IL PUNTO n. 1006 del 20 giugno 2025
di MARCO ZACCHERA
Per
scrivermi o contattarmi: marco.zacchera@libero.it
Numeri
arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it
Sommario: Mentre
continua la guerra in Medio Oriente arriva la nuova tassa “green” europea. Una
riflessione sul PD ed altre notizie (anche buone).
GUERRE
Non so
più cosa scrivere su quanto sta accadendo in Medio Oriente e non solo perché la
situazione cambia di ora in ora. Da una parte credo anch’io che Israele stia
attaccando l’Iran con un “lavoro sporco” di fatto accettato ed appoggiato da
tutto l’Occidente, ma dall’altra penso alle sofferenze di milioni di persone
innocenti. Penso ad un popolo fiero come quello persiano da quasi mezzo secolo
oppresso dalla violenza di una minoranza di fanatici religiosi medioevali,
penso alle decine di migliaia di oppositori iraniani massacrati, alle donne
iraniane uccise e dimenticate. Penso però anche agli israeliani uccisi il 7
ottobre, ma anche ai diritti dei palestinesi ed al dramma di Gaza che ora sfuma
in secondo piano, insieme a tutte le altre guerre nel mondo.
Penso ad
una umanità che si autodistrugge, ai fondi infiniti spesi per armarsi anziché
per cercare di vivere e convivere meglio, all’assurdità del fanatismo religioso
e delle guerre che generano e moltiplicano odio e sofferenze.
ALLEGRI, ARRIVANO LE NUOVE TASSE EUROPEE
Quando
uno stato deve affrontare delle spese straordinarie la manovra classica è
sempre quella di aumentare le accise sulla benzina.
Se non ci
saranno proteste efficaci, lo farà dal 2027 anche l’Unione Europea, ma
visto che lo stile e il lessico hanno sempre la loro importanza non sarà
formalmente una nuova tassa, ma “un positivo e necessario contributo a
contenere l’inquinamento ambientale.”
Sarà la
“tassa sul carbonio” imposta alle aziende che producono idrocarburi
obbligandole a comprare, per poter produrre, dei “buoni green” che ovviamente
scaricheranno poi sui prezzi della benzina, diesel, gas per
riscaldamento.
Tutto per
cercare di tappare i buchi del bilancio UE, ammantarsi contemporaneamente di
buone intenzioni “green” e cercando di schivare da subito le proteste che sono
immediatamente cominciate a circolare.
Poiché
“la democrazia ha il suo costo” vietato far notare che i soldi
serviranno soprattutto per la euro-burocrazia e le nuove spese
militari prevedendo di incassare 700 miliardi di euro tra il 2027 e il 2035 con
un aumento dei costi di produzione per carburanti e gas (compreso il
riscaldamento domestico) di circa il 40%.
Tranquilli,
però, perché “mamma Europa” ha già pensato di destinare circa il 12-15%
dell’introito ad un “Fondo sociale per il clima” da destinare a finanziare
l’isolamento termico delle case e ad incentivare i trasporti pubblici verso la
scelta elettrica.
L’Unione
Europea ha così predisposto una griglia di 16 ipotesi di tassazione da
equilibrare poi a seconda del grado delle reazioni che potrebbero causare, tra
gli altri beni tassabili ci sono zucchero e tabacco. Quella sullo zucchero
verrebbe proposta come “misura sanitaria” sulle bevande gassate e dolcificate,
ovviamente “per favorire una alimentazione più sana ed equilibrata”.
Bello
pensare che l’Europa si occupi così tanto della nostra salute!
Approfondimento: PD, LA BALENA ROSA
Come un
proiettile sparato nel ventre molle di una balena che si perde nel suo
avvolgente strato di grasso, neanche il flop referendario sembra aver smosso
più di tanto il PD targato Schlein
con buona pace per chi sperava che l’evidente insuccesso muovesse in qualche
modo le sue chete acque interne.
Invece
no, nonostante lo scontento di molti e l’insofferenza verso un accordo troppo stretto
con Landini
(e per di più su tematiche che già in partenza si sapeva che non avrebbero
commosso troppo l’elettorato), non ci sono state visibili conseguenze.
Neppure
una riunione di direzione, non una sola voce a levarsi criticando la
segretaria: meglio far finta di prendere per buona la ridicola versione di Boccia (“tanto noi
abbiamo più voti della Meloni”) e un tranquillo “Ci rivediamo alle
politiche”.
