IL PUNTO n 992 del 14 MARZO 2025
di MARCO ZACCHERA
Per
scrivermi o contattarmi: marco.zacchera@libero.it
Numeri
arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it
SOMMARIO: Mi sento
impotente davanti a un’Europa dove sembra vietato esprimere dubbi su come
investire 800 miliardi in armi, dove in Romania prima si annullano le elezioni
senza che Bruxelles dica una parola e poi si vieta al vincitore di candidarsi.
Un mondo dove nessuno affronta i temi della speculazione economica e della
corruzione che distruggono il futuro di tutti. Un pianeta alieno, dove Musk
sarà pure un ipermiliardario, ma mi sembra assurdo che possa decidere con
un “clik” la pace o la guerra, in terra o nello spazio, per miliardi di
persone. Scusate, ma in un mondo come questo non mi ci ritrovo più.
LA BATTUTA
“L’Europa è
alla canna del gas e con quel che costa sarà una morte lenta e dispendiosa”.
(Andrea
Zhok)
GROENLANDIA
Tutti
prendiamo in giro e ironizziamo su Trump
che vorrebbe prendersi la Groenlandia
che, almeno formalmente, è tuttora territorio danese. Ma perché l’ EUROPA non
“copre d’oro” i groenlandesi per tenersi ben stretto questo grande territorio e
in prospettiva ricavarne risorse strategiche anche per la propria difesa?
Non è solo
una questione economica ma anche storica e culturale, gli abitanti locali sono
52.000 e la Danimarca spende 300 milioni l’anno per mantenerli (ovvero quattro
soldi, meno di MEZZO MILLESIMO di quanto la Von der Leyen vorrebbe spendere per
armarsi) e forse il futuro europeo e non solo della Danimarca è proprio anche
lì: non dovremmo disprezzare questa possibilità.
LA SCALA GENDER
Ha fatto
discutere l’episodio del ragazzino che in una scuola media di Verona si è
rifiutato di salire una scala arcobaleno. Dipingendo i gradini con i colori
della bandiera della pace per salire alle aule del primo piano ed intitolandoli
ciascuno a valori “positivi” dalla tolleranza alla diversità per la giornata
contro l’omofobia, i dirigenti scolastici non avevano pensato che qualcuno non
potesse essere d’accordo. Invece il ragazzo è stato sanzionato con tanto di
nota disciplinare ed accusato dal preside di omofobia. Poi, sotto la grandinata
delle polemiche sollevate dalla famiglia e da alcuni insegnanti, parziale
marcia indietro sostenendo che la nota era stata fatta perché il ragazzo si era
attaccato alla ringhiera “con grave pregiudizio per la sua incolumità” anche se
lo stesso preside per due volte avrebbe scritto ai genitori accusandolo proprio
di omofobia e che proprio per questo si sono ribellati. I dettagli della
cronaca sfumano poi nelle interpretazioni e nelle polemiche che non mi
interessano, legate però al punto fondamentale: può un ragazzo essere in
disaccordo con questa iniziativa e come può esprimerlo? Vedremo le conclusioni
delle autorità scolastiche, ma immaginatevi cosa sarebbe successo in casa
“progressista” e sui media se fosse successo l’esatto contrario.
ENERGIA ALTERNATIVA, LE
CHIACCHIERE E LA REALTA’
Il mondo
ambientalista è a rumore perché è stato presentato un mega-progetto di “parco
eolico” in Maremma. E’ comprensibile che le pale stridano con il paesaggio, gli
uccelli migratori, la bellezza dei luoghi e sicuramente nel progetto c’è molto
da rivedere, ma è il concetto che conta: ogni volta che in Italia poi si
vogliono VERAMENTE fare delle iniziative per favorire le energie “rinnovabili”
arrivano i blocchi.
No
all’eolico per il paesaggio, no ai campi fotovoltaici per l’agricoltura, no
all’idroelettrico perché ormai di fiumi “liberi” non ce ne sono più, resta il
nucleare. Ottimo, finalmente, ma dove e quando si farà la prima centrale?
Appena i tecnici diranno “costruiamola lì!” potere stare certi che insorgeranno
tute le associazioni locali, i sindaci, le province, i comitati, i parchi
ecc.ecc. Interverranno ricorsi e controricorsi al TASR, dei giudici
bloccheranno i lavori per anni, altri giudici riapriranno i cantieri mentre
correranno i mesi e gli anni.
