IL PUNTO n. 1008 del 4 luglio 2025
di MARCO ZACCHERA
Per
scrivermi o contattarmi: marco.zacchera@libero.it
Numeri
arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it
Sommario:
Negli USA il conflitto tra Trump e Musk sta assumendo i contorni
più della irresponsabilità oltre che della pagliacciata, mentre in Italia parte
della Magistratura sta boicottando in modo evidente le decisioni del governo e
il voto del parlamento. Come d’uso, tace ovviamente il Quirinale.
AI SIGNORI MAGISTRATI…
Chiariamoci
subito: chi scrive tre anni fa votò per il centro-destra con la precisa volontà
e speranza che finalmente in Italia cambiasse qualcosa, ma devo prendere atto
che sul piano interno c’è un evidente boicottaggio di una parte della
Magistratura che sta facendo di tutto per bloccare l’operatività politica del
governo.
Il punto
fondamentale è capire dove siano i confini tra i tre poteri dello Stato
rispetto al dettato costituzionale visto che appare innegabile come quello
giudiziario stia prendendo molto più peso e spazio degli altri, di fatto
diventando un baluardo politico, spesso megafono della attuale opposizione.
Tutto è
opinabile, ma come può per esempio la Corte di Cassazione (che NON è quella
Costituzionale!) criticare in anticipo il “decreto sicurezza” – che nel
frattempo è però diventato legge - sostenendo che mancano i presupposti della
“necessità ed urgenza” facendo finta di dimenticare che – piaccia o no – da
decenni la gran parte del lavoro parlamentare è meramente di convertire
decreti?
E’ una
ipocrisia sollevare il problema solo su alcuni temi e non altri, guarda caso su
quelli che più sono stati ostacolati da una certa parte politica, di fatto
l’opposizione.
Si
potrebbe sostenere “meno male che intervengono i magistrati perché la Meloni
sta trasformando l’Italia in un paese antidemocratico ed autoritario” ma –
usando un minimo di obiettività – non è vero e tantomeno per il “decreto
sicurezza”. E’ forse “autoritario” perché limita i blocchi stradali? Ma è
giusto allora che poche persone possano a volte bloccare l’intero paese come è
successo l’altra settimana a Bologna o quasi ogni venerdì per il traffico
ferroviario?
Questo ed
altri sono comunque aspetti marginali della legge, mentre o i signori
cassazionisti vivono su Marte o forse- andando in giro in auto blu - non
vivono la realtà di una metropolitana cittadina, della fermata di un autobus o
di una periferia urbana. Necessità, urgenza? Le capirebbero meglio anche i
signori giudici se gli capitasse di essere borseggiati o se un abusivo
occupasse loro la casa. Il “disagio sociale” non va sottolineato tanto
per chi occupa abusivamente e costretto a rilasciare l’indebito, ma semmai per
chi viene occupato e si ritrova senza casa.
Il top
dell’assurdità si raggiunge poi sul piano dell’immigrazione dove il governo in
questi ultimi tempi ha concretamente affrontato il problema aumentando la
possibilità di flussi regolari (si avvia in questi giorni un provvedimento per
500.000 casi in 3 anni, un record) che è il modo giusto per rendere
l’immigrazione possibile e sicura combattendo così chi guadagna sulla
disperazione e l’immigrazione clandestina.
Eppure
tutto viene fatto per bloccare ogni nuova norma o il centro in Albania che è
un concreto ed utile “cuscinetto” per vagliare i diritti (ma anche i
doveri) di chi entra illegalmente nel paese.
La
sinistra e i magistrati si indignano per i diritti calpestati degli immigrati
clandestini? Si dimenticano che nessuno tocca il loro diritto di asilo
politico, ma “vero” mentre al 99% questa è invece solo una scusa, comprensibile
per “motivi umanitari” ma che troppe volte diventa la giustificazione formale
per una immigrazione senza regole.
Se chi
vuole arrivare sa di rischiare effettivamente l’immediata espulsione non parte
(pagando caro) del suo lontano villaggio, ma se è prassi che se si arriva in
Italia ci si resta saltando la fila e al posto di chi ne avrebbe i titoli,
dov’è il diritto, l’equità, la giustizia?