Questo
atteggiamento dovrebbe far riflettere chi spera che il PD tenga una linea
politica più chiara o si divida al proprio interno pro o contro la segretaria,
perché il “chiarimento” non arriverà mai, sostanzialmente perché non conviene a
nessuno.
I numeri
sottolineano come il PD sia da anni intorno al 20-22%, che nessun tornado
politico provoca sbalzi, che alla fine è insomma vincente la linea di mantenere
lo status quo, in un sostanziale equilibrismo dove convive sempre tutto e il
suo esatto contrario.
D'altronde
nelle votazioni importanti sia a Roma che in Europa convivono sempre fino a
quattro anime PD che votano contemporaneamente sia il sì che qualcuno per il no
o viceversa, ma con altri che si astengono e altri ancora che
spariscono al momento del voto. Avviene in politica estera come sulle
tematiche LGBTQIA+ (sono aggiornato con la sigla?), i temi economici o del
lavoro senza che nessuno minimamente più si scandalizzi, anzi, la frantumazione
può permettere a ciascuno di poter dire che la propria “anima” interna è pur
sempre rappresentata.
Al di là
della solita, trafelata dichiarazione della Schlein che con perennemente i
capelli unti resta senza fiato davanti alle telecamere, tutto si assesta.
Badando
bene a non prendere nessuna posizione chiara (antifascismo e anti-melonismo a
parte, ovviamente, ma questi sono ingredienti scontati), la politica del PD si
è così trasformata in una calma rendita politica che intanto assicura
continuità nei posti e nei sottoposti, limitandosi a criticare il governo
ma tirando sostanzialmente a campare.
Sarebbe
ora che gli avversari (e soprattutto gli elettori) si convincessero di dare
addio alle speranze di una divisione traumatica, di una scelta di campo chiara,
di “un qualcosa di sinistra” che identifichi e renda credibile un qualsivoglia
obiettivo: il ventre molle della balena rosa assorbe tutto, compreso qualche
sostanzioso scandalo in periferia.
L’esempio
più visibile è il silenzio dei “renziani”
forse ancora esistenti nel partito ma che restano comunque ibernati, oltre agli
amici di Bonaccini sempre
in prudente (prudentissima) attesa e certamente senza mai alzare la voce, tanto
che qualcuno comincia a chiedersi cosa serva averlo alla presidenza del PD se
poi non condiziona comunque la segretaria.
Per il PD
conta di più quindi la polizza di assicurazione che viene dalla continuità del
potere, non disprezzando l’opposizione interna una “quota di garanzia” per
future liste e candidati in un PD che sembra aver fatto proprio il motto di
Andreotti del “tagliare e sopire” in attesa che la Meloni si faccia male da
sola o inciampi nei tanti trabocchetti tesi (più che a lei) alla sua corte
spesso tutt’altro che furba o cristallina.
D'altronde
è ormai certezza che l’elettorato PD accetta tutto (o quasi) perché non ha
alternative: troppo rozza la demagogia di Conte, troppa sinistra in un
abbraccio spinto con Bonelli
o Fratoiani,
troppo pericoloso convergere al centro con il rischio di perdere più che averne
vantaggi. “Arrivederci alle politiche” insomma, che magari intanto qualcosa
succederà e - visto il mondo inquieto che viviamo – comunque già sopravvivere
non è così scontato
TORNA GENTE DI LAGO 3
E’
tornato disponibile, grazie ad una nuova ristampa a cura della Pro Loco
dell’Isola dei Pescatori perché la prima edizione era andata esaurita, – GENTE DI LAGO 3 - il
volume pubblicato due anni fa con nuove storie, racconti, personaggi del Lago
Maggiore. Chi ne desidera una o più copie copia può richiedermela via mail.
(marco.zacchera@libero.it).
Il ricavato andrà - come in passato - a favore del “Verbania Center”.
Costo a copia, spese di spedizione comprese, euro 22.
BUONA NOTIZIA A YANGOON
Ci sono
molti modi per festeggiare all’estero la festa della Repubblica, il 2 giugno.
