel 1990. In quegli anni essere di Destra significava lavorare seriamente ma essere emarginati, ritrovandosi spesso da soli in un ruolo di dura quanto difficile opposizione, ma è proprio in quel periodo che ho maturato esperienza e rafforzato le mie scelte per costruire una politica che - allora come oggi - intendevo e intendo trasparente, impegnata e concreta. Amavo ed amo stare in mezzo alle persone, discutere con loro, vivere i loro problemi.
Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta e vinta con l'aiuto di oltre 110.000 piemontesi che mi hanno voluto a Montecitorio, unico eletto di Alleanza Nazionale in tutta la circoscrizione del Piemonte 2. La mia circoscrizione elettorale era composta da ben 7 province ma non ho mai mancato ad un appuntamento, ad un incontro.
Subito dopo l’elezione alla Camera Gianfranco Fini mi ha chiamato ad impegnarmi come dirigente nazionale di partito e sono stato così l’ultimo responsabile del dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale e vi ricordate forse il famoso congresso a Fiuggi – quando è stata fondata AN - che ho organizzato proprio io come segretario generale del congresso.
Mi hanno poi rieletto alla Camera nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale di Verbania-Domodossola, dove AN e la allora "Casa delle Libertà" hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. Sono stati gli anni più belli perchè con l'elezione diretta a deputato ero in rapporto diretto con i miei elettori che cercavo quindi di rappresentare bene ogni giorno.
Il mio collegio elettorale era terra di montagna e di laghi, ma non c'è un paese, una frazione e forse anche solo un gruppo di case dove io non sia passato, magari organizzando anche un incontro, un dibattito, una conferenza stando vicino ai problemi della "mia" gente soprattutto quando vi erano momenti di maggiore difficoltà. Organizzavo i miei "Rapporto agli elettori" nelle piazze o nelle palestre, nei saloni dei ristoranti o in quelli parrocchiali e cercavo sempre soprattutto di spiegare con parole semplici cosa succedeva a Roma e perché tante cose non si riuscivano a risolvere, così come per anni ed anni alla TV locale ogni settimana la mia rubrica "Onorevole, permette?" era aperta a tutti.
In quegli anni ho diretto l dipartimento Enti Locali di AN e, dal 2002, sono stato - fino alla fine della storia di Alleanza Nazionale - il responsabile del dipartimento Esteri in contatto (anche perché facevo parte della Commissione Esteri) non solo con moltissime figure politiche mondiali ma soprattutto con gli italiani che vivono nel mondo.
Dal 2001 fino al 2012 sono stato componente e anche presidente per cinque anni della delegazione Italiana alla UEO (Unione Europea Occidentale) che si occupava di difesa e sicurezza europea e sono stato membro del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nel 2005 mi sono nuovamente laureato, questa volta in "Storia delle Civiltà" e sempre a pieni voti con una tesi sui rapporti nel campo della sicurezza tra Unione Europea ed USA dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2006 e nel 2008 sono stato rieletto deputato per un totale di cinque legislature e 18 anni passati a Montecitorio.
Leggendo qualcuno penserà ad esagerazioni ed invece no: lavorando seriamente si può fare tutto questo senza molti problemi (senza autista o auto blu!) e sono sempre rimasto stupito come nelle statistiche risultassi uno dei deputati più attivi per interventi o iniziative parlamentari perché davvero non mi sembrava di esagerare, ma solo – appunto – di impegnarmi seriamente visto d'altronde lo stipendio che ci davano e che imponeva impegno e responsabilità.
Come ho scritto in uno dei miei libri, "STAFFETTE", che ho dedicato ai giovani di oggi (e che vi invito a leggere perché racconta un po’ tutto di me e della politica di questi anni) non ho mai amato l’apparato del potere, i lussi inutili, gli sprechi di quel mondo falso e senza onore che sta da tempo distruggendo l’anima della gente e la natura intorno a noi. Concetti che riprendo anche in "INVERNA", un nuovo titolo uscito nell’autunno 2012.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare (per ora) in 139 paesi del mondo ma una svolta importante nella mia vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori insegnando loro a pescare. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l’umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti verso il "Grande Capo" per tutto quello che abbiamo e che troppe volte diamo per scontato.
Per dare una risposta concreta ho così fondato i VERBANIA CENTER che operano dal Kenya al Mozambico, dal Burundi al Sud America e che oggi sono organizzati in un "Fondo" all'interno della Fondazione Comunitaria del VCO. In oltre 40 anni abbiamo realizzato più di 100 iniziative di sviluppo sociale ed investito oltre 700.000 euro.
Dal Darfur all’Afghanistan, dal Burundi a Timor Est, dal Corno d’Africa al conflitto Mediorientale ho anche visto e vissuto direttamente anche i drammi di tante guerre dimenticate,così come la realtà di tantissimi italiani all’estero che meriterebbero ben più attenzione e rispetto e che invece troppe volte in patria non sono assolutamente considerati.
Credo che si debba essere sempre delle persone semplici: il titolo di onorevole o quello di commendatore non mi sono mai piaciuti, non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio e se non mi conoscete di persona ed avrete occasione di contattarmi per favore chiamatemi così.
Qualcuno dice che sono stato un deputato e un politico anomalo... non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta, quello che parlava al megafono tra le urla (o peggio) nelle assemblee studentesche oppure che prendeva la parola solo contro tutti in consiglio comunale e vorrei ancora essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo e la nostra società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
Anno dopo anno, però, ho scoperto che non sono le ideologie a fare le differenze, ma la qualità delle persone e ne ho trovate di valide e corrette in ogni formazione politica.
E' stata una grande avventura, un onore ed un orgoglio e nel 2012 - anche se avrei potuto rinviare questa scelta - ho anche volontariamente lasciato Montecitorio per svolgere questo incarico a tempo pieno. Per quattro anni ho dato tutto me stesso per la mia città, senza orari né limiti, cercando (gratis) di aiutare e di ascoltare sempre tutti con il massimo impegno possibile. Certo non ho mai fatto discriminazioni di alcun tipo e mi spiace che a volte qualche avversario (ma soprattutto qualche collega di centro-destra) non abbia capito che amministrare una città significa andare ben al di sopra delle opinioni politiche.
Nel 2013 ho scelto di dimettermi da sindaco perchè la mia maggioranza (come il centro-destra a livello nazionale) si era divisa, ma soprattutto sono stato spinto a farlo – e ne ho poi avuto conferma dalle indagini giudiziarie – perché alcune persone a me vicine avevano tramato contro di me diffondendo maldicenze e assurdità: una pagina brutta, una grande sofferenza e delusione che mi ha ferito profondamente.
La “Giustizia” degli uomini mi ha dato completamente ragione ma mi è rimasto il peso di essere stato costretto a lasciare un incarico al quale tenevo, dove ci mettevo il cuore senza risparmiarmi. Ci tenevo perché mi avevano eletto quei miei concittadini che, a larga maggioranza, mi conoscevano di persona e avevano avuto fiducia in me , passano gli anni ma e' una ferita che non si e' rimarginata.
Ho così concluso la mia carriera elettiva ma ho continuato nei miei impegni perché ci sono infinite cose da fare.