BANCA INTESA: I FRUTTI DEL
SEMI -MONOPOLIO
Nella
nostra zona ha campato (bene) per quasi 150 anni la Banca Popolare di Intra
poi, dopo scelte legate a manie di grandezza, è purtroppo stata assorbita da Veneto Banca a sua volta
regalata (al costo totale di UN euro, una speculazione più che vergognosa) a Banca IntesaSanpaolo che si è
“mangiata” la parte buona della banca lasciando i suoi debiti a “pantalone” con
fregatura degli azionisti.
I frutti
del (quasi) monopolio locale di banca Intesa si sono visti subito con la
chiusura di diverse filiale, mentre è prevista ora un’altra ondata di chiusure.
Ovvio che il modo di “fare banca” è cambiato, ma l’assistere impotenti davanti
allo strapotere di chi dimostra di poter fare quello che vuole a dispetto di
migliaia di clienti e dei dipendenti lascia molta amarezza, soprattutto dopo i
regali che il governo Gentiloni
e la Banca d’Italia hanno fatto a questo istituto.
LUIGI MANFREDI E’ ANDATO
AVANTI
E’ mancato
improvvisamente qualche giorno fa a 91anni il senatore Luigi Manfredi, già
Generale di Corpo d'Armata degli Alpini. Era stato eletto nella nostra zona
come senatore di Forza Italia nel 1996 e per dieci anni abbiamo collaborato
insieme, lui al Senato ed io alla Camera.
Ne ho un
ricordo personale prezioso di una persona retta, concreta, vivace, attenta. Una
collaborazione totale che è poi diventata amicizia, di quelle vere. Aveva
seguito tutta la carriera militare ricoprendo anche l’incarico di addetto
militare presso la nostra ambasciata in Germania e tra l’altro coordinato i
soccorsi nelle zone del basso Piemonte colpite dall'alluvione del 1994. Eletto
senatore, anche per questo era diventato poi responsabile del dipartimento per
la protezione civile presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, non
mancando di sottolinearne le lacune egli sprechi, senza peli sulla lingua.
Nella nostra zona è stato sempre molto presente soprattutto nei momenti di
difficoltà. Grande appassionato di storiografia e soprattutto del periodo
napoleonico, Luigi aveva scritto numerose pubblicazioni, ma soprattutto era un
Alpino “vero”, di dentro e di fuori, anche se lui era un Generale a tre botte
ed io solo un conducente di muli. Lettore appassionato del “Punto” ci sentivamo
spesso e non mancavano mai i suoi commenti, sempre molto precisi. Un abbraccio
a tutta la sua famiglia, non sarà dimenticato.
Approfondimento: COSA
SUCCEDE IN ROMANIA ?
Vi
ricordate l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali in
Romania perchè aveva vinto Calin
Georgescu, un candidato sgradito al governo e – si è subito
sostenuto – amico di Putin?
Georgescu
(che ha annunciato che si ricandiderà alle elezioni, ma ad oggi la sua
candidatura è stata rifiutata dal comitato elettorale per motivi ufficialmente
ancora sconosciuti) si era rivolto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di
Strasburgo per ottenere il ripristino del risultato elettorale, ma il suo
ricorso è stato respinto.
Creando
giurisprudenza, perché il caso non si era mai posto, la Corte ha stabilito che
gli obblighi imposti agli Stati contraenti “a tenere libere elezioni … in
condizioni che garantiscano la libera espressione dell’opinione del popolo
nella scelta del corpo legislativo”, non si applica all’elezione di un Capo di
Stato perché tale elezione non è, appunto, di un “corpo legislativo”.
Mi pare che
a confronto Ponzio Pilato fosse un dilettante.
Visto poi
che Georgescu aveva sostenuto che il turno elettorale era stato annullato per
interferenze politiche la questione è stata dichiarata “manifestamente
infondata” perché presa dalla Corte Costituzionale romena, dimenticando di
ricordare che è composta solo da persone nominate direttamente dai presidenti
di Camera e Senato (i cui partiti avevano perso anche le elezioni di novembre,
oltre che le presidenziali) e quindi di fatto è un consesso tutto “politico”
che si è infatti affrettato ad aiutare chi l’aveva eletto.
Morale: ma
questi giudici di Strasburgo non sono per caso loro stessi soggetti a
condizionamenti politici?
Si parla
comunque molto poco delle dimostrazioni e proteste in atto in Romania forse
perché scomode per Bruxelles, come delle quotidiane polemiche su veri o
presunti tentativi di “golpe” mentre intanto Georgescu è stato arrestato (e
successivamente rilasciato) imputato di azioni contro l'ordine costituzionale,
il mancato rispetto del regime della detenzione di armi e munizioni,
incitamento all'odio pubblico, costituzione di organizzazioni fasciste,
razziste, xenofobe e antisemite, nonché falsificazione della dichiarazione sui
finanziamenti elettorali. Accuse e non processi o condanne, ma un buon sistema
per non lasciarlo candidare.