Segnalo
la bella iniziativa della nostra ambasciata a Yangoon (Myanmar, l’ex Birmania)
dove - anziché il solito, elegante ricevimento ufficiale (superando così il
protocollo di dover anche far partecipare rappresentanti dell’attuale giunta
militare al potere, non riconosciuta dai governi occidentali) - lo staff al
completo dell’ambasciata, guidato dall’ambasciatore Nicolò Tassoni e
coadiuvato anche da alcuni volontari italiani presenti in zona, ha servito ben
2.500 pasti alla gente più povera nel quartiere disastrato di Golden Beehive,
un agglomerato di baracche costruito ai limiti di una discarica, dove - tra
l'altro - funziona l’asilo con cui collaboriamo anche come Verbania Center.
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Sono nato a Verbania, sul Lago Maggiore, in una famiglia che da secoli ha le sue radici all’Isola dei Pescatori che è quindi da sempre la mia prima piccola patria.


Quando dopo qualche anno di università la Patria si è ricordata di me - allora la naja era obbligatoria – anziché mandarmi tra i paracadutisti - come speravo- mi ha spedito a Pontebba (Udine), a fare l’artigliere da montagna con il mulo al seguito. Pazienza, da allora ho portato la penna sul cappello (e sono con piacere socio dell’ANA) anziché il basco amaranto.
Quasi alla fine del servizio militare (ed era la prima volta che andavo a votare) mi sono candidato al consiglio comunale della mia città, mi hanno subito eletto e di lì ho cominciato la carriera, cresciuta – è il caso di dire – dalla gavetta: dal comune alla provincia, al consiglio regionale del Piemonte nel 1990. In quegli anni essere di Destra significava lavorare seriamente ma essere emarginati, ritrovandosi spesso da soli in un ruolo di dura quanto difficile opposizione, ma è proprio in quel periodo che ho maturato esperienza e rafforzato le mie scelte per costruire una politica che - allora come oggi - intendevo e intendo trasparente, impegnata e concreta. Amavo ed amo stare in mezzo alle persone, discutere con loro, vivere i loro problemi.
Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta e vinta con l'aiuto di oltre 110.000 piemontesi che mi hanno voluto a Montecitorio, unico eletto di Alleanza Nazionale in tutta la circoscrizione del Piemonte 2. La mia circoscrizione elettorale era composta da ben 7 province ma non ho mai mancato ad un appuntamento, ad un incontro.
Subito dopo l’elezione alla Camera Gianfranco Fini mi ha chiamato ad impegnarmi come dirigente nazionale di partito e sono stato così l’ultimo responsabile del dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale e vi ricordate forse il famoso congresso a Fiuggi – quando è stata fondata AN - che ho organizzato proprio io come segretario generale del congresso.
Mi hanno poi rieletto alla Camera nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale di Verbania-Domodossola, dove AN e la allora "Casa delle Libertà" hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. Sono stati gli anni più belli perchè con l'elezione diretta a deputato ero in rapporto diretto con i miei elettori che cercavo quindi di rappresentare bene ogni giorno.
Il mio collegio elettorale era terra di montagna e di laghi, ma non c'è un paese, una frazione e forse anche solo un gruppo di case dove io non sia passato, magari organizzando anche un incontro, un dibattito, una conferenza stando vicino ai problemi della "mia" gente soprattutto quando vi erano momenti di maggiore difficoltà. Organizzavo i miei "Rapporto agli elettori" nelle piazze o nelle palestre, nei saloni dei ristoranti o in quelli parrocchiali e cercavo sempre soprattutto di spiegare con parole semplici cosa succedeva a Roma e perché tante cose non si riuscivano a risolvere, così come per anni ed anni alla TV locale ogni settimana la mia rubrica "Onorevole, permette?" era aperta a tutti.
In quegli anni ho diretto l dipartimento Enti Locali di AN e, dal 2002, sono stato - fino alla fine della storia di Alleanza Nazionale - il responsabile del dipartimento Esteri in contatto (anche perché facevo parte della Commissione Esteri) non solo con moltissime figure politiche mondiali ma soprattutto con gli italiani che vivono nel mondo.
Dal 2001 fino al 2012 sono stato componente e anche presidente per cinque anni della delegazione Italiana alla UEO (Unione Europea Occidentale) che si occupava di difesa e sicurezza europea e sono stato membro del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nel 2005 mi sono nuovamente laureato, questa volta in "Storia delle Civiltà" e sempre a pieni voti con una tesi sui rapporti nel campo della sicurezza tra Unione Europea ed USA dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2006 e nel 2008 sono stato rieletto deputato per un totale di cinque legislature e 18 anni passati a Montecitorio.