I
cittadini votano e se non sono contenti del governo voteranno per altri la
prossima volta, mentre i magistrati sono inamovibili, ingiudicabili e in
concreto non rispondono mai dei propri atti, nonostante perfino i referendum
sulla loro responsabilità, mai applicati. Chi giudica i controllori? Di fatto
nessuno. perché per la casta dei giudici c’è sostanziale impunità, anche quando
debordano dai limiti costituzionali nel consueto silenzio del Colle che qualche
presa di posizione più rigida a volte potrebbe esprimerla, visto anche che
decreti e leggi portano comunque sempre la firma di Mattarella,
formalmente anche capo del CSM e della Magistratura italiana.
GAZA: BASTA!
Non si
può più aspettare, il mondo deve imporre ad Israele di fermarsi a Gaza e ad
Hamas di rilasciare i pochi ostaggi superstiti. Si sono superati da tempo i
limiti della rappresaglia e della vendetta per l’attacco del 7 ottobre 2023.
Non è più una questione di sicurezza ma di umanità, di logica, di buon senso e credo
che ne siano convinti anche molti israeliani e amici di Israele.
RUSSIA VS. EUROPA
Dopo la
dichiarata conquista di Luhansk l’invasione russa permette ora a Putin di
controllare (fonte RAI) il 20% del territorio ucraino e il 75% delle “terre
contese” ovvero l’est del paese dove vi era storicamente una forte presenza
russa. Un po’ poco dopo tre anni e mezzo di guerra e 696.410 tra morti o
feriti russi (secondo Kiev) già alla fine del 2024.
Con
questi poco brillanti risultati non riesco proprio a capire con quali forze e
come potrebbe mai Putin voler conquistare le repubbliche baltiche, la Polonia,
attaccare l’Europa o rappresentare una serie minaccia per il nostro continente.
Nel
frattempo la NATO ha inserito altri paesi, prima neutrali, all’interno della
propria alleanza, di fatto (salvo che per l’Ucraina) circondando la Russia, ha
deciso di TRIPLICARE le spese militari e l’UE ha votato un piano di 800
MILIARDI di euro (quasi tutti a debito) per riarmarsi.
Ma a
qualcuno non sfiora il sospetto che si stia montando un “casus belli” per un
rischio più immaginario che reale? Vale davvero la pena ridurre o condizionare
tutti gli investimenti europei per servizi e spesa sociale, sviluppo, imprese,
economia e ambiente solo per finanziare le nostre spese militari? E' un affare
per l’Europa pagare molto di più l’energia pur di danneggiare e sanzionare la
Russia?
Non è per
caso che solo grazie a Putin la NATO abbia così ritrovato un motivo per
sopravvivere a sé stessa e fare la felicità di chi prospera producendo armi e
relative tecnologie? Lasciatemi almeno il dubbio…
VERBANIA: LA VOLPE E L’UVA
A
Verbania è apparso un manifesto di Forza Italia contro il sindaco Giandomenico
Albertella (di centro-destra) “bocciato” da FI dopo il primo anno di
amministrazione. Personalmente mi pare che la giunta attuale stia lavorando
abbastanza bene, che la città sia più curata di prima e non abbia davvero molte
responsabilità su alcuni lavori pubblici assurdi ereditati dal passato, ma mi
viene in mente la favoletta di Esopo della volpe e dell’uva. Non è che a Forza
Italia locale “bruci” ancora, soprattutto, di aver perso malamente le elezioni
dell’anno scorso?
TORNA GENTE DI LAGO 3
E’
tornato disponibile, grazie ad una nuova ristampa a cura della Pro Loco
dell’Isola dei Pescatori perché la prima edizione era andata esaurita, – GENTE DI LAGO 3 - il
volume pubblicato due anni fa con nuove storie, racconti, personaggi del Lago
Maggiore. Chi ne desidera una o più copie copia può richiedermela via mail. (marco.zacchera@libero.it).
Il ricavato andrà - come in passato - a favore del “Verbania Center”.
Costo a copia, spese di spedizione comprese, euro 22.
E’ LA STORIA, BELLEZZA !
Si chiama
"E' la Storia
bellezza", esce tutti i sabato mattina, è gratuita e,
ovviamente parla di storia. Quella che vi segnalo, visto che ci collaboro, è
una newsletter un po' diversa dalle altre perché - essendo curata da un
giornalista "vecchia scuola" come Fabio Andriola, direttore del sito e della
rivista "Storia In Rete", www.storiainrete.com - ha l'obbiettivo di
mostrare e commentare i mille modi che il Passato usa per influenzare il nostro
Presente.