Intanto i
sondaggi lo danno ulteriormente in ascesa nell’opinione pubblica e dal 23% di
novembre sarebbe salito al 37-38% e - secondo altre fonti - addirittura al 44%.
Escluderlo dal voto sarebbe comunque uno sbaglio e una prepotenza anche
se perché - se dietro di lui ci fosse veramente Putin - chi c’è dietro al
corrotto “sistema” rumeno, magari i fondi di Soros?
Facile
prevedere che le prossime settimane in Romania saranno di estrema tensione.
Questo numero del IL PUNTO è stato
scritto l’11.3.202
BUONA SETTIMANA A TUTTI MARCO ZACCHERA



Sono nato a Verbania, sul Lago Maggiore, in una famiglia che da secoli ha le sue radici all’Isola dei Pescatori che è quindi da sempre la mia prima piccola patria.


Quando dopo qualche anno di università la Patria si è ricordata di me - allora la naja era obbligatoria – anziché mandarmi tra i paracadutisti - come speravo- mi ha spedito a Pontebba (Udine), a fare l’artigliere da montagna con il mulo al seguito. Pazienza, da allora ho portato la penna sul cappello (e sono con piacere socio dell’ANA) anziché il basco amaranto.
Quasi alla fine del servizio militare (ed era la prima volta che andavo a votare) mi sono candidato al consiglio comunale della mia città, mi hanno subito eletto e di lì ho cominciato la carriera, cresciuta – è il caso di dire – dalla gavetta: dal comune alla provincia, al consiglio regionale del Piemonte nel 1990. In quegli anni essere di Destra significava lavorare seriamente ma essere emarginati, ritrovandosi spesso da soli in un ruolo di dura quanto difficile opposizione, ma è proprio in quel periodo che ho maturato esperienza e rafforzato le mie scelte per costruire una politica che - allora come oggi - intendevo e intendo trasparente, impegnata e concreta. Amavo ed amo stare in mezzo alle persone, discutere con loro, vivere i loro problemi.
Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta e vinta con l'aiuto di oltre 110.000 piemontesi che mi hanno voluto a Montecitorio, unico eletto di Alleanza Nazionale in tutta la circoscrizione del Piemonte 2. La mia circoscrizione elettorale era composta da ben 7 province ma non ho mai mancato ad un appuntamento, ad un incontro.
Subito dopo l’elezione alla Camera Gianfranco Fini mi ha chiamato ad impegnarmi come dirigente nazionale di partito e sono stato così l’ultimo responsabile del dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale e vi ricordate forse il famoso congresso a Fiuggi – quando è stata fondata AN - che ho organizzato proprio io come segretario generale del congresso.
Mi hanno poi rieletto alla Camera nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale di Verbania-Domodossola, dove AN e la allora "Casa delle Libertà" hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. Sono stati gli anni più belli perchè con l'elezione diretta a deputato ero in rapporto diretto con i miei elettori che cercavo quindi di rappresentare bene ogni giorno.
Il mio collegio elettorale era terra di montagna e di laghi, ma non c'è un paese, una frazione e forse anche solo un gruppo di case dove io non sia passato, magari organizzando anche un incontro, un dibattito, una conferenza stando vicino ai problemi della "mia" gente soprattutto quando vi erano momenti di maggiore difficoltà. Organizzavo i miei "Rapporto agli elettori" nelle piazze o nelle palestre, nei saloni dei ristoranti o in quelli parrocchiali e cercavo sempre soprattutto di spiegare con parole semplici cosa succedeva a Roma e perché tante cose non si riuscivano a risolvere, così come per anni ed anni alla TV locale ogni settimana la mia rubrica "Onorevole, permette?" era aperta a tutti.
In quegli anni ho diretto l dipartimento Enti Locali di AN e, dal 2002, sono stato - fino alla fine della storia di Alleanza Nazionale - il responsabile del dipartimento Esteri in contatto (anche perché facevo parte della Commissione Esteri) non solo con moltissime figure politiche mondiali ma soprattutto con gli italiani che vivono nel mondo.