Leggendo qualcuno penserà ad esagerazioni ed invece no: lavorando seriamente si può fare tutto questo senza molti problemi (senza autista o auto blu!) e sono sempre rimasto stupito come nelle statistiche risultassi uno dei deputati più attivi per interventi o iniziative parlamentari perché davvero non mi sembrava di esagerare, ma solo – appunto – di impegnarmi seriamente visto d'altronde lo stipendio che ci davano e che imponeva impegno e responsabilità.
Come ho scritto in uno dei miei libri, "STAFFETTE", che ho dedicato ai giovani di oggi (e che vi invito a leggere perché racconta un po’ tutto di me e della politica di questi anni) non ho mai amato l’apparato del potere, i lussi inutili, gli sprechi di quel mondo falso e senza onore che sta da tempo distruggendo l’anima della gente e la natura intorno a noi. Concetti che riprendo anche in "INVERNA", un nuovo titolo uscito nell’autunno 2012.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare (per ora) in 139 paesi del mondo ma una svolta importante nella mia vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori insegnando loro a pescare. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l’umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti verso il "Grande Capo" per tutto quello che abbiamo e che troppe volte diamo per scontato.
Per dare una risposta concreta ho così fondato i VERBANIA CENTER che operano dal Kenya al Mozambico, dal Burundi al Sud America e che oggi sono organizzati in un "Fondo" all'interno della Fondazione Comunitaria del VCO. In oltre 40 anni abbiamo realizzato più di 100 iniziative di sviluppo sociale ed investito oltre 700.000 euro.
Dal Darfur all’Afghanistan, dal Burundi a Timor Est, dal Corno d’Africa al conflitto Mediorientale ho anche visto e vissuto direttamente anche i drammi di tante guerre dimenticate,così come la realtà di tantissimi italiani all’estero che meriterebbero ben più attenzione e rispetto e che invece troppe volte in patria non sono assolutamente considerati.
Credo che si debba essere sempre delle persone semplici: il titolo di onorevole o quello di commendatore non mi sono mai piaciuti, non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio e se non mi conoscete di persona ed avrete occasione di contattarmi per favore chiamatemi così.
Qualcuno dice che sono stato un deputato e un politico anomalo... non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta, quello che parlava al megafono tra le urla (o peggio) nelle assemblee studentesche oppure che prendeva la parola solo contro tutti in consiglio comunale e vorrei ancora essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo e la nostra società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
Anno dopo anno, però, ho scoperto che non sono le ideologie a fare le differenze, ma la qualità delle persone e ne ho trovate di valide e corrette in ogni formazione politica.
E' stata una grande avventura, un onore ed un orgoglio e nel 2012 - anche se avrei potuto rinviare questa scelta - ho anche volontariamente lasciato Montecitorio per svolgere questo incarico a tempo pieno. Per quattro anni ho dato tutto me stesso per la mia città, senza orari né limiti, cercando (gratis) di aiutare e di ascoltare sempre tutti con il massimo impegno possibile. Certo non ho mai fatto discriminazioni di alcun tipo e mi spiace che a volte qualche avversario (ma soprattutto qualche collega di centro-destra) non abbia capito che amministrare una città significa andare ben al di sopra delle opinioni politiche.
Nel 2013 ho scelto di dimettermi da sindaco perchè la mia maggioranza (come il centro-destra a livello nazionale) si era divisa, ma soprattutto sono stato spinto a farlo – e ne ho poi avuto conferma dalle indagini giudiziarie – perché alcune persone a me vicine avevano tramato contro di me diffondendo maldicenze e assurdità: una pagina brutta, una grande sofferenza e delusione che mi ha ferito profondamente.
La “Giustizia” degli uomini mi ha dato completamente ragione ma mi è rimasto il peso di essere stato costretto a lasciare un incarico al quale tenevo, dove ci mettevo il cuore senza risparmiarmi. Ci tenevo perché mi avevano eletto quei miei concittadini che, a larga maggioranza, mi conoscevano di persona e avevano avuto fiducia in me , passano gli anni ma e' una ferita che non si e' rimarginata.
Ho così concluso la mia carriera elettiva ma ho continuato nei miei impegni perché ci sono infinite cose da fare.