Quindi
non temi scelti a caso o il semplice ricordo di qualche anniversario ma un
incrocio costante tra cronaca e storia, visto che in tutto il mondo
intorno al Passato non si smette di discutere, litigare e riflettere anche
grazie a nuove scoperte e nuove interpretazioni. Insomma, uno strumento
originale di informazione basato per lo più sulla stampa internazionale. Ci si
può iscrivere gratuitamente
a "E' la Storia bellezza" (oppure consultare le newsletter delle
settimane passate) a questo indirizzo storiainrete.substack.com
BUONA SETTIMANA A TUTTI ! MARCO ZACCHERA



Sono nato a Verbania, sul Lago Maggiore, in una famiglia che da secoli ha le sue radici all’Isola dei Pescatori che è quindi da sempre la mia prima piccola patria.


Quando dopo qualche anno di università la Patria si è ricordata di me - allora la naja era obbligatoria – anziché mandarmi tra i paracadutisti - come speravo- mi ha spedito a Pontebba (Udine), a fare l’artigliere da montagna con il mulo al seguito. Pazienza, da allora ho portato la penna sul cappello (e sono con piacere socio dell’ANA) anziché il basco amaranto.
Quasi alla fine del servizio militare (ed era la prima volta che andavo a votare) mi sono candidato al consiglio comunale della mia città, mi hanno subito eletto e di lì ho cominciato la carriera, cresciuta – è il caso di dire – dalla gavetta: dal comune alla provincia, al consiglio regionale del Piemonte nel 1990. In quegli anni essere di Destra significava lavorare seriamente ma essere emarginati, ritrovandosi spesso da soli in un ruolo di dura quanto difficile opposizione, ma è proprio in quel periodo che ho maturato esperienza e rafforzato le mie scelte per costruire una politica che - allora come oggi - intendevo e intendo trasparente, impegnata e concreta. Amavo ed amo stare in mezzo alle persone, discutere con loro, vivere i loro problemi.
Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta e vinta con l'aiuto di oltre 110.000 piemontesi che mi hanno voluto a Montecitorio, unico eletto di Alleanza Nazionale in tutta la circoscrizione del Piemonte 2. La mia circoscrizione elettorale era composta da ben 7 province ma non ho mai mancato ad un appuntamento, ad un incontro.
Subito dopo l’elezione alla Camera Gianfranco Fini mi ha chiamato ad impegnarmi come dirigente nazionale di partito e sono stato così l’ultimo responsabile del dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale e vi ricordate forse il famoso congresso a Fiuggi – quando è stata fondata AN - che ho organizzato proprio io come segretario generale del congresso.
Mi hanno poi rieletto alla Camera nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale di Verbania-Domodossola, dove AN e la allora "Casa delle Libertà" hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. Sono stati gli anni più belli perchè con l'elezione diretta a deputato ero in rapporto diretto con i miei elettori che cercavo quindi di rappresentare bene ogni giorno.
Il mio collegio elettorale era terra di montagna e di laghi, ma non c'è un paese, una frazione e forse anche solo un gruppo di case dove io non sia passato, magari organizzando anche un incontro, un dibattito, una conferenza stando vicino ai problemi della "mia" gente soprattutto quando vi erano momenti di maggiore difficoltà. Organizzavo i miei "Rapporto agli elettori" nelle piazze o nelle palestre, nei saloni dei ristoranti o in quelli parrocchiali e cercavo sempre soprattutto di spiegare con parole semplici cosa succedeva a Roma e perché tante cose non si riuscivano a risolvere, così come per anni ed anni alla TV locale ogni settimana la mia rubrica "Onorevole, permette?" era aperta a tutti.
In quegli anni ho diretto l dipartimento Enti Locali di AN e, dal 2002, sono stato - fino alla fine della storia di Alleanza Nazionale - il responsabile del dipartimento Esteri in contatto (anche perché facevo parte della Commissione Esteri) non solo con moltissime figure politiche mondiali ma soprattutto con gli italiani che vivono nel mondo.
Dal 2001 fino al 2012 sono stato componente e anche presidente per cinque anni della delegazione Italiana alla UEO (Unione Europea Occidentale) che si occupava di difesa e sicurezza europea e sono stato membro del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nel 2005 mi sono nuovamente laureato, questa volta in "Storia delle Civiltà" e sempre a pieni voti con una tesi sui rapporti nel campo della sicurezza tra Unione Europea ed USA dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Nel 2006 e nel 2008 sono stato rieletto deputato per un totale di cinque legislature e 18 anni passati a Montecitorio.