Dal 2001 fino al 2012 sono stato componente e anche presidente per cinque anni della delegazione Italiana alla UEO (Unione Europea Occidentale) che si occupava di difesa e sicurezza europea e sono stato membro del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nel 2005 mi sono nuovamente laureato, questa volta in "Storia delle Civiltà" e sempre a pieni voti con una tesi sui rapporti nel campo della sicurezza tra Unione Europea ed USA dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2006 e nel 2008 sono stato rieletto deputato per un totale di cinque legislature e 18 anni passati a Montecitorio.
Leggendo qualcuno penserà ad esagerazioni ed invece no: lavorando seriamente si può fare tutto questo senza molti problemi (senza autista o auto blu!) e sono sempre rimasto stupito come nelle statistiche risultassi uno dei deputati più attivi per interventi o iniziative parlamentari perché davvero non mi sembrava di esagerare, ma solo – appunto – di impegnarmi seriamente visto d'altronde lo stipendio che ci davano e che imponeva impegno e responsabilità.
Come ho scritto in uno dei miei libri, "STAFFETTE", che ho dedicato ai giovani di oggi (e che vi invito a leggere perché racconta un po’ tutto di me e della politica di questi anni) non ho mai amato l’apparato del potere, i lussi inutili, gli sprechi di quel mondo falso e senza onore che sta da tempo distruggendo l’anima della gente e la natura intorno a noi. Concetti che riprendo anche in "INVERNA", un nuovo titolo uscito nell’autunno 2012.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare (per ora) in 139 paesi del mondo ma una svolta importante nella mia vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori insegnando loro a pescare. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l’umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti verso il "Grande Capo" per tutto quello che abbiamo e che troppe volte diamo per scontato.
Per dare una risposta concreta ho così fondato i VERBANIA CENTER che operano dal Kenya al Mozambico, dal Burundi al Sud America e che oggi sono organizzati in un "Fondo" all'interno della Fondazione Comunitaria del VCO. In oltre 40 anni abbiamo realizzato più di 100 iniziative di sviluppo sociale ed investito oltre 700.000 euro.
Dal Darfur all’Afghanistan, dal Burundi a Timor Est, dal Corno d’Africa al conflitto Mediorientale ho anche visto e vissuto direttamente anche i drammi di tante guerre dimenticate,così come la realtà di tantissimi italiani all’estero che meriterebbero ben più attenzione e rispetto e che invece troppe volte in patria non sono assolutamente considerati.
Credo che si debba essere sempre delle persone semplici: il titolo di onorevole o quello di commendatore non mi sono mai piaciuti, non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio e se non mi conoscete di persona ed avrete occasione di contattarmi per favore chiamatemi così.
Qualcuno dice che sono stato un deputato e un politico anomalo... non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta, quello che parlava al megafono tra le urla (o peggio) nelle assemblee studentesche oppure che prendeva la parola solo contro tutti in consiglio comunale e vorrei ancora essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo e la nostra società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
Anno dopo anno, però, ho scoperto che non sono le ideologie a fare le differenze, ma la qualità delle persone e ne ho trovate di valide e corrette in ogni formazione politica.
E' stata una grande avventura, un onore ed un orgoglio e nel 2012 - anche se avrei potuto rinviare questa scelta - ho anche volontariamente lasciato Montecitorio per svolgere questo incarico a tempo pieno. Per quattro anni ho dato tutto me stesso per la mia città, senza orari né limiti, cercando (gratis) di aiutare e di ascoltare sempre tutti con il massimo impegno possibile. Certo non ho mai fatto discriminazioni di alcun tipo e mi spiace che a volte qualche avversario (ma soprattutto qualche collega di centro-destra) non abbia capito che amministrare una città significa andare ben al di sopra delle opinioni politiche.
Nel 2013 ho scelto di dimettermi da sindaco perchè la mia maggioranza (come il centro-destra a livello nazionale) si era divisa, ma soprattutto sono stato spinto a farlo – e ne ho poi avuto conferma dalle indagini giudiziarie – perché alcune persone a me vicine avevano tramato contro di me diffondendo maldicenze e assurdità: una pagina brutta, una grande sofferenza e delusione che mi ha ferito profondamente.
La “Giustizia” degli uomini mi ha dato completamente ragione ma mi è rimasto il peso di essere stato costretto a lasciare un incarico al quale tenevo, dove ci mettevo il cuore senza risparmiarmi. Ci tenevo perché mi avevano eletto quei miei concittadini che, a larga maggioranza, mi conoscevano di persona e avevano avuto fiducia in me , passano gli anni ma e' una ferita che non si e' rimarginata.
Ho così concluso la mia carriera elettiva ma ho continuato nei miei impegni perché ci sono infinite cose da fare.