Leggendo qualcuno penserà ad esagerazioni ed invece no: lavorando seriamente si può fare tutto questo senza molti problemi (senza autista o auto blu!) e sono sempre rimasto stupito come nelle statistiche risultassi uno dei deputati più attivi per interventi o iniziative parlamentari perché davvero non mi sembrava di esagerare, ma solo – appunto – di impegnarmi seriamente visto d'altronde lo stipendio che ci davano e che imponeva impegno e responsabilità.
Come ho scritto in uno dei miei libri, "STAFFETTE", che ho dedicato ai giovani di oggi (e che vi invito a leggere perché racconta un po’ tutto di me e della politica di questi anni) non ho mai amato l’apparato del potere, i lussi inutili, gli sprechi di quel mondo falso e senza onore che sta da tempo distruggendo l’anima della gente e la natura intorno a noi. Concetti che riprendo anche in "INVERNA", un nuovo titolo uscito nell’autunno 2012.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare (per ora) in 139 paesi del mondo ma una svolta importante nella mia vita è venuta nel 1980 quando ho iniziato a lavorare in Africa sul Lago Turkana, in un villaggio di poveri pescatori insegnando loro a pescare. Da allora mi sono reso conto che i problemi non sono mai solo personali, ma anche di tutta l’umanità e che dobbiamo essere comunque grati e contenti verso il "Grande Capo" per tutto quello che abbiamo e che troppe volte diamo per scontato.
Per dare una risposta concreta ho così fondato i VERBANIA CENTER che operano dal Kenya al Mozambico, dal Burundi al Sud America e che oggi sono organizzati in un "Fondo" all'interno della Fondazione Comunitaria del VCO. In oltre 40 anni abbiamo realizzato più di 100 iniziative di sviluppo sociale ed investito oltre 700.000 euro.
Dal Darfur all’Afghanistan, dal Burundi a Timor Est, dal Corno d’Africa al conflitto Mediorientale ho anche visto e vissuto direttamente anche i drammi di tante guerre dimenticate,così come la realtà di tantissimi italiani all’estero che meriterebbero ben più attenzione e rispetto e che invece troppe volte in patria non sono assolutamente considerati.
Credo che si debba essere sempre delle persone semplici: il titolo di onorevole o quello di commendatore non mi sono mai piaciuti, non per niente i miei genitori mi hanno chiamato Marco, il che suona molto meglio e se non mi conoscete di persona ed avrete occasione di contattarmi per favore chiamatemi così.
Qualcuno dice che sono stato un deputato e un politico anomalo... non so, io so soltanto che di dentro mi sento davvero sempre il ragazzo di una volta, quello che parlava al megafono tra le urla (o peggio) nelle assemblee studentesche oppure che prendeva la parola solo contro tutti in consiglio comunale e vorrei ancora essere capace di cambiare sul serio, in meglio, questa Italia che amo e la nostra società dove ci sono ancora tante, troppe ingiustizie.
Anno dopo anno, però, ho scoperto che non sono le ideologie a fare le differenze, ma la qualità delle persone e ne ho trovate di valide e corrette in ogni formazione politica.
E' stata una grande avventura, un onore ed un orgoglio e nel 2012 - anche se avrei potuto rinviare questa scelta - ho anche volontariamente lasciato Montecitorio per svolgere questo incarico a tempo pieno. Per quattro anni ho dato tutto me stesso per la mia città, senza orari né limiti, cercando (gratis) di aiutare e di ascoltare sempre tutti con il massimo impegno possibile. Certo non ho mai fatto discriminazioni di alcun tipo e mi spiace che a volte qualche avversario (ma soprattutto qualche collega di centro-destra) non abbia capito che amministrare una città significa andare ben al di sopra delle opinioni politiche.
Nel 2013 ho scelto di dimettermi da sindaco perchè la mia maggioranza (come il centro-destra a livello nazionale) si era divisa, ma soprattutto sono stato spinto a farlo – e ne ho poi avuto conferma dalle indagini giudiziarie – perché alcune persone a me vicine avevano tramato contro di me diffondendo maldicenze e assurdità: una pagina brutta, una grande sofferenza e delusione che mi ha ferito profondamente.
La “Giustizia” degli uomini mi ha dato completamente ragione ma mi è rimasto il peso di essere stato costretto a lasciare un incarico al quale tenevo, dove ci mettevo il cuore senza risparmiarmi. Ci tenevo perché mi avevano eletto quei miei concittadini che, a larga maggioranza, mi conoscevano di persona e avevano avuto fiducia in me , passano gli anni ma e' una ferita che non si e' rimarginata.
Ho così concluso la mia carriera elettiva ma ho continuato nei miei impegni perché ci sono infinite cose da fare.


